Metrosessualità

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(Rimpallato da Metrosessuale)
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« Adoro il tuo profumo, la tua pelle liscia e i tuoi tatuaggi! »
(Frase che rende euforico un metrosessuale.)
« L'omo è omo e ha da puzzà! »
(Frase che fa venire le convulsioni ad un metrosessuale.)

La metrosessualità è, nel linguaggio giornalistico, il termine che viene usato per indicare una specifica condizione psicologica in rapporto alla propria identità sessuale. Il metrosessuale abbandona le normali abitudini che ci si aspetta da un uomo eterosessuale (seguire il calcio, mangiare come un maiale, scaccolarsi, commentare a voce alta un bel culo che passa, scorreggiare alzando la gamba, etc) ed assume comportamenti di norma attribuibili al gentil sesso (uso di cosmetici, ossessione per il fitness, depilazione parziale o totale del corpo, abbronzatura a raggi UVA e shopping sfrenato).
Il termine si presta a facili battute da avanspettacolo, che riportiamo per mero dovere di cronaca.

« Un metrosessuale è quel porco che mi ha tastato il culo in metropolitana. »
(Una signora molto confusa riguardo la metrosessualità.)
« Una volta mi è capitato un metrosessuale, gli ho detto: "'Sto manico de vanga lo dai a tu' sorella!". »
(Una puttana altrettanto confusa riguardo la metrosessualità.)

Origine del termine

Entrambi si ritengono icone metrosexual, ma uno solo ha buoni motivi per farlo (e le mutande giuste).

Il termine "Metrosexual" risale al 1994 per opera di Mark Simpson, un tizio con mansioni di tappabuchi presso il giornale The Independent, che arrivò sorprendentemente al Pulitzer grazie al pregevole pezzo "Cosa si prova a finire sotto un furgone?" (pubblicato durante la riabilitazione). È un incrocio linguistico tra le parole metro(politan) ed (hetero)sexual, che testimonia la sorprendente agilità mentale di un genio troppo a lungo sottovalutato. Danny Kaczorowski, suo caporedattore fino al 2000, amava definirlo: "è sempre elegantissimo ma è un ritardato come ce ne sono pochi", e gli voleva un gran bene.
Oggi l'editoria offre numerose riviste dedicate al "nuovo maschio", per un giro d'affari di circa scarsanta milioni di dollari. Tra quelle di maggior successo troviamo: Creme e puparuoli, Shopping Man Extreme, Culo e camicia, Beautiful Bear, Ceretta di fuco e Sex appilu. Anche la televisione si occupa di questa nuova realtà, certe emittenti offrono programmi nei quali alcuni omosessuali danno consigli a eterosessuali, su argomenti come il vestiario, la cosmesi, la cura del proprio corpo, l'arredamento, i migliori vibrat. Si tratta di una notevole fonte di fatturato per l'industria, che offre uno spettro di prodotti pari a quelli un tempo riservati solo alle donne. Il saggista svervego Ole Torkild Asbjørn, autore del pluripremiato Io, la solitudine e la renna, ha più volte criticato pubblicamente la tendenza di queste società a sfruttare i minorati mental metrosessuali, imponendo, attraverso i media, degli standard ottenibili solo ricorrendo a questo mercato.

« L'uomo deve guardarsi da questo inganno. Quando ti trovi di fronte un lupo, è meglio puzzare come un orso polare che essere profumati da checca. »
(O.T. Asbjørn, L'Artide sa essere veramente stronza, Polo Nord 1964, ed. Messner.)
Un metrosessuale spende metà dello stipendio in cazzate, l'altra metà in ulteriori cazzate.

Il fenomeno viene talvolta messo in correlazione con casi di narcisismo e di concentrazione ossessiva sugli aspetti estetici, in realtà è sempre così. Non si tratta semplicemente di vanità, ma di una maniacale ricerca della perfezione, che può portare un cinquantenne calvo (e con la panza da birra) a voler somigliare per forza a Brad Pitt. Va comunque ricordato che il termine è legato al giornalismo e non si riferisce direttamente a categorie della psicologia, o almeno non ancora. Quando fiuteranno le nuove possibilità di guadagno, faranno presto ad inventare le patologie e ci troveremo di fronte a robe quali:

Nella peggiore delle ipotesi, potremmo incappare nella temutissima dissociazione psico-abbigliamentale, che può portare ad andare al raduno dell'Harley-Davidson vestiti da drag queen.

Caratteristiche psicofisiche

Secondo gli studiosi della Syracuse University di Chaftkosbart, è ipotizzabile un cospicuo aumento di precipitazioni nelle aree suburbane delle grandi metropoli, a causa dello smog e delle polv... ma di cosa stavamo parlando? a già... diverso impiego delle aree cerebrali[1] tra un metrosexual e la sua nemesi naturale, il cosiddetto retrosexual. Liberiamoci comunque di alcuni luoghi comuni sul metrosessuale:

Le strade per la felicità sono misteriose.
  1. non è detto che sia gay;
  2. non è detto che sia egocentrico;
  3. non è detto che sia uno stronzo insensibile;
  4. non è detto che sia cinico ed egoista;
  5. non è detto che sia presuntuoso;
  6. non è detto che sia permaloso;
  7. non è detto che sia megalomane;
  8. non è detto che le cose precedenti siano false, anzi.

A questo punto, scevri da preconcetti ghettizzanti, possiamo rinchiuderli tutti da qualche parte e dargli allegramente fuoco.

Bibliografia

Secondo una stima poco stimata, almeno un metrosessuale su due è gay.

Note

  1. ^ come già accertato in: differenze tra uomo e donna

Voci correlate