Italia dei Valori

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Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Italia dei Valori
« Noi dell'Italia dei Valori... »
(Antonio di Pietro iniziando un qualsiasi discorso in un qualsiasi momento della giornata.)
« Non ci sono più i valori di una volta! »
« Vota li taglia deiv' halori! »
« Ma chi è quel mona che vota idv? »
(Germano Mosconi su Italia dei Valori bollati)
De Gregorio, in un raro reperto fotografico, intento ad accettare una succosa tangente.

L'Italia dei Valori (Italia de' Valo' in dipietrese) è un partito ad personam costruito attorno ad un solo individuo e alle sue paranoie antiberlusconiste: Antonio di Pietro. Tale partito è una setta cospirazionista nata ufficialmente il 7 giugno 2009 a seguito di un clamoroso broglio elettorale. Il diabolico manipolo di sovversivi anarchici comunisti mangiabambini, capitanato dall'infimo stratega Antonio Di Pietro, è riuscito a gabbare alle ultime elezioni europee fortunatamente solo pochi milioni di italiani accaparrandosi la loro inutile preferenza, ostacolando così la lotta dei buoni per il ripristino dello status quo.

Storia

La disfatta delle precedenti elezioni politiche potrebbe essere attribuita alla discutibile scelta del simbolo.
La voglia di Antonio Di Pietro di condividere con l'Italia tutta il suo senso giuridico e la sua personalissima concezione di grammatica italiana ha fatto sì che nel 1998 venisse dato l'ok alla fondazione del suo partito politico. Purtroppo, come ogni grande progetto che si rispetti, quello di Di Pietro incontra subito grandi difficoltà. La disputa che inizialmente semina il panico all'interno del gruppo politico riguarda il nome: si parla inizialmente di Forza Italia, cambiato successivamente in Forza Italia 2 poiché complicati e assurdi cavilli legali ne impediscono la registrazione. In seguito a continue ingiunzioni da parte delle Forze del Bene il nome viene di nuovo cambiato in Italia e basta, tra le lacrime del capogruppo Di Pietro che affermerà in seguito di essere particolarmente e inspiegabilmente legato al termine forza. Bah. Il ventitrenta dodicembre millenovecentoripartiinquarta i dirigenti del partito identificano il problema della mancanza di consensi nel nome del partito stesso, giudicato troppo poco attraente per la massa; è così che prende vita l'Italia dei Bollori, precursoressa della definitiva lista Italia dei Valori. Vano il tentativo di Di Pietro di cambiare ulteriormente il nome in La France des Valeurs al fine di dare, secondo lui, un tocco più internazionale; la proposta del cacofonico nome viene infatti clamorosamente bocciata dall'ala patriota dell'espettorato elettorato. È comunque attualmente in fase di vaglio il nome Forza Italia dei Valori, sempre fortemente voluto da Di Pietro, ma che per qualche oscuro motivo si ha la certezza che incontrerà insormontabili ostacoli nella sua affermazione. La lista di nomi precedemente ipotizzati è assai prolissa, quindi l'autore dell'articolo ve li elencherà tutti!
  • Italia dei Favori: scartato, fa troppo Prima Repubblica.
  • Italia dei Clamori: non proposto, autocelebrativo.
  • Italia dei Valloni: quasi passato, se non fosse stato per i belgi del sud che pensavano davvero di potersi impadronire dell'Italia.
  • Italia dei Sentori: escluso per votazione, troppo sospetto.
  • Forza Italia dei Valori
  • Italia dei Pastori: scartato a causa delle pressioni ricevute dalla sede IdV di Frosinone.
  • Itaglia dei Valori: tagliato a priori, c'era qualcosina che non andava.
  • Italia dei Parioli: nato insieme ad un progetto più liberal del partito, escluso a causa dell'eccessiva circoscrizione del voto. E delle spese dei membri del partito nelle boutique di Via Condotti.
  • Italia degli Untori: nemmeno preso in considerazione, non c'era bisogno di ulteriore sfiga.
  • Italia dei Vaahhahhahh...: nato dai postumi di un droga party di De Magistris.
  • Italia dei Dolori: pensato per attirare la sempre maggior quota di reumatici ultraottantenni.
  • Italia dei Bollori: scartato quando apparve ovvio che nel campo sarebbero sempre stati superati da Berlusconi.

I membri

Massimo Donadi dopo le ultime elezioni europee. Da non confondere con Massimo Donati, meno noto politicante di second'ordine
"Ssstt... sta per fare qualcosa di molto stupido!!"
  • Antonio Di Pietro
  • Massimo Donadi: già pessimo mediano del Milan di Berlusconi, passa ai Celtic Glasgow a causa della forte idiosincrasia con il presidente rossonero sviluppatasi in seguito ad aspre discussioni su argomenti caldi, come la cassa integrazione di alcuni giocatori della rosa (tra cui Ba, Dida e Donadi stesso), il conflitto d'interessi tra Ambrosini e Gattuso e la lunghezza del pene di Seedorf. Dopo l'esperienza nel prestigioso campionato scozzese (132 reti in 7 partite, di cui 2 in rovesciata dalla propria area di rigore), decide di abbandonare il calcio a soli trentant'anni per dedicarsi corpore et anima a contrastare le convinzioni di Berlusconi. La lotta per l'abolizione del fuorigioco è divenuta grazie a lui uno dei punti cardini del programma dell'Italia dei Valori.
  • Luigi De Magistris: dipinto dall'attendibilissimo quotidiano Il Giornale come un criminale (e noi ci fidiamo!), rappresenta in tutto e per tutto lo stereotipo del napoletano medio: sgraziato, sporco, maleducato, brutto, taccagno, fetido, ladro, negro, comunista, ebreo e con l'alito fognato. Meglio noto al pubblico per le sue attività da brigatista anarchico antidemocratico bla bla bla... Inoltre quando c'era Mussolini i treni arrivavano in orario.
  • Sean Connery: dapprima impiegato presso l'ufficio SISMI numero di matricola 00700747/bis, riesumato improvvisamente da Di Pietro, contrasta instancabilmente le Forze del Bene. Si dice di lui che sia più bello adesso che da giovane.
  • Mezze stagioni: ex-militanti, ora non ci sono più.

Il programma

Curiosità

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  • L'organo di partito dell'IdV è Blob.
  • Il programma elettorale è stato ideato da Di Pietro, redatto da Aldo Biscardi e revisionato da Gigi d'Alessio.
  • Avendo già venduto i diritti sul proprio nome alla FIFA, Massimo Donadi è ora costretto a candidarsi come Massimo Danoti.
  • Avendo appreso da Libero che il principio fondante dell'IdV è il giustizialismo, Chuck Norris ha deciso che non darà mai loro il proprio voto poiché la giustizia è lui.
  • Eddie Van Halen ha inciso l'inno dell'IdV semplicemente scoreggiando sui pickup della sua chitarra.

Voci correlate