Lupara
La lupara conosciuta anche come Fucile a canne mozze è una tipica arma da fuoco siciliana adatta a bambini dai 2 ai 90 anni prodotta dalla famosa casa produttrice di giocattoli e salumi Beretta ed usata sin dal 1712. Il siciliano la utilizza solo in 2 occasioni: quando è incazzato e quando è tranquillo. Spesso e volentieri è oggetto di gioco per i piccoli bambini siciliani, che dopo aver scoperto dove la tengono i padri (di solito accanto al comodino) si divertono a sparare simpatiche piombate ai vecchietti passanti o ai gatti, ma è molto popolare anche tra bambini americani. È molto spesso usata dalle prof di francese imbestialite, che dopo aver sentito una bestialata da parte degli insulsi ragazzi siciliani, tornano a casa, si vestono da militari e ritornano a scuola sparando chiummate qua e là. Inoltre compare spesso nei videogiochi, usata dai cosiddetti Scout, gente che corre addosso ai nemici per poi fare fuoco, ridipingendo di rosso tutta la stanza in cui si trovano. La lupara in sé per sé è amata da tutti, quelle che non vengono apprezzate sono le pallottole.
Storia
La lupara fece la sua prima comparsa in sicilia dopo che un pastorello di nome Totò Riina segò (grande tiratore di seghe) per sbaglio le canne perché voleva fumarsele, evidentemente le scambiò per canne da pesca! Dopo essere stata utilizzata per trucidare pecorelle a distanza ravvicinata (2 cm) si accorsero che era inutile! Quindi venne adottata da tutte le organizzazioni a delinquere sante al fine di avere un simbolo forte intimidatorio cacatorio. Attualmente la lupara è in uso ed è disponibile in tutti i luoghi sperduti della Sicilia e della Calabria.
Caratteristiche tecniche
La lupara, composta di materiali atossici per la sicurezza del bambino (uranio impoverito, azoto liquido, salnitro disciolto in acido solforico), è costituita da due canne mozzate e viene utilizzata dai tiratori scelti a distanza ravvicinata. Infatti la gittata di un fucile a canne mozze è inferiore a quella di una pistola, persino a quelle del mercato che sparano pallini gialli. Quindi usa due proiettili alla volta, cioè facendo spendere il doppio di risorse e denaro, il che farà uscire le imprecazioni più oscene in caso si manchi il bersaglio! Le pallottole tuttavia contengono una gran quantità di pallini metallici che si disperdono a rosa una volta fuoriusciti dalla canna. Questà particolarità fa si che il tiratore non abbia alcuna possibilità di mancare un bersaglio sotto i 3 metri; soltanto pochi eletti riescono a mandare un colpo a vuoto da così vicino.
Ruolo nei videogiochi
Nei videogiochi questo fucile conserva parzialmente le caratteristiche che possiede nella realtà. Sono quelli che lo imbracciano a modificare il proprio comportamento in un modo che nella vita reale li vedrebbe morti nel giro di pochi secondi. Questi personaggi, consapevoli dell'inutilità della loro arma sulle distanze medio-lunghe, si preoccupano di una sola cosa: arrivare vicini al nemico. Come riuscire in quest'impresa? Si potrebbe avanzare coperti dagli alleati, aspettare che loro distraggano i nemici per poi sgusciare di nascosto tra le loro fila facendo subito dopo una strage... Ma perché sbattersi tanto quando si può correre in linea retta in campo aperto verso un nemico appostato a 200 metri armato di fucile di precisione? Sembra che non ce ne sia motivo, dato che il 99% dei giocatori che usano il fucile a canne mozze fa così. Il restante 1% ha una strategia molto diversa: si apposta dietro un angolo, sotto un divano, sopra una mensola, dentro una buca, dietro un albero, dentro una macchina o in posti simili e aspettano che qualcuno gli sbatta addoso per poi fare fuoco. Qui il giocatore si trasforma in un camper e suscita collera e bestemmie nelle sue pochissime vittime.