Volantinaggio

Da Nonciclopedia, premiata non-enciclopedia dal 2005.
(Rimpallato da Flyer)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambiguazione – "una attività part-time" rimpalla qui. Vorresti essere altrove? C'è anche Rompicoglioni, vedi Rompicoglioni.
Disambiguazione – "rompere i coglioni per iscritto" rimpalla qui. Oops! Forse cercavi quelli che lo fanno a parole, vedi Dialogatore.
ATTENZIONE!

Se siete dei semplici corrieri pubblicitari,
lasciate pure il vostro volantino nella apposita cassetta della pubblicità.
E non abbiate paura dei cani, non sono addestrati ad attaccare voi
Se invece siete dei Testimoni di Geova... ATTENTI AL CANE!!!

Vai bello, attacca!



« Buonasera, posso lasciarle un volantino? Grazie lo stesso! Buonasera, posso lasciarle un volantino? Grazie lo stesso! »
(Volantinaro ormai uscito di senno a causa della propria attività.)
« "Vietato lasciare pubblicità nella cassetta delle lettere"? Ma questa non è pubblicità, è informazione! »
(Volantinaro un attimo prima di lasciare un volantino nella sopracitata cassetta delle lettere.)
Una seria raccolta firme.

Il volantinaggio è un noto e diffuso gioco di società e di ruolo. I suoi giocatori lo ritengono una scienza, perché è necessario studiare per bene le sue dinamiche relazionali tra chi offre il volantino e chi lo riceve, un'arte, perché il vero volantinaro[1] segue l'ispirazione della propria immaginazione e aspira a ciò che è bello, e uno sport, perché esiste una federazione nazionale e delle squadre, con tanto di competizioni a ogni livello. Nonostante l'entusiasmo dimostrato spesso dai volantinari, pare che in realtà alla gente dia molto fastidio ricevere un volantino. Ma si tratta solo di una leggenda metropolitana, non merita di alcun credito.

Tipi di volantinaggio

Esistono diversi tipi di volantinaggio. C'è il volantinaggio a scopo commerciale, ma è triste e grigio, e i volantinari non parlano o sorridono mai nel dare volantini di negozi e supermercati, mentre il volantinaggio per campagne di sensibilizzazione è ben più allegro e movimentato[2]. Infine c'è il vero volantinaggio, la massima espressione di questa nobile arte, il massimo studio di questa scienza, il re di tutti i volantini: il volantinaggio elettorale. Questo, partendo da un passatempo individuale, può diventare una frizzante sfida tra amici, una piccola schermaglia tra gruppetti rivali, fino ad arrivare a una vera e propria guerra di stampo medievale.

« Stavo dando volantini con gli altri amici del mio partito, quando all'orizzonte ho visto comparire quelli del partito opposto. Erano in formazione compatta e avanzavano verso di noi, con le loro bandiere che garrivano al vento. Lanciavano le penne come frecce, hanno ferito alcuni di noi. Abbiamo fatto appena in tempo a rovesciare il banchetto come trincea per difenderci. Ovunque erano sedie che cadevano... E lo scoppio dei palloncini!!! Mio Dio! Riuscirò mai a dimenticare quest'orrore? Mai provata tanta paura... Paura... E lo scoppio del palloncini... »
(Testimonianza di un volantinaro ritrovatosi al centro di uno scontro tra eserciti del volantinaggio.)

Scopo

Uno sconosciuto partito tenta di attirare l'attenzione con un po' di volantinaggio.

Lo scopo del volantinaggio è ufficialmente l'informazione. La realtà però è che i volantini non se li caga mai nessuno, nemmeno chi li prende, e, a volte, nemmeno chi li distribuisce. E allora che senso può avere? L'unico senso è farsi notare. Il volantino di per sé non ha alcun senso, l'importante è sia tanto colorato, così almeno attirerà l'attenzione del maschio medio adulto[3] e, forse, gli lascerà qualcosa in testa. Di assoluta importanza, più del volantino, dev'essere il volantinaro: alla gente non interessa il vile pezzo di carta colorato, interessa chi e come lo dà. Un volantinaro carino, gentile e sorridente otterrà sempre qualcosa. Ed è per questo che, fino ad oggi, il volantinaggio è servito a ben poco.

Cosa spinge i volantinari

Anche Nonciclopedia si dedica alle campagne di sensibilizzazione tramite volantinaggio

La domanda che più spesso ci si pone, quando si vede dei miseri volantinari continuare imperterriti a offrire i propri pezzi di carta, è "Perché? Perché lo fanno?". Cosa mai li spinge? Perché persistono nell'offrire volantini che nessuno mai leggerà? Spesso, nel caso di pubblicità per negozi o centri commerciali, i volantinari sono immigrati sottopagati o ragazzi scontrosi che hanno abbandonato gli studi. Altre volte, le associazioni no profit cominciato delle campagne di sensibilizzazione, e danno volantini per rendere il mondo un posto migliore e per raccogliere fondi che si spartiranno equamente[4]. Ma la verità, la pura e semplice verità, e nient'altro che la verità è che esiste davvero gente che si diverte. Proprio così: esistono dei pazzi, prevalentemente giovani volantinari politici, che si divertono a passare interi pomeriggi, sia col caldo che al gelo, a distribuire eleganti volantini colorati e plastificati, misere fotocopie su carta colorata o addirittura foglietti scritti a mano. Questi strani esseri provano realmente piacere nel vedere un sacco di gente, importunare amici che sanno essere di altre ideologie e commentare le belle ragazze che passano. Ma la parte migliore è sentire come la gente rifiuta i volantini: interi volumi vengono redatti dai volenterosi volantinari[5], che raccolgono le migliori risposte ricevute, facendone un vanto personale.

Tipi di volantinaggio

I tipi di volantinaggio sono tanti, e la loro inutilità è direttamente proporzionale allo sforzo che richiedono.

Volantinaggio di base

Tipico volantinaro in attesa di un nuovo padrone qualcuno che prenda un volantino.

È il volantinaggio più facile e banale che si conosca: consiste nell'attendere su un marciapiede come un cane abbandonato. Non appena passa una persona, il volantinaro può finalmente entrare in azione: sempre come un cane abbandonato deve trotterellare sorridendo a fianco della persona che gli è passata davanti e piazzarle un volantino sotto al naso, sperando di impietosirla e di venire portato a casa che lo accetti. Inevitabile il finale, ancora una volta da cane. Da cane bastonato.
Questo tipo di volantinaggio è molto comune, si vede ogni giorno per le strade della propria città, tanto che ormai ci si è assuefatti e nessuno lo nota più. È un volantinaggio eseguibile sia da persone tristi e silenti come cadaveri, fino ad arrivare ai più insistenti ragazzi saltellanti, con un sorriso falso e la frase "Posso lasciarle un volantino?" sempre pronta nella propria bocca.
Tuttavia, nonostante l'estrema semplicità, c'è ampia libertà per giocare in formazioni e schemi via via più complicati a seconda del numero di volantinari.

Banchetto

Nonostante il nome invitante, questo volantinaggio non è un bel pasto, bensì è il diminutivo di "banco", poiché si piazza un bel tavolo a sostegno dei volantinari. Questa tattica è ben più complicata della precedente: mentre il volantinaggio base non richiede nulla più di un qualsiasi babbeo e qualche foglio, l'occupazione del suolo pubblico con un tavolino richiede il permesso del comune. Cosa che spesso potrebbe osteggiare, se il volantinaggio è di un partito avverso alla fazione del sindaco, o se riguarda un negozio che non paga il pizzo agli assessori. Il banchetto serve come deposito per i volantini di scorta, mentre chi li distribuisci tiene con sé pacchi da dieci o venti fogli [6], e da intralcio per il passaggio dei pedoni, che saranno costretti a passare vicino ai volantinari. Troppo vicino per poter evitare il fastidioso pezzo di carta che indubbiamente gli verrà offerto.

Pimp my banchetto

Forse loro hanno esagerato coi gazebo e le bandierine.

Il banchetto, di per sé, non è molto utile ai fini propagandistici: una vile tavola di legno appoggiata su qualche insicuro piedistallo non incide particolarmente sulla fantasia del bersaglio del volantinaro. Per questo motivo i capi-volantinari si sono ingegnati per trovare nuovi modi per rendere il tutto più invitante. Capita spesso di vedere bandiere abbassate al livello di tovaglie, attaccate miserevolmente ad altre bandiere con pezzi di nastro adesivo. Altre bandiere, più fortunate, garriscono al vento dalla cima delle loro alte aste. Aste anch'esse legate con spago o nastro adesivo al banchetto o a una sedia. Molto spesso capita anche di trovare gigantografie del volantino offerto appese ai bordi del misero tavolo. Per chi invece non si abbassa a questi livelli, per chi può permettersi di meglio dall'alto della propria ricchezza ed esperienza sul campo, c'è il mitico gazebo. Non c'è modo migliore per riparare il banchetto e i volantinari dai perfidi raggi del Sole in estate e dalla pioggia acida in inverno. Tuttavia non offre alcuna resistenza al vento, che tendenzialmente ha l'abitudine di portarsi via i volantini[7].

Come puoi resistere a questa tentazione?

Gadget

I gadget sono l'arma segreta del volantinaro, l'asso nella manica, il piano malefico di conquista del mondo. La gente solitamente è attratta dai regalini gratis, specialmente se utili come penne e portachiavi[8]. Ma non mancano anche regali più strani. Alcune antiche cronache, salvate dalla muffa e dall'oblio in vecchi monasteri, narrano di bandierine e piccole borse termiche, di adesivi e di statuette che muovono la testa, e di tanti altri oggetti il cui uso è ormai caduto nel dimenticatoio. Per il volantinaro il gadget è la chiave del successo.

Tergicristalli

Spesso capita che i volantinari, mandati per lo più da banche che offrono prestiti molto vantaggiosi[9], si aggirino la mattina tra i parcheggi di ospedali, supermercati, scuole, e ogni altro posto che abbia ampie zone per posteggiare la macchina, lasciando volantini sotto il tergicristalli di tutte le macchine parcheggiate. Spesso lasciandoli a gruppi di due, così li finiscono prima e possono presto andarsene a godersi la magra ricompensa[10]. Nessuno di questi volantinari è mai stato visto all'opera, però. Un'antica leggenda diffusa tra i volantinari narra che a lasciare i volantini sulle macchine siano gli spiriti dei loro predecessori, morti nell'adempimento del proprio dovere. Una variante della storia dice invece che siano gli Spiriti della Campagna Elettorale del Presente, del Passato e del Futuro.

Affissione selvaggia

Una delle tecniche più efficaci, nonché economica, data la scarsità di mezzi dei volantinari, è rappresentata dall'affissione di volantini in punti strategici. I punti di maggior interesse sono rappresentati non tanto dai punti di maggior densità di popolazione, bensì dai punti di sosta dei passanti: semafori pedonali, cabine telefoniche, fermate di mezzi pubblici, caselli autostradali. La noia e la momentanea stanchezza mentale dei passanti farà sì che il volantino venga notato e che il messaggio insito all'interno si faccia largo nei meandri della mente del lettore.

Cassettaggio

Una visione del Paradiso secondo il teologo Tino Volan.

Il cassettaggio è sempre stato stimato dai volantinari amanti dell'avventura, a cui non manca mai di provocare brividi di eccitazione[11]. Consiste nell'improvvisarsi postini e passare nottetempo a lasciare volantini in tutte le cassette delle lettere, sotto tutte le porte e in ogni buco o fessura s'incontri nel proprio cammino. Il volantinaro si aggira per la città come un'ombra notturna, arriva come un Babbo Natale che scende dai camini per lasciare tanti bei doni fogli colorati a grandi e piccini. Ma il vero momento di gioia del volantinaro è quando questi giunge alle soglie di un condominio popolare: decine e decine, centinaia, addirittura migliaia di cassette della posta a sua completa disposizione! Certo, la difficoltà nell'entrare è paragonabile a un assedio, ma nel caso riesca a farsi aprire la porta, la soddisfazione è altissima. Citofonare e presentarsi con "Volantinaggio!" è una pessima idea, l'ideale è salutare calorosamente con "Ciao, sono io! Mi apri?". C'è sempre qualche vecchietta che ci casca.
L'ultimo, ma non per questo meno importante, appunto per il volantinaro è questo: se un avversario ha messo male i volantini, lasciando che sporgano un po' dalle cassette, vanno assolutamente rubati e cestinati! È illegale, ma chissenefrega, in guerra e in amore tutto è permesso. E il volantinaggio è appunto una travolgente passione una violenta battaglia.

Schemi

Schema tattico della tenaglia.

Come già detto, ci sono diversi schemi, formazioni, tattiche e strategie.

  • Un volantinaro solo: Non è propriamente uno schema, il volantinaro si piazza dove vuole e basta. L'utilità è bassa.
  • Schema a due: la porta: I volantinari si mettono sul marciapiede uno di fronte all'altro. La gente dovrà per forza passare in mezzo a loro, come se fossero una porta, dovendo prendersi un volantino. Si riesce a prendere molta gente in questo modo.
  • Schema a tre: la tenaglia: Due volantinari si mettono a fianco l'uno dell'altro, a una certa distanza, il terzo si mette in mezzo a loro, ma dall'altra parte del marciapiede. In questo modo si può intercettare ancora più gente: i due appioppano volantini rispettivamente a chi viene da un lato e a chi viene dall'altro, il terzo invece blocca chi tentava di girare al largo.
  • Schema a quattro: tenaglia con rincorsa: Consiste nel formare una tenaglia, mentre un quarto volantinaro gioca come "libero", inseguendo chi era riuscito a sfuggire alla morsa degli altri tre. Di tutti i passanti, solo uno su cento riesce a sfuggire.

Se i volantinari sono di più, basta dividerli in gruppi e utilizzare contemporaneamente più tecniche di quelle descritte. Non si può sfuggire a tenaglie con rincorse chiuse tra due porte, o ad altre combinazioni altrettanto temibili.

Storia

Il dio del Sole babilonese, Shamash, mentre consegna un volantino al giovane Hammurabi.

Questo paragrafo importante andava certamente messo verso l'inizio dell'articolo, ma visto che ho solitamente la testa fra le nuvole e me ne sono scordato, lo scrivo ora.
Il volantinaggio nacque quando Geova creò l'uomo e gli disse:

« Ed ora prendete questi volantini, andate e testimoniate! »
(Geova.)

L'uomo accettò, divenne suo testimone, e creò la magnifica arte di rompere le palle alla gente predicare la parola di Geova grazie alla carta stampata.
Poi, per strani motivi, che non sono ancora del tutto noti, la storia del mondo secondo la religione non corrisponde esattamente alla storia realmente accertata, quindi i testimoni scomparvero[12] e il volantinaggio venne dimenticato. La geniale idea ricomparve poi a Babilonia, per pubblicizzare un referendum sul nuovo codice civile e penale. Un altro reperto molto importante per la storia del volantinaggio è la stele di Rosetta. Questa, infatti, altro non era che un volantino per promuovere il trilinguismo in Egitto, scrivendo il proprio messaggio appunto in geroglifico, demotico e greco. Poi altro da dire non ce n'è, il volantinaggio è rimasto invariato per secoli, alla fin fine non ha una storia emozionante da raccontare.
A parte un paio di casi curiosi, ovviamente. Ma questi sono segreti riportati nei già citati grandi libroni del volantinaggio, e non sono accessibili a tutti. Vi basti sapere che il pericoloso volantinaggio aereo su Vienna di D'Annunzio è solo fuffa al confronto.

Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse ti incuriosisce sapere com'è dormire coi pesci?

  • Questo articolo ha una formattazione tale da poter essere stampato e consegnato come un volantino.
  • Quando qualcuno fa del volantinaggio per strada, misteriosamente il cestino dietro l'angolo si riempie di volantini. Questi sono tanti esattamente quanti quelli che sono stati dati alla gente di passaggio.
  • I volantinari sono come i topi: sono tanti, sono ovunque, non si notano, possono essere portatori di peste e amano il formaggio.
  • Se i passanti gettano i volantini senza nemmeno leggerli provate ad accartocciare i volantini prima di offrirli: la curiosità li consumerà vivi!

Note

  1. ^ Se ti stai chiedendo se si dice davvero così, la rispostà è "non lo so". Probabilmente un termine del genere non esiste, e visto che non esiste qualcuno doveva pur inventarselo. E l'ho fatto io.
  2. ^ Spesso regalano anche i palloncini! Vale indubbiamente la pena prendersi un volantino e sorbirsi qualche minuto di predica pur di avere un palloncino.
  3. ^ Che, come è noto, è attratto dalle forme semplici e dai colori allegri.
  4. ^ Sì, è una contraddizione. Qualcosa in contrario?
  5. ^ Si è notata l'allitterazione? Figa, eh? Potrei quasi diventare un poeta, se continuo così.
  6. ^ Portare migliaia di volantini potrebbe risultare invece parecchio scomodo. Che ci crediate o no, anche la carta ha un peso.
  7. ^ I volantinari però adorano la divinità del vento: se i volantini non se li prende lui, chi altro lo farà mai?
  8. ^ Che, una volta presi, giaceranno inutilizzati in fondo a un cassetto fino alla fine del mondo.
  9. ^ Per la banca, s'intende.
  10. ^ 'Sti scansafatiche!
  11. ^ O, più spesso, di freddo.
  12. ^ Per poi, purtroppo, ritornare con più volantini, più riviste e più adepti.
Questa è una voce di squallidità, una di quelle un po' meno pallose della media.
È stata miracolata come tale il giorno 14 giugno 2009 col 48.8% di voti (su 41).
Naturalmente sono ben accetti insulti e vandalismi che peggiorino ulteriormente il non-lavoro svolto.

Proponi un contenuto da votare  ·  Votazioni in corso  ·  Controlla se puoi votare  ·  Discussioni