La canzone dei Nibelunghi

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Das Nibelungenlied - Il videogioco: grafica retrò che rimanda alle miniature medievali! Combattimenti frenetici nei panni di Sigfrido di Niederland™! Modalità cooperativa online, con il secondo giocatore nei panni di Alberico! Riscrivi la storia del racconto e fai tornare Sigfrido dall'oltretomba in modalità Zombie Siegfried!
« Nasceva nella terra dei Burgundi una fanciulla di nome Crimilde. Minchia, era veramente una sgnacchera da paura! »
(Canto dei Nibelunghi, I avventura.)
« Uccide con un colpo solo il drago, il prode Sigfrido e, bagnatosi nel suo sangue, la pelle ottiene dura come pietra. »
(Il dungeon master Hagen commenta il 20 naturale rollato da Sigfrido.)
« OMG ho tipo massacrato quel nano giù alla caverna segreta del tesoro! LOL #AlbericoPippa #SigfridoNumberOne #PuppamiLoSpadone »
(Tweet di Sigfrido successivo al duello con Alberico.)

Il Canto dei Nibelunghi (Das Nibelungenlied in crucchese, ovvero La plastilina dei Nibelunghelidi) è un potentissimo sonnifero maldestramente cammuffato da poema cavalleresco, nonché il motivo principale per cui il resto del mondo odia la Germania. Il nome dell'autore di quest'opera non è fortunatamente giunto fino a noi; fortunatamente per lui, visto che altrimenti la gente farebbe a gara per vandalizzargli la tomba.

Struttura

Quentin Tarantino con un'espressione godereccia dopo aver scoperto che i versi del Canto sono divisi in piedi.

Il Canto dei Nibelunghi consta di circa 8000 versi suddivisi in 39 capitoli, ciascuno dei quali è chiamato "avventura", e questo sia che l'evento più avventuroso in essa narrato sia una guerra colossale che coinvolge intere nazioni, sia che si tratti di Crimilde che, stirando, brucia la camicia a Gunther.
La lingua in cui è scritto il poema è il medio alto tedesco, ovvero un tedesco arcaico che, al contrario di quello attuale, non dà l'impressione che chi lo parla sia incazzato col mondo. I versi, scritti in questa lingua assimilabile per musicalità al motore di un tosaerba, sono poi accentati in alcuni punti chiamati piedi, così chiamati perché soltanto una persona su venti e con un particolare feticismo può trovarci qualcosa di bello. Per finire, ciascun verso è anche diviso in due parti, ciascuna delle quali prende il nome di "emistichio". A tutt'oggi, nessun insegnante di letteratura tedesca è stato in grado di spiegare cosa sia esattamente un emistichio senza impallidire, sudare copiosamente, balbettare e cercare di distrarre l'interlocutore additando inesistenti asini volanti.

Trama

Prime avventure: come Sigfrido va dai Burgundi per farsi Crimilde

Alberico prima e dopo che la sua faccia incontri la suola degli stivali di Sigfrido. Si noti la posizione sottomessa nella seconda immagine. Alberico prima e dopo che la sua faccia incontri la suola degli stivali di Sigfrido. Si noti la posizione sottomessa nella seconda immagine.
Alberico prima e dopo che la sua faccia incontri la suola degli stivali di Sigfrido. Si noti la posizione sottomessa nella seconda immagine.

Sigfrido è il principe di Niederland, terra ricchissima e potentissima nella quale tutti sniffano papaveri e portano zoccoli di legno. In qualità di principe, passa le giornate a bighellonare per il feudo millantando di "combattere il male e le ingiustizie del regno", il che nella realtà dei fatti si traduce con "crepare di mazzate chiunque senza una logica". Un giorno, dopo aver "salvato" un povero contadino disperato per il magro raccolto a modo suo, ovvero scatafasciandolo di pugni e scagazzandogli sul campo, Sigfrido sente parlare della straordinaria bellezza di Crimilde, la principessa dei Burgundi, e capisce ciò che deve fare: "se esiste una principessa tanto bella, deve essere mia! Chissà quanta gente potrò mazzuolare per arrivare ad averla!", pensa con un rivolo di saliva a lato della bocca. Dopo aver quindi detto a mamma e papà che "va a farla da Paolo", Sigfrido parte per il regno dei Burgundi. Non appena arriva viene identificato dal vassallo Hagen, affettuosamente soprannominato "secchione di merda" per la sua straordinaria conoscenza dei cazzi privati di tutti, che racconta il background di Sigfrido con un flashback in bianco e nero e fuori sincro. Sigfrido si dirige dal re Gunther e, guardandolo negli occhi, esclama "we, testina, adesso il tuo regno è mio!". Rapida è la risposta del re: "gettatelo nel vulcano!". Così Sigfrido si rende conto di aver sbagliato, ricarica la partita e al secondo tentativo riesce a farsi accettare al castello come ospite.

Il pigiama di Sigfrido.

Qui passa un anno a scroccare le patatine al formaggio e a guardare il culo alle dame, sebbene nei suoi pensieri ci sia sempre Crimilde e la brama di guardare il suo, di culo. Nel mentre, i genitori si chiedono che cosa diamine abbia mangiato il loro pargolo per stare via un anno a cacare. Non passa molto tempo prima che, per esigenze di trama, i re stranieri Lüdegast e Lüdeger decidano di invadere il regno di Gunther, dopo aver scoperto che quello stronzo del re burgundo gli ruba il wi-fi. Saltiamo la prevedibile parte in cui entrambi vengono presi a colpi di tostapane da Sigfrido e arriviamo a quando, dopo la guerra, Gunther si rende conto che ha bisogno del calore di una donna. È una pura coincidenza il fatto che non gli funzionasse Brazzers.
Il lungimirante Gunther, dunque, animato da una forte voglia di morire agonizzando, decide di rivolgere la sua attenzione alla bella Brunilde, una gnoccona frigida come un Polaretto che regna su tutta l'Islanda e che si diverte come una pazza a mettere in palio la sua fregna sottoponendo i suoi pretendenti a prove degne di Ciao Darwin e trucidandoli brutalmente in caso di sconfitta. Inutile dire che anche stavolta Gunther deve chiedere aiuto a Sigfrido, il quale, al solo pensiero di visitare un nuovo regno pieno zeppo di punching ball umani, si frega le mani tutto contento. Non solo: prima di accettare mette bene le cose in chiaro: "va bene, io ti aiuto però al ritorno mi bombo tua sorella!". Per compiere l'impresa il principe di Niederland si porta dietro il cappuccio che rende invisibili e che fornisce un bonus di 30 punti a forza e cazzimma, oggetto che aveva tempo addietro strappato al fortissimo nano Alberico (dal contenuto scaricabile "Nano di merda, mo' ti crepo di mazzate!") dopo avergli chiuso ripetutamente la testa nello sportello dell'auto.

Avventure successive: dove Gunther vuole bombarsi Brunilde e Sigfrido fa la fine del topo

Brunilde in un affresco settecentesco. Allora i canoni di bellezza erano piuttosto discutibili.

Giungono così Sigfrido, Gunther, Hagen e un altro guerriero scelto a caso solo per fare numero - Pieraldo -, nella terra di Brunilde; qui i quattro sono testimoni della forza e della tostaggine di Brunilde quando vedono che la donna fa tranquillamente cose come brandire una lancia portata a fatica da quattro uomini, sollevare bilanceri da palestra con le sopracciglia e schiacciarsi le lattine vuote sulla fronte. Ognuna di queste cose aumenta progressivamente l'angoscia di Hagen, la quale raggiunge il suo culmine e porta l'uomo a definire Brunilde "sposa del diavolo" quando lei getta via le scarpe e cammina a piedi nudi su una distesa di mattoncini Lego. Le tre prove in cui Gunther deve sconfiggere questo Sauron in gonnella per poterla sposare sono:

  • lanciare una pietra lontanissimo cercando di accoppare un paesano;
  • superare con un salto suddetta pietra senza risultare positivo al test anti-doping;
  • lanciare una lancia contro l'avversaria così forte da farle esclamare "orco can!".

Inutile dire che Gunther si limita a mimare i gesti, mentre il lavoro sporco tocca a Sigfrido, che riesce a sconfiggere la donna sudando sette cappucci fatati. Così le due coppie si sposano ed entrambe le cerimonie sono ricolme di gioia e di letizia, e sono rese anche migliori dalla mancanza del solito zio ciccione e rinfreschivoro che ai matrimoni non manca mai. Il problema arriva quando è ora di consumare: mentre Sigfrido con Crimilde non ha problemi, le fa le coccole, la deflora con delicatezza e dopo aver finito ha la decenza di non pulirsi sui peluches di lei, Gunther non è così fortunato, giacché, non appena fa per accarezzare la sposa, lei gli ferma la mano spaccandogli in due il metacarpo. Brunilde vuole infatti sapere a tutti i costi come il marito abbia potuto dare sua sorella in sposa ad un semplice vassallo. Poiché tutta la conquista di Brunilde si basa sulla balla che vede Sigfrido niente più che un vassallo di Gunther (altrimenti lei avrebbe voluto sposare Sigfrido, che ce l'aveva più grosso... il regno), il re ci gira intorno, bofonchia qualcosa tossendo e cerca di prendere Brunilde con la forza. Errore colossale. Brunilde atterra Gunther, gli lega mani e piedi con la propria cintura, lo appende ad un chiodo e, già che c'è, gli dà del coglione. Il giorno dopo, mentre Sigfrido racconta a Gunther nel dettaglio di come la sua possente lancia è penetrata nella sala del tesoro di Crimilde, corredando la narrazione con una grande quantità di materiale audiovisivo, il re burgundo racconta dell'umiliazione subita. Sigfrido si offre di aiutarlo ed elabora un piano: decide così di attuarlo nella stanza da letto di Brunilde al buio e senza parlare cosicché lei lo ritenga Gunther. Il giovane entra armato di un cetriolo, un barattolo di vaselina e un sorriso da maniaco e ne esce con un'espressione soddisfatta e con la cintura e l'anellino di Brunilde. Ancora oggi Gunther non ha idea di cosa sia accaduto esattamente in quella stanza, ma sicuramente dopo quel giorno la moglie fu molto più servizievole. Con una mossa che gli vale la nomination per gli "Imbecille della Burgundia Awards", però, Sigfrido regala la cintura e l'anello a Crimilde, forse per dare alla moglie due trofei dell'altra dama, forse per vendicarsi dello stato allusivo che Brunilde aveva scritto su Facebook due sere prima.

:- Sigfrido: “Non appena mi sarò dissetato a questa fonte, miei nobili amici, potremo riprendere insieme la nostra caccia al cinghiale per dimostrarci rispetto reciproco.”
- Hagen: “LOL nope!”

Passano dieci anni, durante i quali Crimilde e Sigfrido hanno iniziato a convivere e hanno dato alla luce un piccolo e puccissimo ammazza-mostri di nome Guntherino. Gunther, che per tutti questi anni ha continuato a sopportare lo spaccamento di palle di Brunilde, la quale vuole ancora capire se veramente Sigfrido sia vassallo del marito, per chiuderle quel forno invita Crimilde e Sigfrido ad andare a giocare a Burraco da loro. Dopo la partita, Crimilde e Brunilde iniziano a litigare per chi ce l'abbia più lungo tra Sigfrido e Gunther; esasperata, Crimilde mostra a Brunilde la cintura e l'anello. Quest'ultimo, in particolare, glielo mostra piegando tutte le dita tranne quello su cui esso era infilato, ovvero il medio. Tutti prendono dunque l'anello e la cintura come prove schiaccianti del fatto che Sigfrido si sia fatto anche Brunilde. Il che ci può anche stare nel mondo medievale, ma guai a vantarsene con gli amici al baretto come avrebbe fatto Sigfrido! Inviperita, Brunilde riferisce la cosa al marito, che in risposta si massaggia la testa scocciato e inizia a meditare di uccidere Sigfrido. Hagen si offre di scoprire il punto debole dell'ospite, siccome già non stava abbastanza sui coglioni ai lettori. Visto che l'unica a conoscenza del punto debole è Crimilde, Hagen si dirige da lei e, sfruttando la sua astuzia affinata da innumerevoli esperienze passate, ottiene l'informazione con superba maestria:

Hagen : Bella, Crimy! Mi voglio assicurare che questa lancia non si pianti per caso nel punto debole di Sigfrido... Mi ricordi qual è?
Crimilde : Certo!

La donna ricama così con una croce sull'armatura in corrispondenza del tallone d'Achille di Sigfrido (che non è il tallone, per motivi di copyright), mentre Hagen elabora una strategia per sconfiggerlo. Il piano degno del team di Scooby-Doo viene attuato: Hagen e Gunther fingono di voler andare a caccia di cinghiali e, mentre Sigfrido è dietro un albero a pisciare, gli sparano nella schiena con un lanciarazzi. L'eroe esclama "ahia, queste zanzare stanno diventando un problema!", ma poi si ricorda che sulla schiena c'è il suo punto debole e così muore maledicendo Hagen, Gunther e la sua vescica debole. Dopo la morte dell'eroe, Hagen recupera la spada data a Sigfrido da due principi nani, un'arma devastante che infligge 7d10 danni spessa come il petto di Brock Lesnar.

Avventure successive: dalla vita da vedova di Crimilde al massacro alla Kill Bill

Nonostante la morte del marito, Crimilde usa il tesoro appartenuto a Sigfrido per comprarsi tutti i soldati più fighi del mondo, un enorme rinoceronte da battaglia con gli occhi laser e un raggio della morte. Tuttavia Hagen, geloso perché desidera da sempre un rinoceronte laser, si fa dire da Crimilde la posizione del tesoro con il solito astutissimo trucco:

« Re gunther tua sorella mi ha detto il . debole d sigfrido!! xD xD »
(SMS sgrammaticato di Hagen a Gunther.)
Hagen : Bella, Crimy! Mi voglio assicurare che nessun malintenzionato ti rubi il tesoro... Mi ricordi dov'è?
Crimilde : Certo!

Hagen si impossessa così del tesoro, ma, anziché usarlo per comprarsi il cofanetto di DVD de Il Trono di Spade, ha la brillante idea di buttarlo nel Reno per... per... Boh, nemmeno lui lo sapeva. Arriva quindi a corte Rüdiger, un messaggero di Attila. Egli cerca di convincere Crimilde a venire con lui nella terra del suo signore, ma lei, per far vedere che non è interessata, lo riceve coi capelli spettinati, la T-shirt di Hello Kitty, i pantaloni della tuta e le pantofole a forma di draghetto. Subito quello non insiste, ma dopo, ripensando al fatto che per essere lì si è perso la partita del Napoli, decide di fare un altro tentativo: la prende così da parte e le giura, in privato, di vendicare qualsiasi torto che lei abbia mai subito, insinuando che i gorilla di Attila non si faranno scrupoli nemmeno a ridurre in fin di vita la bambina che all'asilo non volle giocare con lei. Crimilde va quindi a vivere da Attila nella sua villa d'oro massiccio con il suo esercito composto da ottomila milioni di guerrieri, mille montoni da guerra e cinque cannoni orbitali. Forte di questa potenza di fuoco, la nuova signora Attila organizza un piano per far trucidare Hagen e tutti i Burgundi dal Rancor domestico di Attila. Dopo alcuni anni, Crimilde invita i suoi fratelli a corte e, per essere sicura che venga anche quello stronzo di Hagen, sparge la voce che ci saranno anche tante vecchiette da dilaniare. Rumold, il mastro di cucina, ovvero un potentissimo guerriero famoso per sterminare i nemici a colpi di padella, consiglia a Gunther di non andare a trovare Crimilde, promettendo di cucinargli la sua merenda preferita: le barrette di cioccolato pucciate nel burro fuso. Gunther, simpaticamente, gli dice che piuttosto che farsi cucinare qualcosa da lui preferirebbe farsi fare un massaggio al collo da Edward "Mani di Forbice" e che andranno nella terra di Attila. Saltiamo la parte in cui Hagen uccide un barcaiolo "perché sì" e ci troviamo nella terra degli Unni, dove si trova anche Teoderico, già protagonista di numerosi spin-off della Paramount. Attila e Crimilde organizzano quindi un banchetto, durante il quale viene fatto conoscere ai Burgundi il loro figlioletto, che viene salutato da Hagen con una spadata alla base del collo.

« Ma Dio santo, allora sei figlio di puttana dentro! »
(Crimilde a Hagen, notando che lui non si era tolto i guanti prima di mettersi a tavola.)
« Ah già, quale tremenda disgrazia! *sob* Hai ucciso mio *sniff* figlio! »
(Sempre Crimilde, ricordandosi che dovrebbe provare un minimo di tristezza.)

I Burgundi si barricano dunque nella sala, offrendo una resistenza pari a quella dei 300 spartani delle Termopili contro le infinite ondate di guerrieri che spawnano dalle caserme a livello 10 di Attila.

Crimilde tenta di sopraffare i Burgundi ricorrendo ai sottomarini nucleari di Attila.

Ad un certo punto Crimilde appicca il fuoco alla sala, mentre Attila commenta con "hai fatto bene, cara. Posso andare al baretto con gli amici, cara?". Nemmeno le fiamme fermano però i Burgundi, che continuano a disintegrare culi peggio di Hulk sotto steroidi. Crimilde chiede allora a Rüdiger di tenere fede alla sua promessa invogliandolo con gli occhioni del gatto con gli stivali di Shrek. L'uomo, nonostante avesse legato coi Burgundi al punto da regalare a Gernot il culo di sua figlia perché gli stava simpatico, è così costretto a cadaverizzarne molti, prima che lui e il futuro genero si uccidano a vicenda. Gli uomini di Teoderico decidono di recuperare il cadavere del margravio perché "è un peccato sprecarlo", ma non appena entrano nella sala, i Burgundi sfottono il prode Wolfhart con parole di fuoco: "hey, scemo pagliaccio!". È troppo per il guerriero di Verona, che inizia a far volare teste e bestemmie. Quando, alla fine, la sala sembra uscita da un film di Lucio Fulci, rimangono in vita solamente Gunther e Hagen. Teoderico, scocciato perché tutti i suoi guerrieri si sono dimostrati pugnaci quanto Yamcha, si offre allora di catturare i due guerrieri sopravvissuti: li lega entrambi col suo lazo e li porta a Crimilde. Lei li incarcera entrambi chiedendo ad Hagen dove sia il tesoro, torturandolo facendo stridere le posate su un piatto come faceva Ace Ventura. Hagen rifiuta di parlare finché il suo re è ancora vivo, così Crimilde dice "ah ok" e ordina di far decapitare suo fratello con la stessa naturalezza con cui si pettina i capelli. Hagen le dice che, nonostante ciò, lei non merita di avere il tesoro e che quindi preferirebbe morire piuttosto che dirle dove si trova. La donna risponde "vabbè" e decapita Hagen con la spada di Sigfrido. Il racconto si conclude con Ildebrando che vede una zanzara sulla schiena di Crimilde e cerca di ucciderla con una spadata, trafiggendo però la regina. L'ultimo verso recita, a seconda della versione e del manoscritto preso in esame, "questa è la canzone dei Nibelunghi", "questa è la rovina dei Nibelunghi" o "Oddio, hai visto come Ildebrando ha ucciso Crimilde? Whoa! Ho la pelle d'oca! Non vedo l'ora di vedere il seguito diretto da M. Night Shyamalan!".

Personaggi

Sigfrido combatte il drago, di Sandro il Miope.
Sigfrido

Guerriero ultra-invincibile che passa il tempo a fare il bullo coi regni più deboli del suo, nonostante l'addestramento da cavaliere, l'armatura e il cavallo BMW glieli abbia pagati il papi. Un giorno, prima degli eventi narrati nel Canto, incontra un drago col quale gioca a smettila di picchiarti e ne assorbe l'anima per sbloccare un nuovo Urlo. Dopo essersi bagnato nel suo sangue, diventa invulnerabile e si autoproclama "eroe più metal della letteratura". Dopodiché incontra due fratelli Nibelunghi, simpatici e amichevoli nani che hanno trovato un tesoro favoloso; i due offrono a Sigfrido la potentissima spada Pierugo se lui accetterà di dividere il tesoro in modo equo tra i due, così lui, per dimostrare di essere il nobile e giusto principe di Niederland, prende la spada e la usa per macellarli entrambi, sminuzza di botte un centinaio di altri nani e ordina a quelli con ancora qualche osso sano di riportare il tesoro nella caverna da cui l'avevano estratto. Nel mentre si pesta anche col fortissimo nano Alberico, gli fa aguzzare l'ingegno a suon di ginocchiate nel pancreas e, dopo avergli strappato dalla testa il cappuccio che rende invisibili, gli conferisce l'ambito titolo di scemo del villaggio. Alberico giura quindi di diventare il protettore del tesoro, per paura che il contrariato Sigfrido lo giustizi strizzandogli i capezzoli. Muore come un idiota per mano di Gunther "Pugnalatore alla schiena" di Worms e di Hagen "Il lurido" di Tronje.

Crimilde
Crimilde mentre piange la morte di Sigfrido in una rara miniatura riconducibile, per il tratto, alla zona bavarese.

L'anonimo autore dice che è la più bella tra le belle, coi capelli più belli, il corpo più bello e il viso più bello. A parte questo non sa fare un cazzo: non sa cantare, non sa ballare, non sa comporre, non sa stirare, non sa cucire, la sua crostata di mirtilli fa contorcere le budella ed è una pazza psicopatica disposta a sterminare la sua famiglia per vendicare il marito, trascinando nella sua vendetta sanguinaria anche il secondo marito in quella che diventerà una spirale discendente nel mondo della violenza e della morte. Però è bella! Dalla morte di Sigfrido fino alla fine del racconto non fa che lamentarsi di essere triste sul suo blog, sul quale deve anche tollerare gli offensivi commenti del misterioso utente \hAgEn_SPAKKKAculi_84/.

Brunilde

All'inizio una vergine guerriera che sarebbe in grado di infilare la testa nel cesso all'incredibile Hulk, Brunilde diventa una donna normale dopo essere stata domata da Sigfrido. Il suo non sapersi fare i cazzi propri è la causa principale del massacro dei Burgundi, infatti, dalla litigata con Crimilde in poi, non compare più perché si sente terribilmente in colpa.

Hagen

Sempre chiamato con epiteti quali "il truce", "il forte", "uno che è meglio non incontrare in un vicolo buio" e "quello che se ti dà una capocciata di manda in coma", Hagen è uno dei più fidati vassalli di Gunther, famoso per consigliare al suo signore di chiedere aiuto a Sigfrido per ogni stronzata: il re danese dichiara guerra ai Burgundi? Chiediamo a Sigfrido! Serve aiuto per conquistare Brunilde? Chiediamo a Sigfrido! È finito il latte? Mandiamo Sigfrido! Hai il cellulare scarico? Chiediamo a Sigfrido, che ha le chiamate gratis! Non si fa però scrupoli a proporre di uccidere il principe di Niederland solo perché Brunilde tiene il broncio. Durante il viaggio nei territori di Attila diventa inoltre amico del suonatore Volker, un guerriero che utilizza l'archetto della viola come se fosse una spada. La cosa triste è che non è una battuta. Fortunatamente il caso umano di cui sopra finisce dilaniato nella battaglia finale insieme alla sua viola.

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