Nonbooks:Fare la spesa

Nonbooks, distruzioni per l'uso.
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« Toh! Abbiamo anche il latte di mandorla in offerta! Lo prendo »
(Acquirente sprovveduto che sta per spendere 37 euro per mezzo litro di latte di mandorla)

Fin dal Medioevo l'uomo riesce a sopravvivere alla fame grazie ai supermercati. Tuttavia la letteratura moderna non presenta alcun vademecum su come si possa sopravvivere nei luoghi dove si fa la spesa. Il presente manuale intende colmare questo vuoto.

Parcheggiare

Niente dovrà separarvi dagli Smarties in offerta. NIENTE!

A meno che non abbiate il supermercato sotto casa, è necessario prendere la macchina. Munitevi di un fuoristrada; se non ce l'avete, compratelo e poi andate a fare la spesa. Una volta arrivati nel parcheggio del supermercato, fatevi strada usando il clacson per spaventare le altre vetture e parcheggiate il più vicino possibile all'entrata. Tenete presente che siccome avete un fuoristrada gli altri devono darvi la precedenza o avrete il diritto di schiacciarli.

Entrare nel supermercato

Una volta usciti dall'auto, vi occorreranno 50 centesimi o un euro per sbloccare il carrello. C'è però una soluzione più economica: prendete il gancio di traino della vostra Jeep, fissatelo a un carrello e poi partite a tutta velocità. Le lobby dei supermercati non devono averla vinta.
Una volta ottenuto il carrello, fiondatevi verso l'entrata assicurandovi di non essere preceduti da nessuno: non vorrete certo che qualcuno vi soffi l'ultimo pacco di salmone affumicato con il 19% di sconto.

Reparto frutta e verdura

C'è un modo per riconoscere la frutta naturale da quella geneticamente modificata. Quella naturale non parla.

In questo reparto si può comprare ottima frutta e verdura. Vere arance siciliane, importate dall'Azerbaijan a 0,02 centesimi la tonnellata, confezionate in Cina e vendute da una cooperativa di sciatori svizzeri in Italia a 42 euro al chilo; carciofi marchigiani con il marchio Coop, made in Tunisia; banane radioattive; albicocche geneticamente modificate, delle dimensioni di un'anguria e al sapore di hamburger; broccoli parlanti; pesche che hanno gli occhi, garantite dall'Associazione dei consumatori, 39 euro al grammo in offerta.

  • Spesa complessiva reparto: 567 euro.

Reparto surgelati

Il reparto surgelati è riconoscibile per la temperatura di 13 gradi sotto zero e le bufere di neve, necessarie per conservare i prodotti. Si riconosce anche dalla frequenza dell'effetto citofono che si verifica nelle clienti, specie nei mesi estivi. Qui è possibile trovare, tra le altre cose, pesce freschissimo pescato nel 1918 e surgelato nel 1922; oppure polpi dell'Oceano Pacifico gettati nei congelatori ancora vivi, quindi ibernati e non surgelati, che al momento dello scongelamento si risveglieranno e tenteranno di tornare nell'oceano saltando giù dalla pentola.
Il reparto surgelati, anche se non sempre offre prodotti freschi, si fa preferire per la varietà della merce e i prezzi abbordabili anche da qualsiasi straccione. Si va dagli 85 euro al chilo per il salmone ai 54 euro del più economico pesce martello ai 37 euro del pesce palla. Il salmone lo si distingue dal tonno per la faccia da pesce lesso e gli occhi spalancati; gli occhi sono spalancati poiché la procedura per surgelare il salmone (particolarmente complessa) consiste nel buttarlo a tradimento nel congelatore, mentre non se lo aspetta.

  • Spesa complessiva reparto: 893 euro.

Reparto macelleria

Una normalissima mucca d'allevamento.
« Parola di Francesco Amadori! »
(L'imprenditore Francesco Amadori assicura alla clientela di non aver sputato negli hamburger)

Mucche nate in Serbia, allevate a Chernobyl, vendute clandestinamente a una cooperativa olandese, macellate in Spagna e importate successivamente in Italia; maiali nutriti con diossina e cadaveri umani; polli allevati con prodotti chimici, alti come uno struzzo e così intelligenti che prima di venire decapitati urlano Libertààààààààà. Tutto ciò è quello che potete trovare nel reparto della carne.
Consigliamo di acquistare il minimo indispensabile dal momento che spesso le carni vendute nei supermercati sono di dubbia provenienza: quindi nel carrello immetteremo 7 kg di costolette di maiale, 29 kg di manzo, 12 ali di pollo, 3 capre, una gallina ancora viva. Niente hamburger: Francesco Amadori ci ha sputato dentro; sì alle cotolette, ma solo se sono in offerta, no alla carne macinata perché potrebbe essere di topo o di castoro.

  • Spesa complessiva reparto: 778 euro.

Reparto gastronomia

Questo reparto è da evitare poiché ci vanno solo gli sfigati che non sanno cucinare. Ci sono vetrine con piatti già pronti e incredibilmente invitanti che, però, è vietato comprare. Se acquistate qualcosa qui sarete sbeffeggiati dagli altri clienti e persino dai commessi, che vi indicheranno deridendovi. Come se ciò non bastasse, il reparto gastronomia, sfruttando l'inettitudine di gente come voi, è quello con i prezzi più alti: 35 euro per un antipasto a base di pesce; 99 euro per un primo piatto per due persone; 125 euro in offerta il secondo a base di pesce spada; 40 euro il dessert.

  • Spesa complessiva reparto: tutto quello che hai sul conto corrente.

Reparto casa

Finalmente abbandoniamo i luoghi della perdizione per dedicarci alla nostra casa. È opportuno premunirsi di una lista di cose che ci servono. Qualora non disponiate di una lista, comprate i seguenti oggetti poiché mancano sempre: scotch (quello per imballare gli scatoloni, non quello che si beve), apribottiglie, appendiabiti, parallelepipedo, avviso di chiavata, occhiali per mancini, frigo a pedali, lampadine a risparmio energetico, sedia a muro, Santo Graal.
Una volta usciti da questo reparto avrete speso così tanti soldi che inizierete a piangere. Una parte di voi inizierà a pensare di togliere cose dal carrello e lasciarle per terra. Nonostante ciò, vi aspetta uno dei reparti più insidiosi dell'intero centro commerciale, nel quale ogni resistenza sarà vana.

  • Spesa complessiva reparto: un'ipoteca sulla casa.

Reparto cosmetici

« Amore, non mi riconosci? »
(La tua ragazza dopo essere passata per il reparto dei cosmetici)

Prima di entrare qui, con un ultimo impeto di razionalità, fermerete nelle corsie altri acquirenti come voi e in lacrime chiederete loro di indicarvi l'uscita. Le indicazioni saranno fuorvianti. Non c'è niente da fare: bisogna attraversare il reparto cosmetici per raggiungere l'uscita. Se avete al seguito una moglie o una fidanzata, preparatevi a richiedere un mutuo.
Qui di solito sono presenti i seguenti prodotti: 26 000 tipi di shampoo, 19 700 tipi di bagnoschiuma, 8 400 dopobarba diversi, 15 400 burro di cacao, salviette per pulire gli occhiali (che comprerete anche se non avete gli occhiali perché hanno una bella confezione), 192 000 tipi diversi di creme per le mani, la faccia, i polsi, la fronte, le caviglie, il dito anulare della mano destra. Senza contare poi un numero pressoché infinito di prodotti da donna. Secondo fonti attendibili (mio cugino che lavora all'ipermercato Esselunga di Milano), mai nessun essere umano è riuscito a trovare la fine di un reparto cosmetici da donna. Secondo lui, questi reparti non hanno mai fine ma sfociano in altre dimensioni.

  • Spesa complessiva reparto: la tua anima.

Uscire

Prendete una granata dal reparto armi da fuoco e lanciatela contro gli zombie, ex-acquirenti che hanno assaggiato gli stuzzichini gratis dal salumiere. Andate nel reparto scarpe, comprate delle scarpe da corsa da 200 € e controllate attentamente se avete un paracadute a portata di mano. Dopo questi indugi tornate al punto di partenza (se non ve lo ricordate cazzi vostri), correte verso le fiamme e lanciatevi verso il vuoto.
Memo: i supermercati non vendono paracadute.

Voci correlate

Questo è un manuale di squallidità, uno di quelli un po' meno loffi della media.
È stato miracolato come tale il giorno 20 gennaio 2013 col 33.3% di voti (su 15).
Naturalmente sono ben accetti insulti e vandalismi che peggiorino ulteriormente il non-lavoro svolto.

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