I Miserabili

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« ho solo rubato un pezzo di pane! »
(Giovanni Eccogiovanni per tutto il romanzo)
« la risata è l'unica cosa che riesce a scacciare la pioggia dal volto »
(Victor Hugo mentre ammazzava praticamente tutti i personaggi in maniera orribile)
« Signori, mio padre mi ha sempre odiato perchè non comprendevo la matematica, ma io capisco solo l'amore e la libertà »
(Grantaire dopo aver preso un 2-- di algebra)
« Il diciannovesimo secolo sarà grande, ma il ventesimo sarà felice! »
(Enjolras a proposito di ingenuità)

I Miserabili, chiamato anche Il Mattone, è un romanzo sociale scritto da un certo signor Vittorio Ugo, che noi ricordiamo principalmente per grandi opere come Le sfighe di un campanaro e le sfighe di un bimbo deforme. Questo romanzo tratta immancabilmente di uno sfigato con tanto dicertificato, che insieme ad un'altra sfilza di personaggi non propio baciati dalla fortuna verrà condotto in un viaggio verso la morte.

Trama, chiamata anche Successione di Sfighe Cosmiche e Descrizioni Inutili.

La storia parla della rocambolesca vita di Giovanni Eccogiovanni, un tipo che era sfigato, ma non sfigato leggero. Propio sfigato fino al midollo. Costui, non riuscendo a trovare il posto fisso e avendo la sorella ed il nipotame inutile da sfamare rubò un pezzo di pane raffermo. Neppure troppo. Però, visto che i poliziotti all'epoca erano non propensi agli scherzi e alle lamentele lo sbatterono in prigione comunque. Perchè sì, così imparava a provare a salvare dei piccoli bimbi indifesi. Comunque, visto che il signor Eccogiovanni in prigione non ci voleva stare, quindi da bravo ragazzo intelligente decise di scappare, però venne pescato e risbattuto in prigione. Lui aveva cervello, ma non si applicava abbastanza.

Dopo quasi un ventennio di splendida permanenza in galera Giovanni venne convocato da Giavverto, un poliziotto leggermente ossessionato dalla legge e dai suoi sentieri, e dopo avergli urlato addosso un paio di insulti a lui e alla sua povera madre defunta gli sputò addosso, marcandolo definitivamente con l'appellativo di uomo pericoloso e condannato ad essere povero in eterno. E qui, il nostro Giovanni Eccogiovanni si esprime in una delle frasi che rimarranno nella storia delle citazioni: ma ho solo rubato un pezzo di pane!

Comunque Giavverto, dopo averlo obbligato a trascinare una bandiera per