Nonbooks:Laurearsi in corso

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Perché rischiare di perdere la dentiera durante la dissertazione della tesi? Se volete laurearvi senza uscire fuori corso, seguite anche voi passo dopo passo questo manuale.
« Me lo ho leggiuto da cima a fondo, e ha stato indispensabbile. »


Studenti! Futuri bamboccioni di tutta Italia! Sì, dico proprio a voi. Siete stanchi di essere il bersaglio delle frecciatine di vostra madre alle cene di famiglia? Non ne potete più di non poter ancora lagnarvi con gli amici di quanto sia dura la vita del disoccupato in cerca di lavoro o dell'operatore di call center? Ne avete piene le palle di non poter ancora usare con la vostra fidanzata la scusa "Amore, mi dispiace, non posso venire con te e le tue amiche a vedere il film di Sex and the City, devo lavorare"? Non avete ancora capito come funziona un corso 3+2 e non avete assolutamente intenzione di capirlo?

E allora che aspettate? Dateci un taglio con questa benedetta università, laureatevi! E fatelo senza uscire fuori corso!

Pensate per un attimo ai vantaggi di laurearsi senza uscire fuori corso. Intanto è una sfida con sè stessi e con il patrimonio della vostra famiglia. Immaginate quante vacanze a Ibiza potreste scroccare ai vostri genitori se solo la smetteste di far loro pagare quell'inutile e costosissima retta universitaria. Pensate tutto quel tempo sprecato sui mezzi pubblici per raggiungere l'università o tutte quelle inutili ore di lezione passate a scarabocchiare disegni dell'omino sentenzioso mentre un professore dall'aria impettita vi spiega gli effetti del welfare state a modello residuale sul lavoro sommerso delle donne immigrate o altre cose di estremo interesse. Tutto tempo guadagnato, se vi laureaste senza uscire fuori corso. Tempo in cui potrete dormire, vegetare davanti a Mattino 5 o perfino vandalizzare Nonciclopedia!

Se tutto questo vi ha convinto che vale davvero la pena di laurearsi senza uscire fuori corso, bene ora ho il pieno controllo delle vostre facoltà mentali e vi ordino di spedirmi per posta 500€ ma ancora non sapete come fare, niente paura! Nonciclopedia ha pensato a voi. All'interno di questo indispensabile manuale potrete trovare passo per passo, una dettagliata spiegazione sui percorsi da serguire verso la laurea, di metodi e tecniche per trarre il massimo profitto col minor sforzo dai vostri studi accademici e qualche foto di donnine nude.

E allora che aspettate? Leggete questo manuale, che tanto se siete arrivati fino a qui, il più è fatto.

Primo passo: il tipo di laurea

La prima cosa da prendere in considerazione per laurearsi senza uscire fuori corso è il tipo di laurea che si intende conseguire. Attualmente, a seguito della riforma Moratti, la quale si è dichiaratamente ispirata alla scuola spagnola, e in particolare a quella di Paso adelante, esistono tre possibili percorsi di studio. A seconda dei tempi, delle disponibilità economiche e dei neuroni posseduti si possono scegliere ben tre tipi di lauree.

La laurea triennale

Prima di tutto occorre mettere in chiaro una cosa. Checché se ne dica, la laurea triennale NON è una vera laurea. Facendo solo tre anni di università non sarete dottori, non sarete invitati alle rimpatriate dei vostri compagni di corso, la gente non sarà obbligata a portarvi rispetto e a guardarvi come se foste su un piedistallo, ma almeno i vostri genitori la smetteranno di rompervi i coglioni.

Ecco, ad esempio, una delle tante divertentissime cose che potrete fare con tutto il tempo libero che avrete dopo esservi laureati senza uscire fuori corso!

Il presente manuale consiglia di scegliere la laurea triennale solo in poche prestabilite occasioni, che sono le seguenti:

  • Siete ultraraccomandati, vostro padre è un notaio, un magnate della finanza e/o un deputato dell'UDC. Insomma, la laurea proprio non vi serve, però fa brutto essere l'unico della famiglia a non averla.
  • Siete dei parassiti. Siete usciti dalle superiori con il minimo sindacale e un'ingiunzione del tribunale che vi intimava di non farvi più vedere vicino alla scuola e stare a 150 metri di distanza dalla prof di latino. Magari avete anche provato a lavorare, un lavoro vero che non abbia nulla a che vedere con le discoteche e il volantinaggo, ma vi siete resi conto che il vostro misero stipendio non può competere con i pomeriggi passati a rischiare attacchi epilettici davanti alla Xbox 360 che vi hanno regalato i vostri genitori per la promozione. In questo caso una laurea triennale è quello che ci vuole per prendersi una lunga pausa dalla vita adulta e dare l'idea, contemporaneamente, di stare facendo qualcosa di costruttivo.
  • Siete veramente interessati alla laurea triennale in "Scienze statistiche, attuariali ed economiche" attivata nella vostra università di fiducia. E in questo caso, l'autore di questo manuale non può far altro che complimentarsi per la vostra scelta. D'altronde il mondo avrà sempre bisogno di bariste e netturbini.

La laurea quadriennale

Se frequentate un corso di laurea quadriennale, significa che vi siete iscritti all'università molto prima della riforma Moratti e che, quindi, matematicamente, siete già fuori corso. Che sfiga.

Gli esperti consigliano: se volete laurearvi lo stesso senza uscire fuori corso, iscrivetevi ad un'altra facoltà. Manderete a puttane anni e anni di studi, esami e tasse universitarie, ma anche voi potrete avere la soddisfazione di dire: anch'io mi sono laureato senza uscire fuori corso.

La laurea quinquennale

Un filino più utile, o meno inutile, o diversamente insignificante, rispetto agli altri tipi di laurea, la quinquennale, non solo ha il nome più buffo del gruppo, ma è la sfida più apprezzata da tutti quelli che desiderano laurearsi senza uscire fuori corso.

Uno degli aspetti positivi è, senza dubbio, il fatto di durare cinque anni, che permette al laureando di trascorrere i primi tre anni dicendo "ma è inutile andare a lezione, studio meglio a casa" (oppure in coda allo sportello della segreteria, se la facoltà prescelta è economia), e il tempo restante a rimettersi in pari con gli esami.

Ma la laurea quinquennale presenta anche molti aspetti di intrigante sfida. Come ad esempio il fatto che all'aumentare del numero di esami, diminuiscano gli appelli. Si dice, poi, che studenti più intraprendenti, definiti anche hardcore student, siano soliti inserire delle difficoltà aggiuntive nel loro percorso di studi, tipo frequentare le lezioni con del dentifricio nelle orecchie, per capire ancora meno del solito.

Secondo passo: il tipo di università

Ora che avete scelto quanto tempo desiderate trascorrere tra piani di studio, quarti d'ora accademici e professori con evidenti problemi di demenza senile, è arrivato il momento di concentrarsi sul tipo di università che si vuole scegliere. Poiché la facoltà, in questo caso, è realmente secondaria, la scelta riguarderà prima di tutto se andare in un'univeristà privata o ad una pubblica.

L'università privata

Frequentare un'università privata è la scelta ideale per chi ama il brivido delle sfide accademiche e, contemporaneamente, l'atmosfera soft degli happy hour della Milano bene. Accademie quali l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano coniugano alla perfezione l'amore per il sapere e la devozione per l'unico vero Dio. Il dio denaro. Inoltre, perché stare a stretto contatto con quei puzzoni della statale, che magari rischiate anche di prendervi i pidocchi, quando potrete beneficiare, con un minimo contributo mensile di qualche migliaio di euro, della vicinanza con la bella gioventù ciellina che affolla l'ateneo?

L'unica controindicazione delle università private al vostro obiettivo di laurearvi nei tempi prestabiliti è che il vostro consiglio di facoltà può fare un po' come cazzo gli pare, decidendo in maniera arbitraria e pressoché sconclusionata modalità di esame di laurea, orari e sessioni di appelli e cose del genere. Un esempio: attualmente all'università Bocconi di Milano possono laurearsi solo gli studenti che hanno raggiunto un numero di crediti universitari maggiori o uguali al numero delle righe presenti sul pullover del rettore.

Il rettore della TUA università statale di fiducia.

L'univeristà statale

Preferita dagli hardcore students di tutta Italia, l'università statale è il luogo perfetto in cui mettere in pratica i precetti contenuti in questo manuale, unitamente alle principali norme di sopravvivenza e di igiene intima. Generalmente viene scelta dalle famiglie appartenenti a classi sociali sprovvedute ingannate dal prezzo a prima vista sfizioso della retta, che in genere si assesta nell'ordine di qualche fantastiliardo di euro in meno della retta di una privata. In realtà, le famiglie non sanno che quello che risparmiano in retta dovranno spenderlo per le ripetizioni e i vaccini dell'antitetanica.

Questo manuale consiglia al lettore che intende dedicarsi allo sport di laurearsi senza uscire fuori corso di frequentare un'università statale solo se non si è alla prima esperienza di questo tipo e solo e soltanto se si è in possesso di un sistema immunitario ben funzionante.

Terzo passo: gli esami

Per laurearsi, a meno che non si posseggano ingenti quantità di denaro che casualmente cade, sotto forma di mazzetta, sulla scrivania del rettore, o non si abbia un'ala dell'università che porta il nome della propria famiglia, è necessario non solo sostenere tutti gli esami del proprio piano di studi, ma addirittura passarli. E sebbene tutto questo possa sembrare stressante, ci sono alcune metodiche che NOI e solo NOI della sezione manuali di Nonciclopedia possiamo rivelarvi, per trasformare ogni colloquio con un prof in un trionfante diciotto e lode.

  • Metodo 1 - Studiare Sebbene a tutt'oggi sia una moda quasi tramontata, all'alba dei tempi era prassi comune che gli studenti si presentassero agli appelli realmente preparati sulla materia in questione. Il procedimento che questi pionieri della laurea senza uscire fuori corso utilizzavano era molto articolato e complesso, tanto che potrebbe risultare addirittura astruso ad un lettore medio, e quindi per te, caro lettore, dovrebbe essere un po' come uscire indenne da un bagno turco affollato di cloni di Cristiano Malgioglio. Sostanzialmente si trattava di aprire un libro e leggere le informazioni in esso contenute, fino a che le stesse non venivano imparate. La controindicazione principale di questo metodo risiede nel fatto che richiede l'utilizzo di abilità che i giovani d'oggi posseggono parzialmente o per nulla: un metodo di studio articolato, concentrazione, saper leggere e così via.
Ciao! sono Jeffrey Dahmer e anch'io mi sono laureato senza uscire fuori corso! Poi ho cominciato a uccidere la gente e a fare sesso coi loro cadaveri...
  • Metodo 2 - Copiare Copiare dai bigini, dal vicino di banco o direttamente dal testo rappresenta una garanzia di sicurezza per ogni studente troppo pigro o analfabeta per studiare. Ma al liceo. Una volta all'università scordatevi di poter sintetizzare su un solo foglietto di carta tutto il libro di istologia o il pensiero di Karl Marx, a meno che non riusciate a nascondere il corpo del reato tra i vostri rololoni di ciccia. Se non siete obesi patologici, semplicemente questo processo non funziona... non eravate mica arrivati fin qua sperando che questo manuale vi spiegasse come fotocopiare in piccolo le pagine di un Bignami vero?
  • Metodo 3 - Improvvisare cose a cazzo sperando che il prof non se ne accorga A volte basta avere solo una semplice conoscenza di base del soggetto della domanda che vi è stata rivolta all'orale, per costruirci intorno alcune frasi di senso compiuto che diano l'impressione che voi sappiate realmente ciò di cui state parlando. Alcuni accorgimenti da tenere sempre presenti quando si improvvisa totalmente durante un esame sono i seguenti:
  1. Potete ripetere fino a sei volte la stessa frase utilizzando, di volta in volta, i sinonimi delle parole fondamentali.
  2. Telefilm come CSI o House sono vitali per lo studio tanto quanto lo sono i vostri libri di testo, anzi, talvolta anche di più.
  3. Se non sapete come proseguire, balbettate come se non vi venisse un termine, gesticolando con disinvoltura e aspettando che il prof suggerisca per voi.
  4. Quando il prof inizia a parlare, completando la vostra risposta, ascoltatelo fingendo interesse e annuendo di tanto intanto, poi ripetete l'ultima frase da lui detta, con un'espressione del tipo "non è ovvio?". Per un effetto perverso della trasformata di Fourier il vostro prof si autoconvincerà che siete stati voi e non lui a fare quel bel discorso sulla sintesi del nimesulide.

Questo manuale, infine, sconsiglia caldamente l'utilizzo di metodi molto in voga quali "mercanteggiare sul voto" o anche "farsi esplodere un capillare del naso sanguinando copiosamente sulla cravatta del prof per interrompere prima l'orale".

Ciao, sono Giulio Tvemonti e anch'io ho pveso la mia lauvea in economia senza uscive fuovi covso. Poi ho cominciato a scviveve finanziavie...

Frequentare o non frequentare?

Un altro arcaico dilemma che tormenta da sempre lo studente che intende laurearsi senza uscire fuori corso è: ma le scritte sulla porta del cesso dei maschi, sono vere o finte?

E poi ovviamente c'è anche la questione del frequento/non frequento. Questo sta allo studente deciderlo, mica possiamo dirvi tutto noi. Per quanto riguarda le scritte, invece, sono vere. E, a proposito, ci vediamo nel bagno del piano interrato domani alle 11:15. Terza porta sulla destra.

Scopiazzare la tesi di laurea da Wikipedia senza che nessuno se ne accorga

Kiwipedia, la celeberrima parodia di Nonciclopedia, da sempre è uno strumento fondamentale di cultura e libera circolazione di informazioni indispensabili. Dove ovviamente per "cultura" si intende "spocchia da secchione", per "libera circolazione" si intende "monarchia assoluta teocratica" e per "informazioni indispensabili" si intende "il reddito pro-capite relativo all'anno 2004 di Feugères in Francia".

Nonostante tutto, scrivere una tesi di laurea consultando Wikipedia è un processo facile ed immediato, che renderà gli agognanti mesi di preparazione e stesura della tesi un brutto ricordo da studenti frustrati.

Il modo più semplice per scrivere una tesi usando Wikipedia è mescolare le informazioni contenute in due pagine prese a caso (cliccando l'apposito link Una pagina a caso) e utilizzare la bibliografia di entrambe le pagine come elenco fonti per la vostra tesi. Ed ecco fatto, in meno di cinque minuti, il lavoro che un povero studente normale si sobbarca per mesi e mesi. Anche scegliere il titolo della tesi è semplicissimo: basterà unire i titoli delle due pagine prese a caso con la locuzione "applicata a", oppure, ancora più semplice, la congiunzione e.

Alcuni esempi chiarificatori:

  • Le canzoni di Mina applicate alle sigle italiane delle serie televisive dei Puffi
  • Gō Nagai e la controriforma
  • Il modulo di taglio applicato all'Università degli studi di Macerata
  • L'arcidiocesi di Johannesburg applicata a un fosfolipide (che, tra l'altro, è proprio il titolo della tesi di mio cugino)
  • Il prosencefalo applicato a Wikipedia:Punto di vista neutrale

Voci correlate