Fungaiolo

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(Rimpallato da Fungaio)
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Ecco come si diventa ad andar per funghi.
« Ieri ho preso 12 kg di porcini! »
(Qualsiasi fungaiolo agli amici in qualunque occasione, anche a metà gennaio.)
« Mio suocero ieri mi ha portato nei suoi posti segreti e ne abbiamo fatto 35 kg a testa... »
(L'amico rosicone più audace in risposta al precedente e che non si rende conto che per trasportare 70 kg di funghi non bastano 20 sacchi della Conad.)
« Anche io ieri ho preso un sacco di cappelle! »
(Varietà ambigua di fungaiolo.)


Il fungaiolo è un essere umano dalle sembianze vagamente mimetiche il cui unico scopo nella vita è estinguere qualsiasi tipo di specie fungina attraverso l'asportazione o la distruzione di ogni esemplare che abbia la fortuna (che lui chiamerà bravura) di trovare sul suo cammino. Solitamente questi personaggi sono taciturni, guardinghi, prudenti, paranoici. Escono di casa in gran segreto, di solito in piena notte se non addirittura due giorni prima del giorno in cui effettivamente andranno a cercar funghi, con l'obbiettivo utopistico di arrivare per primi e lasciare una bella coppola di minchia a tutti gli altri. Alle volte addirittura compiono giri viziosi di millemila km per non essere pedinati nei boschi da altri fungaioli o da maleintenzionati. Costituiscono un esercito agguerrito, privo di scrupoli, addestrato alla guerriglia nella macchia. Quando la stagione è propizia i boschi europei, dalla Padania alla Terra di Mezzo, si animano densamente con milioni di persone alla spasmodica ricerca del prezioso futto della terra chiamato fungo commestibile, o alle volte anche alla semplice ricerca dello struscio, visto che in certi boschi c'è più gente che in centro città. In ogni caso cominciano a controllare quando la luna è buona, si calcola la quantità di pioggia caduta e quanta ne può avere assorbita il terreno, si guarda se c'è stata presenza di vento, se i Puffi si stanno accoppiando, se il gurzo ha le polluzioni notturne e, cosa più importante di tutte, inizia un vero e proprio "spionaggio" tenendo d'occhio i fungaioli più famosi, quei personaggi che si recano nei boschi soltanto quando tutte le condizioni ideali per la nascita dei funghi migliori si sono verificate e che vanno a colpo sicuro soltanto nei posti dove sanno che il prezioso fungo nascerà.

Tipologie

Il sogno di ogni fungaiolo: trovare una fungaia ricca come questa.

Questa che segue è la classica classficazione del genere Fungaiolo teorizzata dal Dott. Bertolaso:

  • Il wannabe

Normalmente è una persona che il fungo lo ha visto soltanto su qualche rivista per adulti e che di fronte ad un porcino ha bisogno di confrontarlo con tutte le guide micologiche in suo possesso, ma soprattutto con il Manuale delle Giovani Marmotte per essere certo della sua bontà. Si avvia per i boschi a passo sostenuto, attraversa foreste, risale torrenti, valica montagne inaccessibili, si nutre di zecche. Il suo scopo è allontanarsi quanto più possibile dalla massa, alla ricerca di foreste vergini che non hanno mai conosciuto la presenza umana. Normalmente il suo bottino si riduce a qualche vecchio fungo scartato persino dai politici più arraffoni; nel caso in cui riesca a catturare qualche preda rientra a casa passando per il centro del paese con tre dita nel naso con la speranza che qualcuno gli chieda di far vedere il suo bottino; se questo accade pronuncia frasi del tipo "Non sono andato a funghi, sono solo andato a cagare in un bosco" oppure "Non nasce niente, il bosco è invaso dai velociraptor".

  • L'accattone

È l'opposto del wannabe. Generalmente è una persona che non è del posto ma che ha acquisito una buona esperienza e una buona conoscenza dei boschi. Si reca per funghi in qualsiasi stagione visto che non ha un cazzo di meglio da fare, a dispetto di chi gli dice che non nasce niente e che farebbe meglio a staresene a casa a trastullarsi. Confidando sull'impredivibilità della sorte e del santo porcino, sostiene che cento persone passano vicino ad un fungo e il centounesimo ci piscia sopra. Si aggira in ogni angolo del bosco ispezionando ogni singolo cespuglio e guardando dentro ad ogni automobile appartata. Raccoglie qualsiasi tipo di fungo di cui sia sicura la sua commestibilità.

  • L'esperto

Ha contato i giorni passati dall'ultima pioggia, ha valutato a lungo orografia dei luoghi ed esposizione al sole, temperatura notturna e diurna, direzione e intensità del vento. Solo dopo avere elaborato tutti questi dati sceglie con cura l'area da battere, o se invece andar per battone. Normalmente lo si incontra mentre penetra oscenamente il terreno sospirando: "È ancora troppo asciutto" oppure "È troppo bagnato, è un posto da galletti".

  • Il parassita

Non elabora strategie particolari: utilizza quelle degli altri. Segue i fungaioli più esperti e tenta di sottrargli la preda all'ultimo istante. Naturalmente cerca di seguire "quelli del posto", che gli garantiscono una più alta possibilità di successo e che segue accanitamente. Ovviamente è riconosciuto a sua volta e condotto in lunghi, inutili giri.

  • Quello del posto

È l'unico che trova i funghi. Perché lui non li va a cercare. Lui sa con la massima precisione dove si trovano, a che ora, in che punto, quanti sono e di che qualità. Quando all'alba esce di casa sa perfettamente quanti e quali funghi porterà a casa. Lui non dice "Vado per funghi" ma "Vado per porcini" o "Vado per galletti" o ancora "Vado per mazze di tamburo". Quello del posto detesta i fungaioli in genere ma soprattutto quelli che sconfinano nelle sue fungaie e possibilmente li depista; per questo motivo, quando lui va a funghi, nessuno lo vede né uscire né rientrare salvo poi scoprire nella sua aia distese di cassette piene di funghi tagliati e messi ad essiccare.

  • Quello che va sul monte

È la persona più invidiata dai villeggianti. Perché non tutti possono andare sul monte e lo sventurato cercatore che non è del posto che vi si avventura è destinato nei casi migliori a rimanere a bocca asciutta dopo avere scarpinato per ore e ore, salvo poi essere salvato da un san bernardo sulla cima del Monte Bianco. Sul monte i funghi non si cercano, si prendono. I porcini nascono nelle fungaie conosciute soltanto ai pochi eletti del paese, in mezzo all'erba alta, per trovarli bisogna tastare il terreno con le mani o con il pene nei punti dove si sa per certo che ci devono essere. Il funghi del monte per i villeggianti sono quasi una leggenda perché da loro non si fanno vedere, sono sempre molto più grossi e in maggiore quantità di quelli dei boschi. Il cercatore del monte raramente va a funghi nei boschi perché la ritiene una ricerca da principianti e la sua unica preoccupazione è quella di arrivare nella fungaia prima degli altri della sua "casta" per cui adotta vere tattiche da guerrigliero sia per uscire di casa alle 3 del mattino sia per arrivare sul monte prima del "nemico".

Heidi e il suo nonno pensionato che vanno per funghi col caratteristico cestino di vimini.
  • Il pensionato

Mentre gli altri sono costretti a lavorare per portare a casa la pagnotta, questi diversamente giovani possono andare per boschi in qualsiasi momento della settimana, e ovviamente ci andranno il venerdì in modo che gli altri, costretti alla levataccia del sabato, giunti in loco non troveranno che gli avanzi o qualche fungo appena nato non più alto di 4 picomillimetri. Non paghi di tanto sadismo, i pensionati si troveranno nel bosco anche il sabato, solitamente con un sacchetto di plastica con dentro qualcosa che non si capisce cosa possa essere, a spaccare l'anima ai poveri fungaioli lavoratori, dicendo "ieri qui ne ho trovati 24 kg, quindi pensavo che nottetempo ne sarebbero nati altri". Per fortuna i pensionati tendono a sparire: solo quest'anno è stata denunciata la scomparsa di 643 pensionati andati a funghi e mai più tornati vivi. Unica eccezione, ne sono stati ritrovati diciassei tutti assieme e vivi al centro del deserto del Sahara, vicino al relitto di una petroliera semisepolta nella sabbia.

  • Il feticista

Incapace di raccogliere alcunché se non lo immortala preventivamente in fotografia, magari in pose un po' osè, ultimamente ha scoperto i vantaggi della videocamera, e quindi ama intasare Youtube con i suoi simpatici video-reportage di solito intitolati "Megafungata a Monkey Island", "Per funghi a Inculoaiporci" o "W la muffa".

  • Il terminator

Il terminator è il peggiore di tutti: questo individuo, capace di recarsi nel bosco in pantofole, munito di sacchetto di plastica e rastrello, raccoglie qualsiasi fungo mangereccio, anche quelli talmente piccoli che ci vuole il microscopio elettronico per vederli. Inoltre raccoglie e poi spacca qualsiasi altro fungo che non sia quello che interessa a lui, spesso anche degli ottimi mangerecci colpevoli solamente di non essere pregiati porcini. Dove passa lui non cresce più l'erba.

Origini

Il primo fungaiolo della storia si narra essere stato Giulio Cesare detto Gaio in quanto amante delle cappelle dure, larghe e arancioni di certi funghi che ancora portano il suo nome, le cosiddette Amanite Cesaree, che costui soleva mangiare intere o dopo averle tagliate (inventò appositamente il taglio cesareo). Si recava giornalmente nei boschi in compagnia di diversi efebi alla ricerca di qualunque cosa dritta e dura da portare a palazzo per organizzare orgie un po' alternative.

Ogni bravo fungaiolo sa che tanta acqua fa venire i funghi belli grandi.

La storia ci narra poi che nel Medio Evo intere popolazioni di Hobbit e Mezzi Elfi si sono scontrati in lunghe e sanguinose guerre per la conquista di preziose fungaie di finferli. Anche le crociate si suppone fossero dovute alla sempre più incessante richiesta di porcini fritti nelle corti vaticane.

Le regolamentazioni

Solo di recente sono state introdotte regole per disciplinare l'attività del fungaiolo, scongiurando sanguinose faide tra gli adepti di questa sana pratica.

Queste le linee giuda di ogni legge regionale presente in Italia:

  • Divieto di utilizzo di rastrelli, palette, zappe, uncini, vergini di Norimberga, vibratori a marce e altri strumenti di tortura per sodomizzare il terreno.
  • Per il trasporto, divieto di utilizzo di sacchetti di plastica, vanno invece utilizzati cestini di vimini o comunque rigidi per consentire la diffusione delle spore e per evitare che ai funghi raccolti vengano coliche intestinali, vermi e pruriti adolescenziali.
  • Tetto massimo di raccolta fissato in modo variabile tra i 3 e 5 kg giornalieri a persona (regola puntualmente disattesa da qualsiasi fungaiolo che non curante della passibilità a sanzione corporale millanta sempre raccolte di decine di kg) .
  • Pagamento di una tassa giornaliera, spesso esorbitante, che si andrà ad intascare un consorzio creato appositamente per invogliare i fungaioli foresti a levarsi dai coglioni.
  • Obbligo di pulire, anche solo sommariamente, i funghi nel punto in cui vengono raccolti. La pulizia sommaria consiste nel togliere terriccio ed escrementi di foca dal gambo del fungo.
  • Obbligo di raccogliere solo funghi che abbiano già conseguito la maturità e di non rovinare i funghi non commestibili o velenosi così possono essere raccolti dai meno esperti e si fa un po' di selezione.

L'equipaggiamento del fungaiolo

Un qualsiasi fungaiolo, per definirsi tale, deve essere munito del minimo indispensabile, e cioè di:

  • bastone da passeggio, normalmente antico come la staffa di Gandalf, non altrettanto solido ma compagno di mille avventure e pertanto insostituibile.
  • cestino di vimini di dimensioni variabili, spesso foderato con foglie di fica per motivi nostalgico sentimentali.
  • sacchetto di plastica, proibito ma necessario in quanto se si trovano funghi quando non ci si aspetta di trovarli e si è privi del cestino, non ce li possiamo mica infilare su per il culo.
  • coltellino svizzero regalatogli da McGyver (lui ne regala uno a tutti i fungaioli).
  • giacca mimetica utilizzata per non farsi vedere da altri cercatori di funghi, viene spesso indossata per un senso di inferiorità psicologica nei confronti dei cacciatori.
  • navigatore GPS indispensabile per non perdersi tra i boschi di Pornassio ma anche per ritrovare i punti esatti ove sono stati fatti dei ritrovamenti gli anni percedenti.
  • gatto da porcini, corrispondente funghino del più noto cane da tartufi, è un animale allevato a trifola di funghi misti e perfettamente addestrato al ritrovamento dei funghi boleti.

Curiosità

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Un classico cartello di avvertimento.
  • Il fungo più grosso del mondo pesava ventordici kg ed è stato raccolto da Fantaghirò dopo un inseguimento durato 90 minuti più recupero.
  • Il fungo più saporito fu invece rinvenuto sulla pianta del piede di Marilyn Manson da una scolaresca in gita a Torre del Greco.
  • Sembra che un anonimo miliardario abbia acquistato un raro esemplare di Boletus Bifidus Actiregularis ad un'asta cambogiana per soli 3 millemila milioni di rupie indiane, salvo poi scoprire che era invaso dai pericolosi vermi puntiformi staffilocicci idrofobi che cagano polonio.
  • Si calcola che per ogni fungaiolo ci siano al mondo 0,43 funghi a disposizione. Questo dato è in grado di spiegare come mai la maggior parte di essi sia un frustrato represso e irrimediabilmente cornuto.
  • Se chiedete ad un fungaiolo dove ha trovato bottino, questi vi dirà esattamente il contrario della verità: ad esempio "tra i faggi" vuol dire "tra i castagni", "nel bosco" vuol dire "sui prati", "nella vagina di tua moglie" vuol dire... vabbe' meglio che le consigli di cambiare sapone intimo.
  • Nessun fungaiolo sa quanto ci metta un fungo a nascere e svilupparsi. Alcuni pensano che nel giro di una notte spuntino dal nulla e diventino grossi e duri, altri invece ritengono che ci vogliano settimane corte.
  • Il nonno di Heidi era un fungaiolo di fama intenazionale prima di rifugiarsi sull'Alpe. Si dice che tanto era ossessionato dai porcini che per essere sui funghi prima degli altri decise di costruirsi la casa direttamente tra le fungaie, a diversi km dal primo centro abitato.
  • I fungaioli di vecchia scuola ritengono i vermi che infestano i funghi più gustosi e nutrienti dei funghi stessi, al punto che gettano il fungo e tengono i vermi. Poi però cagano molle.

Voci correlate