Nonbooks:Imparare a leggere

Nonbooks, manuali e libri di testo sterone.
(Rimpallato da Imparare a leggere)
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« Eeemme-aaa-nu-aaalle, ii-em-pia-rare a lle-ggee-rree. »
(Acquirente che testa soddisfatto il nostro prodotto.)
Grazie a questo manuale, nessun libro sarà più una minaccia!

Benvenuti nel primo manuale Imparare a leggere interamente rivolto alle persone diversamente alfabetizzate! Con questo manuale saprete finalmente stupire i vostri amici, rivelando loro in anticipo l'assassino nei gialli di Agatha Christie, potrete finalmente acquistare i prodotti preconfezionati al supermercato senza il rischio di comprare ancora i barattoli di Piero Manzoni e sarete in grado di capire finalmente qual è la giusta uscita che dovete prendere dalla tangenziale per andare a Fosso Martino.

Il Manuale, concepito per essere semplice ma nel contempo esaustivo, comprende un praticissimo file audio, capace di venire incontro persino ai casi più disperati. Qualora infatti non siate stati in grado di leggere nemmeno il testo fin qui scritto, vi consigliamo di cliccare il pulsante alla vostra destra.
Qualora non doveste trovare il pulsantino alla vostra destra non si tratta di un difetto del manuale, quanto del fatto che avete letto male[1], perché non c'è alcun pulsantino alla vostra destra.
Per venire incontro alle vostre esigenze, abbiamo voluto strutturare il Manuale similmente ad un corso di formazione, in modo da potervi - eventualmente - fare avanzare di livello, a seconda della vostra capacità di lettura. Il Manuale pertanto è diviso in diverse sezioni in base alla loro difficoltà: Basic il primo capitolo, Normal il secondo, Hard il terzo e Mission: Impossible il quarto capitolo.

Capitolo I. L'ABC.

Un esempio di simboli e segni apparentemente incomprensibili mescolati tra loro, ma che in realtà sono accorpati secondo un preciso ordine logico.

Fin da tempi immemori, l'uomo sente la necessità di comunicare con i suoi simili. La principale forma di comunicazione è il linguaggio, sia esso scritto, parlato, mimato, ruttato o disegnato. È statisticamente provato che leggere e scrivere, dopo respirare, vedere la TV e grattarsi le palle[2] sono attività molto praticate dagli uomini[3]. Per fare ciò, molto tempo fa, in una galassia lontana lontana, fu inventato l'alfabeto!

Alfabeto

L'Alfabeto è un insieme di segni e simboli in apparenza incomprensibili che, mescolati tra loro e accorpati secondo un preciso ordine logico, danno vita alle parole. A questo punto, allora, ci si potrebbe chiedere come mai l'alfabeto inizi proprio con le lettere A, B, C, D, E, quando ogni scrittore che si rispetti sa benissimo che le prime lettere sono Q, W, E, R, T e Y. Sbaglia l'alfabeto o sbaglia la tastiera? Queste e altre sono domande che rimarranno ancora per molto tempo senza una risposta attendibile ed esauriente.

Uno sguardo più da vicino

Le lettere dell'Alfabeto sono molteplici, toste e prorompenti, tutte differenti, e ognuna ha una sua storia e funzione:

  • Le lettere A, E, I, O, U e Y sono le vocali, e si leggono e scrivono rispettivamente "A", "E", "I", "O", "U" e "Ipsilon".
  • Le consonanti si dividono in
    • "Quelle che si pronunciano sbattendo la lingua su denti e/o palato": D, L, N, R, S, T e Z.
    • "Quelle che si pronunciano muovendo la bocca come idioti": C, F, G, M, P e V.
  • Le lettere di cui non frega un cazzo a nessuno: la "H", la lettera muta, rinchiusa da tre anni in un centro di assistenza per disabili; la "Q", famosa soprattutto per le sue interpretazioni in "quando", "quadro", "squola" e "quore", ma soprattutto per "soqquadro"[4]; la "W", utile...?[5]; la "J" di jet e Juventus[6]; la "X", utile per firmare.

Parole, Parole, Parole...

« Magari lo avrei avuto prima! Ora si che potrebbi scrivere un libbro! »
(Ignorante entusiasta per l'acquisto di questo manuale.)

In questa sezione cercheremo di farvi comprendere che senso hanno le lettere dell'alfabeto, scoprendo così che esse hanno la magica capacità di creare una cosa chiamata parola. Essa è fondamentale per chiunque voglia imparare a leggere, giacché qualsiasi lettura è formata da un accostamento tra più parole. Tranne se si vuole leggere Novella 2000, le cui pagine sono occupate per lo più da foto di tizi e tizie in desabilié.

Storia della parola

Un buon motivo per imparare a leggere!

Dopo l'invenzione dell'alfabeto, ci si rese conto relativamente presto che esso, per quanto utile, non serviva a un beneamato accidenti, in quanto fin troppo semplice per esprimere concetti complessi quali il Teorema della scimmia instancabile, la Transustansazione o più semplicemente la transumante antani svirgolante a sinistra con scappellamento a destra. Dapprima i dotti linguisti organizzarono le lettere dell'alfabeto in sillabe, una sorta di primo raggruppamento atto a capire quali tra esse potessero star bene unite insieme e quali invece stonassero, per poi capire che le sillabe da sole non bastavano e, unendole tra loro, si ottennero le prime, rudimentali parole. Ai fini del nostro Manuale non ce ne può fregar di meno ma, visto che non sapete ancora leggere, ci sentiamo piuttosto liberi di scrivere quel che ci pare e piace.

Qualche esempio

Svariate sono le parole che potete incontrare nel vostro cammino, tra cui strada, semaforo, merda di cane. Tuttavia, non tutti i raggruppamenti di lettere che incontrerete lo sono e pertanto in questa sezione vi insegneremo a distinguere quali poter considerare parole e quali no.

  • Manuale è una parola
  • Libro è una parola
  • Imparare a leggere è una parola![7]
  • Merda è una parolaccia
  • Ahufgherpundnccpcvsòjjvry non è una parola
  • Llanhyfryddawelllehynafolybarcudprindanfygythiadtrienusyrhafnauole non è una parola, ma è comunque il nome di un villaggio del Galles.

Leggiamo insieme! Capitolo I: le parole.

Primo insieme di esercizi del nostro Manuale: Imparare a leggere. Difficoltà: semplice.
Leggiamo insieme le seguenti, facilissime parole, aiutandoci dividendole nelle sillabe da cui sono composte:

  • Autosalone. Aaaa-uuuu-too-saa-loo-ne.
  • Vercingetorige. Veeer-ciin-geee-too-riii-ge.
  • Supercalifragilistichespiralidoso. Suuu-peeer-caaa-liii-fraaa-gii-li-stii-chee-spi-raa-liii-dooo-so.

Bravi! Se siete riusciti a leggere le parole di cui sopra siete pronti per il prossimo passo: imparare a leggere le frasi brevi.

Capitolo II. Le frasi

Pronti per il salto qualitativo? Vi sentite in grado di affrontare la lettura di qualcosa di più complicato del vostro nome?[8] Se sì, potete proseguire con questo fantastico manuale. Altrimenti tornate alla casella di partenza e perdete un turno.

Iniziamo con le cose semplici!

Per imparare a leggere dobbiamo capire anzitutto ciò che vogliamo leggere. Per intenderci: per leggere Topolino non serve mica la laurea! Inizieremo pertanto proprio da una lettura poco impegnativa, cioè un fumetto.

Il fumetto

Anzitutto definiamo cosa si intende per "fumetto". Il fumetto è un tipo di lettura che coinvolge almeno due sensi del nostro corpo, di cui almeno uno è superfluo: il tatto e la vista. Ai fini di codesto manuale, tuttavia, del tatto non ce ne fotte un cazzo. La vista sollecitata, invece, coinvolge due diversi settori del nostro cervello: quello adibito alla comprensione delle immagini e al riconoscimento di ciò che si conosce già e anche piuttosto bene (una pianta, un palazzo, un sette in condotta) e quello invece che si occupa della comprensione dei segni e del loro significato intrinseco o, se preferiamo, l'area del cervello preposta a decodificare simboli o, meglio ancora, quella zona nella vostra testa che finora non avete mai usato, per avere ancora la necessità di codesto manuale. Ebbene, il fumetto stimola propriamente l'utilizzo di ambedue i settori, in modo tale che anche solo guardando la figura riusciate a comprendere ciò che sta accadendo, anche senza l'ausilio del testo.

Un esempio pratico

Di seguito vi illustreremo un chiaro esempio di linguaggio fumettistico. Vi è rappresentata una simpatica scenetta in cui Topolino è a passeggio con Pippo e Minni.

Nella vignetta, anche chi non sa ancora leggere vede chiaramente lo spirito ironico e profondo della battuta espressa dal cane made in Disney, il cui fine umorismo viene quasi sublimato dall'apprezzamento con aria interessata, nonché impressionata e sbigottita da tale acume di satira dei di lui amici.

Analisi della vignetta

Da questo piccolo esempio abbiamo ricavato quindi due elementi fondamentali del linguaggio: quello visivo e quello parlato. Ad esso si aggiunga il linguaggio col pensiero, ma - a meno che non siate telepatici - la cosa non vi riguarda affatto. Se quello visivo è immediatamente percepibile, il linguaggio parlato invece è sfuggente, di difficile comprensione e, soprattutto, un po' scassapalle, perché realizzato con un pessimo font.

Quest'ultimo è espresso da tante parole che, connesse tra loro, formano le cosiddette "frasi". Le frasi che avete visto a corredo dell'immagine nella vignetta seguono una struttura logica, con tutti i criteri che di solito le frasi richiedono[9], tuttavia esistono anche frasi bislacche prive di senso logico e, sopra ogni altra cosa, scritte a cazzo di cane. Tra queste, ovviamente, compaiono anche le scalette di Luca Giurato.

Nel caso della vignetta abbiamo letto le seguenti frasi[10]:

  • Ma proprio in quel mentre...
  • Ma se tu sei Topolino e ti fai Topolina
  • Paperino si fa Paperina
  • Io cosa mi faccio?

Leggiamo insieme:

  • Maaa proo-prioo iiin queeel meeen-t-ree.
  • Maa seee tuuu seii tooo-pooo-liii-noo e tiii faai too-poo-liii-na
  • Paa-pe-rii-noo sii faa paa-pee-ri-naa
  • Io cooo-sa mii faa-ccio?

Bella domanda.

Struttura della frase

Sintetizziamo in questo paragrafo quali sono le basi della struttura di una frase, in modo da capire con estrema facilità anche il contenuto di ciò che andremo a leggere.
Le frasi in sostanza sono formate da: soggetto, verbo e ogni cosa bella. Ma di cosa si tratta? Scopriamolo insieme!

Il soggetto

Il soggetto è colui/colei o chiunque altro compia una determinata azione. Lecita o meno. Qualche esempio:

Il verbo

Ecco qualcuno che dovrebbe imparare a leggere.

Il verbo indica l'azione stessa. Paradossalmente anche stare fermi è un'azione. Il Verbo, invece, è un'altra cosa, ma se cercavate quello avete sbagliato manuale. Il verbo può avere diversi tempi, a seconda se l'azione è fresca, si debba ancora fare, o se fu fatta in epoche remote; può anche avere diversi modi, a seconda che l'azione si verifichi sul serio, che possa accadere a patto che succeda qualcos'altro prima, dopo o durante, che sia un ordine, che ci sia una seppur remota possibilità che possa avvenire, che sia in procinto di verificarsi, ma poi non accade più nulla perché nel frattempo è successo qualcosa che ha cambiato totalmente la situazione, e allora tu ci rimani male, ecc. Saper distinguere il tempo in cui si svolge l'azione è importante ai fini della lettura: in questo modo saprete se l'assassino di cui si accennava nell'incipit di codesto manuale ha già compiuto l'assassinio o se deve ancora farlo. Saper distinguere il modo, invece, non serve assolutamente a niente, a meno che non consideriate utile fare i fighi mostrando di conoscere la differenza fra l'indicativo e il congiuntivo.

Tutto il resto

Oltre al soggetto e al verbo esiste una quantità immane di roba che sarebbe interessante conoscere, ma - sinceramente - non essendo questo un manuale di grammatica, non vediamo la necessità di insegnarvela: nemmeno ci pagano, quindi eviteremo di sprecare le nostre risorse in tali sciocchezzuole.

Leggiamo insieme

Secondo insieme di esercizi del nostro Manuale: imparare a leggere. Difficoltà: media.
Leggiamo insieme le seguenti, facilissime frasi, aiutandoci con le strutture che riconosciamo:

  • Quando un'aquila spiega le sue ali, quelli che non le capiscono dimostrano di non essere proprio delle aquile.
  • Senta, visto che ho fossilizzato il fossile, non potrebbe andare a posterdati al più presto?
  • Il lonfo non vaterca né gluisce e molto raramente barigatta, ma quando soffia il bego a bisce bisce sdilenca un poco, e gnagio s'archipatta.

Complimenti! Se siete riusciti a leggere e, soprattutto, a capire quanto scritto qui sopra, sarete in grado di affrontare anche frasi più complesse, interi periodi e - perché no? - persino dei libri!!!

Capitolo III. Leggere un testo

« Ma... funziona anche per i siti? »
(Sì, non è incredibile?)

Benissimo! Come avrete capito, così come le lettere formano parole, e le parole formano frasi, le frasi formano i testi. Un testo è un insieme di frasi che abbiano un minimo senso logico tra loro. Per chiarire:

  • Questo è un testo.
  • Il tuo parere non fa testo.
Il periodo
Carla decise di andare a comprarsi due banane, perché una voleva mangiarla.

Questo è un "periodo": due (o più) frasi legate tra loro.

Come leggere un testo?

Riproponendo l'esempio precedente:

Carla decise di andare a comprarsi due banane, perché una voleva mangiarla. 
Dopo averne mangiata una, si chiuse in bagno per un'ora.
Non l'aveva digerita.

Come possiamo vedere, le frasi sono, in questo esempio, connesse tra loro. Comprendiamo dal testo la struggente storia di una donna, che soffre per la mancanza della sua naturale regolarità.

Ma non sempre i testi hanno senso logico!

Leggiamo insieme

Per una necessaria facilitazione alla lettura, il presente paragrafo è una comoda audioguida, di comoda comprensione.

Proviamo ad analizzare insieme il testo di una canzone
Io voglio regalarti la mia vita.
Chiedo tu cambi tutta la mia vita, ora.
Ti dò questa notizia in conclusione.
Notizia è l'anagramma del mio nome, vedi.
E so che serve tempo, non lo nego.
Anche se in fondo tempo non ce n'è, ma se…
[Rit]
Cerco lo vedo.
L'amore va veloce e tu stai indietro.
Se cerchi mi vedi.
Il bene più segreto sfugge all'uomo che non guarda avanti, mai.
Ricevo il tuo contrordine speciale.
Nemico della logica morale.
Opposto della fisica normale.
Geometria degli angoli nascosti, nostri.
E adesso!
Ripenso a quella foto insieme.
Decido che non ti avrei mai perduta,
mai perduta, perché ti volevo troppo.
Mancano i colpi al cuore.
Quel poco tanto di dolore.
Quell’attitudine di chi ricorda tutto, ma se…
[Rit]
Dietro le lacrime che mi hai nascosto.
Negli spazi di un segreto opposto.
Resto fermo e ti aspetto.
Da qui non mi è possibile.
No non rivederti più.
Se lontana non sei stata mai.
[Rit]
Ebbene sì. L'autore di questo articolo dichiara ufficialmente:

«Non ce l'ho fatta»
"È impossibile", continua, "trovare qualcosa da dire su questo testo che sia più demenziale della realtà stessa.

Parlarne normalmente genera così tante idiozie da mettere in crisi le fondamenta stesse di Nonciclopedia."
L'autore si scusa e rimane disponibile per chiunque volesse punirlo con il supplizio dello sparticulo.

Capitolo IV. Leggere un mattone.

Per mattone genericamente si intende un insieme di scritti continui, le cui parole che lo compongono sarebbero capaci di circumnavigare il globo per 14.786 volte, privi di immagini di supporto, abbondanti in note, citazioni, paragrafi in lingue straniere o desuete. Di solito si tratta di libri, tomi o testi di cui raramente si sente l'esigenza reale nella quotidianità, risultando pertanto del tutto futili per qualsiasi altra funzione se non quella di fare una bella fiamma nel caminetto.

Leggere un mattone è un'attività ritenuta dannosa alla salute da un medico su dieci, mentre gli altri nove solitamente non sanno nemmeno di che si tratta. Solo poche persone al mondo vi sono riuscite - tra cui Umberto Eco, Isaac Asimov, Belen Rodriguez - pertanto, per la vostra sicurezza, celeremo nello spoiler che segue la sezione Leggiamo insieme di questo paragrafo.

Leggiamo insieme

Che vi aspettavate?

Attenzione: Far leggere un mattone a un cieco può nuocere gravemente alla salute. Leggere attentamente il foglietto illustrativo; se il sintomo persiste consultare un medico.[citazione necessaria]

EXTRA

Complimenti

Sei riuscito a leggere fin qui? Complimenti, adesso sai leggere, e puoi leggere tutto ciò che vuoi. Non è detto che poi tu sia in grado di capire ciò che leggi: per poterlo fare occorre un cervello funzionante, non basta un manuale.

Ringraziamenti

Ringraziamo per la realizzazione di codesto Manuale:

  • gli analfabeti, senza la cui esistenza non avremmo avuto motivo di realizzarlo;
  • Nonciclopedia, che ci ha fornito il materiale su cui poter lavorare;
  • la mamma, che si ringrazia sempre;
  • l'impresa Italcementi, grazie alla quale siamo riusciti a comporre parte del nostro Manuale:Imparare a leggere.

Si informa inoltre che nessun analfabeta è stato maltrattato durante la realizzazione di questo Manuale, interamente scritto su fogli elettronici riciclati al 96%.

Note

  1. ^ Ci credo, non sapete ancora leggere!
  2. ^ Per le donne fare shopping.
  3. ^ Calma! Non intendiamo "leggere libri": si fa qui riferimento piuttosto ai giornali sportivi, ai fumetti, ai contratti di vendita degli organi interni, ecc.
  4. ^ In cui onestamente ha voluto un po' strafare...
  5. ^ Di solito la si usa per indicare qualcosa cui si è affezionati - come la propria squadra del cuore, ad esempio W Juve, W Roma, etc. - qualcuno che si spera sia indulgente se gli si offre tale lettera - come per esempio W il re o W la mamma - o, infine, qualcosa che manca nella vita e che non si riesce mai ad ottenere (W la fica).
  6. ^ E basta!
  7. ^ Come anche: trovare un lavoro, superare un esame, fare sesso questa settimana, vedere un film in TV senza pubblicità etc. Se invece vi state ponendo la domanda «ma "imparare a leggere" non è un insieme di parole e per la precisione di tre parole?», sappiate che:
    1. non avete bisogno del manuale, giacché sapendo leggere vi siete accorti della differenza;
    2. avete usufruito in precedenza del nostro Manuale: imparare a contare.
    In entrambi i casi, è inutile che leggiate oltre, giacché non avete più necessità del nostro ausilio.
  8. ^ Anche perché, diciamocela tutta, "X" non ci vuole molto a leggerlo...
  9. ^ Soggetto, verbo e complimenti che state leggendo le note!!!
  10. ^ Se non ci siete ancora riusciti non disperate!!! Concluso il nostro manuale le potrete leggere persino a occhi chiusi!!!