Falso invalido

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Un non-vedente insieme al suo cane-guida.
Signore con accento napoletano e occhiali scuri : Quando ho saputo che c'era una percentuale di assunti riservata ad individui appartenenti a categorie protette, come disabili o non-vedenti... io, là, non ci ho visto più!


Prova vivente della validità della teoria evoluzionista, il falso invalido (parassita endocellulare obbligato detto anche Paraculo,sottospecie appartenente al genere Homo parassitis) compare nel mondo animale solo successivamente all'istituzione di varie forme di assistenza riservate a persone disabili; forme di assistenza quali pensione d'invalidità, assegni di accompagnamento, quote di assunzioni e parcheggi riservati. Tutto questo buonismo differenziato, che privilegia alcuni cittadini a discapito di altri, genera da quasi un secolo strane forme di disabilità circostanziali in soggetti apparentemente sani che, indispettiti per il fatto di non usufruire anch'essi di tali privilegi, vengono colpiti da strane menomazioni visive, uditive o motorie che compaiono improvvisamente in occasione di una visita fiscale o semplicemente quando avvertono la presenza di un pubblico ufficiale; e scompaiono subito dopo.

Al giorno d'oggi, percepire ingiustamente una pensione d'invalidità può essere considerato un vero e proprio lavoro e, come ogni lavoro, anche quello del falso invalido richiede un periodo di formazione e vari livelli di retribuzione in base all'esperienza e all'anzianità. L'amicizia con un falso invalido di lungo corso è fondamentale sia poter iniziare sia poter apprendere i primi concetti basilari, nonché qualche trucco del mestiere; difficilmente un falso invalido autodidatta riesce ad entrare in questo magico mondo, né tanto meno a rimanerci a lungo e a fare carriera. Questo perché siamo in Italia e anche sul fronte del parassitismo statale si sono create le cosiddette "caste" e, in mancanza dei giusti agganci, è pressoché impossibile entrare a farvi parte. Non solo: come vedremo in questa breve panoramica, per il falso invalido, una volta entrato, non è per niente facile restarci.


La scelta del tipo di invalidità

Quattro paraplegici si trastullano come possono, prima di andare a ritirare la pensione di invalidità.

Come molte altre strade, anche quella del falso invalido richiede una certa vocazione per poter essere intrapresa. La semplice voglia di prendere soldi senza fare un cazzo non è per nulla sufficiente; occorre essere dotati di una vera e propria cultura del non fare un cazzo tutto il giorno. Tu, che in questo momento sei di fronte ad un pc a leggere questa pagina, probabilmente ne sei in possesso, ma non è detto. Ad una certa ora ti verrà fame e potresti non accontentarti di qualche snack o di qualche schifezza preparata da altri che trovi dentro casa tua; se penserai di recarti subito al mercato rionale o al supermarket per comprare qualcosa, beh, sappi che è una scelta molto avventata: uscire a fare la spesa non fa parte della cultura fancazzista di cui sopra e di certo la carriera del falso zoppo non fa per te. Per lo stesso motivo, leggere romanzi e guardare film non sono certo i passatempi che può permettersi un falso cieco: il giorno che un finanziere o un ispettore dell'INPS dovesse entrare dentro casa, sarà difficile che crederà a certe spiegazioni improvvisate di fronte ad uno scaffale pieno di libri di Umberto Eco o di DVD di Jenna Jameson.

Avrete certamente intuito che le rinunce e i sacrifici che è disposto a compiere, sono proprio l'elemento in base al quale l'aspirante falso invalido deve scegliere la categoria a cui afferire. Per cui, non sarà il caso di farsi dare un'invalidità di tipo motorio se vuole partecipare alla Maratona di New York, né una di tipo visivo se il passaggio di una bella gnocca (o di un bello gnocco, a seconda dei suoi gusti) non lo lascia indifferente, né una di tipo mentale se prende parte a tornei di scacchi, né una di tipo uditivo se ha intenzione di seguire Gianluca Grignani in una sua tournee musicale (uhm... no, forse nel caso di Grignani, la sordità di uno spettatore può essere ritenuta plausibile; e può esserlo anche un'invalidità di tipo mentale!).

Il certificato medico

Un medico della ASL, dopo aver rilasciato alcuni certificati di invalidità.

Il passo successivo consiste nel recarsi da un medico diversamente onesto che, in cambio di un congruo contributo per la costruzione del suo ospedale nel Bazookistan, accetta di attestare una totale o parziale infermità (fisica o mentale) dell'aspirante falso invalido. L'ammontare del contributo da versare varierà a seconda dell'anzianità del medico, della provincia in cui è situato il suo studio, dell'affidabilità attribuita all'aspirante falso invalido a che faccia buon uso del certificato che lui è pronto a firmare... e delle dimensioni dell'ospedale che è intenzionato a costruire.

La scelta del medico deve essere condotta esclusivamente sulla base di una sua rinomata fama nell'ambiente dei falsi invalidi (inizia da qui l'importanza delle conoscenze e degli agganci). Quella di andare a tentativi è una strategia che il falso invalido avveduto deve assolutamente evitare: fra tutti i bravi medici che ci sono, solidali con la causa dei bisognosi (e bisognosi anch'essi di solidarietà), potrebbe capitare disgraziatamente di rivolgersi proprio a quell'unico spione, vastaso e caino che, oltre a rifiutare la sua offerta, sarebbe capace perfino di sporgere denuncia, tanto per farsi bello agli occhi delle forze dell'ordine e a quelli del popolaccio giustizialista. Incurante, oltretutto, del discredito che getterebbe sull'intera sua categoria.


Una vita non felice come molti credono

Un altro non-vedente dà indicazioni stradali ad un disoccupato a reddito zero (cieco anche lui, dalla nascita).

C'è chi crede che, una volta conseguita la certificazione necessaria, il grosso sia fatto: niente di più sbagliato!

Tanto per incominciare, la burocrazia non fa affatto distinzioni fra invalidi veri e invalidi finti e così anche il falso invalido, per ottenere i vari benefits che gli spettano di diritto (ora che è in possesso del certificato), è costretto a fare lunghe file agli sportelli dei vari uffici, possibilmente in sedia a rotelle oppure con occhiali scuri ed un accompagnatore al seguito[1].
Poi deve affrontare il nuovo stile di vita: inevitabilmente un falso invalido crea una strana aura di mistero intorno a sé e chiunque, nel notare una persona mai impegnata in alcun lavoro, pur avendo poco più di 40 anni, si pone delle domande. E un bel giorno, porrà tali domande anche al diretto interessato. Una risposta come "sono disoccupato" potrebbe essere poco convincente, per uno non ostenta quasi mai un'espressione triste e incupita. Una risposta come "faccio il guardiano notturno" potrebbe essere poco convincente, per uno che non passa l'intera giornata a letto. Una risposta come "si faccia i cazzi suoi" potrebbe essere poco educata, per uno che non vuol dare un motivo in più alla persona curiosa di nutrire dei dubbi sull'integrità della propria condotta, di esporre tali dubbi ad altre persone, che a loro volta li riferiscono ad altre ancora, fino a che non giungono alle orecchie di chi fa i controlli e che finisce col dare delle risposte alla persona dubbiosa da cui è partita la catena, dandole magari anche qualche soddisfazione. Sì, perché soprattutto in tempi di crisi economica, ci sono certi pezzentoni ignoranti che godono quando viene scovato un falso invalido e che godono anche delle sanzioni che gli vengono inflitte, quasi si trattasse di una persona che ruba qualcosa alla collettività (che gentaglia, vorrei vedere loro al posto suo!).

Una portalettere impossibilitata a svolgere normalmente il proprio lavoro, a causa di un polso dolorante (questa è vera[2]!).

Poi c'è il problema di uscire a fare la spesa. Una discreta parte dei falsi invalidi viene scoperta proprio mentre si reca al supermercato: il falso cieco che legge attentamente le etichette dei prodotti, il falso paralitico che trasporta senza problemi buste pesanti oltre 10 chili l'una, il falso scemo che calcola gli importi del totale e del resto meglio delle cassiere… ciononostante anche un falso invalido ha bisogno di nutrirsi. Chi può permetterselo mangia al ristorante o manda un'altra persona a fare la spesa per lui; ma i falsi invalidi più furbi conoscono un trucco molto più semplice: quello di fare la spesa sempre di sera, dopo le 20.00, quando finanzieri e altri ficcanaso da noi stipendiati hanno già finito la loro giornata di lavoro, timbrato il loro cartellino di uscita e non si mettono certo a fare ore di lavoro straordinario (anche perché lo Stato non ha i soldi per pagargliele).

Ma l'ostacolo più grosso da sormontare è costituito dalla cifra esigua a cui ammonta una pensione di invalidità: nella maggior parte dei casi è compresa fra i 600 e gli 800 euro! Ebbene sì, una cifra ridicola, che difficilmente può essere sufficiente per sopravvivere. Viene da domandarsi come può uno Stato essere così cinico e baro nei confronti di un povero cristo che prova ad ingegnarsi? Insensibile al punto tale da non ricompensare equamente i sacrifici fatti in precedenza, per corrompere medici e autorità di altri enti, che (come abbiamo visto) non si sono certo accontentati di pochi spiccioli. E, oltre che un'ingiustizia, è sbagliato anche in quanto ostacolo alla crescita economica perché, così facendo, si ripaga un investimento con una resa davvero misera, con conseguente ricaduta negativa per l'economia reale. Poi, volendo, ci si potrebbe chiedere anche come possa fare un disabile vero, a sopravvivere e a far fronte alla sua disabilità con una somma così irrisoria... ma quello è un altro discorso. E poi, chi se ne frega dei disabili veri? Quelli possono pure morire, così, magari si possono aumentare i soldi da elargire a quelli finti.

Per quei falsi invalidi che sono allo stesso tempo proprietari di immobili intestati a vari prestanome e dati abusivamente in affitto, oltre che usurai e fornitori di videopoker truccati, il problema dell'arrivare a fine mese non sussiste: è chiaro che per loro la pensione di invalidità costituisce come una specie di ciliegina sulla torta, un "tocco di raffinatezza" in più, utile solo ad innalzare maggiormente la stima e il rispetto nei loro confronti da parte di tutte le persone che stanno loro intorno. Mentre, per tutti gli altri falsi invalidi (più onesti e dignitosi), si rende purtroppo inevitabile svolgere anche qualche attività lavorativa per poter sbarcare il lunario.


Il lavoro aggiuntivo

Un sordo ascolta attentamente il parere di una critica musicale sul pezzo appena eseguito da lui e dalla sua banda
(anche questa è vera[3]!).

Spesso è proprio tale lavoro, ad essere causa della scoperta da parte degli inquirenti. Il caso più frequente è quello dei falsi ciechi che vengono beccati alla guida di vari automezzi: andrebbero semplicemente ri-catalogati da "falsi ciechi" ad "veri idioti" ed assegnati loro i benefici che spettano a questi ultimi; ma, purtroppo per loro, le istituzioni non sono così efficienti e si preoccupano solo di togliere loro i diritti faticosamente acquisiti. Fortunatamente esistono altri lavori che possono essere svolti con molti meno rischi; sia lavori regolari che saltuari.

  • Nel caso di un lavoro regolare, un falso invalido deve innanzitutto farsi assumere come impiegato appartenente a "categorie protette". Dopo di che, dovrà in qualche modo farsi amico della persona che dovrà prodigarsi, appunto, nel "proteggerlo" nel momento in cui venisse scoperto da qualche dirigente o, peggio ancora, da qualche disabile vero, che dovesse rosicare perché convinto di non essere stato assunto per colpa di uno che gli ha rubato il posto[4]. Fra le tante "categorie proteggenti" segnaliamo sindacalisti, ispettori del lavoro e funzionari di vario tipo addetti allo smarrimento delle denunce.
  • Nel caso di un lavoro saltuario e non regolare, occorre invece che esso sia il meno possibile "alla luce del sole". La prostituta o il pappone sono le professioni ideali per quei falsi invalidi che si sentono liberi da inibizioni e da preconcetti anche sul fronte sessuale (oltre che sui fronti civile e penale). Invece, per i falsi invalidi un po' più bigotti, sono consigliate professioni come il muratore, il bracciante agricolo o l'artigiano da retrobottega (sempre pronto a scappare dalla finestra). Ogni altra professione esercitata di giorno e in luoghi aperti al pubblico è molto pericolosa, in quanto facilmente individuabile da quei controlli che, negli ultimi anni, si sono fatti sempre più frequenti e diffusi da parte della Finanza. Purtroppo, da un po' di tempo a questa parte, le nostre Fiamme Gialle, anziché perseguire quelli che rubano o sprecano il denaro pubblico, se ne vanno in giro per bar, ristoranti, boutiques, parrucchieri, officine-auto... per poi mettersi ad indagare sul malcapitato che fa loro lo shampoo o che ricarica la batteria della loro auto e che spesso ha anche la gentilezza di non rilasciare quell'odiosa ricevuta che li costringerebbe a pagare il 22% in più di IVA (che ingrati!).


Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse vuoi veder crescere le margherite dalla parte delle radici?

Nemmeno tre giorni prima era a terra sanguinante che pareva morto e qui invece viene beccato tutto bello arzillo, mentre se ne va allo stadio a tifare Inghilterra.
E quelli che dovrebbero vigilare, cosa fanno? Dormono!
  • È guerra di cifre sul numero dei falsi invalidi presenti nel nostro Bel Paese: secondo le associazioni dei disabili, quelli falsi sono appena il 4% di quelli riconosciuti; l'INPS invece aumenta tale stima al 25%, dal momento che, per ogni 4 disabili controllati, ne beccano uno che finge. In realtà, questo gap si può benissimo spiegare con una buona dose di fortuna da parte di coloro che campionano i disabili da controllare.
  • Chi di voi fosse lavoratore dipendente, avrà avuto bisogno almeno una volta di prendere un permesso tra le 10.30 e le 11.30 del mattino di un giorno feriale e di attraversare le vie del centro di una città capoluogo; e avrà notato che stranamente, anche a quell'ora, tanti uomini e donne in età lavorativa affollano bar, negozi e tabaccherie, creando anche un traffico insopportabile per le strade. Siamo forse circondati da falsi invalidi e da falsi ammalati? È un'ipotesi alquanto azzardata; in realtà può essere benissimo possibile che tutte quelle persone fossero anche loro dei lavoratori che, come voi, avevano chiesto ed ottenuto un permesso di uscita dal lavoro, esattamente lo stesso giorno e alla stessa ora.
  • E ora che vi siete presi questi minuti di pausa per leggere questo articolo, per favore, tornate subito a produrre e dare il vostro contributo all'aumento del Pil nazionale: le casse dello Stato hanno bisogno delle vostre tasse, per poter aiutare tanta povera gente meno fortunata di voi!



Voci correlate

Note

  1. ^ Non si sa mai: anche fra alcuni semplici impiegati ci può essere quello che si insospettisce nel vedere un sordo con l'auricolare dell'i-pod, un cieco che legge il giornale o un paralitico tutto sudato e in tenuta sportiva.
  2. ^ Postina si fingeva malata, intanto vinceva gare di bodybuiding
  3. ^ Era sordo ma suonava in una banda! E non faceva certo Beethoven di cognome!
  4. ^ A differenza dei falsi invalidi (persone notoriamente pacate e sempre disponibili al dialogo), i veri disabili sono persone assolutamente intrattabili! E non perdono mai occasione di mettere in mostra il loro pessimo carattere, al punto che si incazzano come iene anche per delle bazzecole insignificanti, come ad esempio un posto di lavoro.