Lucetta Scaraffia

Da Condiclodepia, l'onciclepadia disclesica.
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Lucetta Scaraffia (Torino, 1948) è una precorritrice e antesignana dei più recenti orientamenti culturali e politici femminili.

Vita

Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Lucetta Scaraffia

Nasce in una famiglia fortemente cattolica, ma si allontana subito dalla fede, milita nel movimento femminista, ritenendolo il più adatto alla propria crescita sociale e procrea fuori dal matrimonio come la moda impone, per poi sposarsi in seconde nozze, in un matrimonio civile, con l'intellettuale di sinistra Ernesto Galli della Loggia, attratta probabilmente più dalla loggia che da Ernesto.

Come tutti i figli di buona famiglia, ottiene una cattedra di Storia Contemporanea, e riesce a scrivere, come tutti i figli di buona famiglia, su diversi giornali. Per questo motivo viene ritenuta una storica e giornalista italiana, attribuzioni di cui almeno l’ultima è certamente veridica, possedendo al massimo grado tutte le caratteristiche della donna italiana in carriera degli ultimi anni, a cui si è ispirata buona parte delle esponenti del sesso femminile in politica negli anni più recenti, da Irene Pivetti a Nicole Minetti, passando per Giorgia Meloni.

La conversione

Lucetta Scaraffia com'è...

Il momento fondamentale della sua carriera è costituito dalla sua brusca e inaspettata ri-conversione al cristianesimo, avvenuta durante una funzione religiosa alla quale si era recata allo scopo di organizzare una manifestazione di protesta, ma nella quale ebbe la visione delle grandi potenzialità della religione cattolica, materializzatesi, in seguito, nella sua cooptazione, nonostante il curriculum, nella Consulta Nazionale di Bioetica.

Difatti, come ex contestatrice e mangiapreti, la gerarchia romana non si limitò a festeggiarla evangelicamente uccidendo il vitello grasso, ma, probabilmente per la sua prossimità alla loggia, la accreditò seduta stante, inserendola a pieno titolo nell'associazionismo cattolico, nella stampa religiosa e negli organismi curiali, favorita dal suo curriculum, fino alla Pontificia Accademia delle Scienze.

La scoperta

...e come vorrebbe essere.

La sua scoperta scientifica fondamentale (paragonabile solo a quella del Tunnel Cern-Gran Sasso di Mariastella Gelmini) fu che lo stato di morte cerebrale è reversibile, ovviamente non in tutti. L'intuizione, pubblicata dall'Osservatore Romano fu generata dalla sua presenza durante un brillante discorso di Silvio Berlusconi, che la mise in uno stato d’animo pari a quello della sua ri-conversione.

La sua carriera ecclesiale fu di esempio agli esponenti cattolici del governo, i quali, primo fra tutti Silvio Berlusconi, si impegnarono per una presenza femminile più giovane e impegnata, fino a determinare l’ingresso di personalità notevoli come Mariastella Gelmini, Mara Carfagna e Michela Brambilla.

Opere

Si riportano le opere più significative, siano esse originali, scopiazzate o apocrife

  • Due in una carne. Chiesa e sessualità nella storia (2008; la coautrice è di sesso femminile).
  • Vita (e carriera) di Santa Teresa d’Avila (2006)
  • Dizionario biografico delle Italiane dall'Unità d'Italia alla prima guerra mondiale (2004, tre volumi, pubblicato, ovviamente, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri), di cui vanno ricordati in particolare la voce sulla Duchessa di Castiglione, in cui risaltano la sua personalità e il suo ruolo attivo nei contatti con Napoleone Terzo prima della seconda guerra di indipendenza, e anche, la voce su “le donne e la Monarchia”, dove si ricorda, all’indomani dell’Unità, l’impegno delle migliaia di donne italiane con il Re Vittorio Emanuele II a realizzare il monito di Massimo d'Azeglio: "Fatta l'Italia, ora bisogna fare gli italiani".
  • Donne ottimiste (2004, scritto in omaggio al nuovo governo e per incentivarne la presenza femminile, compito profetico, come dimostrarono gli avvenimenti successivi) .
  • Rinnegati. Per una storia dell'identità occidentale (parzialmente autobiografico)
  • Il concilio in convento (1996; testo acerbo, in cui l’autrice tentava di portare in convento le proprie esperienze; i tentativi di una seconda edizione pubblicata dalla Presidenza del Consiglio non furono fruttuosi; questo la spinse ad orientarsi sul laicato)
  • lezione magistrale apocrifa alla Pontificia Accademia delle Scienze (tenuta nel 2006, la settimana prima del noto discorso papale a Ratisbona, e reperibile negli Acta dell'Accademia stessa): rappresenta una sintesi del suo pensiero. L'autrice sostiene che è necessario alla Chiesa riprendere la scienza positivista, da Aristotele a Comte, ed evitare il dialogo con le dottrine scientifiche più recenti. Queste infatti sono pericolose per la dogmatica, la disciplina, la famiglia, la scuola privata e la difesa della vita, perché affermano che la scienza è solo una costruzione di modelli falsificabili, e che non esistono leggi naturali. Ma l’elemento peggiore è la loro apertura alla trascendenza, dopo la formulazione del teorema di Goedel, che postula un elemento estraneo al sistema come necessario in ogni sistema logico formale, e questo mette a rischio tutta la teologia ufficiale e il dogma trinitario. Secondo la Scaraffia, solo l'ateismo positivista può dialogare costruttivamente con la Chiesa, perché solo il positivismo afferma la verità della legge naturale.