Età del bronzo

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Il bronzo ha più o meno 5500 anni e li porta abbastanza bene, se si tralascia la sottile patina di ossido verdastro. L'articolo potrebbe già essere finito qui ma anche i nerds della storia hanno i loro diritti.

Il numero di facce di bronzo dell'Età del bronzo è stato superato solo in tempi recentissimi.

Causa ed effetto

L'uomo di Neanderthal, come tutti sanno, era virile e molto peloso in ogni parte del corpo. Per chiarire, assomigliava in tutto e per tutto ad Adriano Celentano o a un uomo moderno affetto da ipertricosi.Verso il 4000 a.C., a causa della scoperta della Playstation, si rinchiuse nelle caverne e perse gradatamente la folta peluria ad eccezione dei peli della testa, delle ascelle, del pube e quelli del culo (il fastidioso ricettacolo di tarzanelli) tutto ciò accompagnato da un mortale pallore. Durante il 3000 a.C. successe qualcosa di inaspettato quanto risolutivo: in uno scandinavo pomeriggio di agosto alcuni glabrinidi, dopo una violenta notte di scontri a Modern Warfare, uscirono dalla capanna e si addormentarono al sole. L'indomani si risvegliarono e scoprirono con grande meraviglia che erano circondati da una dozzina di ragazzine che li guardavano ammirate. Interrogandosi sulle ragioni di questo misterioso evento si accorsero che la loro pelle aveva abbandonato il pallore cadaverico per lasciar posto a un sano colorito marroncino. Ebbe inizio così l'Età del Bronzo.

Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Età del bronzo

Età del Bronzo

L'Età del bronzo viene generalmente suddivisa in quattro periodi periodi principali illustrati di seguito:

La moda si diffuse in tutto il mondo a macchia d'olio. Gli Inca nelle Americhe, in Eurasia la Cina e sopratutto i popoli nordici scoprirono la nuova Lega. In Africa arrivarono primi i Sumeri, capeggiati da Francis il mulo parlante.
Al giorno d'oggi è generalmente accettato il fatto che questo periodo succeda al Calcolitico, periodo in cui l'uomo imparò a fare le addizioni e preceda l'Età del Tiziano Ferro, tristemente nota per la pochezza musicale.
Qualche tuttologo di storia si ostina ad affermare che in quel periodo si scoprì anche il bronzo (metallo) sostenendo che sia una lega di rame e stagno. Ma Alberto Angela ha definitivamente dimostrato che lanciando nello stagno un lingotto di rame questo affonda, e nulla più.
L'Età del Bronzo si concluse drasticamente in Francia verso il 1600 per ordine del Re Sole, che stabilì tramite un editto per cui era più fico per i nobili essere pallidi per distinguersi dai plebei e contadini abbronzatissimi abituati a lavorare alla randa del sole. Il Re sopperì alla sua infinita bruttezza candeggiata introducendo l'usanza di sventolare banconote e lingotti d'oro per attirare le femmine. Funzionò alla stragrande.
All'era del Bronzo e del Ferro seguirono l'Età dell'Oro, gli Anni di Piombo fino a giungere al giorno d'oggi con la mia Giornata di Merda.

Reperti dell'età del bronzo.

L'eredità

Oltre a centinaia di quintalate di pattume di bronzo senza le quali gli Etruschi non sarebbero mai apparsi nei libri di storia, questa mitica era ci lascia ben poco: il colore base di un manipolo di terroni in canotta nera, gel e occhiali a specchio e il presentatore color merda Carlo Conti. In questo periodo l'uomo sviluppò anche la rotazione delle colture: gli sveglioni, nell'arco di quattromila anni, si resero finalmente conto che le monocolture depauperavano il terreno, così pensarono bene di alternare le coltivazioni di marijuana con papaveri da oppio e di inverno, appunto, le piantagioni di bronzo. Capirono altresì che le piante avevano bisogno di acqua e con un ennesimo lampo di genio generato dall'abuso di Farmville inventarono l'irrigazione. Grazie al conseguente surplus alimentare si svilupparono arti e mestieri assolutamente inutili come uomini di culto e sovrani. Si sviluppò ulteriormente anche l'antica arte della prostituzione che diede origine alla mitica città di Troia.


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