Mahatma Gandhi

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« Sono le azioni che contano. I nostri pensieri sono inutili fintanto che non vengono trasformati in azioni »
(Gandhi mentre rapina un supermercato armato di un fucile a pompa)
Il mahatma Gandhi.

Mahracas Karamellach Gandhi, più semplicemente noto come मोहनदास करमचन्द गांधी, (Puobastàr, 30 settembre 1869Muortefhàmm, 30 febbraio 1948) è stato un noto dittatore e terrorista indiano. Importante guida spirituale per il suo paese, lo si conosce soprattutto col nome di Mahatma (trad. Mahatma), appellativo che gli fu conferito per la prima volta dal suo pupazzo Herbie. Gandhi è stato uno dei più noti esponenti della violenza incivile e dell’odio indiscriminato. Con le sue azioni ha ispirato molti movimenti terroristici e personalità quali Nicolae Ceausescu, Augusto Pinochet, Charles Manson, Macchia Nera, il Ku Klux Klan.

In India Gandhi è stato riconosciuto come padre del razzismo, madre dell’odio fra i popoli e figlio di buona donna, e il giorno della sua nascita è lutto nazionale.

Biografia

Gandhi nasce a Puobastàr, una città sita al centro del deserto di Thar, dove la risorsa principale era la pesca ed il turismo, quindi facevano tutti la fame. La sua famiglia apparteneva alla comunità dei pescatori (il nome Gandhi significa "pescivendolo") e il padre di Gandhi, Paolo Gandhi, si arrangiava a pescare nei tombini. Un giorno il padre, avvicinandosi col figlioletto ad una donna incinta, gli indicò il pancione e disse al figlio: Vedi? Lì dentro c’è tua moglie! Gandhi è nato dallo scroto di un bradipo ammuffito è da una schiava thailandese negra non addomesticata

E infatti dopo aver frequentato le scuole elementari, Gandhi prende in sposa all'età di 13 anni con un matrimonio combinato Mahsturba Vajinah, di 6 anni più piccola di lui; Gandhi si lamenterà molto per questa usanza assurda dei matrimoni infantili ma cambia idea quando scopre che il padre aveva una relazione extraconiugale con un embrione di 5 mesi.

Su consiglio di un vecchio amico di famiglia, Gandhi, che all'età di 17 anni aveva già figliato come una lontra del Borneo, parte per studiare da avvocato presso la prestigiosa Oxford University di Cambridge. Considerata l'impossibilità di rispettare i precetti induisti in Inghilterra (la preghiera in moschea, l’uso del turbante, dormire su di un letto chiodato, camminare sui carboni ardenti dopo essersi spalmato d’aglio nelle notti di luna piena, suonare il piffero per svegliare un crotalo in un cesto di paglia) la sua casta si oppone alla partenza. Gandhi decide di partire lo stesso, e per questo gli vengono tolti due punti dalla patente e viene giudicato un fuori casta dal capo della sua comunità, il Castoro.

A Londra Gandhi si adatta perfettamente alle abitudini inglesi, vestendosi con bombetta e cappello, mangiando nei fast-food, ruttando e ubriacandosi di birra nel tardo pomeriggio.

Gandhi a New York mentre lancia la palla di inizio campionato.

Ritorna in India nel 1925 e una volta sbarcato a Bombay un comitato di benvenuto presenziato dal sindaco gli appende una corona di fiori al collo e gli dice che la madre è morta di raffreddore tra atroci sofferenze; in effetti nell’India di allora le condizioni igieniche facevano addirittura più schifo di quelle di oggi e già nascere vivo era come sbancare al Totip. Il padre morirà due anni dopo per una sepsi dovuta ad una gamba in cancrena per colpa di un’unghia incarnita. Funestato da questi lutti e confortato solo dall’affetto del fratello Mandi Gandhi, noto viados dei quartieri ricchi di Bombay, il Mahatma inizia ad esercitare la professione di avvocato apprendendo il diritto incivile indiano.

Viaggia molto: Nepal, Birmania, Pakistan, Las Vegas. In Sudafrica si fa promotore dell'apartheid picchiando a sangue diverse minoranze di colore. A tal proposito ci sono diversi aneddoti: un giorno in un tribunale di Durbans, la capitale del dentifricio mentolato, un magistrato di colore chiede a Gandhi di togliersi il turbante. Gandhi, per tutta risposta, aggredisce il giudice a colpi di stampella. Si fa anche espellere da un treno a Pietzemerditzburg, per molestie e frasi oscene ad una suora di 66 anni. Nei successivi 5 anni Gandhi viene espulso anche:

  • dal circolo degli avvocati, per aver proposto ad una sua cliente pagamenti in natura;
  • dalla moschea di Fahmmoc’ Ammammth, per spaccio di materiale pornografico durante l’ora della preghiera;
  • dal mercato di Akkattateville, per aver rubato una scatoletta di tonno e 2 pacchi di Cipster;
  • dall’aereoporto di Sperdiparthìr, dove viene trovato in possesso di cinque grammi di marijuana, un Kalashnikov e un deodorante spray al cocco. In seguito gli venne concesso di partire solo dopo aver consegnato il deodorante.
Gandhi e Hitler.

Nel frattempo Gandhi passa da un lavoro all’altro: barman, dj, pilota nelle corse clandestine, ballerino di lap-dance, paracadutista, ragioniere. Ma da ogni lavoro riesce a farsi licenziare, a causa del suo comportamento violento e della sue idee xenofobe. Trovatosi da un giorno all’altro in mezzo a una strada Gandhi vive di piccoli furti e rapine. Nel 1928 si compra anche una Vespa per poter far gli scippi e nel 1930 fonda il Partito Nazionalsocialista fondamentalista indiano (Forza India) in cui si inneggiava alla superiorità della razza indiana sulle altre razze: il simbolo del partito era Shiva che schiaccia un dissidente con uno dei suoi tanti piedi.

In quello stesso anno conosce Adolf Hitler e stringe con la Germania un patto di non belligeranza, l’Asse Bombay-Berlino, in cui le due potenze si impegnavano a scendere in guerra come alleate in caso di necessità e a prestarsi i giochi per la Wii almeno due volte a settimana.

Le prime provocazioni

Nel 1931 il Congresso Indiano sfida per la prima volta l'Impero inglese con un boicottaggio di tutte le merci britanniche, proposto dall’amico Bandjerja Suppherilculoh, e Gandhi vi aderisce. L'anno successivo si arruola volontario come barelliere nella guerra contro gli zulu: al suo ritorno dalla guerra promulga una nuova legge, di chiaro stampo razzista, che obbliga i negri residenti in India ad essere schedati.
È l’inizio delle persecuzioni razziali in India.

Fedele alla sua teoria della satyagraha (la discriminazione violenta), all'Empire Theatre di Giovannesburg Gandhi effettua una delle sue famose spedizioni punitive andando a spruzzare del disinfettante sulle famiglie di colore.
Nel 1932, durante la sua prima prigionia, Gandhi legge il libro Disobbedienza incivile di Henry David Thoreau, i saggi di Goebbels e 5 numeri di Topolino. L'anno successivo inizia una corrispondenza con Lev Tolstoj che durerà finché Tolstoj non si romperà il cazzo di rispondergli, togliendolo perfino dai contatti del messenger.

La marcia del sale

Gandhi in una foto segnaletica della polizia di Bombay.

Nella sua protesta contro tutto e tutti Gandhi incita il popolo indiano a non pagare la tassa sul sale e il canone RAI. Dopo aver messo in valigia calzini, mutande, giarrettiera, un kimono e la sua preziosa collezione di incudini d’epoca, il Mahatma si mette in viaggio verso le saline, alla testa di una fiumana di gente che lo seguiva, chi per avere il sale, chi perché lo aveva scambiato per una guida turistica. Le saline erano sorvegliate da due militari armati di mitraglia e da un agente della Cattolica assicurazioni, ma ciò nonostante Gandhi riesce a penetrare all’interno delle saline e a condire alcuni cibi precotti che si era portato da casa.
La famosa marcia sul sale diede poi il via ad una lunga serie di boicottaggi:

Che rappresentarono le prove generali per la madre di tutte le sfacchinate (Gandhi non aveva l’auto e da piccolo gli ciularono la bicicletta): la famosa Marcia su Delhi, che aveva in comune con la maratona di New York il numero dei partecipanti, l’inutilità dell’evento e un gallo gigante in pantaloncini rossi come mascotte.

L’indipendenza violenta dell’India e la marcia su Delhi

Nel 1933, di ritorno da Las Vegas con 2 prostitute minorenni, Gandhi pronuncia un sentito discorso al popolo indiano sulla necessità di liberare l’India dal dominio britannico:

« भारत गणराज्यसभी मनुष्य जन्म लेते हैं!!!
और गरिमा में स्वतंत्र ??!
और समान अधिकार है ?!
ये कारण और विवेक के साथ काम करना चाहिए,
और एक दूसरे की दिशा , में एक भाईचारे की भावना है !! »

Il discorso si conclude con Gandhi che visibilmente esaltato dalla folla spacca la sua chitarra elettrica contro gli amplificatori.

Il 22 aprile dello stesso anno, appena uscito dal barbiere sotto casa, Gandhi annuncia la ripresa della campagna antisemita. Inizia così la celebre Marcia su Delhi che parte da Duephàll con arrivo a Nuova Delhi. Però siccome Gandhi era talmente cagionevole che quando andava in campeggio dormiva nella tenda a ossigeno, egli si fermò nei pressi di Fhatigaat, raggiungendo poi il resto del corteo in taxi.

Questa campagna, una delle più ridicole della storia dell'indipendenza violenta dell'India, ebbe un tentativo di resistenza da parte del governo indiano che, però, essendo povero, poteva contare solo su 10.000 soldati armati di armi biologiche: avevano tutti la tubercolosi; quando i rivoltosi li attaccavano, loro si difendevano sputando. Dopo un’accanita battaglia a colpi di secrezioni infette, le truppe di Gandhi ebbero la meglio perché meglio malate. Conquistata la capitale, il sanguinario leader degli indiani pronunciò un accalorato discorso sulla necessità di perseguitare le minoranze etniche e religiose, ree di minare la continuità della pura razza indiana. Poi aggiunse:

« Ho conquistato la capitale dell’India: voglio vedere se adesso mi fanno fare ancora la fila alle poste! »

In realtà la marcia su Delhi rappresentò un momento molto significativo per il dittatore indiano, che scriverà frasi dense di profondi significati sul suo diario. Ecco le più importanti:

« Mi piace il sesso anale. »
« Mi sono svegliato con un forte dolore alla palla sinistra, devo essermela schiacciata nel sonno. »
« Non so voi ma quando fa freddo le caccole nel naso mi diventano dure come stalattiti e mi danno un fastidio enorme. »

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« Rubo, rapino, discrimino e stimo Giuliano Ferrara: a volte penso che la mia vita sia tutta sbagliata. »

La conquista del potere

Gandhi era veramente un bastardo.

Nel 1934 Gandhi partecipa per la prima volta al Congresso Nazionalsocialista Indiano, dove afferma che il popolo indiano deve farsi promotore di una campagna di sensibilizzazione delle persone sul problema dell’indipendenza dell’India e che il dialogo è l’arma giusta per smuovere le coscienze: “Il mio mitra parla tutte le lingue” – dichiarerà poi.

Ormai leader indiscusso degli indiani e capitano della squadra di basket, fonda nello stesso anno il giornale L’osservatore indiano diffidente. L'anno successivo legge con grande interesse i libri sacri dell'induismo, il saggio Fino all'ultimo di John Ruskin, In voi è il regno di Dio di Lev Tolstoj e Sodomie in corpo di Aldo Busi.

Nel 1935 il Mahatma, grazie all’appoggio dell’esercito indiano, conquista il potere con un colpo di Stato, abbattendo il vecchio governo democratico ed instaurando una feroce dittatura in tutto il paese. Conquistato il potere il Gandhi si autoproclama dittatore dell’India, nonché unto dal Signore e bisunto dall’olio delle melanzane. Per dare al tutto una parvenza di legalità vennero organizzate in fretta e furia libere elezioni dove chiunque poteva scegliere il nome Gandhi tra i vari nomi di Gandhi presenti. Queste elezioni furono caratterizzate da un enorme afflusso di votanti e dalla vittoria a sorpresa del Mahatma Gandhi.

Subito dopo acquista 50 ettari a Phoenix, presso Durbans, dove comincerà a trivellare il terreno in cerca di petrolio e a costruire palloni di cuoio Nike sfruttando la manodopera di cinesi, ebrei ed africani. Nella fattoria di Phoenix si pratica lo sfruttamento indiscriminato di uomini, donne e bambini, ma Gandhi sosterrà sempre di non aver preso parte a quelle violenze ma solo di essersene compiaciuto nel vederle.

In realtà il Mahatma stesso si divertiva a infilzare i disobbedienti con uncini arrugginiti mentre leggeva passi della Bibbia, violando apertamente la convenzione europea dei diritti dell’uomo, la convenzione di Ginevra, il telefono azzurro, il Trattato di Campoformio e gli accordi di Plombierès.

Nel 1936 Gandhi si taglia i capelli a zero, si fa tatuare una croce celtica sul petto e si fa fare un piercing sullo scroto. Comincia la lettura del Vangelo secondo Marco e del Mein Kampf.

Il viaggio attraverso l'India

Il viaggio di Gandhi non prevedeva tappe prestabilite.

Dopo un viaggio nella grande Germania nazista e a Faenza per andare a trovare una sua lontana zia, Gandhi ritorna in India in treno il 9 gennaio 1937, sbarcando nel porto di Bombay, dove viene festeggiato come un eroe nazionale perché scambiato per qualcun altro.

Il leader del Congresso indiano Gokhale gli suggerisce un anno di "silenzio politico”, nel corso del quale può viaggiare in treno per conoscere la vera India, fingendo di interessarsi ai problemi della gente proprio come un qualsiasi politico durante una campagna elettorale.

Gandhi accetta e così per tutto il 1937 viaggia per conoscere la condizione dei 700.000 villaggi indiani. Questo scherzetto gli costerà 25.000 sterline di biglietti del treno che Gandhi solo in seguito seppe di dover sborsare di tasca propria. In compenso le Ferrovie Indiane gli regalarono una gondola di plastica.

Nonostante questi piccoli inconvenienti Gandhi è oramai il leader indiscusso dell'India, il padre della Nazione, il "Mahatma", il quinto dei Beatles, il dittatore sanguinario che tutti gli indiani volevano avere per sentirsi dire cosa dovevano fare.

Nel 1938 al suono dello slogan "Mahatma Gandhi rulez", egli indice nella provincia di Bardoli la "disobbedienza totale", con l'obiettivo, in caso di successo, di estenderla successivamente a tutta l'India, arrivando fino al rifiuto di pagare le tasse, facendo dell’India una specie di paradiso fiscale, come Montecarlo, Malta e Arcore.

L'incontro con Rabindranath Tagore. «Oh, manco un caffé mi offri?».

Il dittatore indiano non sceglie soltanto la via della violenza come arma di dialogo ma anche quella del digiuno di protesta. Spesso viene visto rifiutare il cibo, salvo poi sbavare davanti alle vetrine delle salumerie. Un giorno viene sorpreso dai giornalisti di Radio Bombay a mangiare palle di riso e panzerotti in una friggitoria. Gandhi picchia l’operatore a colpi di paste cresciute e e gli sottrae il filmato con la forza.

Inizia a scrivere la sua autobiografia "Se m’incazzo io....", il secondo libro più venduto di sempre dopo la biografia di Rocco Siffredi. Gandhi abbandona per un anno la scena politica e decide di passare l'intero anno in silenzio e raccoglimento. Viene visto però ballare la lambada su una piazzola di sosta nei pressi dell’autostrada per Bombay, ma non ci sono fonti ufficiali per quest’episodio, solo una dichiarazione postuma di Gandhi che afferma: sì, adoro il movimento di bacino.

Alla fine del suo viaggio attraverso l'India scrive sul suo diario: non c’è nemmeno un Autogrill in questo cazzo di paese!

Intanto l’India, alleata con la Grande Germania, si prepara ad affrontare da protagonista la seconda guerra mondiale attaccando il Nepal e la Corsica.

La fine della guerra e il ritiro dalla vita politica

1945: la seconda guerra mondiale finisce, un po' per accordo tra tutte le potenze mondiali, un po’ perché erano finite le munizioni.

Le potenze dell’asse vengono sconfitte, Mussolini si traveste da donna per sfuggire ai partigiani ma verrà scoperto e fucilato, ma solo dopo esser stato stuprato da un gruppo di repubblichini per un tragico errore. Il bilancio del conflitto è più triste di una festa senza superalcolici:

  • 55 milioni di morti
  • millemila milioni di dollari di danni
  • 20.000 parchimetri divelti
  • 18 cabine telefoniche danneggiate
  • 5 McDonald's distrutti
  • un pedone investito per sbaglio

L’India pagò per questa guerra persa un bilancio molto grave, con un debito di guerra di 26.000.000 di dollari, che il paese sta ancora pagando inviando ai vincitori rate di 10 dollari al mese. Gandhi perse la reggenza del paese e la sua carica di sovrano venne ristretta ad un’area corrispondente a casa sua.

Gandhi risponde alle mail dei suoi fan.

Amareggiato e sconfortato, Gandhi si ritira dalla vita politica per inseguire le sue vere passioni: fare rafting sulle rapide del Gange e sparare alle lattine di birra col suo fucile di precisione. Proprio durante un raduno con altri appassionati Gandhi verrà ucciso da un fanatico indù dedito a riti vudù con chi vuoi tu con 5 colpi di fucile di bambù, il quale essendo pure strabico, prima di riuscire a beccare Gandhi aveva già colpito:

Il fanatico indù tentò di dare una giustificazione (l’avevo scambiato per un lattina di birra) a cui i giudici non vollero credere.

Gandhi morirà di pallottola in petto il 30 gennaio 1948. Le sue ultime parole furono: ritornerò! Il fondamentalista indù venne condannato a morte il 12 giugno del 1949. Le sue ultime parole furono: ma io miravo al gatto sull’albero!

Morto odiato ed inviso alla nazione, Gandhi venne inizialmente seppellito in una fossa comune. Solo molti anni dopo, nel 1975, un gruppo di archeologi svizzeri recupererà la salma basandosi sull’impronta dei denti e sul suo numero di scarpe. Il cadavere di Gandhi venne quindi ritrovato, pulito, avvolto in un sudario di lino e poi rigettato nella fossa comune.

Lo stile di vita

Gandhi si diede alla castità ma solo dopo aver provato ogni possibile esperienza sessuale.

Gandhi condusse una vita estremamente semplice, dando sempre esempio di massima umiltà e sobrietà. Solo ogni tanto si metteva qualche polo Lacoste. Vivendo come un eremita Gandhi si concedeva pochi lussi, come il panfilo di 16 metri o il servizio di posate d’oro. Ma tralasciando i suoi puttan tour del giovedì sera, egli rappresentò sempre un esempio di vita encomiabile.

La castità

Gandhi era un noto feticista fanatico del bondage ma rinunciò ai rapporti sessuali sadomaso all'età di 36 anni concedendosi solo qualche saltuaria scappatella con il gatto dei vicini.

Il vegetarianesimo

« Mi sono convertito al vegetarianesimo. La supremazia degli uomini sugli animali inferiori non implica che i primi debbano sfruttare i secondi, ma che i più progrediti proteggano gli altri. Comincio lunedì, adesso ho voglia di chianina. »
(Dai diari di Gandhi)

Gandhi fu un vegano rigoroso e scrisse articoli e libri di ricette sull'argomento mentre studiava merengue all’accademia di danza di Londra. Qui, durante un ballo di coppia, conobbe l'attivista vegetariano Henry Salt, un animalista del 3° livello che si nutriva solo di foglie morte e di pelle desquamata. Inoltre Gandhi sperimentò svariate diete alla ricerca di una dieta minima sufficiente per soddisfare i suoi fabbisogni corporei. Grazie a questo Gandhi veniva battuto a braccio di ferro anche dal suo criceto:

« Se un uomo venisse sepolto nella stessa fossa con la carcassa di un animale, tutti deplorerebbero il fatto. Eppure, pensandoci bene, sarebbe un bel modo per manifestare l'unità di ogni vita. Se lo fate con me m’incazzo però. »
(Gandhi e il suo stile di vita lineare)

Scritti di Gandhi

Gandhi amava scrivere sul suo pc portatile. Scrittore quasi più prolifico di Bruno Vespa, ci ha lasciato grandi testimonianze di quella sua visione del mondo intollerante e razzista che fa sembrare Mario Borghezio la reincarnazione cicciona di San Francesco d’Assisi.

  • Gandhi parla di sé stesso
  • Gandhi parla alle spalle di Gesù
  • Il tuo rivale all’ospedale
  • La forza della menzogna
  • Se m’incazzo io...
  • L’arte di evadere il fisco
  • Costruisci da solo il tuo AK-47
  • Le 101 barzellette zozze dello zio Gandhi - pubblicato postumo

Filmografia

Locandina per il film: Gandhi spara, la polizia sta a guardare.

Numerosa la filmografia dedicata allo xenofobo dittatore indiano. I generi sono i più vari, dal thriller al musicarello, dal documentario storico al porno amatoriale:

  • Gandhi first blood
  • Gandhi II
  • Gandhi III - che cazzo hai da guardare?
  • Gandhi colpisce ancora
  • Killing in the rain (musical)
  • Gandhi fa la strage
  • Gandhi contro Rocky
  • Gandhi per uno, non ce n’è per nessuno
  • Gandhi si toglie le mutandI
  • Gandhi sfida Robocop - Robocop non accetta
  • Gandhi in preghiera, rissa si spera
  • Gandhi vs Steven Seagal
  • Gandhi spara - la polizia sta a guardare
  • Gandhi, serenata calibro 9
  • Gandhi violento - la polizia non reagisce

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Questa è una voce di squallidità, una di quelle un po' meno pallose della media.
È stata miracolata come tale il giorno 22 marzo 2009 col 41.2% di voti (su 34).
Naturalmente sono ben accetti insulti e vandalismi che peggiorino ulteriormente il non-lavoro svolto.

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