Nonbooks:Come mettere su un gruppo musicale di successo
Siete stanchi di suonare sempre la pianola a casa del nonno la domenica a pranzo e vorreste diventare rockstar di livello internazionale??? Siete stanchi di vedere sempre gli altri girarvi alla larga?? Vorreste conquistarvi il plauso dei vostri coetanei e finalmente godere delle goie del gentilsesso?? Perfetto questa guida fa al caso vostro, sicché vi darà i mezzi e le informazioni utili, teoriche, pratiche e tecnico-tattiche per mettere su il gruppo musicale dei vostri sogni!
Occorrente
Ecco una breve lista di cosa è necessario avere per diventare una band di fama mondiale:
- Una buona dose di tempo da perdere, condizione molto probabile se l'interessato ha un'età compresa fra i 12 e i 17 anni
- Uno strumento musicale, o un oggetto presunto tale, esclusi campanelli o citofoni, in quanto richiedenti un grado di abilità troppo superiore alle media delle doti musicali dei componenti della band
- Tappi per le orecchie, da offrire con garbo a chi si trova, suo malgrado, nelle vicinanze della sala dove si terranno le prove della band
- Minibar, in una sala prove fa sempre molto figo
- Qualche individuo che vanti abilità tecnico-musicali e sensibilità artisticatali da indurlo a provare a mettere su un oggetto che emetta vibrazioni regolari altrimenti conosciute come suoni, e che, invaghito di improbabili idee circa esibizioni live in locali attraverso le quali guadagni qualche euro, spenda Millemila euro in strumenti dalle potenzialità completamente inutili in mano sua
- Un box, una cantina, un garage, un'autorimessa, uno sfasciacarrozze, insomma un luogo che più è isolato meno danno recherà alle orecchie dei malcapitati passanti nelle vicinanze. Probabilmente in questi luoghi troverete anche un mixer, della marca cinese più dubbia, che fa molto di sala di registrazione Abbey Road ma che di professionale non ha neanche l'imballaggio con cui è stato venduto al tuo amico, con tanto di casse, la cui potenza in watt è equiparabile a quella dell'altoparlante di una radiosveglia da comodino.
- Un leggio, meglio non quelli di plastica, che sono buoni solo per attaccare i post-it con la lista della spesa, ma uno più robusto, certo, non dovrete mettervi davanti l'intero Clavicembalo ben temperato di Bach in due volumi, ma almeno non presentatevi con le tabulature degli accordi scritte sui post-it, sembrereste ancora meno professionali di quanto già non lo siete in realtà.
- Ultimo, ma non per importanza, oppure sì a sentire suonare certi gruppi, i pezzi da eseguire. La scelta del repertorio sarà un problema affrontato solo successivamente. Sicuramente i componenti della band le prime volte si presenteranno con un foglio scritto magari a mano e recante le diciture con cui convenzionalmente vengono indicati gli accordi di una canzone (Dicesi: segni scritti a cazzo di cui neanche loro sanno il significato), senza nesssun pentagramma o altro, i cantanti sono un po' meno minimalisti e sui fogli portano scritte anche le parole della canzone, però senza nessuna nota scritta.
Trovare gli altri componenti
Dopo aver chiarito cosa è necessario per mettere su una band che possa varcare gli stadi più grandi del mondo possiamo passare alla ricerca di coloro che insieme a noi faranno parte del gruppo. Anni fa, quando ancora non c'era internet, l'unico modo per trovare altri musicisti era frequentare locali, sale di registrazione, negozi di dischi o di strumenti musicali, adesso la vera via di accesso per trovare gente che sappia suonare in modo competente e professionale è internet ed i social network, dunque andremo in uno qualunque di questi luoghi per mettere il nostro annuncio:
Normalmente a questi annunci rispondono pletore di virtuosi musicanti le cui doti musicali sono pari a quelle di tecnico della caldaia, e che dopo essere stati rifiutati da decine di gruppi si ritrovano a rispondere a qualunque annuncio del genere nella speranza che qualcuno prima o poi li accolga nel gruppo e non se ne liberi, una volta scoperta la loro inettitudine musicale, soltanto per pietà.
Prime prove
Le prime prove sono i momenti in cui ognuno dei componenti del gruppo si rende conto che al mondo esistono altri individui che come lui dovrebbero applicarsi ad altro, come collezionare punti Agip, ma non alla musica. Come già detto ognuno arriva col suo foglietto degli accordi, con una vaga idea della struttura del pezzo, idea che si frantuma all'istante quando al primo Da Capo tutti si ritrovano nel panico più totale e senza sapere che fare, di solito in questi momenti l'unico modo per venirne a capo è ascoltare l'incisione del brano originale col cellulare, questo è un vero e proprio momento di aggregazione per il nascente gruppo che da questo rito ricava più decisione e fermezza su ciò che tornerà in breve a suonare. Conclusa in un modo o nell'altro l'esecuzione di quella che una volta era definita canzone, tutti si guardano imbarazzati dal risultato e allora qualcuno, comprendendo quel momento di scoraggiamento generale decide di farsi carico delle proprie responsabilità ed emerge incoraggiando tutti con frasi tipo: "Minchia oh! Cazzo spaccheremo il mondo al nostro primo concerto, spacchiamo di brutto!!! Yeah!!!" e altre cazzate simili dette alla boia di un Giuda. Le prove di ogni pezzo andranno avanti sempre uguali una all'altra con i medesimi errori ripetuti ad libitum quasi come in una liturgia eucaristica, e con la sensibilità uditiva che a fine giornata diventa pari a quella di un operaio che si è dimenticato di indossare le cuffie di protezione mentre usava un martello pneumatico. Un aspetto da non trascurare per la propria sensibilità uditiva è il volume degli amplificatori chitarra durante le prove, mi spiego meglio: molti chitarristi hanno la cattiva abitudine di impostare il volume dei propri amplificatori a livelli limite per l'incolumità uditiva dei presenti, quando si fa notare loro questa piccola cosa essi paiono estremamente sorpresi di ciò, sorpresa dovuta alla quasi totale sordità conseguita dopo ore di prove a casa con l'amplificatore impostato al massimo, in una sorta di circolo vizioso.
I componenti
Cantante
Il cantante è la figura di spicco del gruppo e si distingue infatti sempre per la sua inesistente tecnica vocale che lo porta ad emettere, durante le sue roboanti perfomance, "suoni" più simili ad ululati o a strilli che ad acuti canori. La figura del cantante si distingue sempre per la sua grandissima conoscenza della teoria musicale e per il suo orecchio assoluto che gli permettono di poter fare sempre a meno di una partitura musicale delle linee vocali da eseguire, a lui infatti basta ascoltare un paio di volte una canzone alla radio per essere in grado già all'istante di poter andare a incidere in sala registrazione, senza alcuna stonatura e con un fraseggio degno di un tenore belliniano.
Chitarra solista
Normalmente è colui il quale di solito pensa di essere il membro più importante del gruppo dopo il cantante... anche se in cuor suo crede di essere ancora più importante di questi, senza però ammetterlo dichiaratamente. Di solito si arroga il ruolo di perno centrale delle esecuzioni e vera star del gruppo, attitudini che si esplicitano nella maniera migliore durante quelli che chiama assoli da lui eseguiti e che durante l'esecuzione dei quali prova un meraviglioso piacere provocato da autocompiacimento, piacere che per questa figura non può essere superato neanche da quello sessuale, tranne nell'eventualità di un rapporto sessuale durante il quale suoni anche un assolo alla chitarra, suo sogno segreto che compie quasi ogni notte. Al di là dell'autostima più o meno immotivatamente sviluppata di solito le esecuzioni di assoli un minimo più complessi dei soliti tre accordi naufragano impietosamente nonostante la retorica roboante con cui sono stati intrapresi e provocano in costui un imbarazzo che egli si preoccupa subito di celare tentando di far credere agli altri che quella che ha appena eseguito è una versione dell'assolo da lui modificata e rivista per renderla più personale e adatta alla sua personalità multiforme.
Chitarra ritmica
Il chitarrista ritmico di solito è il membro del gruppo che ha un complesso d'inferiorità nei confronti del chitarrista solista: intimamente aspira a diventare solista ma in cuor suo pensa che non sarà mai in grado di diventarlo e ignora che il chitarrista solista del suo gruppo magari è ancora più scadente di lui come musicista. Durante le esecuzioni pubbliche (ebbene sì, avvengono, magari a casa del nonno al posto della pianola) è colui che mantiene un atteggiamento più moderato e non si lascia trasportare da tendenze esibizionistiche ossessive e quasi maniacali tipiche del suo collega allo stesso strumento. Anche con gli altri componenti del gruppo rispetto al solista mantiene rapporti più cordiali e sinceri e non si lascia andare in autopanegirici sulle sue presunte doti allo strumento come invece fa l'amico (doti peraltro spesso non pervenute).
Tastiere
Il tastierista è la figura, insieme al batterista, meno in vista del gruppo, la qual cosa lo porta spesso ad avere risentimenti ed astio nei confronti dei chitarristi e degli altri componenti della band, colpevoli di prendersi tutta la luce dei riflettori e di lasciarlo nell'ombra mentre si occupa di Pad vari ed altri suoni che durante un pezzo non si caga mai nessuno del pubblico. Questo senso di rivalità sfocia spesso in aperti contrasti in cui il tastierista cerca di prodigarsi in funambolici assoli al piano che naufragano alla stessa maniera di quelli del collega chitarrista. Una volta constata la comune inettitudine nei confronti del proprio strumento normalmente le divergenze si appiano e tutti tornano amici. Esistono però delle specie di tastieristi, specie in via di estinzione, che, spinte da un certo egocentrico narcisimo intellettualistico, preferiscono suonare non proprio semplici tastiere, ma strumenti più sofisticati chiamati sintetizzatori che permettono loro di esprimere al meglio il loro estro dalle molte sfaccettature, strumenti che sono famosi per produrre di solito suoni altamente cacofonici e che, come prima, non si caga mai nessuno del pubblico.
Batteria
Il batterista di solito è quel componente del gruppo che opera quasi dietro le quinte, nessuno gli presta mai attenzione durante le esibizioni e ci si accorge che esiste soltanto quando sbaglia ritmo o fa qualche sporadico assolo in cui picchia talmente forte sui tamburi al punto da lacerare quasi le pelli, fra lo sgomento del pubblico e degli altri componenti della band. Difficile suonare accanto ad una batteria senza rimanere uditivamente storditi, per questo di solito è bene munirsi di tappi per le orecchie o suonare in cuffia, al limite guardando i gesti del batterista per tenere il tempo, giacché molti strumentisti hanno perso definitivamente udito e senno suonando accanto alla batteria, condotti alla pazzia dai continui colpi folli e scriteriati con cui i batteristi colpivano il povero strumento ritmico, quasi indemoniati da tendenze assassine verso di esso.
Repertorio
Il repertorio studiato dipende ovviamente dal genere di riferimento della band, ma qualsiasi sia l'ispirazione originale ogni gruppo è destinato inevitabilmente a iniziare a suonare brani commerciali prima o poi: i componenti, stufi ormai di non essere cagati da neanche un cane ubriaco con le loro solite cover trite e ritrite, scelgono la via più semplice per accordare la loro voglia di conquistare finalmente un esponente del gentilsesso con il loro desiderio di fama musicale imperitura. Se le loro canzoni saranno commerciali, ma non abbastanza allora il gruppo è destinato a fallire e a restare completamente nell'ombra per il resto dei suoi giorni, se invece le canzoni saranno abbastanza commerciali da far schifo, allora c'è una piccola possibilità che qualche grande esperto di musica si convinca che questi ragazzi abbiano qualcosa di importante da esprimere dando ai componenti l'illusione di essere ormai sulla cresta dell'onda.
La fama
Una volta scritta una prima canzone un po' più grande nella sua insignificanza, delle altre, allora i componenti del gruppo, del tutto gasati dall'idea e convinti di essere ormai alla pari con i più grandi gruppi della storia della musica leggera, iniziano ad assaporare l'idea di incidere il loro nuovo capolavoro così da poterlo lasciare ai posteri a loro eterna memoria. La ovvia mancanza di liquidità in ogni dei membro del gruppo costringe allora la band a ricercare soluzioni alternative per non smettere di credere nel loro sogno. Finiti a registrare nella soffitta di qualche amico in possesso di un registratore da tasca, o, nel peggiore dei casi, di un telefonino con registratore incorporato, le nascenti star incidono il loro primo singolo con particolare perizia esecutiva e sensibilità musicale, ingredienti indispensabili per creare quello che sarà il loro vero e proprio primo successo della band. Fatto ciò, qualche organizzatore di festival musicali piuttosto scrausi ed improbabili noterà il nuovo scintillante singolo del gruppo e, spinto più dalla disperazione per il proprio festival ogni anno deserto che da un reale interessamento, fornirà ai nuovi musicisti la possibilità di esibirsi pubblicamente in modo serio per la prima volta. I nostri resteranno allibiti dal fatto che qualcuno non li tratti per la prima volta per quello che meritano e la loro arroganza autocompiaciuta inizierà a toccare vette tali da creare disastri ambientali in altre parti del mondo, in conseguenza dei quali molte città dovranno essere evacuate e molte persone resteranno a vita senza casa in preda alla disperazione.
Il primo concerto
Ed arrivò dunque il grande giorno in cui la band si doveva esibire per la prima volta non più in casa del nonno: il numeroso pubblico che ci si aspettava affluì effettivamente in grande quantità. I componenti, sicurì di sè, non ripassarono quasi nulla per l'evento nè fecero prove, dipendeva tutto dall'estro del momento dicevano. Saliti sul palco vennero accolti dall'applauso di un signore che, imbarazzato perché nessuno stesso applaudendo, decise lui di applaudire per pietà, a questo caloroso benvenuto seguì una brillante performance di cui ancora oggi eminenti figure si chiedono come sia stato possibile che il gruppo sia riuscito a non fermarsi neanche una volta riuscendo a portare a termine due minuti e mezzo di stenti e rumori cacofonici degni di un orgia canina. Si narra che durante la performance il chitarrista solista abbia rotto due corde della chitarra e abbia continuato a suonare sulle altre quattro, però, poiché non sapeva la posizione della note sui tasti dato che per tutta la vita aveva suonato solo per tabulature, non riuscì ad arrangiare l'assolo che finì subito quando alle prime note sbagliate due gatti suicidi, o forse kamikaze giapponesi, si buttarono sul palco da sopra i riflettori. Si tramanda invece che al cantante, dopo due minuti di acuti degni di un cantante da doccia, qualcuno abbia tirato in bocca, all'ultima battuta del pezzo, una pallina da ping pong per soffocarlo, alla qual cosa chitarrista ritmico dovette abbandonare la sua performance per soccorrerlo ed effettuare la complicatissima e celeberrima manovra di Heimlich, che però effettuò male e dovette intervenire uno della manutenzione che da giovane aveva effettuato due esami di medicina prima di abbandonare l'università. Il tastierista ad un certo punto venne accoltellato dalla sua tastiera, che si scoprì, due anni dopo, essere pronipote dell'hammond di un famoso tastierista britannico. Rimase soltanto il batterista alla fine, il quale continuò la sua esecuzione con dignità fino alla fine senza nessun altro che suonava, finito il pezzo si alzò, fece per inchinarsi e ad un certo punto cadde a terra svenuto per la troppa tensione, in preda a convulsioni, dopo un po' si seppe che era diventato pazzo.
La fine
Il gruppo si scioglierà pochi giorni dopo il concerto perché uno dei componenti ha finalmente trovato quello che cercava (oscure sono le ragioni a tal proposito)e non ha più bisogno di suonare, tutti torneranno alle solite e squallide vite quotidiane e circa due settimane dopo cercheranno di mettere su un altro gruppo perché intanto quello che aveva trovato quello che cercava è tornato quello di prima e così il cerchio continuerà in eterno finché non scenderà di nuovo in terra qualcuno che si sacrifichi per redimere l'intera umanità.
Conclusione
Et voilà siamo giunti alla fine di questo meraviglioso manuale che vi ha permesso di vivere l'esperienza più elettrizzante della vostra vita, trovandovi per la prima volta un da fare diverso dal vostro passatempo preferito, non c'è bisogno di ringraziamenti nè di altro per l'autore, sapere che rifarete la stessa fine descritta nel manuale sarebbe già una ricompensa più che lauta per chiunque. Arrivederci a tutti e ricordate: mettete sempre l'amplificatore chitarra al massimo mi raccomando, altrimenti qualcuno potrebbe pensare che il vostro pene sia corto, che a letto siate impotenti e che suonare a volumi alti vi da un impressione di potenza che sia di ripiego al vostro "problemino", ma tranquilli questo segreto è al sicuro con l'autore del manuale che non lo dirà mai a nessuno però si riserva il diritto di pubblicarlo nel presente volume. Au revoir
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