Giovanna d'Arco

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(Rimpallato da Giovanna D'Arco)
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Giovanna detta Donnie, sbarca al cinema. Purtroppo però la pellicola venne considerata eretica, e bruciata poco dopo.
« L'accendiamo???? »
(Gerry Scotti su Giovanna d'Arco.)
« Avete finito la diavolina?? »
(Giovanna d'Arco su come accendere il fuoco.)
« bastARDO »
(Giovanna d'Arco, ultime parole.)

Giovanna d'Arco (Monamì-mai-la-do, 1412Rouen, 1431) è stata un’eroina nazionale francese, al pari di Napoleone, Charles De Gaulle, e Michel Platini. Oggi è venerata come patrona della Francia dalla Chiesa cristiana, che 6 secoli fa ne fece una torcia umana dopo averla bollata come eretica, ma si sa, la coerenza non è il punto forte della fede cattolica.

È oggi conosciuta come la Pulzelletta di Orléans ed a lei vennero dedicati versi struggenti e pieni di delicatezza (La pulzelletta vien dalla campagna/in sul calar del sole/ ma non la dà a nessuno/ è più bigotta d’un branco di suore). Ebbe il merito di riunificare il proprio paese contribuendo a risollevarne le sorti durante la guerra dei cent'anni.

Vita

Nata a Pomigliano d'Arco e in seguito trasferitasi in Francia, Giovanna aveva appena tredici anni quando disse di udire voci celestiali spesso accompagnate da visioni dell'Arcangelo Michele, di Santa Caterina e di Elvis Presley.

Era da poco iniziato l'anno 1429 quando gli inglesi dopo notevoli sforzi erano ormai prossimi ad occupare Orléans, una città di nessuna importanza né strategica né militare, dove però si mangiava molto bene (tre forchette sulla Guida Michelin).

La povera Giovanna ormai non riusciva a dormire più da diversi mesi. Dopo gli angeli e i santi era arrivato pure Mick Jagger e la notte in camera sua sembrava di stare a Woodstock. Fu così che la giovine viaggiò fino all’acquario reale per correre in aiuto di Carlo VII, il delfino di Francia. Il Delfino non fidandosi di lei si nascose tra un gruppo di cortigiani. Ella però, pur non avendolo mai visto lo riconobbe guidata dal suo intuito e da un richiamo per i pesci.

Stupito dal culo mostruoso dimostrato dalla ragazza, il delfino decise di affidarle un piccolo esercito di disoccupati per riscattare le sorti della Francia e porre un freno alla disoccupazione in un colpo solo. Giovanna divenne ben presto il simbolo della lotta alla disoccupazione: vestita da soldato, impugnando la spada in una mano e una mitragliatrice nell’altra, la giovine iniziò a non lavarsi più perché non riusciva più ad uscire dall’armatura. Dopo poco cominciò a puzzare come una scrofa con l’alitosi e quindi tutti presero a chiamarla La puzzella di Orleans.

Nessuno ha mai capito come Giovanna abbia fatto a riconoscere il Delfino di Francia da un qualsiasi cittadino francese

Ormai gli inglesi, grazie all’agilità dei loro monopattini, erano arrivati alle porte di Orleans ed avevano già cominciato l’assedio: le baliste vomitavano frecce, gli onagri lanciavano palle di fuoco e dagli amplificatori uscivano le canzoni di Nino D’Angelo. Per gli assediati era davvero troppo ma Giovanna invitò tutti a non arrendersi e, resasi conto di trovarsi sotto vento, scoprì una sua ascella in direzione dell’accampamento inglese.

In breve tempo un fetore di cozze e verza invase l’esercito inglese, che pensarono subito ad un guasto dell’inceneritore della città. Trovatisi a mal partito lasciarono l'assedio e ripiegarono prendendo l’autobus al volo. Giovanna divenne una star e il sindaco le consegnò le chiavi della città e un prosciutto San Daniele.

Frattanto le casse francesi versavano in condizioni pessime, paragonabili a quelle italiane dei nostri giorni, e così l’armamentario si andava riducendo sempre di più. Nelle successive battaglie Giovanna d’Arco dovette combattere prima con l’arco, poi con la fionda, le pistole ad acqua, le grucce ed infine a sputi.

Morte

Quando arrivò a lanciare le scarpe per allontanare i soldati inglesi la situazione era già compromessa: la puzzella venne arrestata e processata a Rouen. Il suo avvocato portò le registrazioni dei suoi dialoghi con l’Arcangelo Gabriele e le ricevute del pagamento del canone RAI per dimostrare la sua infermità mentale e i giudici gli diedero ragione.

Giovanna riuscì ad evitare la pena per stregoneria che prevedeva un gavettone ghiacciato e ad avere la condanna per infermità mentale che prevedeva il rogo.

All’alba della notte tra il 30 e il 29 maggio del 1431 Giovanna d’Arco venne legata ad un palo della luce e arsa viva. Il suo ultimo desiderio fu quello di mettere al rogo anche il suo avvocato. Mentre passava a miglior vita pensava che crostata e costata hanno una sola lettera di differenza, e tutto ciò per lei era incredibile.

La riabilitazione

Dopo averla messa nella bolgia degli scomunicati a vita assieme a Cicciolina la Chiesa ha improvvisamente riabilitato Giovanna D’Arco facendola prima beata, poi addirittura santificandola ed oggi è la santa protettrice dei piromani.

La notizia così come venne scritta dai giornali causò parecchi equivoci:

« La Chiesa santifica l’eroina francese »

Ma ottenne il plauso di tutti gli spacciatori d’oltralpe.

Reliquie

Le ceneri della Santa furono trovate nel monastero di Rouen durante le pulizie della domestica colombiana. All’analisi delle ceneri sono state trovate anche i resti di una mummia egiziana del VI sec. a.C. e un femore di gatto. Gli studiosi quindi su due punti non hanno dubbi:

  • Giovanna d’Arco era un essere leggendario mezzo uomo e mezzo gatto.
  • Giovanna d’Arco ebbe una relazione con una mummia egizia.

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