Nonbooks:Imparare l'etrusco

Nonbooks, bignamini liberamente imboscabili.
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Solo l'etrusco consente di padroneggiare appieno i segreti dell'aruspicina: diventerete l'anima della festa!
« Ma che... non ho parole nemmeno in italiano per descrivere l'utilità di questo manuale! »
« Fus-Ro-Dah! »
(Esempio di non etrusco)
« Ol leu... »
(La cosa mi rattrista, ma questo è l'etrusco)

Oggigiorno è difficile apprezzare quello che le lingue morte hanno da offrire, in realtà nemmeno le lingue morte sanno come questo possa essere possibile, ma non per tali ragioni una lingua dal suono così gutturale e aspro e dolce e un po' salato, gelato al cioccolato[citazione necessaria], deve scomparire per sempre quasi per magggia. Può sempre tornare utile: ad esempio, se volete tradurre l'insulto sotto riportato dovrete mettervi d'impegno. Potrei persino avere offeso vostra madre!

« Zic'ne'ce "atis eteria's iša avilne enes" »
(Vi piacerebbe sapere la traduzione, vero?)

Passo 1: A, B e K

Come prima cosa dimenticate l'esistenza dell'italiano e di qualsiasi altra cosa che non sia etrusca. Tutti sanno che per imparare una lingua bisogna partire dalle basi, nel nostro caso dall'ABK[1] Prima di spiegare come sia l'alfabeto etrusco è bene precisare che non esistono lettere né simboli e nemmeno uno straccio scarabocchiato che possa riassumere come siano i caratteri, anzi Karatteri[2] etruschi. A pensarci bene, credo che non esistano più nemmeno gli etruschi. Ragion per la quale mi trovo costretto a riassumerli nel margine della non-follia, per quanto possibile.

Fase 1

Occorrente:

  • Un fratellino disgrafico, se non ne disponete ordinatelo via fratellinixImparareAlfabetoEtrusco.Kossovo.com. Tranquilli, il Kossovo sa già l'uso che ne farete.
  • Un foglio bianco. Non per razzismo, ma il bianco funziona di più.
  • Uno specchio.
  • Forbici dalla punta arrotondata. Non sono essenziali, ma fanno sempre comodo.
  • Mooolta voglia di imparare, o molto tempo libero, e un passato martoriato dalla droga.

Operazione 1

Isolatevi completamente nel posto isolato che vi ho consigliato precedentemente, assicurandovi che nessuno stia guardano, ma specialmente sentendo.

Operazione 2

Disimballate la confezione del fratellino disgrafico[3] e conservate la ricevuta. Chi fosse già in possesso di un fratellino biologico, avrà letto una riga in più. Posizionatelo vicino a voi e chiedetegli di disegnare quanto segue:

Se il risultato finale somiglia a questo, avete sbagliato qualcosa.
  • L'unghia incarnita della nonna, così si ottiene la (A).
  • Una B a sesto acuto, da riflettere con lo specchio per ottenere una (B).
  • Una collina senza il prato, che capovolta diventa la (C).
  • Una M, da cui si ricava una (D), ad assicurare l'effettiva disgrafia del disegnatore.
  • Una F, ma come se fosse una E: questa è la (V).
  • Una F, che capovolta è una (E).
  • Una colonna dorica stilizzata, (S\Z\T).
  • Una finestra senza casa, (H).
  • Una tetta con capezzolo gigante (la tetta deve essere una), (T).
  • Un bastoncino stilizzato come questo |, (I).
  • Una K, da capovolgere, (K).
  • Un bastoncino con erezione, da capovolgere, (L).
  • Una ginnasta para-olimpica senza gamba, (M).
  • La stessa ginnasta che ha perso il braccio sinistro, (N).
  • Una O, e stavolta è solo una (O).
  • La ginnasta di poco fa, senza avambraccio, braccio sinistro e gambe (P).
  • Una M, (S).
  • Una testa con il collo, ma senza il resto, (Q).
  • Una vela e una soltanto, (R).
  • La cicatrice di Harry Potter, (S).
  • Una T, (T)[4].
  • Una Y difettata, (U).
  • Una X, (X/S).
  • Un cerchio diviso in due, (F).
  • Un filo d'erba, (KH).
  • Una donna obesa, (Ancora F).

Operazione 3

Una volta ottenuto l'alfabeto, eseguite queste semplici operazioni prima di passare alla "fonetica": girate il polso del fratellino acquistato illegalmente e rimballatelo rispedendolo al mittente, scrivendo come causale "DIFETTOSO". Se quello dovesse essere il vostro fratellino naturale, avrete un problema in meno con voi stessi e mille altri con la polizia di frontiera.

Fase 2: Fonetica

Ed eccoci giunti nella sezione più divertente, imparare i fonemi per ogni lettera scritta prima.

Occorrente:

  • Una carota.
  • Il solito posto isolato, ma che sia ancora isolato.
  • Una grande esperienza teatrale sulle spalle o una schizofrenia compulsiva e maniacale nella testa.
  • Poco rispetto per se stessi.
  • Il solito vecchio del parco che guarda la gente storta, perché ha perso la moglie da poco. Questo andrebbe contro il "luogo isolato", ma crea quella suggestiva atmosfera che non si butta via mai[citazione necessaria].

Operazione 1

Prendete un lungo respiro e chiudete gli occhi, entrate nel vostro Io e immaginatevi rapiti dal fascino esotico dell'antica Etruria. Assaporatene ogni attimo e godetevi questi istanti a fondo, almeno prima che il vostro Io vi cacci a calci fuori dalla vostra mente[5]. Ora che siete concentrati, passate all'operazione successiva.

Operazione 2

Non tutti i vecchi che guardano la gente storta si prestano a questo genere di operazioni.

Posizionate la carota, che sicuramente non avrete lanciato al vecchio del parco che guarda la gente storta, perché la moglie gli è morta da poco, sulla vostra lingua e, premendola sotto il palato, pronunciate per ogni lettera scritta prima il suo fonema:

  • (A): A
  • (B): B
  • (C): C... No! È uguale a K![6]
  • (D): R di Ramarro marrone
  • (E): Ee di Eeeeh hai voglia...
  • (V): V di V per Vendetta
  • (S\Z\T): TZ di Atzzo Zio! C'è minkia zio
  • (H): H di Hai una h nel tuo hotel?
  • (T): Th di Thu thai proprio una thella matthina thossa
  • (I): J di Fiji
  • (K): K di C
  • (L): Elle di Ell 'é miha he c'è Gino?
  • (M): Emme di Emmélo chiedesti ammìa?
  • (N): Enne di A hi se nnò?
  • (O): O di Où la finisti?
  • (P): Pì di Etrusco è meglio del Pì greco
  • (S): Fricativa postalveolare sorda, del Sci bolognesce
  • (Q): Cù di Quoto questo quadro a quadri quanto quello a cuori
  • (R): Erre di Daje Roma!
  • (S): Esse di E se fossi un sasso, assassinerei Abele
  • (T): Tì di Tì ga dito che volea?
  • (U): U di Uhu-uhu incolla tutto su tutto
  • (X): Z di Zorro
  • (F): PH di Phhhhhhh
  • (FILO D'ERBA): Kh di... di... non lo so diamine!
  • (F): F

Operazione 3

Ovviamente ora potrete levare la carota, anzi, forse non era necessaria, ma quel che è fatto è fatto[citazione necessaria]. Richiudete il posto isolato e posizionatelo nel suo solito isolato posto, salutate quel vecchio che guardava la gente storta, perché la moglie gli morì da poco, questo finché un baldo giovane non lo spinse a raggiungerla per via di parole troppo oscure e misteriose urlate nel parco, e passate allegramente alla prossima fase.

Fase 3: W la grammatica!

Una coppia di etruschi irride i vostri tentativi di esprimervi.

La parte meno divertente e assolutamente non-necessaria trattandosi di una lingua morta, ma un'antica leggenda di origini storiche trascurabili afferma che la sola lingua etrusca è capace di svelare i segreti delle 3I[7](UUUUUUUuuuuuuhhhh)(Uh).

Non ci sono regole, non perché non ne esistano, ma perché tutti coloro che le conoscevano sono morti, perciò anche qui dovrete fidarvi delle mie innaturali e misconosciute capacità.

L'enunciato fondamentale può essere considerato lo stesso della comunità storica internazionale, pubblicato sul prestigioso sito di History Channel/Found&Lost: Date le carenti documentazioni storiche attendibili in nostro possesso, siamo alla disperata ricerca di regole grammaticali per l'antico etrusco. Questo mi dà il pieno diritto di inventare le suddette di sana pianta.

Singolare - Tanti singolari

Una semplice aggiunta della consonante 'R per i plurali umani e una 'XVA per i plurali di cose, al termine di ogni vocabolo.

Clan= Figlio. Clan(a)-r= Figli.

La (a) è per semplificare la pronuncia: erano sottosviluppati, non stupidi.

Come si forma?

La principale forma per ottenere sostantivi è la sostantivizzazione verbale, detta anche dis-verbalizzazione sostantivata o supercalifragilistichespiralidoso lessicale, vale a dire la semplice aggiunta di lettere a caso per ottenere il nome o l'aggettivo.

Tur= Dare| Tur(a)-n= Colui che dà| Tur(a)n-(e)Xe= È stato dato, il reso| Tur-co= Persona di cattivo gusto e brutto colore che vive in un paese troppo lontano per essere Europa.

Le cose che sono a favore del nome

Non vi siete ancora arresi? I pronomi sono incerti ma sarebbero questi:

  • Mi: Io
  • Mini: Me
  • Mene: Me (Usato per variare ogni tanto)
  • Enes: Di noi

Fortunatamente erano persone che amavano parlare solo in prima persona, per cui non esistono i pronomi personali plurali o pronomi personali delle terze persone, snobbavano molto gli altri ed è per questo che l'ultima frase etrusca documentata è

« Aiuto! AIUTO!! Io romani ARRIVO! »

Questione di sesso

I generi femminile e maschile si formano aggiungendo:

  • -E, per sostantivi maschili. Exemplum:Rumach-e= romano.
  • -A, per sostantivi femminili. Exemplum:Rumach-a= romana, ma de Roma Roma. Si può usare anche -IA, se non de Roma centro.

Ovviamente per potere rendere il tutto più complicato troviamo delle eccezioni alla regola, termini come tvir[8], e melek[9], non hanno un femminile, perché almeno gli etruschi avevano capito come zittire le cazzate del grande potere rosa.

Verbiamo...

I verbi sono molto semplici perché se ne conoscono pochi e quei pochi sono stati impunemente sottratti dalle etrusche gelide mani, anni or sono.

  • Capi: comandare, primo furto dei latini.
  • Tur: dare.
  • Fler: offrire, flirt potrebbe significare "offrirsi spudoratamente".
  • Am: essere, da cui il primo furto anglosassone: "I'm".
  • Sval: vivere.
  • Zic: scrivere.
  • Lup: morire.
  • Ten: tenere, in meno di otto verbi siamo al secondo furto dei latini che superano i Galli e si riconfermano campioni!
  • Ces: giacere.
  • Ac: fare, terzo furto latino...

Riassumendoli tutti in un celeberrimo epiteto funebre:

« Mi tur lupen mini puia mi capice "Mi ten θu husur sval(e)n ac eca lutn(e)s amce suθi". »
("Io mi uccido perché mia moglie mi ha ordinato di costruire questa tomba di famiglia in un solo anno". Intuibile, no?)

Quando possiamo verbiare ancora?

I tempi verbali sono formati con l'aggiunta di declinazioni variabili a seconda del tempo e/o del modo o del giorno, al sostantivo base. Sono numerosi benché appartengano a una lingua povera di tutto, e questo sarà uno dei motivi per cui la lingua italiana conterà il maggiore numero di verbi al mondo. Per il reciproco bene e per salvaguardia dell'umanità tutta analizzeremo solo i principali.

  • Presente:

Nessuna declinazione: Mi ac(i) - Io faccio.

La (i) è un'aggiunta di stile.
  • Passato passivo:

Una -Xe al termine del verbo: Stra-AcXe - StraFatto.

Anche gli etruschi conoscevano i segreti per aprire la mente.
  • Passato attivo:

Una -ce al termine del verbo: Mi acce - Io feci.

I tempi verbali futuri della lingua etrusca non esistono e questo è causato ancora una volta dalle scarse informazioni reperite. Pare che su tutti i lasciti studiati i verbi al futuro fossero sfregiati e in particolare le frasi che celebravano il regno di Etruria, sostituite da un "Cor cazzo". La ricerca a tal proposito è stata iniziata speranzosamente, conclusa e gli studi bruciati.

Passo 2: un po' di esercizi non guastano mai...

Quale modo migliore per imparare una lingua se non l'esercizio?[10]

L'esercizio è fondamentale per comprendere ogni tipo di lingua, ma in questo caso è anche un ottimo modo per sfuggire alla routine di ogni giorno: saranno infatti molte le folle inferocite che ogni giorno vi cercheranno. Non importa chi siate o chi sarete, se acquisirete le conoscenze di questa lingua, dovrete combattere per sopravvivere perché ognuno di voi dovrà sperimentare direttamente le reazioni della gente comune. Scoprirete quanta comprensione riservano a coloro che nel nome della scientia divulgheranno il verbo etrusco, e soprattutto quanto affilate possano essere le punte di un forcone.

Esercizio 1: La venuta del demone etrusco.

Esempio di demone etrusco, con maglio e cappello andino di ordinanza.

Occorrente:

  • Una chiesa con una folla di persone apparentemente disinteressate a ciò che farete.
  • Una maschera di carnevale riciclata.
  • Intestini di pecora, se possibile qualche pecora morente intera.
  • Lapidi precedentemente sottratte a qualche tumulo paleocristiano, vanno bene anche lapidi più recenti di parenti defunti, solo se completamente defunti.
  • Sangue sintetico e se non possibile, sangue trafugato impunemente al reparto trasfusioni dell'ospedale cittadino.
  • Effetto nebbia.
  • Una vacillante fede cristiana.
  • Un buon avvocato.

Fase 1

Aspettate una celebrazione solenne come la messa di Natale o di Pasqua. Procuratevi un costume demoniaco assortito, il soggetto è di libera interpretazione. Preparate le viscere di pecora o le pecore stesse in un sacco, ma assicuratevi che sia tutto fresco prima. Legatevi le lapidi alle caviglie per dare quel tocco di classe e recatevi nella chiesa bersaglio. Entrate seguiti dall'effetto nebbia alle vostre spalle, posizionatevi nella navata centrale e non prestate attenzione ai volti intimoriti o agli insulti.

Fase 2

Una volta giunti al cospetto della folla cristiana in devozione, urlate le parole sotto riportate, assicurandovi di avere l'indice giudicatore puntato sui fedeli, e quando sarete sicuri di avere catturato l'attenzione, spargete le viscere sui presenti o meglio ancora, squartate i capretti/pecorelle/gnu del vostro sacco. Prima di essere linciati e arsi sul rogo con l'accusa di essere il demonio incarnato, cercate la più vicina uscita o scusatevi con carisma affermando di essere scappati da un istituto psichiatrico.

Parole da pronunciare:

  • Menes Ati nacna ces(i)nce aisnai šuθi, muxence I qutuum - "Mia nonna giace nella bara, contenuta in un piccolo vaso".
  • Culiχna, θina, murš, fasena, capio, aska, murzu, qutum, putizza! - "Tanti modi diversi con cui chiamare il vaso".
  • Mi Aci remix in ladys gaga in amene calus calus, TUNχ, TUNχ!! - "Io faccio il remix di Lady Gaga che è bello bello, TUNX TUNX".

Esercizio 2: amore etrusco

Occorrente:

  • Un telefonino con opzione "lingua etrusca", reperibile nello stesso sito del fratellino disgrafico.
  • Il più grande amore della vita, ce ne sono sempre una dozzina per ognuno di noi.
  • Una serata particolarmente noiosa.

Fase 1

Come è di consueta abitudine, inviate sdolcinati messaggini di amore eterno e roba così alla vostra dolce metà. Fatele capire che siete intenzionati a muovere il grande passo e aspettate una sua risposta.

Fase 2

Seguite la conversazione esempio qui riportata:

Dolce metà : Ti amo <3...

Tu : <3 <3 Ti amo anche io! C'è 1 cosa ke ti devo chiedere... è super imprt!

Dolce metà : Ke cos?

Tu : Ci ho pensato molto... c conosciamo da tnt e ormai è il momento ke te lo chieda...

Dolce metà : Dai... nn tnrmi sulle spine! Di c si tratta? 6 frocio? Trans? Ti 6 fatt mia cugina? (XD) Ke c'è?!

Tu : No a tt questo, tranne all'ultima lol, ma è più impte <3

Dolce metà : <3 <3 E allora?

Tu : Une ale municae akvili meme?

Dolce metà : Eh?!

Tu : CULO!! No, scherzi a parte <3 une ale municae akvili meme?

Dolce metà : <3 ank a t, ma seriamente che czz c'è scritto ??

Tu : Dai! Nn conosci Une ale municae akvili meme?

Dolce metà : Fanculo... no <3 my honey, ma ke vuole dire?

Tu : Une ale municae akvili meme!

Dolce metà : Sent mi stai rompendo adx!

Tu : Va bn... vuole dire che ti amo quanto gli dei amano le proprie stelle...

Dolce metà :  : ) sn comssa *_*, davv pensi questo? <3 <3

Tu : No, vuole dire se me la dai! ; )[11]

Note

  1. ^ Sarebbe la pronuncia di C.
  2. ^ Così ti abitui.
  3. ^ Magari con il paio di forbici dalla punta arrotondata di prima.
  4. ^ Che t'aspettavi?
  5. ^ Non tentate di combatterlo con la carota, lui è un Jedi!
  6. ^ Pff...
  7. ^ Immortalità, immunità e INVISIBILIBIBILIBITÀ.
  8. ^ Giorno.
  9. ^ Re.
  10. ^ O il lasciare perdere?
  11. ^ All'incirca il significato è proprio quello!