Malesia

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Malesia
(Bandiera) (Stemma)

Motto: Bersekutu Bertambah Mutu (Basta con i calciatori rumeni drogati)
Inno: O, o, o, occhi di gatto

La Malesia è divisa in due, in mezzo ci sono le Isole Riau, da cui bisogna girare al largo perché fanno parte dell'Indonesia (che è gente incazzosa).
Capitale Koala Lampoon
Maggiori città

Putrajaya Tanabunghutia (PutTan per comodità)


Lingua ufficiale

malese e palemmitano


Governo Monarchia elettiva federale parlamentare
Capo di stato Sandokan VII
Area Svariata
Popolazione

Tigrotti di Mompracem


Moneta Ringgit malese (0,0003 Euro o 2 pere)
Religione

Culto dell'Uomo Tigre


Sport nazionale

Pesca delle mazzancolle



La Malesia (in inglisc Malaysia, in cinese tradizionale 馬來西亞 Mǎláixīyà, in cinese semplificato 马来西亚 Mǎláixīyà[1], in cinese per deficienti 马来 Mǎlá) è uno Stato federale dell'Asia sudorientale, costituito da un pezzo di terraferma (spartita con Singapore e Thailandia), da una parte di una grossa isola (condivisa con Indonesia e Brunei) e dall'isola di Labuan ("a mezzi" con Lady Marianna Guillonk).
In passato la Malesia aveva guadagnato un triste primato nel fenomeno della pirateria navale, oggi l'ha sostituito con quello della "sfigaggine" aerea.

« Nel 2014 abbiamo perso due aerei, per fortuna quest'anno maledetto è finito! »
(Il ministro dei trasporti malese Mokhtar Zafuan il 26 dicembre 2014.)
« Io ed altre nove persone siamo vivi per miracolo, per una favorevole serie di circostanze non siamo saliti su quell'aereo! »
(Ari Putro Cahyono, scampato al disastro del volo QZ8501 dell’AirAsia del 28 dicembre 2014.)
« Come sarebbe a dire "è già partito"?! Tutto ciò è inammissibile, il volo anticipa la partenza di due ore e voi vi limitate a mandare una mail?! Vi faccio causa quant'è vero Allah! »
(Ari Putro Cahyono poche ore prima.)

Si tratta di una federazione di tredici stati, nove di essi sono monarchie costituzionali rette da sovrani ereditari, le altre quattro eleggono democraticamente il loro Re[dicono]. Tra essi viene scelto il "Re di Malesia", carica che dura cinque anni, a cui sarà riconosciuto il titolo di Yang Di Pertuan Agong (Capo Supremo), che corrisponde al nostro Pezz. di Merd. Cav. di Gran Croc. Lup. Man.
La Malesia è una potenza economica di media grandezza, con il PIL al 10° posto fra i paesi dell'Asia, e al 29° tra quelli mondiali.

« Siamo preoccupati per il ristagno della nostra economia, da quasi dieci anni abbiamo avuto un tasso di crescita del solo 5% annuo[2]. »
(Il primo ministro malese Najib Tun Razak nel 2013.)

Ovviamente i malesi non lo sanno, altrimenti inizierebbero a domandarsi dove vanno a finire tutti quei soldi.

« In effetti la nostra ricchezza non è ben distribuita tra la popolazione, prima o poi Noi regnanti dovremo dare qualcosa anche a quei pezzenti. »
(Il sultano Abdul Halim di Kedah, attuale "Re della Malesia", intervistato nel 2012.)

Storia

Sandokan I, detto "la tigre di Mompracem", primo monarca malese.

Il braccio di mare davanti alla penisola malese, punto di passaggio tra il Golfo del Bengala e quello del Petardo, fu uno dei più utilizzati dai venditori di caucciù del II secolo d.C. Nacquero in quel periodo i primi regni indigeni, riuniti nel 1300 da Kammamuri III sotto il Sultanato di Tremal-Naik, che comprendeva i territori compresi tra Sarawak e Terengganu, più gran parte delle Isole della Sonda Gastrica.
I primi a colonizzare la Malesia furono dei tossici portoghesi, che si erano persi nel tentativo di raggiungere la Thailandia alla ricerca di Kratom, una pianta contenente oltre 25 alcaloidi diversi, di cui cinque o sei legali anche in Italia, ancora oggi[3]. Nel XV secolo, con la fondazione del porto di Malacca, che si collocava esattamente a metà strada tra la Cina e il culo del mondo, iniziò lo sviluppo economico della Malesia. Gli intensi traffici commerciali (sciarpe per pinguini dirette in Antartide e grattachecche destinate al mercato indiano) scatenarono una florida attività piratesca, che continuò a prosperare durante il periodo di colonizzazione olandese, ma che fu stroncata sotto il dominio britannico. I continui scontri tra queste nazioni, che si contendevano le isole dell'arcipelago, terminò con il Trattato di Londra del 1818, in cui fu sancito che:

Nel 1909 la Gran Bretagna ottenne dalla Thailandia (per una scatola di sigari Montecristo e due mignotte) gli stati di Kedah, Kelantan, Perlis e Terengganu, che poi riunì nei Confederate Malay States.
Durante la seconda guerra mondiale la Malesia venne in gran parte conquistata dai Giapponesi, allo scopo di avere finalmente qualcosa di decente da fotografare al posto delle solite banchine della metropolitana. Nel dopoguerra la propaganda antibritannica, che fece furbescamente leva su quanto fosse da scemi bere acqua calda aromatizzata alle cinque del pomeriggio, portarono nel 1946 alla costituzione dell'Unione Malese. Il 31 agosto 1957, approfittando delle ferie estive del generale Charles Wilfred Bartrop (chiamato dai malesi "Ecatombe" per il suo atteggiamento poco indulgente con le rivolte armate), venne proclamata l'indipendenza della Federazione Malese.

Fauna

La fauna malese è schiva e poco propensa ad essere immortalata in foto, probabilmente è ancora infastidita dal periodo di dominazione giapponese, ciò nonostante siamo riusciti ad avere il materiale visibile a lato, grazie anche ad una generosa offerta alla Fondazione per lo sterminio del Naja naja.

La variopinta e variegata fauna malese.
  1. Bucero: letale pennuto dotato di un revolver calibro 7,65 Parabellum posizionato sopra il becco.
  2. Elefante nano: unica specie in cui il nascituro esplode dalla madre in stile Alien, uccidendola durante il parto e senza provarne rimorso.
  3. Orso malese: mammifero frutto di un processo evolutivo degno di nota, grazie al quale si ritrova a possedere la lingua di un formichiere, le unghie di Lady Gaga e la stazza di Giampiero Galeazzi.
  4. Nasica: detta comunemente "scimmia Pippo Franco", animale giocoso e perennemente di buon umore, finché non incappa in uno specchio.
  5. Tapiro dalla gualdrappa: chiamato anche tapiro gobbo, o juventino, di cui possiamo apprezzare l'insolita colorazione e l'incredibile somiglianza con Carlitos Tevez.
  6. Serpente corallo a testa rossa: chiamato anche Maticora Ferrari, unico elapide che non ha elaborato un briciolo di accorgimento mimetico perché può andare da 0 a 100 km/h in 4,8 s. (in assetto corsa).
  7. Calamaro torpedine: mollusco cefalopode della famiglia Enel, in grado di dare una scossa elettrica di scarsanta Volt alle sue prede, tecnica che usa anche durante l'accoppiamento per aumentare il piacere della compagna e fare bella figura.
  8. Canocchia bicornuta: crostaceo ritenuto estinto nel Pleistocene, di cui possiamo ammirare la stupefacente struttura del carapace e la scadente qualità del piatto. Purtroppo in alcune zone della Malesia la popolazione soffre la fame, quindi per studiarne un esemplare dovremo attendere il prossimo.
  9. Pesce alga: ricercatissimo dai cuochi cinesi perché è l'unica roba cucinabile in natura che unisce secondo piatto e contorno (escludendo una pantegana che rosicchia un gambo di sedano).
  10. Babirussa: incrocio tra un maiale, un cinghiale, un facocero e altre zozzerie che la natura beffarda si è divertita a mescolare. È l'unico della specie che non carica mai, nemmeno se è in pericolo, questo per evitare il rischio di ritrovarsi le sue stesse zanne piantate nel lobo frontale.
  11. Pangolino: classificato precedentemente nel gruppo che comprende l'armadillo, il formichiere e il bradipo, oggi è inserito invece in un gruppo frequentato solo da animali estinti, quindi è andato in depressione.
  12. Tigrotti di Mompracem: simpatici felini di indole giocosa, almeno fino ai due anni di età. In seguito si dedicano alla pirateria, agli omicidi e ad altre azioni deplorevoli che li portano ad entrare ed uscire dagli zoo malesi.

Turismo

In Malesia ci si reca principalmente per le spiagge da sogno, è diffuso anche il turismo agricolo, ma faticare per dodici ore al giorno in una risaia attrae una ristrettissima clientela di nicchia.

Una vacanza per tutte le tasche.
Sopra: l'esclusivo Dreams Resort Peiricch di Pulau Tioman.
Sotto: il frequentatissimo Homeless Village Club nella palude di Kinabalu.
Il tempio dei serpenti a Penang. Se si è fortunati sarà possibile ammirare l'esibizione di Ahkila Niu, una signora molto coragg parecchio cretina che si fa coprire interamente da serpenti cobra.
Un'armoniosa mescolanza di innovazione e tradizione.
Sopra: le celebri Suppost Tower di Kola Lampus, il Lombrik a Pupah (adibito a Museo delle Cazzate) e i Giardini Nazisti di Selangor.
Sotto: il Tempio del Drago Marino a Scamuffho, il tempio hindù di Batu (con accanto la famigerata Scalinata della Bestemmia) e la Baraccopoli di Tunku, luogo ideale per trovare una buona produzione artigianale di cesti di vimini e lebbra.

Trasporti

L'efficace sistema dei trasporti malese.
« Nonostante i recenti avvenimenti inducano a pensarla diversamente, l'aereo rimane il mezzo di trasporto più sicuro, o comunque è meglio che sedere accanto ad un autista ubriaco che guida contromano sull'autostrada. »
(Il ministro dei trasporti malese Mokhtar Zafuan dopo il terzo incidente in un anno.)

Per la peculiare conformazione e distribuzione del territorio, il traffico aereo è preferito alle altre forme di spostamento. Lo stesso governo incoraggia la creazione di nuove compagnie aeree low cost, anche perché risultano un formidabile strumento per mantenere sotto controllo la popolazione, oramai in preoccupante aumento. Gli aerei malesi sono progettati per atterrare ovunque, se lo fanno in modo consapevole è possibile vederne alcuni fermi su una spiaggia, altri in una risaia o ai margini di un bosco, altri ancora persino nei parcheggi di grossi supermercati. Negli altri casi i frammenti sono sparsi ovunque.
La rete ferroviaria è poco sviluppata e percorre piccole tratte destinate ad usi specifici, tra le più conosciute troviamo: la Legoland Park Express (che compre la tratta "Tirassegno-Calcinculo" al luna park di Kota Kinabalu), la Transmalesyan Railroad (usata per trasportare il legno di balsa impiegato nella costruzione delle carlinghe degli aerei malesi) e la InterCity Metropolitan (tratta di nove chilometri compresi tra Kula Batis e Parvidanya, tutti di rettilineo e percorsi ad elevata velocità, utilizzata per i suicidi).
In città ci si affida ai caratteristici risciò, valida alternativa alle inquinanti motociclette e alle infradito. Anche in questo caso il governo ha cercato di unire l'utile al dilettevole, obbligando i proprietari di questi mezzi a rivestirli di piante urticanti e fiori che favoriscono le pollinosi, o che comunque attraggono insetti velenosi per l'essere umano.
Per il resto ci si affida alle imbarcazioni, la fitta rete di canali che attraversa l'entroterra permette di raggiungere i luoghi più remoti della regione. I turisti attratti dagli scorci mozzafiato, che offre la foresta pluviale tropicale, si servono volentieri dei raphasutri (piccoli traghetti con scafi di cartone) che affondano col loro carico e sono quindi utilizzati per mantenere i fiumi pescosi.

Sport

I malesi non amano lo sport, sarà forse per il troppo caldo ma l'unica attività fisica che concepiscono è procurarsi di che sopravvivere. Esiste comunque una forte spinta, da parte del governo, a cercare di emergere in qualche disciplina sportiva a livello internazionale. Dopo il fallito tentativo di far passare la Pesca delle mazzancolle presso il Comitato Olimpico Internazionale, i malesi hanno ripiegato sul badminton, che è quella specie di tennis in cui la pallina ha la minigonna e va dove cazzo gli pare e piace.
Il calcio è praticato abbastanza, con la Nazionale malese che vanta prestazioni incoraggianti:

  • Risultati in Coppa del Mondo
Il piovoso circuito di Sepang, l'unico al mondo in cui i piloti guidano con le galosce.

L'unica prestigiosa vetrina sportiva è offerta dal circuito automobilistico di Sepang, che ospita il Gran Premio della Malesia di Formula 1 ed una gara del mondiale Superbike, un tracciato che esalta le doti tecniche dei piloti, oltre ad accopparne qualcuno di tanto in tanto. Per aumentare l'interesse nelle gare, e la difficoltà delle stesse, vengono posizionate a bordo pista (in alcuni punti strategici) delle "belle topolone" in abiti aderenti[4]. Nella figura a lato sono riportate le maggiori attrazioni del circuito:

  1. ragazze in bikini,
  2. ragazze in topless,
  3. ragazze completamente nude,
  4. ragazze che fanno la lap dance,
  5. ragazze che si masturbano,
  6. ragazze che si fanno toccare da altre ragazze,
  7. ragazze che usano gadget erotici,
  8. ragazze che praticano il 69 tra loro,
  9. ragazze che si fanno frustare da milf vestite di pelle,
  10. ragazze che fanno foto ai piloti intenti a masturbarsi e poi li ricattano.

Cultura

I libri di Emilio Salgari dedicati alla Malesia.

Tutto quello che c'è da sapere sulla Malesia l'ha descritto minuziosamente Emilio Salgari nei suoi libri, quelli del cosiddetto "Ciclo malese", senza nemmeno muoversi dalla biblioteca di Torino.

  • Le tigri di Mompracem (manuale di zoologia, 1883).
  • I misteri della jungla nera (trattato di botanica, 1887).
  • I pirati della Malesia (saggio di antropologia, 1896).
  • Le due tigri (osservazioni sull'accoppiamento dei felidi, 1904).
  • Il Re del Mare (trattato di biologia marina, 1906).
  • Alla conquista di un impero (studio delle tecniche militari dei primi del novecento, 1907)
  • Sandokan alla riscossa (reportage sul triste fenomeno del pizzo in Malesia, 1907)
  • La riconquista di Mompracem (manuale sulle tecniche di corteggiamento usate in oriente, 1908)
  • Il bramino dell'Assam (ciclo di interviste a figure religiose di spicco in Asia, 1911)
  • La caduta di un impero (trattato di politica, 1911)
  • La rivincita di Yanez (saggio sui giochi e i passatempi malesi, 1913).

Cucina

I gustosi piatti malesi, più volte citati nel Gambero Marcio.

La cucina malese è tra le più apprezzate al mondo (dai malesi). La maggior parte dei piatti risente dell'influsso culinario dei vari paesi che hanno occupato il territorio nel corso della storia, un'armoniosa mescolanza di cucina britannica, portoghese, olandese e giapponese, insomma tra le peggiori sul pianeta. Si capisce quindi perché l'obesità sia praticamente inesistente in Malesia, perché i ristoranti siano così economici e il motivo per cui fare il cuoco sia un'attività punita con la reclusione da 3 a 6 mesi.
Tra le pietanze più apprez tollerate dall'organismo umano troviamo:

  1. Rakut: è il primo piatto consumato durante un pasto dai malesi. Prima di approcciare alla parte solida bisogna mandare giù un paio di cucchiaiate del brodino scuro, serve come protettore per lo stomaco, perché crea uno strato catramoso che impedisce il formarsi di ulcere gastriche.
  2. Maleh Kebab: i kebabbari malesi sono tra i principali veicoli nella diffusione di pericolose malattie intestinali e, per ovviare alle carenti condizioni igieniche, aggiungono copiose quantità di peperoncino ovunque. Questo simpatico cartoccio è ripieno di un lombrico albino quasi commestibile, comunque molto appetitoso (per i piccioni). Il piccante serve a stordire momentaneamente il bestio, perché va mangiato ancora vivo altrimenti è velenoso.
  3. Talu Pakh & Rice: ottimo piatto unico contenente carne, cipolle, pesce, riso, verdure e altri ingredienti solitamente utilizzati nell'edilizia civile, come le foglie di palma, il bambù e il cartongesso.
  4. Otah: tipico piatto locale a base di pasta di pesce, avvolta in foglie di banana e cotta sulla carbonella[5].
  5. Shapan: nessuno conosce veramente cosa sia. Qualcuno parla di scroto di bufalo essiccato, altri lo descrivono come una sorta di vomitevole tubero amarognolo, altri ancora come una "zozzeria che manco a li cani". All'autore di questo articolo è mancato il coraggio di assaggiarlo, e non se ne vergogna affatto.

Curiosità

Cerimonie tradizionali malesi: il Matrimonio d'interesse e A' Tammurriata.
  • In Malesia i matrimoni d'interesse si svolgono con una sontuosa cerimonia, al termine della quale il marito decapita la moglie (per evitare inutili lungaggini).
  • Nella regione di Pulau Bubbù ogni anno viene celebrato il Ributhà, festività religiosa durante la quale vengono suonati incessantemente tamburi per tre giorni. La cerimonia termina col tradizionale colpo di bazooka sparato dai vicini incazzati.

Voci correlate

Note

  1. ^ che è ben diverso e più facile da pronunciare
  2. ^ identico a quello dell'Italia moltiplicato per -1
  3. ^ questo non vuol dire che... vabbè, ci siamo capiti
  4. ^ quando ci sono... gli abiti
  5. ^ questa descrizione è tristemente vera


Questa è una voce di squallidità, una di quelle un po' meno pallose della media.
È stata miracolata come tale il giorno 4 gennaio 2015 col 71.4% di voti (su 7).
Naturalmente sono ben accetti insulti e vandalismi che peggiorino ulteriormente il non-lavoro svolto.

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