Laura Boldrini

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« Borghesi uniti per il comunismo! »
(Slogan politico di Laura Boldrini.)
« Salvini chieda scusa. »
(Laura Boldrini dopo uno stupro di gruppo e un attentato dell'ISIS.)
« Perché Uomo e non Uoma? Perché insegnante e non insegnanta? »
(Laura Boldrini al lavoro per risolvere i problemi dell'Italia.)

Laura Boldrini è una giornalista, politica e presunta scafista italiana.

Nel corso della sua carriera è stata una nota shemale e Presidenta della Camera delle Deputate, titolo da lei ideato in sostituzione del precedente, ritenuto troppo maschilista e patriarcale.

Biografia

"Falce e martello imborghesite", il simbolo della coalizione di centro-radical chic con cui Laura Boldrini si è candidata nel 2013.

Laura Boldrini nasce il 20 Aprile 1889 a Braunau am Inn in una famiglia borghese ma allo stesso tempo proletaria, con radici nell'Africa nera e in Palestina. Figlia di un avvocato e di un’insegnanta, si trova da subito nella posizione migliore per assistere alle difficoltà del proletariato da una certa distanza di sicurezza; questa prospettiva privilegiata le ha permesso di comprendere sin da giovane che ciò di cui ha bisogno la classe lavoratrice non sono sicurezza e dignità, ma prediche sui diritti delle minoranze e lezioni di grammatica di genere.

All'età di vent'anni decide di addentrarsi maggiormente nella quotidianità dei meno fortunati, andando a lavorare per ben tre mesi in una piantagione venezuelana, per poi bighellonare per tutta l'America del sud quando la vita da pezzente le giunge a noia. Questa esperienza le ricorda di essere abbastanza ricca da poter dividere in due gli anni dell'università, spendendo sei mesi a studiare nelle comodità del borghesume domestico e i restanti sei a sperperare denaro in marijuana e vibratori.

Nei primi anni '90 inizia a lavorare alla FAO e all'UNHCR, due agenzie di chiaro stampo vittoriano che si occupano di ripulire la coscienza del mondo occidentale. Il suo impegno nella lotta alla fame nel mondo e alla tratta dei migranti le frutta una pletora di riconoscimenti e si prevede che prima o poi arriveranno anche dei risultati concreti.

Ritenendo di aver risolto tutti i problemi del mondo grazie al suo Erasmus trentennale, nel 2013 si candida con il partito dei Radical Chic Italiani[1] e diventa deputata. A sorpresa, pochi giorni dopo viene eletta Presidenta della Camera delle Deputate; in questo ruolo si è distinta per aver ammorbato l'opinione pubblica con le istanze di tutte le minoranze esistenti in un frangente storico in cui i diritti civili scarseggiano anche fra la maggioranza. Per questa sua caratteristica, il politico populista, aspirante duce e futuro dio imperatore dell'Italico Impero Matteo Salvini ha avuto gioco facile nell'aizzarle contro folle di patriottici proprietari di piccole e medie imprese che per lungo tempo l'hanno bersagliata di insulti su Facebook; questa abitudine ha subito un rapido declino quando la Boldrini ha minacciato un'azione legale dichiarando che "va bene lo stalking, ma solo se chi lo fa è un profugo e si chiama Muhammed".

Battaglie politiche

Laura Boldrini partecipa ad una manifestazione per i diritti delle donne.

La Boldrina è una presidenta coraggiosa e durante la sua carriera politica non ha mai avuto paura di esporsi per difendere le minoranze più discriminate e correggere le desinenze più sessiste. Nel corso degli anni la presidenta ha supportato le cause di fondamentalisti islamici, omosessuali, necrofili, femministe, obese con le ossa grandi, antifa, vegani e pacifiste violente.

La presidenta tiene moltissimo ai diritti delle donne, combattere il femminicidio e promuovere la parità dei sessi è una delle sue battaglie più grandi e per farlo ha deciso di affidarsi al parere di esperti provenienti da paesi liberali e fautori delle pari opportunità come Siria, Senegal, Nigeria, Somalia, Arabia Saudita e Calabria. Sempre con indosso un burka arcobaleno e con in mano un Corano gay-friendly è stata la prima presidenta della camera a recarsi al Gay Pride dove ha promosso il suo nuovo libro “Anche il Mullah giocava con le bambole” dove spiega la sua teoria sulla convivenza possibile fra Islam e gender.

Opere e pubblicazioni

  • La Mia Battaglia: conosciuto anche in Germania come “Mein Kampf” e in Russia come “La comunista con la Louis Vitton”, è un’autobiografia in cui la presidenta ci spiega di come le Femen e le prediche sull’immigrazione siano la via principale per ottenere l’emancipazione del proletariato e la dignità dei lavoratori
  • Il Corano: con prefazione di Cristiano Malgioglio è una rilettura in chiave femminista e progressista del celebre classico della letteratura saudita, dove Maometto è un profugo che sbarca nella penisola araba e si serve del sesso minorile e della lapidazione come mezzi d’integrazione
  • Tutti dietro: guida al trenino e al sesso interrazziale. Insegna alle donne a interpretare lo stupro da parte degli africani come un gesto di integrazione e non di violenza. È basato al 90% su esperienze autobiografiche.
  • Mettimi il mestolo nella pentola: Un libro di ricette di piatti e pietanze afro-indo-sino-turco-eschimesi scritto a quattro mani, un manico e due chiappe con il noto cuoco-saldatore-spacciatore nigeriano Tepongo Lamatsa Inbokka. Gli scarsissimi proventi del libro sono stati devoluti in beneficienza per la costruzione di un casino a Timbuctu. Mettimi il mestolo nella pentola, ha vinto il 567° Premio Strega consegnato, come richiama giustamente il nome del premio, direttamente alla Sboldrini il 6 gennaio dello scorso anno.

Pagine vagamente correlate

Note

  1. ^ Da non confondere con i Radicali Italiani, il partito degli sballoni.