Facebook

Da Condiclodepia, l'onciclepadia disclesica.
(Rimpallato da FB)
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NonNews

NonNotizie contiene diffamazioni e disinformazioni riguardanti Facebook.

« Grazie per esserti schedato da solo. »
(La Polpost ad ogni nuovo utente di Facebook)
« E a cosa dovrebbero servirmi gli occhi dello shinigami, Ryuk? Ho già Facebook. »
« Adesso chiudo... »
(Utente medio)
« Basta con questo Feisebuck! »
(Mamma dell'utente medio, 3 ore dopo)
« Vediamo un po' chi c'è in linea... »
(Mamma di sopra, dopo che il figlio ha spento il computer)

Facebook, in italiano "Faccialibro" (anche noto come Fessbook, Facebukkake o in una recente traduzione toscanaccia Facciadibuco) è un sito web che si autodefinisce "social network" nonostante sia in verità un Asocial network, tenendo conto della massa di asociali sfigati che lo popolano. È sconosciuto l'obiettivo primario di Facebook, ma il risultato accidentale della sua creazione è stato privare di ogni significato le parole "amico" e "mi piace".

Descrizione

« Sono un losco figuro con un impermeabile e gli occhiali da sole anche se sono le sette di sera. Mi parlerebbe di lei, dei suoi dati personali, i suoi interessi commerciali, le sue perversioni sessuali, chi voterà nel 2025 e poi compilarmi una lista, il più possibile precisa, di tutte le sue amicizie, frequentazioni e di tutti i posti che ha visitato durante la sua vita? »
« Buongiorno, sono un simpatico sito internet che usano tutti e che ti permette di restare in contatto con i tuoi amici, mi potrebbe per favore comunicare tutti i suoi dati personali, i suoi orientamenti commerciali, sessuali e politici e poi compilarmi una lista il più possibile precisa di tutte le sue amicizie, frequentazioni e di tutti i posti che ha visitato durante la sua vita? »

Facebook funziona in base al paradosso mentale che induce una persona, certamente con complessi affettivi e storie di stupro alle spalle, a dire no alla prima persona, ma a dire sì al sito. Sfruttando questo paradosso, il sito induce la gente a iscriversi, in modo magari da poter incontrare persone con i propri stessi interessi, che frequentano lo stesso bar per annegare i dolori nell'alcol, che conoscono le stesse persone che conosci tu[1] o magari tenerti in contatto con tutti quegli stronzi che con tanta fatica avevi rimosso dalla tua vita.

Pur mascherandosi dietro questo intento e mantenendo gratuite la maggior parte delle sue funzioni, Facebook è di fatto una società a scopo di lucro che gestisce il più grande traffico di informazioni personali, interessi commerciali, uranio impoverito e schiavi. Ogni giorno infatti ricava denaro vendendo tutto ciò che gli stessi utenti dicono di loro spontanea volontà. Il crimine perfetto. Ma nessuno è capace di ribellarsi, perché i vantaggi sembrano superare di gran lunga gli svantaggi. In fondo basta cliccare una sola volta la pagina "Rocco l'arrotino", perché Google ti invii pubblicità di Strap-on dildo fino alla fine della tua esistenza, comodo no? Ma il motivo principale per l'apparente incapacità di liberarsi dalla presa della grande F è che l'utente medio ha un QI minore di quello di Flavia Vento.

Le cifre

Nato nel 2045, poi spedito indietro nel tempo al 2007 per impadronirsi del mondo con i suoi traffici e uccidere Sarah Connor, il giovane social network viene all'inizio utilizzato solo da impiegati delle risorse umane per gestire curricula e assunzioni, con un numero di iscritti a livello mondiale che non superava il milione di persone. La svolta c'è stata l'11 settembre 2001 quando quei milioni di utenti si sono accorti di poter diventare celebri in internet per aver caricato simpatiche foto di se stessi che sorreggono le torri pendenti di New York. Da allora l'incremento delle iscrizioni è stato vertiginoso, arrivando nel 2014 a 72 miliardi di persone. Vere e non. Curioso invece un processo intestino al social network chiamato Anticonformismo da Facebook, che impone i soggetti coinvolti a lasciare facebook, pubblicizzando la loro scelta di vita su Twitter e Instagram. Questo processo ha portato alla chiusura di 2 miliardi di pagine Facebook. Il 90% delle quali era già stato riaperto il giorno seguente alla chiusura.

Ok, ci sono proprio tutti.

Pagine

Come se non bastasse, c'è da annoverare anche il fenomeno dell'agglomeramento di lerciume informatico internauta che passa sotto il nome di "Pagine di Facebook". È biopsicodermaclinicatologicamente testato che i creatori delle pagine di Facebook hanno un bisogno viscerale di sentirsi parte di una cerchia di persone che pensano e che non conoscono la lingua italiana neppure per sentito dire.

Ecco alcune pagine/gruppi che hanno contribuito ad alzare vertiginosamente il livello culturale di questo social network:

  • Quelli che mi aggiungi a fare su Facebook se poi per strada non mi saluti
  • Quelli che mi saluti a fare per strada se poi non mi aggiungi su Facebook
  • Quelli che mi aggiungi a fare per strada se poi su Facebook non mi saluti
  • Quelli che quando si presentano non ascoltano il nome degli altri
  • Quelli che...e anche oggi non ho fatto un cazzo...
  • Quelli che il nuovo Facebook non ci piace
  • Quelli che al mattino non gli devi rompere i coglioni
  • Quelli che sei cresciuto negli anni '90 se...
  • Quelli che CONTRO L'ABORTO A FAVORE DELLA LEGGE
  • Quelli che perché ti vado scansando per strada e mi aggiungi su Facebook?
  • Quelli che...votarono Barabba
  • Quelli che scopri chi visita il tuo profilo
  • Quelli che gli puzzano le ascelle anche dopo essersele lavate
  • ρєя тυттє ℓє ρєяѕσиє кσи gℓι σккι ¢αѕтαиι
  • Quelli che... se tocchi la mia amica/amico/gatto/cane ti uccido
  • Qll k skrvn km kzz vgln e dv vgln
  • Quelli che si fanno il bidet solo una volta al mese

La lista si protrarrebbe da qui all'eternità, ma per non provocare troppo il vostro intestino la finiamo qui.

   La stessa cosa ma di più: Pagine di Facebook.

Tipologie di utenti

   La stessa cosa ma di più: Liker.
  • Facebookomane Innamorato: gli appartenenti a questa categoria ostentano le proprie relazioni improbabili e disumane. Sono pagine piene di dichiarazioni di amore, status "civili" ributtanti che farebbero rabbrividire Satana, come "Sposato con il letto", "Relazione aperta con mia sorella" o "Relazione difficile con il mio commercialista". Ogni occasione viene colta per urlare quanto siano coinvolti e legati, con poesie stucchevoli, citazioni poetiche da Baci Perugina, brani di Federico Moccia e vare citazioni di Fabio Volo e frasi improbabili di John Lennon e Jim Morrison.
  • Facebookomane Bimbominkia: una categoria frustrante e urticante come una medusa con le mestruazioni. Si iscrive ad ogni gruppo che presenti "K" a profusione e aggiunge praticamente chiunque, il suo solo scopo è fare numero. Si può assimilare a un Cavallo di Troia. Alla fine della giornata avrà 4752 amici accomunati da una sola cosa: non sapere chi cazzo sia il pirla che li ha aggiunti. Variante più irritante e degenere è il Bimbominkia Spammatore. Dotato di simili comportamenti e composizione molecolare dei suddetti, eccelle però nell'antica arte di fracassare i coglioni, contattandoti in chat durante una colonscopia, pubblicizzando le sue "interessantissime" pagine e "spammando" messaggi in aramaico moderno come <<Ciau diventi fan delle my pagg x favoreee daiiii tvb???>>. Persino Fabio Volo si è detto indignato per l'esistenza di questa specie di ominidi. Attenzione, una esposizione prolungata a Bimbominkia porta alla misantropia fulminante.
Ecco cosa potresti ricevere un giorno quando meno te l'aspetti.
  • Facebookomane Misantropo: derisi e considerati come alternativi, di fatto provano semplicemente ad andare avanti senza incappare in strane fenomenologie di Facebook, sempre con la chat offline, ascoltando gruppi musicali dimenticati da tutti, silenziosamente correggendo la grammatica dei post altrui e restaurando la pagina Facebook di Nonciclopedia.
  • Facebookomane Discotecaro: un animale che non aspetta altro se non la domenica mattina, quando la gente normale dorme, per fare un resoconto del suo umanamente letale sabato sera alcolico passato in 10 discoteche diverse, postando prove fotografiche delle sue inottemperanze delle norme della guida in stato di ebbrezza, test di sieropositività e foto di "amici" che quasi sicuramente non hanno firmato liberatorie. La sua costanza nel riproporre ogni settimana i suoi resoconti e pubblicare gruppi pro alcool e sballo risulterà talmente irritante da indurre lo "scompagnamento".
  • Facebookomane Mondano: Questa variante vive per far sapere agli altri quello che fa. Ogni secondo. Nei suoi post deve sempre dimostrare di fare mille cose diverse per far vedere a tutti che è circondato da amici e si diverte un mondo. Lo riconosci da aggiornamenti di stato del tipo "E stasera tutti a fare Bungee jumping!", "Marco, dici a Giangi che ci vediamo stasera al raduno del Ku Klux Klan?", "in partenza per Capriii!" o "È l'ora della cacca!". Come se a qualcuno fregasse.
  • Facebookomane che non sa di esserlo: dice a tutti di odiare Facebook ma è connesso 20 ore al giorno, solitamente è sui 30 anni, comunista, disadattato sociale e non si lava.
  • Facebookomane PR: violatore della privacy, colpevole di invasione della proprietà privata, il PR utilizza Facebook come un serial killer, per raccogliere le adesioni ai suoi millemila eventi di merda. Accedendo al sito si potrebbero trovare 128 messaggi, si potrebbe pensare che il mondo intero richieda la vostra attenzione, ma no. Sono tutti inviti per eventi creati dal Pr, Concerti di Vasco Rossi, Concerti di cover band di Vasco Rossi, sagra della salsiccia con Vasco Rossi.
  • Facebookomane Credulone: si iscrive a tutti i gruppi che promettano di controllare e elencare le visualizzazioni alla propria pagina, far perdere la verginità, far perdere peso o di allungare il pene.
  • Facebookomane Politicizzato: piccolo troll amorfo il cui unico scopo è copiare e incollare o caricare collegamenti di tutto quello che esce dalle bocche di Travaglio, Grillo, Salvini o chiunque altro, cambiando punto di vista e bandiera politica ogni 5 minuti, criticando ogni persona e presa di posizione.
Anche un posto per condividere problemi e soluzioni.
  • Facebookomane Modello: narcisista da manuale, a tal punto che se potesse clonare se stesso ci farebbe sesso, passa 24 ore del giorno a caricare foto di sé in tutte le pose, ogni possibile outfit, ogni densità di colore, scale cromatiche e filtri possibili. Una pagina che urla "Guardatemi, donne e uomini! Vado in palestra! Sono più figo/a di voi!". Caso particolare è quello del genere femminile che metterà sul profilo una foto delle sue tette, scrivendo poi post sulla falsa riga di "ma è possibile che su Facebook la gente non faccia altro che provarci con me?". E che cazzo ti aspettavi mettendo le tue tette in cornice, di vincere una borsa di studio?
  • Facebookomane Frustrato: triste, depresso, praticamente un cadavere. Nei suoi spasmi post-mortem condivide canzoni di Masini, vivendo una sorta di relazione di codipendenza con i propri amici (anch'essi depressi e disadattati), condividendo gruppi del tipo "Perché mi va tutto male?" o "Quelli che...gli è morto il gatto e se ne accorgono dalla puzza che proviene da sotto il letto". Di fatto condividendo questi link sperano di richiamare l'attenzione della specie umana, un po' di pietà o solidarietà verso la propria triste vita, ma su Facebook ci sono bestie, non persone e nessuno lascia mai commenti sulla bacheca di questi poveri derelitti.
  • Facebookomane Otaku: ogni frase scritta è piena di emoji, tanto che diventa un rebus provare a leggere i loro stati (Attenzione, non approcciare in solitaria. Si consiglia l'ausilio di un Egittologo per la comprensione e la traduzione con l'italiano). Condivide tutti i link contenenti un personaggio di anime, manga o videogiochi di cui magari hanno solo sentito parlare. Solitamente feticisti nippomani, praticano onanismo e sodomia su cuscini con disegni di personaggi succitati e con bacchette giapponesi. In quanto pervertiti in senso stretto è riconosciuta la degenerazione patologica dei soggetti in pedofilia, omosessualità e Movimento 5 Stelle. Prestare particolare attenzione alle loro bacheche, si rischia di imbattersi in fanfiction a luci rosse (ma soprattutto arcobaleno) che dissacrano capolavori dell'animazione come I Puffi e i Teletubbies e farebbero arrossire Tinto Brass.
  • Facebookomane Filosofo: una delle peggiori specie, al secondo posto probabilmente. Con una fisiologia che non necessita di nutrienti biochimici ma di attenzione, cerca di far colpo sul prossimo tartassandolo con perle di saggezza rubate da Nonciclopedia spacciandole per sue. Dedica ogni giorno almeno un memoriale al morto celebre del giorno, perché crede fortemente che se non ci fosse lui a ricordarlo, nessuno ricorderebbe la morte di Osama bin Laden. Altra specialità di questa pantegana è l'auto-elogio, esplicito e non, condividendo i risultati di test d'intelligenza scritti da 12enni, dimostrando profondità (tralasciando quella anale che probabilmente è l'unico tipo di profondità che possiede) con commenti di denuncia contro violenze e atti terroristici, e dimostrando con prove fotografiche le sue mille esperienze mondane (locandine di presentazioni di libri, locandine di teatro, locandine di corsi di cucina... ma lui nelle foto non c'è mai. Perché in realtà non ci si reca).
  • Facebookomane For Fendetta: anarchico, anti-gov, blackblock e cliente Apple. Passa intere giornate su Facebook condividendo link contro il governo, contro l'oppressione e la censura (ignorando il fatto che iscriversi ad un social network equivale ad auto-schedarsi), facendo copia-incolla di qualsiasi frase famosa che contenga la parola libertà pur non conoscendone assolutamente il significato né tanto meno l'autore, condividendo stati paranoici del tipo "NON ANDATE IN BAGNO, QUEI MALEDETTI FIGLI DI PUTTANA CI CONTROLLANO DALLA TAZZA DEL CESSO!" o "MIA MADRE È UNA SPORCA COMPLOTTISTA CAZZO, LO SAPEVO, LO SAPEVO! FOTTUTA TROIA!". Di sovente organizza cortei di protesta, ai quali poi non partecipa. Sì, perché fuori da Facebook perde improvvisamente la sua voglia di rivoluzione, in genere comincia a sudare freddo e alla fine decide di tornare a casa a "dirigere" la rivoluzione del mondo comodamente seduto sul suo cuscino per le emorroidi.
  • Facebookomane Figa-di-legno: una delle più grandi e pericolose trappole per tutti i morti di figa. In genere si tratta di ragazzine dai 16 ai 20 anni che tappezzano i loro account di foto provocanti e al limite del pornografico, tette coperte a malapena e perizomi spessi come filo interdentale. Ovviamente il 99% delle loro amicizie maschili (il rimanente 1% è gay o conserva un minimo di dignità) cliccherà mi piace su qualsiasi loro album fotografico, lasciandosi andare a spregiudicati commenti da marmotte infoiate del tipo "AHO KE BBONAAA!!!", "KOSA T FAREI SE SAREBBI LI..." o "QUANTO VORREI SPAKKARTI IL KULOOOO!!!!!". Ed è qui che le fighe di legno cominciano a giocare, fomentando la sessualità repressa di queste ignare creature, "ANKE TU 6 MOLTO KARINO^^", " CUORICINO CUORICINO HO BISOGNO DI KOKKOLE" e "BAGNAMI TUTTA!". A quel punto il ragazzino arrapato di turno contatta in chat la carnefice con messaggi spinti sulla falsa riga di "DAI FACCIAMO SESSO VIRTUAL??? EDDAIIII HO GIà IL MIO BEL PISELLONE IN MANOOOO" e continuando a insistere a lungo, protraendo le sue volgarità per interi quarti d'ora, senza ovviamente ottenere risposta. Tutto ciò avviene con religiosa attenzione e grande goduria e soddisfazione dell'aguzzina, conscia del fatto che dall'altra parte dello schermo il maniaco stia per subire un'implosione testicolare ed una tendinite cronica. Non risponderà mai ai suoi messaggi. Studi condotti dall'equipe del Dottor House hanno dimostrato che questa fetta di utenti è per il 97% composta da esseri maschili che si fingono precoci ragazzine, vuoi per farsi due risate o per puro sadismo.
  • Facebookomane Taggatore: sadica e viscida razza che popola Facebook. Si tratta di individui cinici e spietati, che dopo aver scoperto le famigerate potenzialità del tag, hanno come unico scopo quello di rovinare la vita di chiunque, amici compresi. Devoti a Fabrizio Corona e seguaci del paparazzismo, sono presenti ad ogni festa unicamente per scattare foto compromettenti. Si riconoscono per la classica tenuta con occhiali da sole (anche al chiuso), berretto, vestiti sportivi, cellulare o fotocamera digitale direttamente fusa con la cute della mano. Ovunque siano invitati, o si siano imbucati, scattano foto a destra e a manca, rigorosamente mentre la vittima è distratta, mentre si trova in posizioni imbarazzanti, ubriaca, drogata o comunque non nel pieno delle proprie facoltà mentali. Una volta riempita la memoria della sua fotocamera, corre a pubblicare le meravigliose foto su facebook, dove le vittime verranno taggate in 430 album diversi a cui commenteranno "Quando cazzo me l'hai scattate queste foto?". Successivamente potrebbero scoprire con sommo orrore che in 15670 foto non ne sarà presente alcuna decente, ma 14503 saranno negativamente discriminanti al prossimo colloquio di lavoro. L'unica forma di difesa da questi meschini individui sarebbe la minaccia di violenza fisica.
  • Facebookomane Pecoraio: gradevole quanto una putrella da ferrovia che ti sguscia nel culo a 300 km/h, questo individuo è perennemente connesso ma nonostante ciò non comunica mai con altri utenti. L'unico scopo della sua iscrizione a facebook è farmville. D'altronde ognuno è libero di fare ciò che vuole, questi individui non farebbero del male a nessuno. Ma lui ha preso una scelta di vita, nuocere. Rovina la vita della sua intera rubrica inviando continuamente richieste inerenti il gioco, come "Accarezza la mia pecora" o "Aiutami a dare da mangiare alle mie papere". E chi se ne fotte delle tue sataniche papere di merda? Inutile dire che il blocco è indispensabile per non rischiare un ictus.
  • La BESTIA: il peggio del peggio. Il male incarnato sulla terra a cui è stata concessa la banda larga. Crossfitter, vegano, anti-vaccino, hipster, membro del Movimento 5 Stelle e del Partito Democratico contemporaneamente, ateo, Applefilo, ipocondriaco, complottista, animalista, ambientalista, fotografo amatoriale, articolista di wikipedia, celiaco e intollerante psicosomatico alla cisteina. Tutto insieme, e in ogni suo stato è legato da obblighi contrattuali con il padre eterno a includere almeno un riferimento a ciascuna sua turba. Memorabili le millemila ricette che posta, ricette che uniscono il veganismo, l'ateismo, l'anti-vaccinismo e l'amore per la terra come il "timballo di terriccio e acqua di fogna con schiuma di sale vaporizzata al sedano". Se ne consiglia la soppressione immediata o quando non possibile avvertire immediatamente la polizia postale, onde evitare ripercussioni sulla propria bacheca come alluvioni di foto "artistiche" interpretative, invettive contro la sabbia della spiaggia o campagne militari quinquennali contro mulini a vento.

Trattamento e cure

Innanzitutto Facebook crea dipendenza: entrare è come trapassare l'imene di Ilona Staller, ma la parte dura è uscirne. Una volta iscritti a Facebook, non è possibile eliminare il proprio profilo poiché lo staff, che conosce ogni abitazione e ogni parente, non adorerà la situazione.

Gli studiosi specializzati di etologia sociale e fenomenologia delle seghe mentali consigliano dei periodi di saltuari di disintossicazione man mano di lunghezza maggiore, ovvero transitare temporaneamente su Twitter o Whatsapp per progressivamente più tempo, o trovare qualche altro passatempo che distragga la concentrazione del proprio atrofico cervello dall'infima F:

  • Diventare schiavi di Uomini e Donne, il rinomato documentario quotidiano sull'accoppiamento dei primati glabri,
  • Aiutare gli anziani ad attraversare la strada abbandonandoli poi nel bel mezzo della tangenziale,
  • Minacciare di morte Roberto Saviano,
  • Incominciare a giocare a Call of Duty online,
  • Leggere un libro di autoconvincimento
  • O magari buttarsi in un pozzo già che ci siete.

Utilizzando questo metodo la percentuale di chi ce la fa è discreta, ma comunque relativamente bassa. Immaginate che anche il nostro San Pistacchio a causa di questo metodo di guarigione è guarito dalla febbre da Facebook, ma è finito a scrivere cinguettii su Twitter. La soluzione finale per sconfiggere la dipendenza, rompere le catene dell'oppressione e abbandonare il terribile libro delle facce è la morte.

Facebook, luogo di letterati.

Una strana concezione della morale

Le norme etiche di Facebook sono chiare come l'urina durante una cistite: regole fumose, nebbiose, anche un po' vischiose permettono pornografia adulta, la libera circolazione di vegani, ma mai sia una mamma si azzardasse a pubblicare una foto in cui allatta al seno un bambino (bambino con il volto pixelato), apriti cielo! Nemmeno la Madonna può intercedere dato che nel 4 d.C. ha ricevuto le stesse lamentele dai censori di Facebook. Ma per la libertà di espressione è tutt'oggi permesso:

  • esprimere l'adorazione di Satana, tramite sacrifici di umani e animali;
  • presentare l'idea di utilizzare gli zingari come combustibili da stufa;
  • esprimersi entusiasticamente a favore di Silvio Berlusconi;
  • mettere "mi piace" a stati di Matteo Salvini;
  • condividere foto di omicidi, meglio ancora se di casi non chiusi e dai documenti riservati;
  • esprimere odio razziale verso i propri connazionali;
  • condividere l'articolo "100 modi per costruire una bomba in ottemperanza alle disposizioni di Maometto"'.

C'è inoltre da aggiungere che qualsiasi post contenente una svastica o una parola ricollegabile al nazismo, anche se la frase è "Hitler adorava mettersi in testa le mutande di Eva Braun", verrà cancellato e il suo autore rimosso, per proteggere la sensibilità degli ebrei, mentre qualsiasi altra cosa contro un qualsiasi altro popolo, come suddetto, andrà più che bene.

Curiosità

  • Tutti su Facebook sono poeti.
  • È dimostrato che ora gli adolescenti fanno il 200% di foto in più solo per metterle su Facebook.
  • I tuoi veri amici sono quelli che, il giorno del tuo compleanno, non ti fanno gli auguri in bacheca.
  • Angelino Alfano ha dichiarato che, per sentirsi meno solo, ha creato 10.000 account a suo nome e li ha fatti diventare tutti suoi amici.

Falsi miti

Ebbene sì, anche Facebook è oggetto di tante credenze vere quanto la fine del mondo nel 2012 di Roberto Giacobbo. Siamo qui per sfatarle:

  • "Si scrive Face-book".
  • "Facebook è un social per età dai 50 anni in su".
  • "Su Facebook non c'è figa". Ce n'è di più qui che nei più ricercati porno.
  • "Su Facebook non ci sono cose per pirla".

L'amore ai tempi di Facebook


Voci correlate

Collegamenti esterni

  1. ^ pura innovazione


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