Maurizio Milani

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Lui cammina lentamente: non ha fretta di ucciderti.
« Ci tengo a dare un dispiacere »
(Maurizio Milani su tutto)

Maurizio Milani (666 a.C.) è forse il più onesto, civile e corretto cittadino italiano degli ultimi vent'anni. Libero imprenditore fortemente eclettico[citazione necessaria], ha contribuito per decenni alla ridistribuzione del redditto svolgendo svariate attività quali latrinaio xenofobo, rapitore di maggiorenni quanto di minorenni, operaio metalmeccanico degenerato, stupratore, infanticida, cacciatore di frodo, abusivo a trecentosessanta gradi e chi più ne ha più ne metta.

Gli inizi

Milani si rilassa dopo aver massacrato un intero asilo nido.

Nato a Codogno sotto lo pseudonimo di Carlo Barcellesi (per non farsi rintracciare dalla polizia), figlio di una casalinga e di un camionista ubriacone fiero di non aver mai ammazzato niente nei tanti incidenti da lui stesso causati, il piccolo Milani dimostra precocemente un'innata attrazione per i cessi delle stazioni più malfamate, dove poter respirare a pieni polmoni aria intrisa di urina e spiare giovani bovini e non fare il trenino nella gocciolante penombra. Divorato dal desiderio di divenire latrinaio e poter vivere di quello, inizia a svolgere qualsiasi attività lavorativa al solo scopo di risparmiare a sufficienza per poter realizzare il suo sogno; dopo alcune brevi esperienze come scannatore di cuccioli di foca e importatore di carne dall'Ex Unione Sovietica, Milani trova impiego fisso come addetto alla pressa in un'anonima fabbrica lombarda. In questi anni, da grande professionista qual è, svolge il suo lavoro perennemente ubriaco (come da nobile tradizione di famiglia) per garantire che il suo operato sia sempre di primo livello, cosa che inoltre lo porta spesso e volentieri ad accontentare le richieste di violenza carnale avanzate dal personale femminile: è infatti noto che, quando si è ubriachi, le donne pretendono di essere stuprate da te e, così facendo, il benemerito Maurizio contribuisce a rendere l'ambiente lavorativo più piacevole per tutti[citazione necessaria]. In questo periodo, per ammazzare il tempo tra un turno e l'altro, si diletta a far sparire bambini in gita scolastica che poi consegna in mano ad una locale sede della CGIL tenutaria di un tratto di fogna in cui i suddetti infanti vengono tenuti in vita fino al primo weekend di ogni mese, momento in cui viene organizzata una tonnara durante la quale i partecipanti arpionano con sommo gaudio i pargoletti.

La scelta: voglio diventare orfano

Milani, infastidito dalla cagionevole salute dei genitori ormai incapaci di servirlo, decide di divenire orfano: porta perciò la madre e l'uomo che le fece fare razza in un centro di smaltimento genitori lungo la Torino-Piacenza, dove gli anziani coniugi vengono prima amorevolmente brutalizzati dal frutto dei loro lombi e poscia, a seguito di una breve festicciola con canti e balli, decapitati da un gruppo di girovaghi andini e cannibali: come da tradizione, i loro crani vengono ridotti di dieci misure, infilati in ampolle di vetro e consegnati al Milani stesso che le conserva tutt'ora come fermaporte. Finalmente affrancato dal peso di quei due somari (ipse dixit), Maurizio è perciò libero di dilapidare il piccolo patrimonio di famiglia, a cominciare dai libretti postali dei genitori, che si mangia nel giro di qualche giorno andando ossessivamente a puttane.

L'apertura di un cesso pubblico

Milani è una persona seria e discreta, soprattutto quando beve.

Ridendo e scherzando [1], un bel giorno riesce a realizzare il suo sogno e ad aprire un cesso pubblico, creando un locale dove gli avventori possono comportarsi come peggio credono, nella più scellerata e totale libertà. L'unica regola, a dimostrazione della lungimiranza e civiltà del gestore, è il divieto di accesso ai neri, i quali possono però espletare i loro bisogni fisiologici in un fosso lì vicino. Per far fronte alle spese di gestione[2], il nostro eroe si dedica part-time al rapimento di persone scelte casualmente a scopo di ricatto, previa mutilazione del rapito e successivo invio della parte escissa ai parenti.

Attività benefiche

Animato da uno sconfinato spirito civico e cristiano, Maurizio decide di sdebitarsi con la società per così tanta fortuna dedicando il proprio tempo libero ad opere di altruismo e beneficenza: aiuta infatti i giovani tossicodipendenti ad irrompere negli appartamenti dei suoi condomini e, per facilitare loro le cose, si improvvisa anche ricettatore in modo da garantire al drogato un'immediata liquidità per l'acquisto di stupefacenti. Nel caso il furto si rivelasse un buco nell'acqua, il sempre caritatevole Milani si offre addirittura di anticipare lui i soldi per la dose, ma, per insegnar loro che ogni cosa ha comunque un suo prezzo, prende in pegno dai tossici i loro organi ed umori vitali più preziosi, pegno che riscuoterà a suo piacimento e senza preavviso per poi rivendere i suddetti materiali biologici sul mercato nero e rientrare così del prestito fatto.

Anomalie a lui capitate

Attorno all'anno Millemila A.P.[3], gli stessi atomi che compongono l'aria si rifiutano di stare a contatto con un essere tanto immorale: la loro migrazione crea così un buco nero che risucchia il Milani (caso più unico che raro, giacché quelli come lui in genere escono dai buchi neri, non entrano), intrappolandolo in una dimensione di pura malvagità. La sua prigionia non dura a lungo però e qualche anno dopo Maurizio riappare nello studio di Fabio Fazio, dove tiene corsi di etica. Tuttavia, ormai asceso ad un livello di coscienza superiore, decide di ritirarsi a vita monastica in un letamaio, dove poter redarre un imponente tomo dal titolo di "Necronomicon Ex Mortis" con il segreto intento di scatenare così l'Apocalisse.

Note

  1. ^ Ma sì!
  2. ^ Dilatate anche dai suoi molteplici vizi.
  3. ^ Avanti, Prego.