Irredentismo italiano
L'Irredentismo italiano è l'idea di coloro che vogliono annettere territori a caso all'Italia. Grosso modo per entrare nelle mire espansionistiche degli irredentisti basta che in un territorio si sia svolta una sommossa dove qualcuno sventolava un tricolore o che in quel territorio si parli una lingua vagamente simile all'italiano o ad una lingua regionale italiana. [1]
Nascita e sviluppo dell'Irredentismo
L'Irredentismo italiano inizia durante il Risorgimento, di cui è la prosecuzione.
Già nel 1866, appena annessi Mantova e il Veneto, il Regno d'Italia rimane evidentemente deluso dai nuovi acquisti, soprattutto a causa della pesantissima cucina veneta, e inizia a guardarsi attorno alla ricerca di territori più ambiti e popolati da gente più simpatica. Roma e lo Stato Pontificio con quel simpaticone del Papa, naturalmente, ma anche Trento, Trieste e l'Istria.
In pratica, non era ancora nata l'Italia Unita e già gli Italiani la sentivano come stretta come la cintura dei pantaloni dopo il Pranzo di Natale in famiglia e cercavano di estenderne i confini, spesso millantando parentele e inventando episodi storici inesistenti pur di rivendicare l'italianità di nuove zone.
Il nome irredentismo si deve a Matteo Renato Imbriani, che non voleva ammettere di essersi inventato una parola per vincere a Scarabeo.
Da lì in poi, la storia successiva era tutta segnata: la Breccia di Porta Pia con la conquista di Roma, la Prima Guerra Mondiale con l'annessione del Trentino Alto Adige, di Trieste e dell'Istria.
Gli irredentisti, però, non potevano arrendersi davanti ad una sciagura enorme come il soddisfacimento di tutte le loro richieste. Perciò, si inventarono nuovi territori da considerare italiani e da rivendicare.
Trovarono terreno fertile in Benito Mussolini: il Fascismo, che non aveva tendenze a esagerare e a spararla grossa, iniziò a rivendicare anche la Libia, la Grecia, l'Antartide e Marte.
Fu così che gli irredentisti finirono per influenzare anche gli interventisti, spingendoli alla Seconda Guerra Mondiale, da cui l'Italia uscì bene[citazione necessaria] come sempre.
Mete classiche degli irredentisti
- Malta, che incredibilmente ha scelto di usare l'italiano nelle scuole invece di eradicare questo morbo.
- Fiume, da scrivere Fivme e l'Istria tutta.
- Canton Ticino, dove gli italiani sono amatissimi.
- La Corsica, dove spera che gli indipendentisti diventino irredentisti.
- Nizza, perché Garibaldi è nato lì[2].
Come diventare un irredentista
- Guarda una cartina ed evidenzia ciò che ti sembra vagamente italiano
- Cerca su Google territori dove ha vissuto un importante esponente di lingua italiana
- Reclama quei territori postando su Facebook foto con i territori in questione corredati dal tricolore
Amici degli irredentisti
- Gabriele D'Annunzio
poiché ha insegnato agli irredentisti come autosoddisfarsi dopo che l'ultima ragazza li ha lasciati per esser stata chiamata "Corsica" per l'ennesima voltaper aver conquistato Fivme. - La Lega Sud Ticino, partito ticinese da 800 voti che sostiene che il Ticino debba tornare sotto la Lombardia.
- I fascisti, i soli a voler compiere un'impresa folle come quella irredentista.
Nemici degli irredentisti
- Gli indipendentisti
- I catalani, perché rivogliono indietro Alghero
- Le minoranze linguistiche
- Qualche svizzero che rivuole indietro la zona di Sondrio [3]