Exit poll
Gli exit poll, dall'inglese polli in uscita (dai seggi), sono uno dei modi più inutili e divertenti con cui spendere i soldi dello Stato.
Cos'è:
Gli exit poll sono sondaggi di opinione svolti durante le elezioni, a seggi aperti, per sondare l'umore del popolo e intuire risultati immaginari, solo perché è impossibile aspettare due ore che escano i risultati veri. È risaputo infatti che gli italiani non siano in grado di aspettare i risultati veri fino al giorno dopo, poiché rischiano di cadere in depressione o di disinteressarsi alla politica.
Sì, ma perché?
La vera funzione degli exit poll è però un'altra: fornire argomenti a tutte le trasmissioni che fanno gli speciali post-elezioni, che altrimenti non avrebbero nulla di cui parlare. Così, grazie agli exit poll, parlano di fuffa. Gli exit-poll permettono ore e ore di dichiarazioni inutili del tipo:
Insomma tutte dichiarazioni che saranno smentite nel giro di mezz'ora.
Scientificità
Gli exit poll hanno un'attendibilità pari alle previsioni del tempo. Un inviato, probabilmente sottopagato e precario, viene invitato/costretto a fare domande agli individui in uscita dal seggio, individui che ovviamente non avranno nessun motivo di dire la verità. È possibile così vedere il candidato del Partito Pensionati sulla soglia di Palazzo Chigi a stappare lo spumante del discount per aver vinto un immaginario seggio in parlamento o il partito dei Radicali con il 40 % delle preferenze. Tali notizie hanno portato poi al suicidio di numerosi membri dei partiti, una volta noti i risultati veri.
Etimologia
Gli esperti sono incerti sul reale significato del termine inglese. Alcune ipotesi:
- Uscita per polli
- Pollo in uscita
- Sondaggio in uscita per vedere tutti i polli che ci credono