Nonbooks:Imparare l'ortografia

Nonbooks, prontuari e libercoli anzichenò.
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« Si capisce il niende... »
(Aldo Biscardi leggendo questo manuale scritto in una lingua a lui sconosciuta)
Con lui abbiamo fallito.
« Glielo imparassero l'italiano! »
(Sempre lui riferendosi a quel mona che scrive "perché" con la "k")
« Ma che c'azzecca! »
(Antonio Di Pietro sull'ortografia)
« E non si riesce a capire un cazzo! Senza le maiuscole, senza i punti! »
(Germano Mosconi dopo aver letto un tuo tema)

Ti sei iscritto al CEPU per migliorare il tuo italiano maccheronico senza successo? Non ne puoi più di essere chiamato da Sgarbi "Capra ignorante"? ALLORA QUESTO MANUALE FA AL CASO TUO!

È scientificamente testato dai Ricercatori Oral-B: migliora il tuo italiano in meno di due settimane di trattamento! Così, se sei fortunato, dopo aver letto attentamente questo manuale e versato una tangente di tremila euro potrai conseguire una laurea in Lettere o in Giurisprudenza. Se sei ancora più fortunato potresti anche imparare finalmente a scrivere un articolo di Nonciclopedia senza che altri utenti intervengano per correggere le vaccate che scrivi.

Regole della buona scrittura

Il signor Burns compiaciuto nel notare i tuoi lenti ma costanti progressi

Nomi propri

La prima regola è scrivere l'iniziale dei nomi propri con la lettera maiuscola. Esempio:

  • mario rossi NO!


  • Mario rossi NO!


  • mario Rossi NOOO!


  • Mario Rossi SÌ!


Questo criterio si adotta non per dare un'aria d'importanza al nome in questione, ma solo perché alle scuole elementari ci hanno insegnato così. Per scrivere la lettera maiuscola sulla tastiera devi digitare una qualsiasi lettera tenendo premuto il tasto a forma di freccia ↑ che si trova ai due angoli bassi della tua tastiera. I più sfaticati possono anche premere il tasto BLOC MAIUSC (quel tasto a forma di lucchetto posto sulla sinistra della tastiera), in questo modo le lettere digitate compariranno direttamente in maiuscolo.

La È, questa sconosciuta

Quando progettarono la prima tastiera si dimenticarono di te che quando devi scrivere la E accentata scrivi invece quella volgarissima E' apostrofata che causa l'orticaria solo a vederla. Se tieni premuto il tasto Alt digitando in sequenza i numeri 0-2-0-0 dovrebbe comparirti una È accentata. Purtroppo il codice non va su tutte le tastiere, se è il tuo caso (hahaha sfigato!) puoi fare copia-incolla da qua: È

. Se scrivi una pagina di Nonciclopedia può esserti utile la mappa caratteri che si trova in fondo alla pagina modifica/vandalizza.

RIPETETE CON ME
ALT + 0 2 0 0
oppure:
ALT + 2 1 2
Per i più pigri, è possibile fare copia-incolla da qua --> È

Perché?

Perché scrivere xkè invece di perché? Se non lo sai l'alfabeto italiano è composto da ventun lettere disposte nell'ordine seguente:

A B C D E F G H I L M N O P Q R S T U V Z

Come avrai notato, nell'alfabeto italiano non sono presenti né la X né la K e neanche la J, la Y e la W di water. Quindi, partendo dal presupposto che l'italiano è la lingua ufficiale dello Stato Italiano, perché scrivere con delle lettere che non appartengono alla lingua italiana? Risposta: per nessun motivo. Quindi per penitenza dovrai fare trecento flessioni, recitare ventidue Padre Nostro e trentacinque Ave Maria. Un errore commesso dal 99% delle persone è scrivere perché con l'accento grave. Su perché come su poiché, affinché, ecc... va l'accento acuto. Devi spingere il tasto <shift> (quello largo che ha una freccia larga verso l'alto), e tenendolo premuto spingi il tasto <é>. Esempio:

  • Perchè NO


  • Perché


Per evitare di cadere in questo errore ci sono due metodi:

  1. Imparare l'italiano
  2. Se usi il Gozilla FuocoVolpe puoi scaricarti il dizionario d'italiano che ti segnala e corregge tutti i tuoi errori di battitura. Non usi Firefox? Allora impara l'italiano!

Gli apostrofi

Gli apostrofi si utilizzano con gli articoli lo e la quando la parola che li segue inizia per vocale, se invece la parola che segue l'articolo inizia per consonante non c'è apostrofo. Esempio:

L'intenzione è buona, ma bisogna pensare anche alla forma.

Scrivendo con il computer ricorda che non si lascia spazio tra l'articolo apostrofato e la parola seguente (L'uccello e non L' uccello). E soprattutto ricorda che un po' si scrive con l'apostrofo.

  • NO


  • Po'


Quando invece vuoi scrivere il nome del fiume devi scriverlo senza apostrofo, ergo la frase Vado a pescare al Po' senza licenza di pesca è da ritenersi sbagliata per due motivi:

  • Il fiume Po si scrive senza apostrofo
  • Se le guardie forestali ti sgamano a pescare senza licenza sono cazzi amari.

La spiegazione scientifica del perché po' si scrive con l'apostrofo anziché l'accento è questa: quando a poco si toglie la sillaba co, l'altra sillaba piange per la solitudine e rimane una lacrima sopra la o, cioè l'apostrofo. Stessa storia vale per a mo', che è un avverbio che significa in maniera, in modo tale e non un'espressione idiomatica in romanaccio.

Gli articoli indeterminativi apostrofati

Vale spendere qualche parolina su quando apostrofare il fantomatico un. Mi sono stufato di leggere articoli passabili per poi imbattermi in questi obbrobri che suscitano il rigetto a spruzzo disegnando un Van Gogh di catarro sul mio monitor.
Ripasso facile facile degli articoli indeterminativi:

  • Uno va davanti a quelle parole che pur di non pronunciarle si rischia di usare il dizionario in cerca di sinonimi. Semplificando: si usa con tutti i termini maschili che iniziano con due consonanti: (ps, gn, pn) o simili[1]. Per esempio: uno pneumatico, uno gnomo, uno smeraldo, uno zingaro, uno scaffale.
  • Un funziona con tutti gli altri casi di nomi maschili, ma Senza il fottuto apostrofo! . ES: Un aereo, un ebete, un arcobaleno.
  • Una + consonante. Nomi femminili. Nessun'eccezione.
  • Un' + vocale. Nomi femminili. Nessun'eccezione. NESSUN'ECCEZIONE, CHIARO?

Questo perché il nome è femminile per cui sarebbe come scrivere una obiezione, ma la a cade e si aggiunge l'apostrofo: un'obiezione.
Tutto ciò ti ricorda qualcosa? Certo che sì: ti ricorda il primo giorno di scuola di prima elementare, no?

L'apostrofo infame

Nonostante tutti questi casi un cui non mettere l'apostrofo è sbagliato, ne esiste uno, il più bastardo di tutti, in cui invece l'apostrofo non va messo, MAI E POI MAI, neanche sotto tortura:
QUAL È.
Si scrive senza apostrofo, senza apostrofo, SENZA APOSTROFO! Provate a mettercelo un'altra volta e VI FACCIO FUCILARE!

Le eccezioni ortografiche

Dopo tutto questo sproloquiare su apostrofi e accenti, è bene che tu tenga a mente queste brevi e semplici eccezioni per evitare che chiunque legga ciò che scrivi vada in iperventilazione da shock:

Dare:

  • Io DÒ NO!


  • Io DO SÌ!


Essere:

  • Egli FÙ NO!


  • Egli FU SÌ!


Sapere

  • Io SÒ NO!


  • Io SO SÌ!


  • Egli SÀ NO!


  • Egli SA SÌ!


Stare:

  • Io STÒ NO!


  • Io STO SÌ!


Particolare attenzione va data ai verbi andare, dare, fare, stare.

Infatti questi simpaticissimi verbi possiedono più eccezioni degli altri.

Ma tranquillo, analizziamole insieme:

Andare:

  • Egli VÀ NO!


  • Egli VA SÌ!


Dare:

  • Egli DA NO!


  • Egli DÀ SÌ! QUESTA VA CON L'ACCENTO, CHIARO?


Fare:

  • Egli FÀ NO!


  • Egli FA SÌ!


Stare

  • Egli STÀ NO!


  • Egli STA SÌ!


Inoltre, come per dire, tutti i loro imperativi si APOSTROFANO:

  • Andare ⇒ VA'
  • Dare ⇒ DA'
  • Fare ⇒ FA'
  • Stare ⇒ STA'

E nel caso non te ne fossi accorto, l'affermazione si ACCENTA:

  • SI NO!


  • SÌ!


Inoltre:

  • VABBÈ NO!


  • VABBE' SÌ!
(Anche se sarebbe più corretto scrivere va be' )

Il periodo ipotetico

Quante volte vi è capitato di scrivere una frase del tipo se...allora...? Tante.

E quante volte avete azzeccato i modi e tempi da infilare nella frase? Nemmeno una.

Ma state tranquilli! In questo paragrafo tutti i vostri dubbi verranno chiariti come un panno bianco lavato in lavatrice a 90 gradi!

Contrariamente a come pensa l'85% di voi niubbi, il se vuole il CONGIUNTIVO IMPERFETTO

o TRAPASSATO

. Il condizionale lo dovete mettere solo dopo l'allora.

Esempio:

« Se fossi più intelligente non scriverei stronzate su Nonciclopedia »
(Nessuno)

Altro esempio:

« Se mamma fosse stata intelligente avrebbe usato il preservativo »
(Tu che rispondi alla domanda "Quali sono le considerazioni sulla tua vita?")

Ricapitolando:

  • Se SAREI - AVREI - DAREI - FAREI et similia NO!


  • Se FOSSI - AVESSI - DESSI - FACESSI et cetera SÌ!


Se vi ribecco a scrivere se io sarei verrete castrati a suon di sprangate sui gioielli.

La punteggiatura

Esistono vari segni di punteggiatura:

  • Punto fermo ( . ): si utilizza per separare due diversi periodi. Leggendo quando ci imbattiamo in un punto dobbiamo fare una pausa di circa un quarto d'ora, cinque secondi, due centesimi e cinque millesimi un periodo e l'altro. Ricorda sempre che dopo il punto va la lettera maiuscola.
  • Virgola ( , ): viene usata per separare due frasi o negli elenchi, scrivendo al computer dopo la virgola (non prima) va sempre lo spazio. Esempio: Lista della spesa: patate, piselli, Nutella e profilattici.
  • Punto e virgola ( ; ): non sai ancora usare la virgola e vorresti già usare il punto e virgola?
  • Punto esclamativo: anche se sembra alquanto strano, il punto esclamativo si usa dopo un'esclamazione. Esempio:
« Evviva! »
(Articolo di Nonciclopedia dopo essere stato liberato dagli errori ortografici)
  • Punto interrogativo: si usa dopo una domanda. Esempio:
« Davvero? »
(Un niubbio dopo aver scoperto che "po'" non si scrive con l'accento)

I numeri

Quando scrivi un tema, una tesi di laurea, un'arringa (se sei avvocato) o addirittura un articolo di Nonciclopedia ricorda sempre: i numeri si scrivono in lettere; anche se si tratta di scrivere un numero come seicentosettantanovemiliardiottocentocinquantaquattromilionieduecentonovantatremilaseicentodiciassette (679854293617).

Le ripetizioni

Evita le ripetizioni se non vuoi che la gente scopra che sei malato di Alzheimer. Evita frasi del genere: Il gatto è un felino, il gatto è bello, il gatto è peloso, il gatto è affettuoso, il gatto è sul divano, il gatto... Cerca di sostituire una parola già scritta più di due volte con un sinonimo.


La lettera Q

La Q è la più infame delle lettere mai inventate dall'uomo. Le regole che la coinvolgono sono poche, ma chi le ha inventate è un vero bastardo, perchè confondersi è facilissimo:

  • Dopo la Q va sempre la U. SEMPRE!. E fin qui è tutto chiaro.
  • Le parole come cuore, cuoco, cuoio NON iniziano con la Q. Non, ripeto non, NON, iniziano con la Q, VA BENE? Vedere scritto quore è la maggiore causa di attacchi di cuore negli insegnanti.
  • In tutte le parole che hanno a che fare con il monossido di diidrogeno, prima della Q ci va la C. Acqua si scrive acqua, e si può scrivere solo acqua e nient'altro che acqua. Fin dalle elementari vi chiederete cosa sia l'acquerugiola ma non starò qui a spiegarvelo.
  • C'è una parola, UNA SOLA, che può contenere due Q, ed è soqquadro. So che c'è una nota di razzismo in tutto questo, so che si tratta di una povera isola solitaria in mezzo a un mare di parole senza due Q, ma così è e non ci si può fare niente, neanche appellarsi alla convenzione di Ginevra. Una volta aveva un compagno che si chiamava beqquadro, ma di lui non si hanno più notizie da un pezzo.

Credete sia finita qui?

E invece no. Quelle elencate finora sono solo le regole di base, ma c'è molto altro. Saper scrivere meglio di un bimbominkia ubriaco non basta per poter dire di saper scrivere in italiano, perché esistono errori ben peggiori. Per citarne solo alcuni:

  • Centra invece di c'entra, anche quando non c'entra con il centrare un centro. Chiaro, no?
  • Celebrale invece di cerebrale. Se confondi i cervelli con il celebrare le messe, qualche domanda devi fartela.
  • Metereologico invece di meteorologico. Scrivetelo ancora e Mario Giuliacci vi scaglierà contro una tempesta di fulmini.
  • Propio. O scrivi proprio o è meglio che non lo scrivi proprio.
  • Areoplano, aereoporto, areografo e simili. Sono tutti termini che hanno a che fare con l'aria, quindi si scrivono aeroplano, aeroporto e aerografo. Stesso discorso per quello che riguarda le aree: aerogramma si scrive areogramma. Venti frustate a chi non è stato attento.
  • Accellerare. Va scritto con una L, UNA SOLA FOTTUTISSIMA L!
  • La stessa regola che vale per Propio, vale anche per propietà, propietario e così via. In tutte queste parole manca una lettera, e non vi dirò quale. Se proprio non ci arrivate da soli, peggio per voi.
  • Ce ne sono tantissimi altri, ma non starò a elencarli qui: interpetrare, scorazzare, fedigrafo (che non è uno strumento per disegnare!) e conoscienza sono solo alcuni esempi. Andate a cercarvi da soli su Internet come si scrivono, che poi vi interrogo.

I vocaboli stranieri

Sono secoli che nell'italiano abbondano le parole che appartengono ad altre lingue, dallo svervegese al Klingon con contaminazioni argentino-scandinave. Ce ne sono così tante che non si possono più ignorare, per cui, se proprio non potete fare a meno di usarle, almeno SCRIVETELE BENE. Vi citerò qui un solo esempio: LEGGINGS. La prossima pagina in cui sarà trovato scritto leggins sarà vaporizzata per direttissima, e l'autore sarà immediatamente passato per le armi.

Complimenti

SCongratulazioni! Ora che hai letto questo manuale potresti dare ripetizioni di italiano ad Emilio Fede. Se sei una ragazza con la sesta di reggiseno e un bel culo potresti perfino aspirare a diventare una velina o una letterina, allegando al curriculum il tuo punto esclamativo (!), dando una bella "mano" di vernice ed un bel po' di olio di gomito.

Note

Voci correlate