Film hollywoodiano sulla corruzione

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« Ti stai corrompendo! »
(Poliziotto integro rivolto a poliziotto con una leggera fessurazione sul volto.)
« Mi fa schifo la corruzione, invece la supercorruzione è una vera fiqata »
(Poliziotto truzzo mentre rilascia un'intervista al settimanale "Polizia e schiavismo internazionale".)

Il film hollywoodiano sulla corruzione è un popolare genere filmografico che annovera fini intenditori e sagaci conoisseurs fra tutte le fasce di età e categorie sociali, compresi i becchini e le casalingue. Secondo uno studio della scuola di filmografia superiore “Maccio Capatonda”, la trama, nel 99,2 per cento dei casi, parla di una banda di poliziotti, orchestrata alla perfezione da un politico nauseabondo, legato a doppio filo alla malavita o alla Confcommercio, organizzata per svolgere attività contrarie alla legge e al galateo. Le malefatte perpetrate vanno dall’omicidio su commissione al soffiarsi il naso con le mani. Contro la banda di poliziotti corrotti interviene un manipolo di poliziotti eroici e figaccioni. Entrambe le squadre sono composte da ruoli molto ben definiti[1] e apprezzati dai cultori della materia[2].

Il capo dei corrotti

Di solito è il comandante del commissariato o il sindaco, nel caso si tratti di corruzione dei vigili urbani. In film di nicchia, ad esempio del grande regista Ennio Annio[3], il ruolo è stato affidato al Gran Mogol delle Giovani Marmotte e alla mucca di Fruttolo. L’attore tipico scelto per questo ruolo deve essere grasso e calvo e leggermente sudato con uno sguardo ambiguo e gelido. In alcuni casi è un attore magro e segaligno con le ciglia folte e lo sguardo sorridente e franco.
Il capo della squadra “Corrotti” si è fatto le ossa facendosi corrompere in tenera età, allorché in cambio di alcuni gessetti chiudeva un occhio sugli scambi di figurine dei Pokemon dei compagni, quando era capoclasse.
In genere il capo dei corrotti all’inizio del film è il più insospettabile di tutti ed è quindi facilmente individuabile da qualsiasi spettatore con un QI superiore o pari a 66[4]. Ha una famiglia numerosa, una bella moglie bionda con due lunghe gambe depilate, un cane terranova labrador con uno spiccato senso dell'umorismo. Finché non si toglie la maschera di "finto buono" è piacevole stare con lui, organizzare delle belle grigliate in compagnia, raccontarsi barzellette fra una bevuta e l'altra e andare a mignotte insieme.

Il braccio destro del capo dei corrotti

Il braccio destro è quello destinato a fare i lavori sporchi: occultare i cadaveri dentro le gettate di cemento, minacciare i poliziotti presi da una crisi di onestà, friggere i calamari da offrire durante le riunioni di lavoro.
Il braccio destro è di solito un poliziotto tarchiato di mezza età ancora piuttosto vigoroso e taciturno. È soprannominato "il ragno" oppure "Bob aggiustatutto". Non è un anglosassone puro come il capo dei corrotti, di solito è un irlandese-americano che si chiama O’Neill, oppure un cinese-americano che si chiama Chen Chuan.

Il corruttore

Coruttatore tipico. Ho detto corruttore, non coruttatore!

Affinché vi sia un corrotto è necessaria la presenza di un corruttore. Nel 42% dei casi è sudamericano, nel 22% dei casi è slavo, nel 16% dei casi è italiano, nel 12% dei casi è cinese, nell’8% dei casi è genericamente “orientale”. Il corruttore è ancora più elegante del capo dei corrotti, al quale passa i suoi vestiti usati. Il corruttore usa sempre frasi sibilline per corrompere come “ugrumeh ugrumah”, oppure “biffele biffele biffelà” (canticchiando e facendo l’occhiolino al corrompendo).
Il corruttore, essendo al vertice della vita economica, ha una bella casa, una donna vertiginosa, un’amante da paura, una squadra di guardie del corpo denominata “I Draghi di Ulbor”, un panfilo da crociera dal modesto nome “Tutankahmon III” ed è di solito invitato a tutti i bunga-bunga più esclusivi.
Il corruttore non va confuso con il coruttatore, cioè colui che rutta in compagnia.

Il braccio destro del corruttore

Di solito viene chiamato Nick o "Salsiccia" ma il suo vero nome è Oleg Graptniciuk, per metà moldavo e per metà cretese. È il classico "operaio del crimine": prepara i pacchi-bomba, manda i messaggi minatori, manda i minatori a messaggiare, massaggia i minatori, mina i mandamenti messaggianti e messaggia con i minatori massaggiati. Infine uccide 334 comparse con una sventagliata di Kalashnikov. È compreso nel mansionario anche il ritiro e la consegna settimanale della biancheria. In alcuni casi straordinari è stato visto effettuare lo spurgo dei pozzi neri.
Di solito ha una cicatrice che gli sfigura il volto: un ricordino lasciatogli da quel palo che non aveva visto mentre girava la testa per osservare i prezzi delle mele dall’ortolano. È dotato di un telefonino speciale con il quale è sempre in contatto con i suoi sgherri, ai quali dà ordini in codice. Il telefonino può anche diventare una pistola, o un piccolo motorino Morini del 1972. Durante il film è sempre fedele al corruttore, a differenza del corrotto che può diventare facilmente doppiogiochista.
Dopo la sua morte violenta viene sostituito dal braccio sinistro del corruttore, il quale non è neppure lontanamente al suo livello, tanto che non sa neanche allacciarsi le scarpe.

L’uomo d’azione del corruttore

È il folle della banda. In linea di massima proviene dalla Siberia, ma in qualche film è di Caltagirone. È alto, un po’ sovrappeso, completamente calvo. Ha lo sguardo sardonico e fa un uso industriale di ketamina mescolata con cocaina purissima e paracodina modificata da un équipe di malvagi biochimici brasiliani, conosciuti in giro come “O Pasticheiros”.
Di solito salta in aria mentre sta piazzando una bomba dentro una torta nuziale. In altri film, dopo essere caduto con l’auto da un ponte in fase di costruzione alto 32,5 metri, compiuto quindici testa-coda, lanciato dei petardi puzzolenti, vinto un corpo a corpo con un poliziotto onesto dell'Alabama, viene di solito squartato dall’orso ammaestrato del capo della banda nemica. Mentre viene mangiato, riesce comunque a sparare alcuni candelotti di dinamite dal suo fucile modificato, riuscendo così a radere al suolo il centro commerciale appena edificato dal rivale, grazie al riciclaggio di denaro sporco e al furto di merendine di lusso.

Il ragioniere del corruttore

Questo attore è specializzato nel ruolo di ragioniere del corruttore.

Ogni banda di corruttori ha un ragioniere per tenere il conto delle tangenti erogate e delle controprestazioni ottenute. Il lavoro del ragioniere è reso più difficile dalla circostanza che non è possibile rilasciare ricevute fiscali. Per questo motivo deve compilare un quadernino con simboli criptici simili a rune che conoscono solo lui e la Superiora delle Pie Venerine Scalze e Immonde di Santa Reparata.
Il ragioniere del corruttore di solito è minuto, sudaticcio, con il riporto, in affanno, dotato di occhialini alla John Lennon e con una cartellina dalla quale non si separa mai. Il ragioniere fa il giro dei corrotti con una faccia che significa “io non c’entro niente”, ma una volta girato l’angolo si fa sempre una lunga risata da checca superpazza, udibile distintamente anche a due isolati di distanza. Di solito è un ex-hippie che è venuto a patti con l'esistenza.

Il capo degli incorruttibili

È di solito un tenente novellino appena uscito dall'Accademia di Boston, con dottorato in criminologia e vari masters polizieschi, come "Inseguimento nelle cucine degli Hotel", o "Colpire il cattivo che ha una donna in ostaggio in mezzo alla folla senza fare del male a nessuno". È uno con una famiglia modello, di quelle usate per le pubblicità del Mulino Bianco. È sempre stato il primo della classe dall'asilo nido in poi, con una faccia da secchione da paura. È americano ariano purissimo, biondissimo, quasi albino, discendente in linea diretta dall'unione morganatica fra George Washington e Calderoli. Si arruola nella Polizia proprio a causa del suo idealismo anacronistico. Dopo essersi disilluso si dedica comunque anima e corpo alla lotta contro i criminali che, a poco a poco, scopre annidarsi ovunque, soprattutto all'interno della polizia stessa e nelle incrostazioni del water. Costoro lo controllano, lo spiano, gli mettono i bastoni fra le ruote, fanno finta di non capire, gli svuotano le penne bic e gli tirano palline di carte imbevute di inchiostro.
Se il capo degli incorruttibili, nonostante questi intralci, segue le procedure senza mai violare la legge, allora siamo di fronte al sottotipo Film sulla corruzione con incorruttibile purificante. In pratica la osservanza di ogni legge, circolare, o avviso ai viaggiatori di Isoradio, permette all’incorrutibile purificante di agire come una fortissima candeggina etico-spirituale su tutti i poliziotti nel raggio d'azione del Mana a disposizione. La corruzione scompare e il capo degli incorruttibili nell’ultima scena, molto luminosa, viene tratteggiato mentre conversa amabilmente con una figura religiosa di primo piano, preferibilmente Eugenio Scalfari o Sandro Bondi, ma sono idonei anche Padre Maronno o Don Seppia. Se nessuno di costoro è disponibile va bene anche Bombolo.

Tipica scena finale del film.

Se il capo degli incorruttibili invece, capisce che viene ostacolato proprio dalla stessa legge che dovrebbe difendere e diventa quindi una “scheggia impazzita” e spara dal suo ufficio contro i procuratori e chiunque abbia la faccia di corruttore, allora siamo di fronte al sottotipo Film sulla corruzione con incorruttibile giustiziere. In questo caso il film si riempie di scene d’azione di tutti i tipi e di tutte le lunghezze, con macchine che si inseguono a tutte le ore del giorno e della notte, massivo spargimento di sangue e altri liquidi corporali, con esponenziale aumento del conto per la tintoria. Anche in questo caso la corruzione scompare e il capo degli incorruttibili, nell’ultima scena, poggia il suo stivale sul cranio fracassato del capo dei corruttori. Nelle versioni splatter e nei B-movies può anche bere un pampero dal cranio dell’avversario e chiudere il film con una risata satanica.

Il braccio destro del capo degli incorruttibili

Si tratta di solito di un sergente caduto in disgrazia perché un tempo ha denunciato un truffatore che voleva corromperlo. Da quell’incidente in poi, ha sempre provato a farsi corrompere ma ha trovato di fronte un muro invalicabile, composto da disonesti offesi da tanta onestà. Nel corso della sua vita, indirettamente a causa di ciò, diventa un alcolista, oppure divorzia dalla moglie o si fa divorare dal demone del gioco d'azzardo. È in procinto di congedarsi e accettare quel posto di guardiano di porci a Laredo, allorché nella sua squadra, inaspettatamente, viene inserito il capo degli incorruttibili. Grazie a lui la sua morale si risolleva e torna a servire lo Stato con onore e dignità. Di solito viene sparato prima della fine del film e pronuncia queste parole all'incorruttibile:

« Grazie per
  • avermi fatto credere ancora nella legge
  • essere diventato un esempio per tutti
  • aver organizzato questa imboscata di merda
 »
(Braccio destro del capo degli incorruttibili in punto di morte)

Il sacrificando della squadra degli incorruttibili

Nella squadra degli incorruttibili nel 78% dei casi c’è sempre un poliziotto giovane, appena uscito dalla scuola di polizia, pieno di entusiasmo, che vuole combattere il marcio delle istituzioni. Viene pompato a dismisura dai discorsi retorici del capo degli incorruttibili per il quale nutre un inconfessabile desiderio sessuale. Nel 32% per cento dei casi viene incaprettato dai corrotti, dopo un malriuscito tentativo di infiltrazione[5].

Il corrotto della squadra degli incorruttibili

Nella squadra degli incorruttibili viene previsto per contratto anche un corrotto che finge di essere incorruttibile per informare i corrotti. Può accadere anche che venga scoperto e venir corrotto dagli incorruttibili in modo tale da dare informazioni sbagliate ai corrotti. A sua volta può essere scoperto dai corrotti ed essere corrotto per la seconda volta affinché dica i veri piani ma faccia credere di dire i piani falsi. Questo continuo corrompersi può continuare all’infinito o fino a quando il corrotto accumula abbastanza denaro per ritirarsi a vita privata.

La belloccia mentre si appropinqua al capo degli incorrutibili.

La belloccia

Nel 54% dei casi è la moglie del corruttore che però fa una corte sfrenata al capo degli incorruttibili. Di solito lo va a trovare completamente nuda inventandosi delle scuse cretine. Il capo degli incorruttibili però, a causa del suo nome, fa una faccia compunta e le mette un accappatoio sulle spalle, accumulando in questo modo su di sé circa due tonnellate e mezzo di misoginia, eventualmente barattabile con una lenta morte o con quindici anni di maldicenze di ogni tipo.

I poliziotti-tappezzeria

Sono i poliziotti che vengono mandati da tutte le squadre in gioco a fare indagini, sparare, fare inseguimenti vari, morire, cadere dai tetti dei palazzi, fare incidenti mostruosi con le auto ridotte a biciclette contorte. I poliziotti-tappezzeria inoltre stanno sempre con la squadra del più forte.
Se sta vincendo il corrotto, vanno da lui, gli danno gran manate sulle spalle accompagnate da risate grasse, gli fanno risolini condiscendenti, lo applaudono a scena aperta quando si accende il sigaro con cento dollari del Monopoli, ostentano un fancazzismo viscerale e un look da picciotti mafiosi.
Se sta vincendo l’incorruttibile, sono tutti impegnatissimi con lenti d’ingrandimento, lavorano fino a tarda notte, si scambiano opinioni profonde sulle ragioni del crimine, si invitano reciprocamente a cena, dove è sempre presente una coppia di poliziotti serissimi ma ricchioni, per dare un tono politicamente corretto al film.

Finale

Alla fine vincono sempre i buoni.

Note

  1. ^ Per non dire stereotipati.
  2. ^ Analisi dei film in cui il poliziotto buono sconfigge il poliziotto cattivo, Commissario Basettoni, n. 1615 di Topolino.
  3. ^ Ennio Annio è il famoso regista di La Febbra e altri capolavori minori.
  4. ^ Si rammenta per inciso che sotto a 66 si trovano solo le forme primitive di vita come gli amminoacidi e i leghisti.
  5. ^ Travestito da santone ucraino cerca di convertire i corrotti ad una fede scismatica conosciuta solo in alcune vallate del Don.

Voci correlate