Ermal Meta

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Ermal Meta (alla FIERa dell'EST, 20 aprile 753 a.C. - mai) è un cantante, compositore, cantastorie, suonatore di maracas un po' italiano e un po' no. Nel tempo libero si diletta a fare da controfigura a LP, cui somiglia come una goccia d'acqua per motivi che è meglio non sapere.


Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Ermal Meta

Biografia

Origini familiari e infanzia

Ermal Meta nacque ad Alba Longa il 20 aprile del 753 a.C., un giorno prima della fondazione della cara sorella città di Roma. Ermal era figlio dell'illustre sindaco di Alba Longa: Al Bano. La mamma era invece una stragnocchissima dama molto amata da artisti e pittori che la ritraevano spesso, tra i quali l'ancora anonimo e sconosciuto Leonardo Da Vinci, al quale un giorno girò di farle un bel quadretto con il figlio, da cui si deduce che in origine Ermal era un ermellino, a dimostrazione del fatto che i genitori avessero una grande fantasia a dare i nomi.
La madre di Ermal mentre accarezza suo figlio

Nel frattempo Roma crebbe d'importanza fino ad entrare in competizione con Alba Longa; l'ultima battaglia si giocò in una partita di rugby decisiva. Il re di Alba Longa (sì, sempre Al Bano) decise di fare mascotte dell'esercito Albalonghiano il suo animale domestico, l'ermellino Ermal e, come buon auspicio, gli diede il titolo onorifico di Meta (l'originalità dei genitori come abbiamo detto superava ogni limite). Sfortunatamente però i fratelli Romani avevano deciso di schiacciare gli avversari e sconfissero gli Albalonghiani 3-0. A quel punto Al Bano, furioso come una bestia, scaricò tutta la colpa sul povero ermellino che non aveva incitato la squadra a dovere, e su sua madre che aveva insistito a comprarlo. Al Bano ne uscì proprio di testa e si mise a scazzottare entrambi. La donna, impaurita, scappò con il suo cucciolo, attraversò il Tevere, il Tamigi, l'Atlantico, l'Adriatico e infine si si stanziò con gli amici Romani: tie', Al Bano!

Da quel momento anche Ermal crebbe: da ermellino chissà come divenne un lupo e iniziò a far carriera.

Ameba 4

Visto che come giocatore di rugby faceva cacare e come parrucchiere non lo assumeva nessuno, decide di optare per la carriera musicale. Riempiendosi di caparbia, buona volontà e patatine fritte inizia a starnazzare insieme ad altri tre disgraziati. La band così formata aveva bisogno di un nome e, visto che fra tutti e quattro possedevano un unico cellulare, decidono di chiamarsi Ameba 4 (l'ameba è infatti un organismo unicellulare che in pratica...cioè...zzz...chiedilo alla tua prof di scienze). Possedere un cellulare in epoca romana era una gran cosa, e infatti dopo aver starnazzato un po' a caso piombano al Festival di Sanremo.

Al festival portano la canzone dal titolo: Rido... forse mi sbaglio... o forse no... che ne so...? Lancio una monetina... è cascata nel tombino... che sfiga... non ci trovo più nulla da ridere. La canzone è così straziante che tutti presenti devono essere sottoposti a sedute di psicoanalisi, compresi i quattro artisti. Dopo la diagnosi viene consigliato ai quattro pazienti di lasciare gli Ameba 4 (che diventano gli Ameba 0, band di discreto successo per l'epoca) e di comprarsi un cellulare a testa. Così il lupo Ermal rimane solo come un cane, ed essere definito cane non gli piace affatto.

La fame di Camilla

Con la precedente band di autolesionisti Ermal era continuamente sottoposto a digiuni meditativi così, uscito dal gruppo, si trova con una fame da lupi. Entra nel primo bar che trova ma è talmente affamato che comincia ad avere allucinazioni. Scambia la carta d'identità di una ragazza per il menù e non trovando altra pietanza grida:

« Camilla! Camilla! Voglio Camilla! Camilla! »

I camerieri cercano di calmarlo ma invano: sono costretti a cacciarlo fuori.

Sofferente per tutto ciò e deluso dal mondo fonda una band per protestare contro i camerieri, i bar, i cellulari, le carte d'identità. Ad Ermal si uniscono altri tre tizi che credono anche loro in valori come la pace, la libertà, la lotta contro il razzismo, la gioia nel mondo. Forse le due parti non si erano capite molto bene ma chi se ne fotte: La fame di Camilla era stata creata.

Ecco riformato il gruppo dei quattro! La fame di Camilla pubblica quindi un album chiamato La fame di Camilla. Che ragazzi pieni di inventiva! Loro sì che sanno come sconfiggere la noia della routine quotidiana!

Quelli della fame di Camilla sono passati alla Storia anche come “I Fantastici 4”, “I 4 Moschettieri”, “Le Tartarughe Ninja”, “I 4 in pagella”. Diventano così famosi da poter partecipare al festival di Festival di Sanremo portando la canzone: “Buio E luce, Buio È Notte, Buonanotte””; questa volta il pubblico si addormentò solo senza bisogno di psicologi vari. Dopo anni, la scoperta dell'America, del petrolio e della Nutella, La fame di Camilla decise di lasciar perdere Camilla e bersi una camomilla. Disdetta! Alla camomilla manca zucchero e... decidono di chiamarsi Gli Zuccheri. Purtroppo però quel giorno pioveva e camminando per strada Gli Zuccheri si sono sciolti.

Carriera da solista

Dopo questa esperienza Ermal si rende conto che forse per la salute degli altri era meglio cantare da solo. Il lupo lascia il branco. Cocciuto com'è, decide di partecipare ancora a Sanremo con l'intenzione di non traumatizzare più nessuno. Nonostante le tre partecipazioni entra ancora nelle nuove proposte al punto che, Carlo Conti crede di aver sbagliato i conti ma poi i Conti liguri s'incazzano, la Corte dei Conti sbadiglia, non che questo conti, a nascondino tu non conti, alla fine Conti chiude i conti.

Il brano che decide di portare si chiama Odio le favole e anche questo scatena reazioni epilettiche. Il pubblico da casa s'indigna tantissimo perché la RAI non aveva messo il "bollino rosso": i bambini dopo aver ascoltato la canzone prendono a odiare le favole e le mamme non riescono più a metterli a nanna. Un vero cataclisma. Odio le favole viene immediatamente cancellata e fa la fine del Molise.

Finalmente una succhiata di un sangue che si rispetti!

Dopo tutto questo il corpo di Ermal comincia a cambiare: da lupo mannaro qual'è diventato si trasforma in vampiro, e ora è pronto a sfoggiare la sua nuova persona. Ormai è chiaro che Ermal ha la testa dura come un marciapiede per troll. Non gli bastano i pomodori dell'anno prima, anzi, vuole partecipare ancora (ancora, ancooora, ancoooooora!) a Sanremo. Questa volta per fortuna dopo aver pagato bei soldi molto cari a Carlo Conti può diventare un Big Boy e gareggiare con i bambini più grandi. Manco a farlo apposta, quale concorrente si trova di fronte? Suo padre! Sì, proprio Al Bano! Ermal si strappa i capelli ed esclama:

« Io quello lo strappo! »

Per tutta la trasmissione Al Bano cerca di sconfiggere Ermal per ottenere vendetta, strappando i fiori che il suo lupacchiotto aveva vinto. Ma Ermal per vinto non si diede e gli sputa in faccia. TIE', IL RITORNO. Al Bano!

La canzone che porta Ermal si chiama Vietato Morire. Eeeeeee... niente: un successo! Ermal appena finita l'esibizione si tappa gli occhi perché i succhi della frutta marcia non lo accechino, ma invece viene sommerso da applausi. La sua canzone piace tantissimo! Un vero INNO ALLA GIOIA. In breve tempo le sue parole si diffondono ovunque: nelle scuole, nei bar, nelle radio, negli asili, nei manicomi, nelle stalle, nelle igloo, tra i pesciolini nelle bocce, tra i batteri sotto le ascelle. Raggiunge anche il Parlamento italiano. Ai senatori in particolare piace così tanto che decidono di aggiungerla alla Costituzione; così il divieto di crepare diviene legge.

Le proteste non si fanno attendere, in particolare:

  • dei vecchi, che non potevano più morire in pace;
  • degli statali, che dovevano pagare le pensioni all'infinito;
  • degli angioletti, che in Paradiso si sentivano soli;
  • degli astronomi, perché un pezzo della canzone dice di cambiare le stelle e loro dicono che è meglio di no;
  • delle mamme (loro si lamentano sempre), perché un altro pezzo dice di ricordarsi di disobbedire e ai bambini piace rispettare più la Costituzione che i genitori.

Ecco il nostro piccolo Ermal come sempre annoiato, come sempre solo soletto. Senza una spalla su cui sfogarsi, senza uno sguardo su cui appoggiarsi. Ogni sera prega Maria chiedendole un aiuto, degli amici. Ella gli appare per confortarlo e lo introduce alla sua vicaria in terra, Maria De Filippi, e ai suoi Amici. In questo modo Ermal con gli Amici visse per sempre (sì visse proprio per sempre perché VIETATO MORIRE) felice e contento.

Curiosità

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  • Ermal Meta tra una strimpellata e l'altra ha avuto anche il tempo di fare l'attore. Particolare successo l'ha avuto nel film Edward mani di forbice nel ruolo di Edward.
  • Dopo "Vietato Morire" pure Gesù non muore più

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