La ricerca onirica dello sconosciuto Kadath

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Lovecraft dopo aver riletto il manoscritto a un anno di distanza dalla stesura.
« [...] Fu allora che Randolph Carter incontrò i suoi amici ghoul, che abitavano nella zona contaminata della Capitale. »
(Howard Phillips Lovecraft.)
« Perché io sono Nyarlathotep, il Caos Strisciante. E voi non siete un cazzo. »

La ricerca onirica dello sconosciuto Kadath (1927 - quando il lettore si stufa e lo butta nel caminetto) è un racconto di Howard Phillips Lovecraft lungo più o meno come due Divine Commedie e mezzo che pone l'accento sui problemi psicologici dello scrittore e sul suo evidente abuso di sostanze stupefacenti.

Il racconto fu in seguito ripudiato dall'autore, che lo definì "un delirio delirante degno di quell'oppiomane di Samuel Taylor Coleridge".

Trama

Attenzione, da qui in poi questo articolo contiene spoiler.

Ti ricordi quella volta che per sbaglio hai toccato la vagina a tua madre? Ecco, se continui a leggere te ne pentirai allo stesso modo.

Randolph Carter in una giornata come tante nel suo studio di Boston.

Randolph Carter è un Pinco Pallino massachusettese che sogna tutte le notti di trovarsi in una straordinaria città in cui ci sono sempre i saldi; tuttavia, ogni volta che fa per scendere la scalinata che conduce al pub locale, gli suona la sveglia. Decide allora di recarsi al castello dei Grandi Antichi nel Gelido Deserto Pieno Di Mostri Ripugnanti Da Cui Nessuno È Mai Tornato Vivo (spesso abbreviato in Leng), per chiedere loro di fargli finire quel benedetto sogno. Si fa così cadere un vocabolario di latino sulla testa per perdere conoscenza, e così inizia il suo trip viaggio nella magica Terra dei Sogni. Entrando nella Foresta Incantata, incontra i due sacerdoti Giannix e Pinottokar, che gli dicono di stare attento e, cosa più importante, di non gettare le cartacce per terra.
Qui Randolph saluta Biancaneve e la Bella Addormentata e viene trattenuto dagli Zoog, creaturine pelose la cui unica missione consiste nel farsi i cazzi suoi, così, pur di andarsene, finge di avere un gran mal di sopracciglia. Cammina cammina, imbocca la prima uscita autostradale per Ulthar - cittadina controllata da una crudele tirannide di gattofli, in cui l'uccisione di un gatto è punibile con la visione de La corazzata Potëmkin - portandosi dietro un bottiglione di Tavernello offertogli dai cosetti. A Ulthar incontra un vecchietto che ha bisogno di parlare con qualcuno che, tra un ettolitro di vino e l'altro, gli parla del mitico monte Monte A Forma Di Faccia, su cui sarebbe scolpito il volto di un famoso attore Grande Antico. Siccome i biglietti aerei costano una vera fortuna nel Mondo dei Sogni, Randolph va alla ricerca di una nave a cui scroccare un passaggio per l'isola su cui si trova il monte. Nella prima città portuale che trova incontra degli strani mercanti col turbante, la bocca larga e che ridono anche guardando I soliti idioti, uno dei quali gli offre del vino il cui sapore di tappo è così forte da fargli perdere conoscenza. Il sognatore si risveglia così su una nave Costa Crociere sorvegliato dagli allegroni col turbante e costretto a mangiare carne di negro (per Lovecraft i neri potevano assolvere solo alla funzione di domestico o a quella di cibo), finché la nave non prende un dosso e finisce sulla Luna.

Uno degli eroici felini che vengono in aiuto di Carter.

Qui Randolph vede delle adorabili ranocchiette schiaviste senza occhi e dotate di tentacoli rosa che chiudono dei negri in scatoloni pieni di polistirolo. Viene poi sbattuto in prigione dopo essere stato riconosciuto colpevole dell'immondo crimine di chiamarsi Randolph e, dopo qualche giorno, le ranocchie, vedendo che si annoia, lo portano a conoscere il loro amico Nyarlathotep; ma Randolph viene salvato da un battaglione di gatti, che sterminano le rane a colpi di AK-47. Dopo aver ricompensato i suoi amici con un salmone affumicato, Carter, non avendo molto più acume di un casco da bicicletta, si fa lasciare dai gatti nella cittadina portuale, anziché davanti al volto di pietra. Finalmente riesce a prendere la nave, che arriva con soli 27 giorni di ritardo, e arriva sull'isola dopo aver sconfitto eroicamente il mal di mare. Arrivato al cospetto del volto, vede quelle orecchie dai lobi allungati, quel mento che sembra stato appuntito con un temperino e ricorda dove ha già visto quel volto: è quello della Lola! nei mercanti di Sarkomand. Purtroppo per lui, lì vicino abitano i Magri Notturni, creature senza volto affette da anoressia, che lo vogliono portare nel loro antro per scaricare su di lui le loro pulsioni sado-masochistiche.

Pickman sorride cordialmente al suo amico Randolph.

Ma Randolph si ricorda che ghoul e Magri Notturni sono amici su Facebook, così rivela ai pesi piuma che i ghoul sono anche amici suoi e li aggiunge. I Magri Notturni portano allora Randolph dai ghoul, che lo accolgono sgranocchiando braccia umane. Un autorevole ghoul amico di Randolph, Pickman, che una volta era un pittore ma divenne un ghoul a causa della mancanza di ispirazione, gli assegna una scorta di ghoul bodyguard con tanto di occhiali scuri e auricolare. L'unica via d'uscita passa infatti attraverso la città dei Gug, creature grandi, grosse e giuggiolone che adorano il patè di umano, ma corrono dalla mamma appena vedono un ghoul. Siccome Randolph assomiglia parecchio a un ghoul anche al naturale, ma è troppo pulito, Pickman gli consiglia scherzosamente di rotolarsi nudo nel fango per un po'... E Randy lo fa davvero. Dopo aver più volte rischiato di diventare carne macinata, il gruppo riesce ad uscire nella Foresta Incantata attraverso una botola che i Gug non possono aprire, pena una dura ramanzina. Carter giunge così a Sarkomand, il cui nome è ispirato a Samarcanda (la canzone di Vecchioni, non la città), siccome, secondo la sua teoria, i suoi abitanti assomigliano ai Grandi Antichi perché a loro piaceva fare fiki-fiki con le donne umane. Ridendo e scherzando[citazione necessaria], si prepara ad entrare nel gelido deserto di Leng, poi torna indietro, si mette un golfino e si riprepara ad entrare.

Hastur, con sullo sfondo una serie di inquietanti bassorilievi, accoglie Carter offrendogli il suo biglietto da visita.

Ma non ha ancora finito di rabbrividire per il freddo, che dal nulla spunta un tizio dall'aria sospetta, dovuta forse al fatto che provenga da un luogo che brulica di orrori o all'inquietante residuo di spinaci che ha tra i denti; costui offre a Carter un giro gratis a bordo del suo Shantak, un animale col corpo di uccello, la testa di cavallo e il caratteraccio di un leghista. L'uomo ferma lo Shantak, tira il freno a mano e, con Randolph, entra in un tempio in pietra costruito sul progetto delle case dei Flintstones. All'interno li attende Hastur, un dio affetto dalla monomania del colore giallo che porta solo vestiti gialli e dà retta al semaforo solo quando è giallo. Nel vedere tutto quel giallo in una sola persona, a Carter viene voglia di fare uno scherzone all'uomo, spingendolo in un pozzo senza fondo. Inizia poi a correre qua e là sbattendo contro tutti i muri convinto che Hastur lo stia inseguendo, mentre in realtà il dio lo sta semplicemente guardando grattandosi la testa perplesso. Nella fretta Randolph scivola su una buccia di banana, matura al punto giusto e quindi gialla, e cade nello scivolo del bucato, ritrovandosi in un porto sepolto in compagnia di un certo Ungaretti. Lì vicino i ghoul che avevano accompagnato Carter sono stati catturati dalle rane lunari e dai loro mercanti dalla risata facile, quindi Randolph e i ghoul, con il supporto aereo dei mitraglieri Magri Notturni, sconfiggono le rane e i loro schiavi e liberano i prigionieri, fino a poco prima legati e costretti a sentire i monologhi comici delle rane lunari; i nemici catturati vengono invece regalati a un sacco di creature raccapriccianti per essere tagliati à la julienne.

Due diaboliche creature lunari mentre giocano empiamente al salto della cavallina.

Carter e i ghoul trovano una nave incustodita e, siccome l'occasione fa il ghoul ladro, decidono di giocare ai pirati, così assaltano una delle fortezze delle ranocchiette lunari e, al grido di "Ahrr!", Carter guida alla vittoria i non-morti e i Magri Notturni, la cui letale tecnica di combattimento consiste nel tirare la barba alle rane. Sull'isola ci sono sedie fatte di rubino, utensili fatti di rubino, cessi fatti di rubino e rubini finti decorativi, ma Randolph decide di lasciarli lì, dal momento che tanto nei sogni non ci sono bollette da pagare. Per ringraziarlo, i ghoul decidono di accompagnarlo fino al castello dei Grandi Antichi e gli consigliano di aggiungere le voci "Capitano di nave" e "Generale di un esercito di mostri e morti viventi" al suo curriculum. Mentre volano sul dorso dei loro smilzi amici, Randolph e i ghoul vedono che le montagne si muovono, ma poi si ricordano di aver assaggiato i funghetti della Foresta Incantata e capiscono che va tutto bene. Ad un certo punto, però, tutti vengono risucchiati verso il castello da una potente forza invisibile, un po' come fa il profumo del formaggio con Jerry in Tom & Jerry. Improvvisamente Randolph si gira e i ghoul e i Magri Notturni non ci sono più. Non viene spiegato che fine abbiano fatto: potrebbero essere stati esiliati in un'altra dimensione da Nyarlathotep o aver semplicemente avuto bisogno di usare il bagno. Al loro posto, arrivano due squadre di giocatori neri dell'NBA che suonano la tromba, preparando così l'arrivo di Nyarlathotep, il quale ha scelto di apparire a Randolph in forma umana perché sa che già si caga sotto a vedere uno Shantak, che è sostanzialmente un tacchino extra large.
Nyarlathotep spara a Randolph un pippone che non finisce più:

« Vedi, Carter, gli dèi si sono resi conto di quanto faccia schifo questo posto. Cioè, guarda le tende! Come si fa a comprare delle tende viola? E il parquet? Cade a pezzi! Comunque, hanno deciso di occupare abusivamente la città che ti sei immaginato durante l'ultima sbronza. Ma la città è solo tua, l'hai plasmata unendo tutti i luoghi della tua infanzia: il cielo privo di Sole di Torino, la monnezza per i vicoli di Napoli, la gente dalle braccia infinitesimali di Genova... Siccome oggi sono di buon umore, non ti strappo neppure la spina dorsale, ma ti ordino di fare come ti dico: tu solo puoi cacciare gli dèi a calci da quella città, ti basta prendere qust'uccello con la testa di cavallo, volare attraverso lo spazio, evitare per un pelo di finire nel vuoto assoluto da cui solo un tizio ha fatto ritorno sano di mente e poi batterli tutti a braccio di ferro. Allora potrai vivere nella città finché lo vorrai, o finché non ti stuferai e ti verrà voglia di fare uno spuntino. »
Una delle altre cento forme di Nyarlathotep.

Mentre Carter si chiede se rischierebbe di meno dando una testata a Nyarlathotep, questo si congeda:

« Rimanda gli dèi della Terra nella loro dimora sullo sconosciuto Kadath, e prega l'intero spazio di non dovermi più riincontrare nelle mie altre cento forme, anche perché ho tutti i costumi in lavanderia. »

E gli mostra un portale con uno Shantak che lo aspetta voglioso. Non appena prende il volo, l'uccello sente una musica celestiale provenire dal cielo e, spinto dalla voglia di ballare, sale di quota fino a raggiungere la zona dell'atmosfera dove la pazzia regna sovrana e si possono udire i flauti spezzati stretti da zampe mostruose della corte del Demone-Sultano Azathoth. - Cazzo! - fa solo in tempo ad esclamare Randolph, prima di iniziare a precipitare in un vortice senza fine di tempo e spazio, prima che gli anni, i millenni e gli eoni scorrano inesorabili, plasmandolo, disgregandolo, riassemblandolo e pettinandolo. Poi si ricorda che sta sognando, così si sveglia, si gratta il culo e si fa un caffè.

La trama è finita, leggete in pace.


Fauna della Terra dei Sogni

Magri Notturni
Un Magro Notturno mentre si prova le scarpe nuove.

I Magri Notturni sono esseri magri che escono di notte (anche perché altrimenti Lovecraft li avrebbe chiamati Obesi Diurni) il cui nome scientifico è Anoressicum cornutum noctis. Sono così sfigati da essere nati senza la faccia, pertanto hanno imparato l'antica tecnica ninja della Visione Epidermica. In realtà Lovecraft non li ha inventati di proposito, ma da bambino ha iniziato a sognare di queste strane creature magrissime, cornute, senza volto che lo portavano in volo sulle montagne. Inutile dire che Sigmund Freud sarebbe riuscito ad associare anche questo al desiderio sessuale.

Creature lunari

Descritte da Lovecraft come "rane con la barba, ma senza baffi", sono esseri mollicci che vengono usati come palline antistress dai Magri Notturni. Vivono sulla faccia nascosta della Luna per non dover pagare l'affitto e sono affetti dalla sindrome dell'accumulo, visto che non fanno altro che comprare schiavi per poi imballarli in scatoloni di cartone nella speranza che aumentino il proprio valore.

Gug e Ghast
Un amichevole Gug mostra la sua umile caverna ad alcuni teneri Ghast.

I Gug sono i vicini dei ghoul, ma i mangia-morti non possono certo accusarli di fare casino, visto che i Gug sono muti, povere stelle. Hanno una bocca verticale dove dovrebbe esserci il cervello e quattro braccia villose che usano per preparare deliziose spremute di Ghast, ricche di vitamina C. I Ghast sono infatti i compagni di giochi preferiti dai Gug, con cui spesso giocano a "mangiamoci le interiora a vicenda". Per immaginare il loro aspetto è sufficiente pensare ad un canguro caduto in una vasca di scorie radioattive.

Shantak

In parte uccelli, in parte cavalli, in parte Dio solo sa cos'altro, gli Shantak sono i più economici velivoli disponibili nella Terra dei Sogni. Purtroppo il solo contatto con i loro corpi suscita nausea e vomito, e il fatto che amino volare a zig-zag non aiuta.

Ghoul

Tenere e fiabesche creature che scoperchiano le tombe per banchettare con la carne dei morti, i ghoul compaiono anche in Le mille e una notte e in Fallout 3, entrambe opere molto amate da Lovecraft.

La ricerca onirica dello sconosciuto Kadath 2: a volte ritornano

Esasperato dalle migliaia di fanfiction che vedevano Carter ritornare nella Terra dei Sogni e sposare Nyarlathotep, Lovecraft fu convinto da un amico a scrivere un seguito di La ricerca onirica dello sconosciuto Kadath, nel quale Randolph Carter trova una magica chiave del 12 che permette di viaggiare attraverso le dimensioni, ma, essendo troppo pigro per leggere le istruzioni, si ritrova nel corpo di un essere per un terzo insetto tapiroide, per un terzo uomo e per un altro terzo di nuovo insetto tapiroide. Non si perde però d'animo, e decide di trovare un modo per ritrovare la sua umanità, combattendo nel mentre il crimine nei panni di Tapiro-Man.

Collegamenti esterni


Tutti gli amici immaginari dello scrittore di Providence