Nonbooks:Fare la doccia

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Forse è proprio il caso che tu legga questo manuale!
« Essere pulito non ti renderà migliore di quello che sei, ma se vuoi vivere in questo mondo, perché non provare? »
(Pier Paolo Pasolini su utilità della doccia)
« Ma perché, puzziamo? »
(Ebreo molto poco sveglio)
« Quello che voglio farvi capire, è che la doccia è soprattutto un posto per rilassarsi! »
(Alfred Hitchcock)

Senti un brivido lungo la schiena al solo pensare che è giunto il momento di prendere l'accappatoio? Ma devi comprarne uno nuovo perché l'ultimo era in pelle di mammut? Da oggi quei momenti di buio e di paura non ti tormenteranno più: da oggi guarderai la doccia dal podio della vittoria!

Cenni storici

L'uso della doccia fu introdotto da un malefico scienziato di Madre Germania come forma di punizione nell'esercito prussiano: costretti all'orribile supplizio del lavaggio di gruppo, i soldati impazzirono dopo poche lune, e della Prussia oggi rimane solo un misero ricordo.
Ben altro tipo di doccia era quella utilizzata da Hitler quando, sempre in Germania, pensava a un altro tipo di pulizia.

Col passare del tempo la doccia acquisì sempre più importanza, tanto da essere divenuta, ad oggi, parte integrante della nostra vita.

Rapporti generali fra la doccia e il mondo maschile

Il neonato

I piccoli d'oggi hanno imparato a farsi capire...

In genere nei primi tempi immediatamente sucessivi la nascita, il bambino è completamente inerme e abbandonato alle scelte dei genitori. Non ha modo alcuno di ribellarsi, se non poche urla stridule, un'illusa richiesta di pietà. Troppo piccolo per usare la doccia, il neonato viene lavato nel lavandino o, peggio, nel bidet. Che fai, non ci credi? Guarda che non scherzo. Comincia così, nel suo subconscio, a maturare un odio intenso per la pulizia e a piangere improvvisamente ogni volta che sente aprire un rubinetto.

Il bimbo

Dai mamma! Solo dieci minuti!
« Mamma, non posso. Devo finire i compiti. »
(Bambino che cerca di fuggire la doccia con un insulso pretesto)
« E allora? Portati i compiti sotto la doccia! »
(Tipica reazione di una madre)

Il bambino è, dopo l'adolescente, quello in peggiori rapporti con la doccia. È facile vederlo mentre tenta di darsi alla fuga improvvisando emorragie e necrosi fatte con il pennarello, balbettando che il suo angelo custode gli ha vietato di lavarsi e che al catechismo dicono che la doccia è opera del demonio. Il bimbo salta, scalcia, urla, tira pugni a tutto e a tutti, finché, imbavagliato e legato con lo scotch, viene buttato nella vasca con una paperella di gomma e un foglio di carta vetrata.

L'adolescente

« Puzzi come una capra! Fila a farti la doccia! »
(Madre a suo figlio)
« Oh, mamma, qnt vlt telo dv dire? Sn idrosolubile!! »
(Il giovane ragazzo che si difende come può)

L'adolescente detiene il primato assoluto nel disgusto per la doccia. Così, passati almeno due cicli lunari dall'ultimo lavaggio, sotto minaccia di esser legato ad una sedia con un libro davanti il sabato sera, il giovane si sbriga più in fretta che può; è talmente rapido che, appena uscito, dovrebbe già rientrare in doccia: ma ora deve godersi i suoi due mesi di pace.

Un anziano fermamente convinto del valore delle cose antiche.

Il ventenne

Passato il tumultuoso periodo dell'adolescenza, il ragazzo cambia completamente abitudini. Riappacificatosi con la doccia, sente il bisogno di lavarsi almeno una volta al giorno, per poter essere accettato nella tribù, nel clan, nella gang, e, soprattutto, nella sua fidanzata. Dopo la doccia si cosparge con 7-8 litri di profumo, dai 4 ai 5 litri di gel a presa ultrarapidissima (in caso non ci fosse, andrebbe bene anche super attack o cemento armato), ed è pronto per uscire. Appena fuori dal cancello, il suo profumo si diffonde nei tre km vicini: è infatti un ingegnoso mezzo di comunicazione, che supplisce al grave deficit di linguaggio e alla crescente difficoltà di creare pensieri di senso compiuto.

L'adulto e il vecchio

Con il passare degli anni l'uomo cambia, e riserva sempre meno sorprese nella vita con la doccia. Diventano meno frequenti i lavaggi invernali, ma cala anche l'effettivo bisogno. Ormai vecchio, perde ogni contatto con l'acqua scrosciante; lo si vede d'estate, sugli autobus, con due maglioni di lana e la giacchetta, che vaga per la città fino a quando, giunte le 17.30, comincia a sentire un po' di freschino, e torna a casa.

Rapporti generali fra la doccia e il mondo femminile

Anche le paperelle di gomma cominciano a deprimersi dopo l'ennesima doccia...

Il rapporto fra doccia e donna è completamente diverso. Fin dalla prima infanzia legate da amicizia e affetto indissolubili, vivono in completa simbiosi.

La bambina

Addestrata sin dalla prima infanzia ad amare e rispettare la doccia come se stessa, la giovane donna comincia già a vivere la necessità di un rapporto quotidiano con questo miracoloso capolavoro della tecnologia. Si crede sia un fatto genetico, una reazione possibile solo nei cromosomi XX; è un problema che da molto affligge i più qualificati scienziati mondiali, che lavorano notte e giorno per venirne a capo.

L'adolescente

Arrivata alla fase adolescenziale, la donna ha già imparato a ritagliarsi ogni giorno trenta-quaranta minuti indispensabili per la corretta igiene personale. La sua giornata gravita attorno alla doccia: è il momento chiave di tutte le sue diciassette ore di ininterrotta attività.

Tuttavia sopravvive qualche rara eccezione: questa donna, benché in doccia, non sembra molto rilassata e contenta...

L'adulta

« Uffa, quello lì... mi ha fatto proprio... credo che mi farò una doccia. »
(Donna)

Siamo giunti al più grande grado di dipendenza fra donna e doccia. Dipedente a tal punto da poter essere considerata drogata, deve necessariamente, per una questione di salute mentale, entrare in doccia; non ci può più fare niente. E se non sta facendo la doccia si sta lavando "a pezzi".

La vecchia

La signora anziana non soffre più di doccia-dipendenza, ma porta all'eccesso quel processo già avviato nell'età adulta, che è il "lavarsi a pezzi"; bisogna tener presente che, causa la non eccessiva giovinezza, le riesce benissimo lavarsi a pezzi. Più problematico è il riassemblaggio.

Una gioviale donzella applica il manuale nonostante la paura dell'acqua.

Passo I: Mettersi in sintonia con la doccia

È molto importante avere una totale sintonia con la doccia per poter godere a pieno dei suoi innumerevoli pregi. Devi pensare come lei, sentire come lei, gioire con lei[1]. Le prime volte è meglio se ti ritagli dieci minuti[2] apposta, perché è meno facile di quanto possa apparire. Si sa di gente che ha avuto strani problemi per non aver dato sufficiente importanza a questo primo contatto. Potete per esempio cominciare con l'avvicinarvi spesso a lei, magari più volte al giorno. Tenerla sempre pulita è altrettanto importante! Nelle farmacie specializzate potete trovare articoli appositamente studiati per la sua corretta igiene. Per esperienza posso dirvi che di solito le docce amano il profumo dei fiori, quindi se la volete conquistare potete anche far leva su questa passione. Una volta che avete conquistato la vostra doccia, siete pronti per il grande passo.

Passo II: La scelta di accappatoio e bagnoschiuma

Dunque, vi state definitivamente preparando a fare la vostra prima doccia[3]. Dovete quindi scegliere bagnoschiuma e accappatoio. Cominciamo dal primo:

  • Il Bagnoschiuma: dev'essere delicato, ma allo stesso tempo detergente. Deve sapervi dare una sensazione forte ma allo stesso tempo delicata, deve sapervi donare un aspetto lucente ma allo stesso tempo ambrato, deve sapervi dare l'abbronzatura che avete sempre sognato ma allo stesso tempo rispettare la giusta dose di melanina della vostra pelle; deve farvi sognare ma allo stesso tempo tenervi con i piedi per terra, deve avere un effetto riposante ma anche tonificante e energicizzante. Ma soprattutto deve contenere del sapone.
  • L'accappatoio: dev'essere morbido come la carezza di un bambino, ma anche forte come la carezza di tua madre, deve avere il sapore delle cose buone[4] di un tempo[5], ma anche il gusto dell'innovazione, deve avere spazio sufficiente per te, tua moglie e i tuoi bambini e i sedili decappottabili, ma anche essere un luogo di estrema intimità. Deve saperti consolare nei momenti più tristi e sgridarti quando fai qualcosa che non va bene. Ma soprattutto dev'essere della tua taglia. Piccola precisazione: quelli rubati dagli alberghi non valgono!
Un bagnoschiuma efficace che dà tonicità alla vostra pelle.

Passo III: Finale!

Fai in modo che la doccia non si accorga che stai entrando; devi essere svelto e leggero, muoverti con precisione ed equilibrio. Una volta dentro sfila con delicatezza il beccuccio e apri l'acqua. No! Non scappare. Sei arrivato fin qui, ora che sei a un passo dalla fine vorresti rinunciare? Allunga la mano verso il bagnoschiuma. Così... bravo. Usa la forza... Fatti scendere nelle mani qualche goccia di sapone. Ho detto di sapone! Bravissimo, proprio così. Ora insaponati. Non aprire gli occhi! Ora sciacquati completamente. Hai già finito? No no, devi lavarti meglio. Coraggio: rifai! Bene... ecco, così... Oh! Ora sei a posto. Esci dalla doccia, sei salvo!


Curiosità

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  • Se ti asciughi i capelli in acqua e il phon ti cade, questa è l'unica volta che applicherai il manuale.
  • Il bagnoschiuma ai frutti di bosco non va bevuto, anche se ha un buon profumo.
  • Se sei idrosolubile è meglio che lasci perdere.
  • La doccia aiuta a salvarti dai pericoli del fumo[6]!

Note

  1. ^ Sì, lo so che una doccia non pensa, non sente e non gioisce; era un modo di dire, coglione!
  2. ^ Ancora? È un altro modo di dire, stronzo!
  3. ^ Quella di sette anni fa non conta.
  4. ^ Ma non lo devi mangiare!
  5. ^ Quando i treni arrivavano in orario.
  6. ^ Hai mai provato a fumare una sigaretta con l'acqua aperta?

Voci correlate