Esame di stato

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Nonquote contiene deliri e idiozie (forse) detti da o su Esame di stato.


« Vabbè, ragazzi, state calmi! C'è ancora tempo per la tesina! »
(Studente che il giorno dopo deve affrontare la prova orale)
« Oh mio Dio! L'avete studiato voi il Canone di Policleto? E la Defenestrazione di Praga? Io non so niente! Sono rovinata! »
(Compagna di classe logorroica prima degli esami)
« Calcolando che il coefficiente di riduzione del silicone è di 4,56 all'anno, e che l'effetto serra aumenta la temperatura della Terra di un grado ogni tre anni, stabilite se sparirete prima voi o Valeria Marini. »
(Stefano Benni su esame di stato)
« Senti, merdina: non gliene fotte un cazzo a nessuno della tua tesina, e nemmeno del culo che ti sei fatto per scriverla. Lo sai che ti posso rovinare la vita in un petosecondo, vero? Quindi cerca di non farmi incazzare: esponi le tue idee idiote in dieci minuti e passiamo all'interrogazione. »
(Anziano commissario d'esame su tempo a disposizione per esporre la tesina)

Per esame di stato, o più comunemente maturità, si intende quel particolare periodo della carriera scolastica di ogni alunno di quinta superiore che precede la consueta sbronza da post-diploma.

Introduzione

Un ottimo modo per sfuggire allo stress da esame.

A causa della falsa ma diffusissima convinzione che l'esito della Maturità abbia una sua precisa utilità, non sono infrequenti casi di stress da parte degli sciagurati che prendono parte a tale prova. Essi, soprattutto in prossimità degli esami, sono vittime di:

  • meteorismo
  • sindrome premestruale
  • rachitismo
  • scenate isteriche
  • consumazione delle unghie (proprie e altrui)
  • scoppi di risate alternate a pianto
  • allucinazioni visive e uditive
  • crampi spastici alla mano con cui si scrive
  • necrosi dei testicoli
  • deliri di onnipotenza
  • lingua impastata
  • insonnia
  • polmonite atipica
  • influenza aviaria
  • istinti omicidi nei confronti di chiunque gli rivolga la parola
  • tentativo di suicidio
  • diarrea fulminante

Tutti questi sintomi spariscono per incanto una volta terminato l'arduo esame e di essi non resta che un simpatico e vago ricordo da usare come aneddoto nelle future rimpatriate fra compagni di classe.
Sempre che l'esame sia andato bene, altrimenti bisogna ripeterlo l'anno dopo (oppure entrare nello spietato mondo del lavoro).

Preparazione

Un'eccessiva preoccupazione in vista degli esami può causare una fastidiosa autocombustione.

Il classico studente di quinta superiore passa la maggior parte del suo tempo a rimandare l'elaborazione della tesina, forse nella patetica illusione che il tanto vituperato esame sia solo uno scherzo tramandato di generazione in generazione dai professori che si vogliono vendicare dopo cinque anni di convivenza forzata.
Tuttavia, prima o dopo chiunque, a prescindere dal suo livello intellettivo, si accorge che la maturità esiste davvero, ed è anche fottutamente vicina! [1]
In questi casi lo studente viene preso dal panico, e compie una serie di azioni folli e irrazionali come:

  • assillare i propri compagni di classe chiedendo loro quali argomenti hanno scelto per la tesina.
  • convincersi follemente di non sapere nulla, e non mancare di farlo notare ai propri esasperati compagni di classe ogni cinque minuti.
  • consultare tutti i siti web che contengono le parole "Tesine gratis", "Soluzioni Maturità", "Trucchi esame".
  • cominciare a ripassare tutto il programma di una materia dal primo al quinto anno (per riuscire in un'impresa del genere bisognerebbe aver cominciato nel 1979).
  • sottoporre a terzo grado tutti i propri conoscenti che hanno già superato la Maturità, facendosi spiegare nel più piccolo dettaglio tutti gli eventi che hanno portato alla promozione.
  • abboccare in pieno a tutte le leggende metropolitane che fioriscono nelle settimane precedenti all'esame: per tal motivo non è raro vedere qualche pollo studente ingenuo entrare in classe urlando:
« Ragazzi, notizia bomba! La prova scritta sarà un riassunto di un libro di Dan Brown! »

Ammissione all'esame

Scongiuro pre-esame.

All'esame di maturità sono ammessi davvero cani e porci, i quali tuttavia devono avere una media soddisfacente e, perché no, anche sganciare una bella mazzetta.
Il lasso di tempo che precede l'ammissione all'esame è quello preferito dai professori carogna, che decidono di sfogare tutta la loro bile repressa con ipotetiche minacce agli studenti tipo "Attenti che se continuate così non vi ammettiamo alla maturità!" e "Conta anche la condotta, cari miei!", o anche "Tagliati i capelli se no non t'ammetto all'esame!", nel caso il professore sia ebete e fascista.
Ovviamente a questi miseri trucchetti abboccano solo i già citati alunni paranoici, che del resto nelle loro fragili condizioni psichiche crederebbero pure che per venir promossi bisogna sgozzare un agnello su un altare votivo durante un plenilunio [2].
Dopo la certificata (e scontata) ammissione e l'assegnazione di una manciata di crediti come atto di misericordia, il gioco si fa più duro per gli studenti: essi infatti hanno a che fare con il "vero" nemico, ossia la commissione d'esame, una mitologica loggia massonica costituita da:

  • un Gran Cerimoniere;
  • docenti esterni alla scuola capitati lì per pura sfiga (e anche piuttosto smaronati dato che la retribuzione sarebbe maggiore se in quei giorni andassero a chiedere l'elemosina);
  • docenti interni, scelti in base alla loro bastardaggine e al loro astio verso gli esaminandi.

Tra la fine della scuola e l'inizio delle prove d'esame vengono concessi agli alunni un po' di giorni di riposo, durante i quali è possibile ripassare il programma, pregare, piangere, comprare biglietti aerei per la Nuova Guinea o, nella maggioranza dei casi, iniziare a scrivere la tesina.

Prima prova

Un manipolo di prodi eroi alle prese con la famigerata prima prova: solitamente la prima domanda (Nome e Cognome) è quella che genera più difficoltà.

Dato che la prima prova è sempre un tema, risulta evidente anche al più becero degli studenti che copiare o prepararsi dei bigliettini è completamente inutile.
Tuttavia la quasi maggioranza dei maturandi lo fa lo stesso, confidando forse nell'effetto placebo dei suddetti suggerimenti cartacei.
Quando vengono consegnate le tracce grazie alle quali è possibile orientarsi nello svolgimento della prova scritta, nella classe si scatena il panico: in special modo in quegli studenti che capiscono solo in quel momento di non essere in grado, nonostante cinque anni di superiori [3], di scrivere frasi e periodi di senso compiuto.

La prova consiste in una delle seguenti tipologie:

  • L'analisi di un testo di un letterato italiano, scelto ovviamente fra i più depressi e monotoni, in modo da cancellare ogni brandello residuo di speranza di promozione anche negli studenti più fiduciosi.
  • Un saggio breve o un articolo di giornale da svolgere su una notizia di forte impatto economico e sociale. Non importa che si frequenti una scuola alberghiera.
  • Una traccia di tipo storico, che verterà con ottime probabilità su un oscuro episodio mai studiato e di cui non si sa assolutamente nulla.
  • Un tema di attualità' dal titolo orecchiabile e coinvolgente come La condizione dello spazzacamino oggi o Cosa ne pensi della caccia al Gurzo del Borneo Meridionale?

Per facilitare il compito degli studenti, tuttavia, la magnanima commissione offre un tempo di sei ore, durante le quali non si può andare in bagno e si deve rimanere seduti nell'aula (ovviamente) più calda della scuola.

Seconda prova

La stessa classe della figura precedente, al terzo giorno consecutivo di seconda prova.

Questa prova è basata su una delle materie principali del corso di studio: sarebbe utile quindi agli studenti capire finalmente che tipo di scuola frequentano.
Gli argomenti di esame vengono scelti già a metà anno scolastico, e da lì in poi protetti con un abile lavoro di intelligence da un manipolo di agenti dei servizi segreti.
La seconda prova può durare dalle cinque ore ai cinque giorni, a seconda della scuola e della resistenza psicofisica degli studenti. A questi ultimi è concesso l'utilizzo di strumenti quali vocabolari, calcolatrici, schiavi personali, bombe al napalm, graffette, mani aggiuntive, terzo occhio, un pomodoro, un idrante e un tostapane.

  • Liceo linguistico: tema in lingua straniera (non valgono quelle inventate).
  • Liceo classico: traduzione di un brano latino o greco il più possibile prolisso, noioso e sfrangiacoglioni, c'è quindi l'imbarazzo della scelta.
  • Liceo scientifico: prova di matematica, o in alternativa una materia collegata (come ad esempio la traduzione di un brano latino prolisso e noioso oppure un centinaio di quesiti di fisica degli anime).
  • Liceo artistico: realizzazione di un'opera a tema che metta in luce la conseguita maturità dello studente. All'esecutore viene concessa notevole libertà di espressione, cosicché egli possa, a suo piacere, improvvisarsi costruttore di teatrini di burattini, macellare una vacca appesa per le zampe posteriori alle travature del soffitto o ballare nudo tracciando pentacoli a terra con il proprio sangue.
  • Liceo sociopsicopedagogico: tema in cui si deve dimostrare, con prove inconfutabili e perizie psichiatriche, di non essere pazzi.
  • ITIS: aggiustare un rubinetto che perde, cambiare una lampadina bruciata o truccare uno scooter 50cc.
  • Ragioneria: prova di economia aziendale, possibilmente riguardante l'unico argomento che il professore non ha fatto in tempo a spiegare durante l'anno.
  • Istituto Professionale: qui la faccenda è leggermente diversa in quanto si verifica una simpatica quanto strana anomalia, e cioè l'alunno si trova costretto a prendere parte a ben 2 esami, in terza e quinta. Qui le seconde prove vanno da pesare un motore con la bilancia (per meccanica) a come capire cosa succede a infilare le dita bagnate nella presa della corrente (per elettronica).

Terza prova

la terza prova può variare da istituto a istituto, pertanto non è inusuale imbattersi in esami come questo.

È l'ultima prova scritta (per la gioia di tutti gli studenti dal polso ormai anchilosato) ed è costituita da quattro o cinque materie scelte in base alla loro genuina difficoltà.
Dato che tale prova, com'è intuibile, può coinvolgere millemila argomenti, non è disprezzabile l'utilizzo di bigliettini e altri "strumenti mnemonici". La terza prova può riguardare:

  • Trattazione sintetica di argomenti facilmente riassumibili e comprensibili (come la Bibbia o i libri di Alessandro Baricco);
  • Quesiti a risposta singola sbagliata;
  • Quesiti a risposta multipla (con tutte le possibili risposte errate);
  • Problemi a soluzione rapida;
  • Sviluppo di progetti, destinati però a fallire miseramente;
  • Problemi ipotetici e favolistici.

L'unica certezza è la presenza dell'amata lingua inglese, da sempre fonte di piacere per migliaia di studenti in grado di dire a malapena: "Au ar iu?" e "Aim naintin iars old!". L'attimo di gioia provocato dalla conclusione di tale prova è direttamente proporzionale all'ondata di paura che annichilisce la sconvolta mente dell'alunno, quando quest'ultimo si accorge che manca ancora la prova orale.
Però almeno ci si riposa qualche giorno.
A meno che non si sia così sfigati da venir estratti come vittime sacrificali primi interrogati.

Prova orale

Un celebre presidente di una commissione d'esame.

Dato che ciascuna delle prove precedenti offre un massimo di 15 punti, uno studente medio va ad affrontare la prova finale con le mutande piene e un bagaglio di punti che va dai 35 ai 65.
Il modo in cui viene affrontata la prova orale è diversa a seconda dello studente: c'è chi preferisce presentarsi da solo in aula, c'è chi invece entra con una schiera di amici, parenti, schiavi, cortigiani e passanti raccattati in strada (forse pensando di poter usufruire dell'aiuto del pubblico).
Quello che invece accomuna tutti è il terrore: non importa che tu sia uno studente scrupoloso che ha scritto la tesina addirittura l'anno prima o un povero disperato che si è limitato a copia-incollare un articolo di Wikipedia, puoi star certo che il panico ti attanaglierà proprio mentre varchi la porta dell'aula, e mentre cerchi di proferire qualche mugolio comprensibile ti accorgerai di essere in un bagno di sudore e di non sapere niente dell'argomento che hai scelto.
A parte questo, va detto che la prova orale non è poi così complicata. Basta soltanto ricordarsi di:

  • Durante i dieci minuti iniziali in cui si può esporre la tesina senza interruzioni, guardare tutti i professori presenti in aula (non contemporaneamente, a meno che non si sia strabici): altrimenti uno dei professori potrebbe sentirsi snobbato e fare il bastardo.
  • Non parlare a lungo della tesina se essa è intitolata L'escremento nell'arte o La rivalutazione moderna del sesso come moneta di scambio.
  • Se nella commissione c'è un prof che vi odia e vi tartassa di domande, non rendere pubblico questo sentimento affermando a voce alta: "Lei lo fa apposta perché mi vuole bocciare". Un'azione del genere produrrebbe il risultato di velocizzare tale bocciatura.
  • Durante la prova, non sorridere ai professori: potrebbero interpretarla come tentata corruzione e farvela pagare con domande stronze.
  • Durante la prova, non restare seri davanti ai professori: potrebbero interpretarla come maleducazione o indifferenza e farvela pagare con domande stronze.
  • Mai affidarsi alla teoria (ormai ampiamente smentita) "prof giovane = prof misericordioso": spesso gli insegnanti giovani, dovendo ancora smaltire i postumi degli attacchi di panico subiti al loro esame di maturità (sembra incredibile, ma anche gli insegnanti furono dei liceali), sono ancora più stronzi dei simpatici vegliardi che tengono la dentiera immersa in un bicchiere di vodka.

Dopo quel che pare un'eternità, e che nella vita reale corrisponde invece a un'ora, la prova finisce e tra i boia e il condannato i prof e l'interrogato avviene la tradizionale stretta di mano (con annessi insulti sussurrati). Dato che ogni studente è convinto che la prova sia andata di merda e che essa vale 30 punti, il tempo successivo alla fine degli esami viene sprecato a fare calcoli su calcoli nella speranza di ottenere l'agognato 60, invece di festeggiare come converrebbe la fine della scuola.

Conclusione

Una sobria festa è la perfetta conclusione di un esame di stato.

Dopo che tutti gli studenti hanno terminato il supplizio l'ultima prova, vengono pubblicati i risultati della maturità, in un tempo che varia a seconda della solerzia dei bidelli. Queste sono le reazioni degli studenti quando scoprono i loro punteggi, molto indicative ai fini della comprensione dell'esito finale:

  • Sospiro di sollievo (chi legge accanto al proprio nome "ha superato l'esame")
  • Doppio respiro di sollievo (chi è uscito con 100)
  • Triplo respiro di sollievo (chi è uscito con 60)
  • Sorriso a 96 denti (chi è uscito con 70)
  • Sonora bestemmia (chi legge accanto al proprio nome "non ha superato l'esame")
  • Falsa risatina modesta (il secchione che ovviamente ha ottenuto 100 e lode)
  • Sonora bestemmia (chi pensava di uscire con 80 e si ritrova un 60)
  • Sonora bestemmia con intonazione gioiosa o esclamazione "Fuck Yeah!" (chi pensava di uscire con 60 e si ritrova un 80)
  • Urla scimmiesche e danza improvvisata e/o disarticolata (chi ha ottenuto, forse a causa di un errore di stampa, un punteggio compreso tra 90 e 94)
  • "WTF!" (di chi ha preso un punteggio oscillante tra 95 e 99, che testimonia la sfiga dell'allievo o la bastardaggine della commissione)

A prescindere dal risultato ottenuto, quello che segue alla maturità si può riassumere con una sola parola ad alta gradazione alcolica: sbronza!
Ah sì, ti danno pure un diploma (l'anno dopo), che fa sempre la sua bella figura incorniciato in salotto.

N.B. Si sconsiglia l'uso del diploma come carta igienica, essendo un pezzo di carta inchiostrata non darà dei risultati soddisfacenti a chi ne usufruisce. Altrimenti si consiglia di plastificarlo, per usarlo come tovaglietta durante i pranzi, così che si possa affermare:

« Il diploma mi serve per mangiare! »

Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse vuoi veder crescere le margherite dalla parte delle radici?

Articoli scorrelati

NonNews

NonNotizie contiene diffamazioni e disinformazioni riguardanti Esame di stato.

Note

  1. ^ Di solito la tragica presa di coscienza avviene ad aprile o maggio
  2. ^ Attenzione: non è scientificamente dimostrato che compiere un rituale simile favorisca la promozione
  3. ^ O anche sei o sette, nel caso di studenti particolarmente affezionati alla scuola




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Questa è una voce di squallidità, una di quelle un po' meno pallose della media.
È stata miracolata come tale il giorno 5 ottobre 2008 col 46.2% di voti (su 26).
Naturalmente sono ben accetti insulti e vandalismi che peggiorino ulteriormente il non-lavoro svolto.

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