Factotum

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Il factotum (Polypus diligens).
« Largo al factotum della città. Largo! »
(Largo al factotum (cavatina di Figaro), seconda scena, atto primo, dal Barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini.)
« V'è la risorsa, poi, del mestiere colla donnetta... col cavaliere...
Tutti mi chiedono, tutti mi vogliono, donne, ragazzi, vecchi, fanciulle... »
(Ma siamo sicuri che stiamo parlando di un factotum?)

Il termine factotum è composto (saremmo pronti a giurarlo) dalle parole fac e totum che, tradotte fedelmente dal dizionario Anglatino-Itagliano della Ciappi, significano "fottetevi tutti!" L'esclamazione è generalmente proferita da una persona che svolge mansioni eterogenee e come uomo di fiducia, ma che si è stancato di correre a destra e manca per soddisfare tutti i capricci di quei viziati riccastri. Di norma il factotum si intende di tutto, è in grado di dipingere la facciata di un palazzo, costruire un ponte tibetano, assemblare un dragamine e, mentre vi rammenda i calzini, preparare una Fondue bourguignonne accompagnata da Carbonade flamande in salsa Soubise. Oggi assume spesso accezione negativa, di chi vive di intrallazzi e lavori precari, quasi sempre riferendosi a soggetti provenienti dalla Polosvacchia, o comunque da qualche altra parte ad est di Trieste.

« Nema problema! Noi fa muro, mette eletrico, vernicia e poi pulisce tuto. »
(Tipica frase di un factotum croato.)

L'ultima parte della frase significa che torneranno in seguito, quando non ci siete, per "ripulire" l'appartamento.

Cenni storici

Se pensiamo al factotum perfetto, ci viene in mente subito lui.

La figura del factotum è presente in epoche remotissime. Come risaputo, gli etruschi tumulavano i loro defunti assieme agli oggetti che avevano cari in vita. Nella cosiddetta "tomba del rumeno", scoperta nella necropoli di Cerveteri, sono stati trovati: un pennello, alcuni chiodi, una sega, un maleppeggio, due mangianastri rubati e un coltellino svizzero. Chiaramente siamo di fronte alla figura che nella società etrusca corrispondeva al "ghepensmì", una sorta di stregone capace di apprendere i segreti delle più disparate arti, semplicemente bevendo birra fino a notte fonda assieme al loro possessore.
Da alcune incisioni rupestri, trovate nei pressi di un antico villaggio vichingo nei pressi di Katsjøvik, emerge l'esistenza del køngsvinger, che si occupava di costruire scafi, cucire pellicce, dar fuoco ai barboni, forgiare spade e fabbricare elmi, mentre delle corna se ne occupavano le donne. Ne troviamo traccia anche nel medioevo, lo testimonia un manoscritto di Pippolone da Focaccia.

« Et erano alcuni li quali facean opere de lo più disparato tipo, avvezzi all'uso de la mazza quanto de lo forcone. »
(Pippolone da Focaccia, Arti et mestieri de lo borgo di Sutri. Viterbo, 1234.)
Cosa sarebbe un factotum senza uno di questi?

La figura del factotum raggiunse l'apice della considerazione alla corte dei Medici, mentre ria sorte ebbero a quella degli Infermieri (poco interessati al vento di rinnovamento che caratterizzò il periodo rinascimentale). Il più famoso di essi, celebrato nell'opera Beoni di Lorenzo de' Medici, era Marsilio dalla Fionda. Egli si occupava normalmente di elettric architettura, arredamento da interni, idraulica, riscaldamento e stucchi. Era anche un abile orafo, un fine cesellatore, un giardiniere mirabile e un leggendario cacciatore di quaglie, ma la cosa che destò il più grande stupore, fu quando fece partorire la contessina Bernarda della Vacca nella Sala degli arazzi a Palazzo Vecchio.
Agli inizi del 1900, l'emigrazione verso gli Stati Uniti si portò via la maggior parte dei factotum del nostro Paese, i pochi rimasti se li portò via la malaria. Iniziammo quindi ad importarli dai paesi dell'Est, ovviamente in modo illegale, per farne manodopera a basso costo. La loro prole oggi detiene praticamente il monopolio dei "lavoretti", se devi imbiancare trovi solo ditte che ti mandano una squadra di croati, e non è la Dinamo Zagabria.

Cultura popolare

Il capolav libro di Bukowski.

Factotum è anche il titolo di un romanzo del 1975, scritto da Charles Bukowski, da cui è scaturito un film nel 2005 diretto da Bent Hamer e interpretato da Matt Dillon. Il regista si è sempre dichiarato affascinato dal personaggio di Henry Chinaski, in particolare, da come riesca a bere un ettolitro di whisky scadente e farsi una puttana subito dopo, attività quest'ultima di difficile realizzazione durante una sbornia, seconda solo a quella di fare un puzzle da 5000 pezzi senza avere la scatola. Il film fu presentato nella sezione Opere vomitate di getto al Festival di Cannes, ottenendo immediatamente tre vaffanculo e una diffida a non ripetere certe bravate.

Trama

Henry Chinaski, l'alter ego di Bukowski, è in cerca di un lavoro ed è determinato a non trovarlo. Dopo essere stato rifiutato per l'arruolamento nella Seconda Guerra Mondiale, passerà da un mestiere all'altro, vivendo alla giornata tra rapporti sessuali occasionali, droghe pesanti e sbornie continue.

(Henry Chinaski viene rifiutato dall'ufficiale addetto all'arruolamento.)


Il film

Factotum: Una torbida storia di alcol etilico, neve e narici.
Interprete Personaggio Ruolo
Matt Dillon Henry Chinaski Il factotum alcolizzato
Lili Taylor Jan Una puttana
Fisher Stevens Manny Un barman
Marisa Tomei Laura Una mignotta
Didier Flamand Pierre Un barista
Adrienne Shelly Jerry Una troia
Karen Young Grace Una troia alcolizzata
Thomas Lyons Tony Un barista alcolizzato
Dee Norton Pink Una barista troia

Voci correlate