Lars von Trier

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Lars von Trier saluta i suoi fans.
« Sono il miglior regista su piazza. Lo so perché lo ho detto io, non un mediocre qualunque. »
(Lars von Trier scopre l'autoreferenzialità)
« Non devo giustificare i miei film. Io amputo i clitoridi e li lancio contro la telecamera per soddisfare me stesso, me ne frega un cazzo del pubblico. »
(Lars von Trier risponde alla domanda "Ma perché?")
« Io non mi ritengo un Dio, in fondo quel vostro Dio è inferiore al mio talento. »
(Lars von Trier su modestia)
« Von Trier è un artista d'avanguardia, talmente d'avanguardia da addormentare persino il pubblico d'avanguardia. »
(Scienziato formula ipotesi per spiegare il fenomeno Lars von Trier)
« Esiste una linea rossa che separa il genio dall'idiota; Von Trier deve essere daltonico. »
(Woody Allen su Lars von Trier)

Lars von Trier (Ta'Coppen Malen - Capitolo 1: 30 apridelirium 1956) è un produttore di armi soporifere non convenzionali, famoso anche per essere un macellaio di clitoridi nonché regista pazzo e fondatore di Dogma 95, movimento d'avanguardia talebano che vuole purificare il cinema dai fronzoli hollywoodiani quali effetti speciali, effetti sonori, scenografie, illuminazione, colonne sonore e qualsivoglia altro elemento che possa alleviare le atroci sofferenze a cui sottopone il suo pubblico.

La depressione e gli inizi

Nato da padre nudista e da madre vestita, a 10 anni Lars si convince di essere un ebreo e questo lo spinge ad auto-internarsi in un lager da lui costruito in giardino. In seguito scoprirà però di essere nazista, riacquistando la voglia di vivere e di mutilare clitoridi. Durante le scuole superiori poté coltivare il proprio senso artistico, da prima amputando le braccia ai crocifissi nelle aule, poi scrutando con uno specchietto sotto le gonne delle compagne nella speranza di vedere sgocciolare le mestruazioni.

Abbandonata la scuola per ragioni di fancazzismo, entra in una fase depressiva causata dai continui rifiuti delle donne. Lars ritiene infatti di essere un ragazzo come tutti, eppure quando chiede alle coetanee di uscire con lui e di tagliuzzarsi il clitoride, o anche solo di infilarsi una mazza chiodata in bocca, viene subito allontanato.

Lo scoramento

Tormentato per l'insensibilità mostrata dall'altro sesso comincia a girare filmini in casa con la sua 8mm, riprendendosi soprattutto mentre dorme su un tavolo di acciaio chirurgico. Il critico Enrico Ghezzi commenta così questi primi sorprendenti lavori:

« La grammatica banale di un'azione filmica, tale è il dormire, opera acerba e asfittica che sfugge al controllo manipolatorio del regista medesimo, che come in un matrimonio tra metalli si protrae per 8 ore di imbarazzante immobilismo. Ma ecco, fascino di immagini guardate e che ci guardano, arrivare una boccata acida nell'atto in un cui egli si rigira cadendo dal tavolo e frantumandosi la clavicola, riprova che con il cinema fatto per il cinema i conti non tornano mai. »

Iscrittosi per corrispondenza al DAMS di Bologna acquisisce presto una laurea in anticonformismo, con una tesi composta da fotocopie dell'elenco telefonico di Praga dal titolo "Io: masturbatore di elenchi", facendosi notare nell'ambiente degli intellettuali di avanguardia, in particolare tra quelli autistici.

L'orgoglio mostrato dall'attore Shia Labeouf per essere stato protagonista nel film Nymph()maniac di Von Trier

La fama e la depressione

A soli 21 anni Lars realizza il suo primo scarabocchio con il pennarello rosso, ritenendolo subito un ottimo soggetto per un corto psico-visionario dal titolo "Il giardino dei clitoridi amputati".

Il successo arriva con il lungometraggio "L'elemento del crimine" che fruttò un incasso di 600 dollari (del monopoli), surclassando tutti i film di avanguardia usciti fino a quel momento. La notorietà lo spinge a sviluppare una fase sadica, durante la quale gira un'intera trilogia minimalista a sfondo porno-depressivo per punire a morte il pubblico che osa avvicinarsi alle sue opere.

Il tunnel senza fine

Agli inizi degli anni '90 vedono la luce, anche se stavano meglio nell'oscurità, perle demotivazionali quali "Le onde del destino"; quest'ultimo diventa uno caposaldo della sfiga internazionale, nonché film preferito da Giacomo Poretti. La pellicola viene presentata al Festival di Cannes, dove assieme al film sono distribuiti in omaggio buoni per un ciclo di 12 sedute dallo psicologo, o in alternativa una pastiglia di cianuro per farla finita subito.

Con l'approssimarsi della fine del millennio il regista entra in una fase emo dovuta alla fine del mondo che egli crede essere prossima. E' in questo periodo che fonda una casa cinematografica horror-pornografica per mutilati. Col il proprio sperma scrive un manifesto d'avanguardia in cui si autodefinisce "masturbatore dello schermo", ma in senso sadomaso. Seguendo le regole di Dogma 95 gira "Idioti", storia incentrata su un gruppo di fancazzisti che fingono di essere ritardati mentali per fregare soldi ai passanti mentre di notte si danno alle ammucchiate con caviale e champagne.

« L'idea di Idioti mi è venuta pensando alla mia casa cinematografica: un gruppo di artisti che fanno cose veramente idiote senza qualsivoglia motivo. Nell'età della pietra gli idioti morivano tutti, giusto? Invece oggi essere un idiota è un lusso, no anzi, è un passo in avanti. La società premia i mongoloidi con una pensione, gli spastici hanno il parcheggio riservato e il bagno personale. Gli idioti sono il futuro, e io voglio dimostrare di non essere secondo a loro. »
(Lars von Trier espone i vantaggi del paraculismo.)

Prima della fine del mondo acquisisce da Satana i diritti cinematografici per filmare la distruzione della razza umana. Ma purtroppo per Lars il mondo non finisce, e questo lo porta a sviluppare una nuova crisi depressiva che sfocerà nella creazione di "Dogville", pietra miliare per artisti emergenti quali Anders Behring Breivik.

La svolta porno-satanica

Nel 2009 punisce nuovamente il pubblico con "Antichrist", film che attira immediatamente l'attenzione dell'ISIS che lo promuove come arma di distruzione di massa contro l'occidente. Alla Berlinale la pellicola vince il premio della giuria per la migliore scena in cui venga amputato un clitoride battendo il regista nipponico Takashi Miike e il suo film porno-splatter "Carne in calore".

Nel 2011 è la volta di "Melancholia", noto per la sofferenza esistenziale vissuta dal pubblico che si era ritrovato incastrato a vedere un film di fantascienza minimalista, concetto inventato lì per lì dalla critica nel tentativo di trovare una spiegazione razionale all'assenza degli effetti speciali. Durante la première, per assicurare la massima efficacia della pellicola, Von Trier fece sostituire le poltroncine del cinema con pali acuminati.

In tempi più recenti il regista ha modo di espandere le sue influenze artistiche durante un soggiorno in manicomio. Torna quindi alla ribalta, pur restando saldamente ancorato nel fondo del barile, con "Nymph()maniac", la storia strappalacrime e commovente di una ninfomane che si lascia sfondare per 4 ore di film dagli extracomunitari, per poi praticarsi un aborto estraendosi da sola il feto con una alabarda +2 al danno da sanguinamento. Il film tuttavia si è rivelato un insuccesso, aumentando la percentuale di suicidi tra il pubblico solamente del 325%. Von Trier si è detto rammaricato, annunciando che nel prossimo film tenterà di peggiorarsi, anche se la sfida appare davvero impossibile.

Le tecniche d'avanguardia

Lars von Trier mentre tenta di inquietare il pubblico assumendo lo sguardo di Don Pietro Savastano.

Von Trier ha sperimentato numerose dottrine artistiche di avanguardia, tra cui alcune di queste non prevedevano neppure l'uso di droghe pesanti, ma soltanto di una dose massiccia di faccia a culo, o meglio di una combinazione delle due cose.

Nei primi lavori ricorre alla telecamera a spalla, in modo che i continui traballamenti dell'obbiettivo inducano lo spettatore a vomitare. Successivamente intuisce che per ottenere l'effetto vomito la telecamera a spalla non è indispensabile, sono bastanti lunghe sequenze in primo piano in cui fracassa a colpi di martello un pene eretto mentre eiacula sangue.

Con tali innovazioni i film del regista hanno raggiunto una buona diffusione internazionale, soprattutto all'interno dei manicomi psichiatrici.

La censura bacchettona

Le opere di Von Trier sono state ritenute inadatte a tutti. Animali compresi.

Lo stile e le controversie

Cardine dei registi della Nouvelle Vague europea sono le riprese effettuate con mezzi di fortuna, senza scenografie e senza effetti speciali, direttamente per strada al fine di immortalare la realtà in tutta la sua noiosissima essenza, includendo i momenti di vita reale in cui gli attori si scaccolano o in cui sbattono la testa contro il microfono del fonico. Oltre a un evidente masochismo di fondo, ciò serve per mettere in risalto la bravura degli sceneggiatori e la bellezza della trama. O almeno così crede Von Trier. Il problema maggiore è che si crede pure sceneggiatore.

Fedele a questi dettami di cui si è autoproclamato profeta in terra, il regista ha immortalato scene di vita quotidiana della sua Danimarca, come una studentessa che si masturba in aula con una squadra da 45° o una volpe parlante imbrattata di sangue che annuncia "il caos regna". Inoltre, quando il maestro riprende per la strada un pene eretto, questo ha buone probabilità di essere amputato, soprattutto se appare più lungo di quello del regista.

Fondamentali sono anche i dialoghi, raffinatissimi e capaci di innescare profonde riflessioni. Eccone un esempio:

- Segaman: “Divido le persone in due categorie: quelle che tagliano le unghie prima alla mano destra, e quelle che tagliano le unghie prima alla mano sinistra. Lei signora da dove inizia?”
- Zinna Bianca: “Io me le mangio.”
- Segaman: “Interessante. Ora si tolga le mutande.”
- Zinna Bianca: “Speravo che me lo chiedesse. Mi dica, devo tagliarmi il clitoride subito o preferisce farlo lei dopo lo stupro?”

Al maestro bastano poche frasi per far intraprendere al pubblico un viaggio introspettivo nella propria mente, di solito un viaggio senza ritorno.

Curiosità

  • Lars von Trier è stato cacciato dal festival di Cannes del 2011, incredibilmente solo perché ha dichiarato che adora Hitler e non per tutti gli altri validi motivi.
  • Il regista è stato accusato di essere un sadico, soprattutto verso il pubblico, infatti non usa colonne sonore, e quando le usa mette i Rammstein.
  • I film di Lars hanno vinto numerosi premi inventati dal regista e auto-consegnatosi.
  • Spesso il maestro lavora sul set completamento nudo, ma lo fa per non far sentire a disagio gli attori.