Nonbooks:Far cadere il governo

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La squadra di maggioranza del Campionato 2013.
« Mafioso! Piduista! Corruttore! Terrone travestito da padano! »
(Umberto Bossi passa a sorpresa alla squadra avversaria durante i giochi del 1995)
« I governi son fatti per governare ed essere stabili, non per prestarsi ad egoistici giochi di potere! »
(Uno che non ha capito nulla di come funzionano le cose[1])
« Che rumore fa un governo quando cade, se non c'è nessuno a festeggiare? »
(Confucio sulla caduta dei governi)
« Cado... Non cado... Cado... Non cado... »
(Enrico Letta mentre strappa i capelli a Rutelli)

Far cadere il governo è una sottile arte strategica nonché sport nazionale italiano dal 1945. La prima partita si giocò il 28 aprile dello stesso anno, nello Stadio di Piazzale Loreto a Milano, quando alcuni Ultrà comunisti causarono la morte per capovolgimento del capo avversario, nonché del governo fascista.
Da allora, purtroppo o per fortuna, non si è mai giunti a tali estremismi e l'appassionante giuoco è continuato con sportività di tutti i concorrenti i quali, a parte gentili vaffanculo, non hanno più alzato le mani; tranne a Di Pietro quando si scoprì che il campione in carica truccava le partite.

Descrizione

Quando cade un governo è sempre colpa dei franchi tiratori.

Primo passo: scelta dei giocatori. Alquanto macchinosa poiché si passa[2] per la fatidica scampagnata elettorale in cui i cittadini esprimono il loro parere sulle squadre di fantapolitica presentate dai caposquadra.
Secondo Passo: creazione della squadra di maggioranza. Entrate in campo, le squadre a volte sono autosufficienti, altre devono unirsi per raggiungere il fatidico 360 necessario alla squadra di maggioranza per far partire il gioco.
Terzo passo: nella prima situazione, detta variante democristiana, vanno create squadre fantasma, gruppi sportivi autonomi e cosche, in generale "correnti", che hanno il compito di vivacizzare il gioco all'interno della stessa squadra[3].
Nel secondo caso, il più facile da vincere ma il più difficile da creare, bisogna invece prima siglare un patto di non aggressione con il nemico per poi strapparlo alla prima occasione.
È quindi sempre importante dichiarare che si è tutti d'accordo e confermare che il Presidente del Consiglio in carica ce l'ha più lungo poi, quando tutti sono distratti, il primo capitano che toglie i ministri e appioppa un grosso pugno al Presidente della Camera vince.

Struttura, scopo e regole del gioco

Buttarla in caciara è un buon viatico per far cadere il governo, ma solo se picchi più forte degli altri.

Regole base

"Le tre leggi della ribaltonica":

  1. Un giocatore deve recar danno al governo avversario e non può permettere che, a causa del proprio mancato intervento, un altro giocatore non possa fare lo stesso.
  2. Un giocatore deve obbedire agli ordini impartiti dal proprio leader, purché tali ordini non contravvengano alla Prima Legge.
  3. Un giocatore deve preservare i propri interessi prima di quelli del Paese, a patto che non contravvengano la Prima e la Seconda Legge.

Vittoria ai punti

Il KO è la formula più agognata e consueta ma un governo può anche cadere "ai punti". Le tecniche utilizzabili sono diverse, a ciascuna è associato un punteggio con valori da: 10, 20, 50 e 100 punti. Al raggiungimento di 100 punti, anche se è ora di cena, il governo cade.

100 punti

Cazzo mi sta cadendo addosso Prodi!!
  • Ribaltone. È l'unica tecnica che fa cadere subito il governo. Può essere eseguito negli anni bisestili, oppure il mercoledì mattina (ma solo se il Presidente del Senato si chiama Gennaro). Consiste nello scambiarsi improvvisamente giocatori e punti in classifica. La gente si sente leggermente spaesata perché la competizione finisce senza preavviso.

50 punti

  • La mozione di sfiducia è quel che ci vuole. Si esegue scandendo ad alta voce: "Avevo lasciato una banconota da 99,99 € proprio qui ed ora non c'è più". In questo modo sfiduci tutti quelli nel raggio di sei metri, che così non possono votare. L'abilità consiste nello scegliere bene il punto indicato, per danneggiare il più possibile la squadra avversaria.
  • Causare una crisi politica, dopo elezioni amministrative a proprio favore, è uno dei metodi migliori. Le probabilità che la verifica dia esito favorevole è alta, ma siccome alla maggioranza non frega una minchia si arriva alla rissa violenta.

20 punti

Compravendita dei deputati: un classico senza tempo.
  • Comperare un giocatore avversario è una delle tecniche più usate, il soggetto coinvolto viene chiamato affettuosamente "faccia da culo". Bastano cinque acquisti ed il gioco è fatto.
  • Inserire un voltagabbana nello schieramento avversario è viatico di sicuro successo, può causare un rigore, un autogol, il tutto senza destare sospetti.

10 punti

  • Presentare emendamenti in grandi quantità, al fine di rendere laboriosa l'approvazione di una legge. Tale comportamento può essere paragonato al "fare melina", è di poca incisività perché nessuno ha voglia di leggerli e si vota la fiducia, ma rende nervosi gli avversari.
  • Sventolamento di mortadella, sedano, mutande, etc. Utilizzabile per deridere gli altri giocatori o distrarli.
  • Emettere una loffa vergognosa proprio nel momento in cui vanno schiacciati i tasti per la votazione. Gli avversari potrebbero alzarsi e perdere quindi l'attimo giusto.
  • Votare al posto di uno o più colleghi assenti (in gergo: fare il pianista). Una mozione di sfiducia può passare a larga maggioranza anche in caso di aula semideserta. La discrepanza tra presenti e voti conteggiati viene ignorata perché è un calcolo troppo difficile da eseguire.

Penalità

Nel gioco sono previste alcune penalità che colpiscono i comportamenti poco sportivi:

  • Effettuando un rimpasto, quindi cambiando di ruolo i giocatori all'interno dello stesso governo, si perdono 10 punti.
  • Uccidendo un deputato avversario si ottiene che alla votazione della giornata lui non partecipi. 20 punti[4].

Giudici di gara

Contro una squadra simile non c'è partita.

A vigilare sul corretto svolgimento delle partite è una terna arbitrale incorruttibile, composta da:

  • Presidente della Repubblica, che si muove a tutto campo, distribuisce ammonizioni ed impone la sua autorevolezza con esternazioni pregne di viva e vibrante indignazione. Può accadere che sia piuttosto lento di riflessi, corto di vista e certe sue decisioni appaiano quantomeno discutibili. La Costituzione[5] ovvia a questo inconveniente attribuendo a lui un ruolo di mera rappresentanza e alle sue decisioni la valenza di una ceppa di minchia.
  • Presidente del Senato, una sorta di guardalinee che corricchia ora sul lato destro, ora sul lato sinistro del terreno di gioco. Costui dovrebbe verificare quando una mozione di sfiducia ha oltrepassato completamente la linea del buon senso e se al momento del suo lancio i difensori dell'opposizione sono scattati in avanti mettendo in fuorigioco l'attaccante avversario. Anche in questo caso, essendo il Presidente del Senato spesso coetaneo di Tutankamon, le sue decisioni arbitrali, quando arrivano, scontentano tutti e spesso si riferiscono al governo precedente.
  • Presidente della Camera dei Deputati, nient'altro che l'omologo del precedente sulla zona controlaterale. L'età relativamente giovane farebbe pensare ad accuratezza e rapidità di giudizio. Peccato che praticamente quasi sempre non abbia la più pallida idea del perché si trovi lì, tanto meno dell'incarico che gli è stato affidato. Per non incorrere in figuracce si accoda pedissequamente alle decisioni dei suoi colleghi più anziani, ma ciò non lo mette in salvo dagli improperi proferiti al suo indirizzo da ambedue le squadre. Pare che sia il giudice di gara più insultato di tutti gli sport: gli arbitri di calcio hanno fondato una ONLUS che garantisce solidarietà, aiuti concreti e psicologici ai Presidenti della Camera che sono andati in burnout.

Tentativi storici di falsare la competizione

  • Nel 1978 Aldo Moro, capitano della temibile Dinamo Christi, ritenne possibile un governo di "solidarietà nazionale", che includesse anche il Comunist Utd. L'idea di offrire agli italiani un governo 2x1 si scontrava però con la natura stessa del gioco: è come se un campionato di calcio, che vede al termine del girone di andata Juventus e Inter appaiate, ricominciasse daccapo con mezzo scudetto a testa. Era un'evidente bruttura, ma meglio così che perdere. Poi qualcuno realizzò come salvare capra e cavoli, pagò alcuni finti ultrà del Comunist Utd per fare un'invasione di campo e dare uno scapaccione ad Aldo Moro, tanto per farlo ragionare. Nella troppa foga la situazione precipitò, quello che doveva essere un semplice monito si trasformò in una tragedia. Aldo Moro fu portato a bordo campo esanime con una Renault 4 rossa, e la Dinamo Christi restò campione in carica.
  • Nel 2006 ci fu il secondo referendum costituzionale della nostra repubblica[citazione necessaria]. Tra le varie proposte, c'era quella tanto cara alla Lega Nord: la Devolution[6]. Umberto Bossi aveva già fatto cadere il Governo Berlusconi I e, mai sazio di vittorie, voleva far cadere anche il Governo Berlusconi II. Per fiaccare gli avversari, telefonava a Silvio alle tre di notte e gli appiccicava le Big Babol sul pulsante del citofono.

Note

  1. ^ Non funzionano.
  2. ^ Per pura convenzione.
  3. ^ Il Partito Democratico non ha ben capito le regole e attua questa strategia anche quando non è al governo o in totale maggioranza.
  4. ^ Ma solo se si viene scoperti.
  5. ^ Regolamento Ufficiale del gioco, depositato presso gli uffici della F.I.G.C. (Federazione Italiana Governi Caduti).
  6. ^ Un magna-magna esagerato per ogni regione invece che una magnata unica a livello nazionale

Voci correlate


Cazzari in giacca e cravatta


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Questo è un manuale di squallidità, uno di quelli un po' meno loffi della media.
È stato miracolato come tale il giorno 3 novembre 2013 col 58.3% di voti (su 12).
Naturalmente sono ben accetti insulti e vandalismi che peggiorino ulteriormente il non-lavoro svolto.

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