L'odore del tuo respiro

Da Condiclodepia, l'onciclepadia disclesica.
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Melissa P. mentre vaga alla ricerca dell'ispirazione, pesta una merda, e scrive un libro.

L'odore del tuo respiro, ovvero, un aborto editoriale dell'età contemporanea.

Introduzione

Nonostante la prima pubblicazione di Melissa P. abbia testimoniato una certa palese ignoranza delle più elementari basi di scrittura intelligente, questa donna, che imperterrita continua a definirsi scrittrice, ha avuto il coraggio di comporre un'altra deliziosa opera.
Molto più coraggioso si è dimostrato l'editore, evidentemente spinto da amore paterno. Perché, infatti, la scrittrice Melissa P. si scopa suo figlio. Se lo tromba proprio, ma questo mica c'entra con la suo carriera, eh! Non facciamo inutili illazioni.

Breve biografia dell'autrice

Eddy, il pesciolino rosso di Melissa P. appena pescato da suo cugino Boezio.

Melissa P. nasce a Broncospasmo, in provincia di Casso. Già all'età di un anno compie le prime esperienze sessuali col pesciolino rosso, Eddy, che le rimane incastrato tra le chiappe. I genitori, confusi, non sanno cosa pensare, ma la bambina si difende dicendo che il pesce le è caduto dentro il pannolino.
Frequenta l'asilo dalle suore, dove stupra un bambino dicendogli che stanno giocando al dottore. Il bambino diventerà poi un politico perennemente incazzato col mondo: era Umberto Bossi. Frequenta le elementari senza problemi fino al giorno in cui la trovano nello sgabuzzino del bidello: aveva tre scope in culo. Vengono avvisati i genitori, e scatta la denuncia al bidello Ugo, un settantenne prossimo alla pensione, impotente e senza una mano. Le scuole medie le passa scopando come un panda quando nessuno lo vede e sperimentando le più svariate forme di penetrazione anale. Alle superiori, ormai, di vergine le è rimasto solo l'orecchio destro. Arriva il fatale giorno in cui i genitori la scoprono a trombare con quattro etiopi sul loro letto.

Il cammello.

Passi per gli etiopi, ma i genitori proprio non riescono a tollerare il cammello.
La cacciano di casa. Non sapendo cosa fare ed essendo priva del minimo talento, si decide a scrivere una valanga di stronzate. Si tromba il figlio di un editore, e l'editore le pubblica il libro ritenendolo "di interesse, un'opera che merita di essere letta, scritta bene, da una mente geniale che si tromba mio figlio".
E poi la tragedia: Il libro di Melissa P. vende più copie de "Il nome della rosa".
È la fine. La signorina Melissa si monta definitivamente la testa, perde il controllo dell'unico neurone che possiede e comincia a sfornare libri su libri. Arrivano le prime serie critiche, ma lei, che ormai ha perso ogni facoltà di pensiero, risponde che sono tutti invidiosi ben pensanti bigotti, non capendo che in realtà la gente è incazzata perché lei scrive di merda. Che poi scriva di merda riguardo alla merda è un'altra cosa.
Oggi, Melissa P. non se la ricorda più nessuno. Qualcuno sostiene che stia scrivendo una storia su di lei che si fa penetrare da un rospo e da un vichingo rimesso in piedi dal gestore di Jurassik Park.
Attendiamo con ansia l'uscita..

Trama

L'odore del tuo respiro non parla di niente. Ma proprio di niente. Nei ringraziamenti si parla dei piaceri sessuali dovuti al giardinaggio.

Stile

I Teletubbies sono molto incazzati con Melissa P. perché hanno comprato il suo libro e si sono accorti di aver buttato i soldi nel cesso.

Il ben noto modo di scrivere di Melissa P. trova ampio sfogo in questa "cosa" che definiremo per comodità "libro", nel senso materiale e tecnico dell'oggetto.
Ebbene, pagina dopo pagina, il lettore sempre più disorientato cerca confusamente di capire per lo meno se la storia raccontata si svolge sul pianeta Terra e se i protagonisti sono due gnu arrapati, o due persone, o due emo. Questo perché, dichiara Melissa P., "Il mio stile è volutamente confuso, la mia scrittura è strana come il mio mondo interiore, i miei pensieri perversi e vaffanculo agli invidiosi "ecc ecc.
Ma noi abbiamo risolto il mistero: cara Melissa P., il lettore non capisce un cazzo perché scrivi di merda. Dunque, non potendo noi trattare di "stile", perché la signorina qui citata non ne possiede uno, dovremmo piuttosto soffermarci sulla voce che segue, cioè "tratti peculiari e caratteristici" ...

Tratti peculiari e caratteristici

Poiché Melissa P. ha raggiunto il successo grazie al famoso "libro" (n.d.a: vedi sopra) Cento colpi di spazzolone, libro dalle ormai straconosciute note agghiaccianti, ella si sente obbligata ad aggiungere qua e là particolari ributtanti. Questo perché lei è Melissa P., quella dello scandalo, quella che tutti devono odiare perché scrive cose vere che i ben pensanti non vogliono sapere. Pertanto la signorina Melissa inserisce a caso nel racconto aneddoti pazzeschi come quello in cui lei abortisce facendo la pipì, guarda sua figlio nel buco del cesso e tira lo sciaquone; o quello in cui lascia il suo assorbente usato sul lavandino provocando, giustamente, il vomito al suo fidanzato, che la molla.
Melissa P. scrive queste emerite stronzate nel tentativo di rendere interessante un testo che altrimenti sarebbe davvero troppo insipido; tentativo che, per altro, non va a buon termine, visto che il libro è illeggibile e reso ridicolo da questi due particolari gratuiti. Cercano forse di dare coerenza all'immagine che la signorina vuole dare di scrittrice maledetta e odiata? Secondo Don Carunchio, sì.

Riassumendo

  • particolari ributtanti messi a casaccio;
  • trama inesistente;
  • scrittura da terza media;
  • fantasia volutamente malata e finta fino all'osso sacro;
  • tanta voglia di farsi criticare per darsi un senso.

Conclusione

Non regalate un libro di Melissa P. per il compleanno a una persona che ama leggere. Perché se quella persona ha letto almeno 5 libri in vita sua (compresi quelli gonfiabili che fanno poty-poty quando li schiacci) si accorge dopo tre pagine di avere tra le mani un aborto mentale-editoriale.

Dicono di lei

una fan, accanita lettrice.
« È una bravissima scrittrice, e il libro è molto interessante. »
(Ragazzina che voleva sapere qualcosa sul sesso e che si è eccitata leggendo il libro.)
« Ha un sacco di doti nascoste. »
(Il fidanzato figlio dell'editore.)
« Ho scoperto le doti nascoste di Melissa »
(L'editore.)
(Il figlio dell'editore all'editore.)
« Sì. »
(L'editore a suo figlio.)
« L'unico buco che nessuno sia riuscito a penetrare di Melissa è il foro lacrimale, e questo perché lei non ha mai voluto scopare con me, e non so perché. »
« Una volta si è seduta su di me mentre parlava, e io sono rimasto totalmente risucchiato. »
(Lo sgabello del Maurizio Costanzo Show.)

Dice l'autrice di questa pagina

L'ultimo lascito di Melissa prima di venire massacrata dalla lingua italiana.

Lettore, non accanirti contro di me! Muoio per la libertà di parola! Muoio per un'editoria migliore! Muoio per illuminare le genti!

Voci correlate