Jacques de La Palice

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia deliberatamente idiota.
(Rimpallato da Lapalisse)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Busto del La Palice raffigurante un pezzo di marmo a forma del La Palice
« Se Lapalisse non fosse morto, sarebbe ancora in vita »
(Canzone funebre dei soldati di Lapalisse)
« Penso, quindi posso pensare »
« La ricchezza forse non porta la felicità, ma di certo porta molti soldi »
« L'essere è e non può non essere; e il non essere non è e non può essere »
(Parmenide, poco prima di morire per costipazione)
« Alla tua età non avevo sette anni »
(Lapalisse a un quarantenne)
« Se sei un prete sei pedofilo »
(Lapalisse tiene fede alla sua fama di rimarcatore di cose ovvie)

Jacques II de Chabannes de La Palice, detto Lapalisse da chi lo chiama così (nato nel giorno e nel luogo della sua nascita - morto qualche tempo dopo da qualche parte), era qualcuno che se non fosse morto sarebbe ancora vivo.

Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Jacques de La Palice

Vita

Se Lapalisse fosse stato Hitler, non si sarebbe chiamato Lapalisse.

Alla nascita, Lapalisse uscì dall'utero di sua madre (la quale, un quarto d'ora prima di partorire, era ancora incinta). Dopo essere nato, crebbe. Per tutta la vita fu costretto a mangiare, bere e respirare. Quando si trovava in un posto, era impossibile che fosse da un'altra parte; quando era sveglio, non dormiva mai.

All'età in cui aveva tanti anni quanti ne aveva avuti suo padre a quell'età, entrò a far parte dell'esercito con il grado con cui si entra a far parte dell'esercito. Combatté delle guerre contro alcune nazioni, uscendone sempre o vincitore o sconfitto. Un quarto d'ora prima di perdere una gamba, poteva ancora camminare: un quarto d'ora dopo, non ci riusciva più. Insieme alla gamba perse anche il piede dello stesso lato.

Fu anche uno scrittore di libri di carta, i quali potevano essere letti (ma non dagli analfabeti). Grazie a uno di questi vinse il premio Nobel, nell'anno successivo a quello in cui lo aveva vinto il suo predecessore. Il libro si intitolava "Jalisse - Un'indagine profonda di E. O. Lapalisse", gli diede la notorietà in tutti quei posti in cui diventò famoso e fu tradotto nelle lingue di tutti i paesi in cui venne pubblicato.

Lapalisse si cimentò pure nella matematica. Scoprì che 1 = 1, che 1 ≠ 2, che la lunghezza di una circonferenza è pari alla lunghezza di una linea circolare perfettamente sovrapposta sulla circonferenza e che la matematica non è la chimica.

Nell'ultimo periodo della sua vita Lapalisse fu più vecchio di quanto non fosse mai stato. La demenza senile lo colpì in età senile: fu internato in un manicomio per malati di mente, dove restò fino alla sua morte, che avvenne quando cessò di vivere. Dopo la sua morte, non è più vissuto.

La verità lapalissiana

Se Calderoli non fosse un porco sarebbe comunque un porco.

"Verità lapalissiana" è un'espressione che richiama il nome di Lapalisse e si applica a dei fatti veri.
Un esempio di verità lapalissiana è un fatto di cui si possa dire “È una verità lapalissiana”.

Se una verità lapalissiana non è vera, è senza dubbio falsa. Inoltre, quando una verità è lapalissiana, lo è anche un quarto d'ora dopo.

Conclusione

Se quest'articolo non finisse qui, continuerebbe ancora.

Voci correlate