Fico d'India

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia denuclearizzata.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
I fichi d'India: una terribile mutazione genetica del ficus originale.
Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Fico d'India

Il fico d'India è una pianta particolarmente attraente dalla carnagione mulatta.

Descrizione

Secondo le descrizioni scientifiche del fico d'India, esso ha origini messicane. Una leggenda narra che i suoi genitori dovettero affrontare il grave problema dell'immigrazione causato dalla sovrappopolazione di balle di fieno e roditori di cognome Gonzalez, prima di approdare a Mumbai e mettere al mondo il ficus.

Il fico d'India è alto e slanciato, arrivando a raggiungere anche i 5 metri di altezza. Nel suo fusto[1] si possono notare cladodi a forma di tartaruga, i quali permettono la fotosintesi clorofilliana usando la luce del lettino abbronzante al posto dei raggi solari e per l'idratazione assorbono bevande energetiche al limone al posto dell'acqua. Dalle sue areole nascono fiori e frutti, in modo da ammaliare anche il più scorbutico degli agricoltori catanesi. Infine, per via del suo aspetto, il fico d'India è considerato una pianta succulenta, aggettivo che da sempre si contende con lo gnocco fritto emiliano.

Il fico d'India ha però un carattere che non rispecchia la sua bellezza esteriore. Viene spesso descritto come un tipo pungente e puntiglioso, a tratti anche irritante. Tra essi, tutte le sue ex ragazze, o anche coloro che gli sono stati accanto durante il corso della sua vita, hanno dichiarato di ritenerlo altresì una spina nel fianco.

Compagni

Una delle tecniche più antiche usate dai bonazzi per sembrare ancora più bonazzi e attirare l'attenzione su di sé è quella di essere accompagnati da cessi. Per tale motivo il fico d'India lo si può trovare in presenza di insetti e funghi, oltre che nelle vicinanze di piante grasse.

Cocciniglie, farfalle, vespe e mosche sono gli insetti che più invadono la privacy del malcapitato fico d'India autoinvitandosi a cena e scroccando la polpa dei frutti, polline e alcuni shot di Jägermeister. Va meglio con i funghi, in quanto per cacciarli bastano soltanto alcuni farmaci antimicotici e un appuntamento dall'estetista.

Curiosità

  • Il fico d'India ha una spiccata dote nel photobombing, riuscendo addirittura a comparire sullo stemma della bandiera messicana.
  • Fico d'India è il titolo di un film del 1980 che, per uno strano scherzo del destino, ha per protagonista una fica.
  • Nonostante sia d'India, il fico si è sviluppato maggiormente in Messico e in Sicilia per l'abbondanza di raggi UV che colpiscono queste terre e gli donano un'abbronzatura da far invidia.
  • Il frutto del fico d'India ha proprietà astringenti, diuretiche, antiossidanti, cicatrizzanti, disintossicanti e dishippopotomonstrosesquipedaliofobici.
  • Il fico d'India ha più usi del coltellino svizzero, ma non lo dice in giro perché ci ha dato un taglio.
  • Il fico d'India è ricco di minerali quali calcio, fosforo, vitamina C e soprattutto steroidi.

Voci correlate

Note

  1. ^ Anche le parti che lo compongono sono virili.