Egitto
(Bandiera) (Stemma)

Nota: la bandiera dell'Egitto è esposta a improvvisi cambiamenti. Essa fra 10 anni potrebbe presentarsi così.
« Chissà come deve essere bella la vita da quelle parti! »
(Prigioniero di Alcatraz su Egitto)

L'Arabarchia Incostituzionale d'Egitto (in lingua egizia ) è uno stato che fa parte dell'Africa nord-settentrionale e dell'Asia sud-meridionale. L'Egitto costituisce ad oggi la più grande potenza economica in Africa, calcolata in cammelli.

Si estende per 609.000 Tutankilometri[1] in Africa e per 318.160 Islamiglia[2]. Confina con il Sudan a Sud, con l'Ovestan ad Ovest e con l'India a Est (regioni come Libano, Israele e Giordania si considerano "storicamente" interne al grande Stato dell'Egitto). È bagnato dal Mar Mediterraneo (da Nord), dal Mar Rosso (da Est) e dal Mar Petrolio (dalle viscere della Terra).

Le città più importanti sono:

  • Il Cairo, capitale e centro cruciale di produzione e commercio dei katalicammelli;
  • Alessandria, al confine fra il Basso Egitto e il Piemonte;
  • Menfi, capitale del regno durante la dinastia del Re Elviskh Presleymhotep;
  • Luxor, tappa obbligatoria del tour cimiteriale egizio;
  • Giza, tappa principale del tour cimiteriale egizio, con incremento del 28% di morti vanitosi.

Etimologia

 
Una cartina dell'Egitto.

Il nome con cui gli autoctoni chiamano l'Egitto è "Ahknh", da pronunciare con occhi strabuzzati e sputandosi sulla lingua. Il geroglifico con cui si indica questa parola è un gufo con un naso da clown.

Dopo anni di studi sembra essere accertato il significato del termine "Ahknh": gli antichi egizi infatti non intendevano rappresentare la propria nazione ma volevano sfruttare l'occasione di affibbiare un nome proprio per offendere i popoli circostanti.

"Ahknh" vuol dire "gli Ebrei succhiano".

La parola Egitto deriva invece dal latino "Aegyptus". "Aegyp" corrisponde all'antico nome dell'Agip; "tus" vuol dire invece "risorsa", "vantaggio". Dunque Aegyptus era la nazione dalla quale l'Agip traeva fortuna. In Europa il nome ufficiale è ancora Egitto proprio perché le compagnie petrolifere non hanno ancora smesso di sfruttare il territorio.

Per le stesse ragioni gli egiziani chiamano la loro nazione "Ahknh".

Storia

    La stessa cosa ma di più: Antico Egitto.

L'Egitto fu anticamente abitato da una civiltà già molto evoluta, se si considera che a quei tempi non esisteva il decoder digitale e i medici più rinomati fondavano la propria scienza sul principio dell'abracadabra.

I primi popoli ad abitare questi luoghi furono tribù indigene, che si stanziarono presso il Nilo dopo anni di nomadismo fra l'alto Egitto e il basso Egitto.

Qui, tradotto dalla lingua egizia della dinastia 0, il dialogo fra l'indigeno Kuhotef e il capo tribù Francotep, decisivo per lo stanziamento degli antichi egizi nella regione di Luxor:

 
:- Kebehsenuf: “ Ehm, senti, papà... Per sbaglio abbiamo lanciato una carestia sul popolo.”
 :- Horus: “Cosa!? Ma io vi fulmino, disgraziati!”
 :- Iside: “Su, Horus, sono ragazzi...”
- Indigeno: “Capo, siamo già passati di qui... Ricordo le folte palme e il distributore di Lemon Soda.”
- Capo tribù: “Non posso darti torto, indigeno Kuhotef, ma siamo un popolo nomade e dobbiamo camminare a vuoto.”
- Indigeno: “Non riesco a capire, capo. Non siamo tenuti a rimanere un popolo nomade!”
- Capo tribù: “C'è scritto su Wikipedia.”
- Indigeno: “Dovremmo stanziarci, la tribù è concorde e le stelle sono favorevoli.”

La parte seguente del dialogo è irreperibile. Probabilmente il capo tribù Francotep decide di stabilirsi constatando la presenza indesiderata di calli.

Con lo stanziamento di questa tribù fu dunque introdotta la civiltà egizia, che avrebbe proliferato nei millenni successivi.

La prima dinastia

A fregiarsi del titolo di re fu per la prima volta Namren il Possente. Nonostante il nome altisonante egli risulta essere alto 50 cm. Non ci pervengono altre sue notizie, ed è triste aver posseduto milioni di schiavi ed essere ricordato soltanto per essere stato un nanetto.

Probabilmente suoi contemporanei furono il Re Coccodrillo, di cui oggi ci rimane solo una costosa borsa firmata Giorgio Armani, e Re Scorpione, interpretato da "The Rock". Essi usurparono il trono e imposero il culto degli dei. Poiché il popolo egizio non aveva ancora scelto a quale religione pagare i propri tributi in sangue e miseria, accettarono di buon grado questa boiata.

La seconda dinastia

Non risultano nomi sulle iscrizioni sulle tombe. Gli archeologi suppongono che durante quest'epoca nessuno possedesse un nome e ci si chiamava battendo le mani o toccando la spalla dell'interlocutore. Il popolo continua ad adorare sciacalli antropomorfizzati e a credere che i morti nelle notti di luna piena si risveglino dai sepolcri per spiluccare formaggio e farsi una partita a briscola.

La terza dinastia

 
I principali dei egizi.

I faraoni decidono di far leva sulla credulità delle genti per poter vedere la gigantografia di sè stessi, in scala http://it.wikipedia.org/w/extensions/wikihiero/img/hiero_E1.png a 1.

Cheope, uno dei re più importanti, unificò il Basso Egitto con l'Alto Egitto e unì la Bassa Eritrea con l'Alta Eritrea (anche se non era roba sua). Successivamente si dilettò in particolari esperimenti unificando il Sud Sudan con l'Est Estonia e il Centro Italia con la Repubblica delle Banane.

Dopo l'unificazione fra Scandinavia e Marocco gli fu intimato di smettere di giocare con gli stati degli altri.

Al popolo Cheope portò pace e prosperità: egli risolse il problema della fame e della mancanza di lavoro. Ordinando di cuocere i disoccupati.

Cheope si proclamò Dio in terra, e questo fu l'ultimo suo errore: la folla, abituata a dei con sembianze animali, stabilì con un plebiscito che Cheope dovesse avere la testa di un caimano etiope. L'impianto artificiale non ebbe il successo sperato e Cheope morì dissanguato.

Secondo la leggenda le ultime parole di questo indimenticato faraone furono: "Ra è la mia dimora e non la mia casa. At e Amon hanno riservato a un corpo carnale l'essenza dei 100 dèi della mia dinastia", che, trivialmente, corrisponde a "come cazzo potete pensare di mettermi la testa di un rettilaccio!?"

Periodo intermedio

 
Barzelletta egizia. Ah ah ah! Divertente, anche se un po' vecchiotta... L'hai capita? Ah ah ah ah!

Crisi dei valori. Il periodo intermedio, o anche definito come "Quando c'era lui", è caratterizzato da forti disagi economici. Anche la cultura egizia ne risente: l'alfabetizzazione scende dal 72% al 30% (dati ufficiali). Secondo recenti studi dell'egittologo francese Nico Pierre-camélle l'alfabetizzazione nel periodo intermedio era solo del 6%, e il restante 24% fingeva di saper scrivere ma si limitava a scarabocchiare disegnini di dubbio gusto su pregiati papiri spacciandoli per scrittura.

Celebre l'episodio dello scriba Zula, che fece credere al faraone Henker che una miniatura stilizzata della pecorina fosse un carattere di scrittura, da pronunciare accennando un orgasmo. Questo carattere entrò effettivamente a fa parte del linguaggio egizio.

Undicesima e dodicesima dinastia

Il re Menthepenthepe riunisce ancora una volta l'Egitto, che tendeva a frammentarsi non appena i faraoni si distraevano un attimo. Menthepenthepe dunque rivoluzionò il sistema sociale e riorganizzò il popolo, stabilendo che i medici facessero i calzolai, i calzolai facessero i parrucchieri e i parrucchieri inventassero delle cose utili come la biro o lo scomodino.

 
Tutankhamon all'età di 17 anni. Morì a 18.

Gli successe suo figlio. Sappiamo di lui soltanto che il suo nome iniziava per G e finiva per K e che odiava i carciofini. Suo fratello Menthepenthepe II gli succedette dopo la prematura morte.

Menthepenthepe II è l'ultimo re della dodicesima dinastia. Muore deluso e annoiato un caldo giovedì pomeriggio: voleva fare l'astronauta.

Secondo periodo intermedio

Dei beduini invadono il regno. I soldati egizi vengono presi alla sprovvista perché non immaginavano minimamente che ci fossero altre forme di vita a parte loro stessi. Gli Hyksos occupano la capitale e le città più importanti, saccheggiano i tesori dello stato e mangiano la collezione di scarabei dell'undicenne re Birba.

Dopo 100 anni di crisi e fame, i due supereroi gemelli Ahmose e Kamose liberano l'Egitto dall'oppressione straniera e conquistano la Gemma della Verità. Nel sequel Kamose entra a far parte del lato oscuro e Ahmose cerca di riconvertirlo ai valori della Giustizia e della Lealtà.

Dinastie finali

 
Egizio con effigie di uno scarabeo, simbolo di buona sorte.

L'Egitto ritrova la pace e lo splendore artistico. Cosa c'è di meglio di un vecchio e genuino statista, a questo punto?

Akhenaton esilia la classe clericale e i devoti ad Amon. Il culto politeista viene abolito. Vengono scacciati vecchi funzionari, vecchi amministratori e i vecchi gestori della sua pizzeria di fiducia. Viene esiliato il suo visir, colpevole di aver criticato il suo comportamento immaturo; viene esiliato suo figlio perché a 10 anni non sapeva ancora lanciare una fottuta freccia; viene esiliata sua moglie perché quella sua nuova acconciatura era davvero inguardabile.

Il suo progetto di rimanere l'unico abitante dell'Egitto, però, non si compie.

Alla sua morte succede l'adolescente Tutankhamon, un re con carisma e fascino. Il suo nome deriva da un'espressione che il giovane usava frequentemente nella sua corte: "Tutan c'mon", ovvero "Ehi, bella, vieni qui!"

Di lui si conservano numerosi reperti: lo scettro griffato, gli occhiali D&G, i jeans di oro zecchino e un preservativo bucato della corona reale.

Tutankhamon muore senza eredi validi e Ramesse prende il potere. Questo faraone è colpevole di aver perso il conto delle dinastie. Questa nuova discedenza venne dunque indicata con un Gufo, e fu chiamata appunto Dinastia Gufo. Ramesse si definiva un tipo pacifico e mansueto: in tempi in cui le caste sacerdotali facevano a guerra fra di loro, il faraone accendeva un cerino per ogni Dio.

Suo figlio, Ramesse II, ha il merito di aver battuto l'impero ittita nella prima battaglia "ufficiale" della storia. Poiché entrambi gli eserciti erano poco esperti, la guerra fu combattuta lanciandosi sguardi minacciosi e gettando pomodori sul campo di battaglia per intimorire gli avversari.

 
Un uomo molto fortunato.

Ramesse III conosce invece una nuova profonda crisi: ladroni depredano le tombe reali, i pirati interferiscono con i viaggi commerciali e non esistono più le mezze stagioni. Il faraone cerca di risolvere la situazione, ma al suo primo comunicato pubblico biascica un "ahem...popolo d'Egitto! Buonasera...ehm...non sono molto abituato ad essere faraone, sapete..."

Con la sua morte si chiude l'ultima dinastia, la dinastia Gufo. Anni e anni di una civiltà potente ed evoluta si chiudono con questo nome di merda.

La conquista persiana e l'occupazione macedone

Siamo nel I secolo a.C. quando i persiani invadono l'Egitto con un esercito di 1 miliardo di fanti, elefanti da guerra e aeroplanini di carta (nonostante a difendere le mura della nazione vi fossero soltanto mummie e gatti selvatici).

Si successero al comando dell'impero persiano Dario I, Serse I, Artaserse I e il poco noto Artadario I.

I persiani dovettero però cedere l'Egitto di fronte alla prepotenza di Alessandro Magno, che si impose sugli avversari durante la guerra del Nilo[3].

Artadario I abbandonò la regione non prima di aver gustato un prelibato piatto locale e aver preso qualche souvenir per la famiglia.

L'Egitto romano

 
Il vero aspetto di Cleopatra secondo la ricostruzione di un team di masochisti.

Il popolo egizio non era pronto a un altra guerra da affrontare. La conquista romana fu dunque senza spargimenti di sangue: non appena Gaio Caio Callo Gallo varcò le porte della città di Alessandria, gli abitanti, nel panico, iniziarono a parlare latino e a mangiare voracemente spaghetti alla puttanesca in modo da far credere di essere già una provincia romana.

Gaio Caio Callo Gallo ne approfittò nominandosi prefetto. Amministrò giustamente l'Egitto per 25 anni e gli fu data una Cleopatra in omaggio[4].

Più tardi si scoprì che i romani non erano minimamente interessati all'Egitto e che Gaio Caio Callo Gallo era un notaio in visita di piacere.

Finché gli egizi continuavano a concedere Cleopatre in omaggio i romani occuparono pacificamente la provincia.

Gli arabi

Il califfo Mokhaccino I, al tramonto della civiltà romana, vide nell'Egitto una regione fruttuosa e lui come tutti i suoi successori decise di investire tutti i propri averi in questa nuova terra. Questo spiega perché oggi gli arabi sono dei poveracci e si sfamano con le unghie dei piedi.

Il successore di Mokhaccino I fu Mokhaccino II (in alcuni testi è segnalato come Mokhaccino con schiuma) e perseverò nell'impresa bonificando la sabbia. Incentivò l'attivazione di fabbriche motoristiche. Essendo poche le pozze petrolifere diluì del petrolio con l'acqua. Essendo poche anche le risorse di acqua potabile, ordinò che l'acqua potabile fosse diluita con acqua di mare.

I provvedimenti non giovarono alla reputazione del governo: gli egiziani erano assetati, incattiviti, e le loro Panda non funzionavano bene.

Nonostante la difficile convivenza gli arabi tennero il controllo della regione e il criticatissimo operato di Mokhaccino con Schiuma si rivelò profetico per i secoli futuri.

Napoleone Bonaparte

 
« Hehe! Ti ho preso il nasino! »
(Napoleone Bonaparte)

Nel 1798 Napoleone Bonaparte parte per l'Egitto con l'unico scopo di aggiungere la corona reale della V dinastia alla sua personale collezione di cappelli. L'Egitto rimane per 2 anni sotto il controllo della Francia, che aveva imposto il suo dominio su questa nazione in ragione del primo posto nel ranking FIFA come nazione più tosta del mondo.

Napoleone Bonaparte perde la libertà (e con essa il titolo di imperatore più tosto) e l'Egitto cade in mano dei soliti stranieri che non si fanno mai i cazzi propri e che trovano indispensabile occupare quel cumulo di sabbia e cammelli che è l'Egitto.

Gli inglesi

 
Le tracce imperscrutabili del dominio inglese sull'Egitto.

I documenti riportano un'estrema soppressione del popolo, il consumo obbligatorio di , tasse. In particolare, tasse sul consumo di tè. Il dominio inglese dilaniò la popolazione. Le tasse erano numerose e gli esattori intransigenti:

  • Tassa sul passaggio del canale di Suez
  • Tassa sui narghilè
  • Tassa sul non essere inglesi
  • Tassa sul passaggio sotto il canale di Suez
  • Tassa sulla visione del canale di Suez
  • Tassa sugli avverbi arabi
  • Tassa sul commercio della sabbia

L'apice fu raggiunto alla "tassa sul pagamento delle tasse". Il cittadino, dopo aver pagato la tassa, era obbligato a versare un altro contributo per il precedente versamento, e poi a ripetere l'operazione all'infinito.

L'indipendenza

Nel 1922 l'Egitto ottiene l'indipendenza dai persiani. Nonostante questo popolo fosse stato debellato secoli addietro nessuno aveva più aggiornato i documenti. L'Egitto risultava allora appartenere ad Arta-arta-arta-serse, unico persiano ancora in vita, dell'età di 12 anni. Vendette lo stato per un litro di latte scaduto e un Gormita.

 
L'Egitto visto da una persona molto alta[5].

Un paese a basso costo con nessuna pretesa: il governo improvvisato corrispondeva alla nazionale di calcio e la bandiera ufficiale del 1923 corrispondeva a un lenzuolo che recitava le parole "LAVORI IN CORSO".

Man mano, con perseveranza e impegno patriottico, l'Egitto ha raggiunto una potenza economica che è l'invidia di ogni rachitico somalo e di ogni vedova del Mozambico.

Geografia

L'Egitto era anticamente uno spazio verde e incontaminato. Le prime tribù nomadi, però, sfruttarono questo terreno e rovinarono l'ecosistema piantando i cosiddetti alberi di sabbia[6].

Con il sole cocente questi alberi si diffusero talmente da ricoprire l'intero suolo a discapito degli alberi di neve[7]. Studiosi affermati sostengono che sotto la sabbia vi sia ancora della neve.

Attualmente in Egitto c'è solo un unico grande fiume, il Nilo, o come preferiscono i beduini "l'Ano che spacca il deserto". Esso è uno dei fiumi più lungo del mondo, il primo se il Danubio viene considerata una sua appendice.

Il clima è solitamente assente: non c'è vento, non c'è umidità e non c'è pressione, e nemmeno nuvolosità. Nonostante possa sembrare intollerabile agli occhi del turista, il bollettino meteo locale segnala sempre "temperatura standard, la vita procede e, grazie ad Allah, stiamo bene".

Eretici sosterrebbero che sulla cima del monte Sinai faccia freddo, ma sono stati zittiti dal governo perché in Egitto tenimmo o' sole, o' mare e o' cous cous!

Arte

 
Pitture rupestri testimoniano scene di vita quotidiana nell'antico Egitto.
« Una piramide!? Avevo chiesto espressamente un cubo! »
(Cheope)

In Egitto si svilupparono forme d'arte già 4000 anni prima dell'epica sbronza di Cristo al suo diciassettesimo compleanno.

Pittura

La pittura si basava su una tecnica a tempere di gradazione con accentuazione del chiaro-scuro nei colori ciano, magenta e oro rappresi su creta affusolata a caldo. Poiché questo genere di opere è andato distrutto ci pervengono ad oggi solo la caricatura di Nefertiti riprodotta con pastelli Giotto e murales di pessima fattura che dimostrano l'esistenza dell'amore già nell'antico Egitto. Nelle catacombe sono visibili scene di vita quotidiana come la pesca nel Nilo, il pagamento dell'ICI e la febbre del sabato sera.

Scultura e architettura

Oggigiorno abbiamo molti reperti archeologici riguardo la scultura nell'antico Egitto, tuttavia, poiché essi sono giunti smontati, durante restauri più o meno recenti sono stati effettuati alcuni errori. Non penserete mica che fossero tanto deviati da riprodurre un uomo con la testa di un caimano malese, o che le Sfingi siano una cosa normale!?

Come non parlare poi dell'architettura egizia?[8]

Età contemporanea

Non si producono opere di un qualche valore artistico da 1800 anni, se escludiamo le riprese di Gianni e Pinotto in Egitto.

Politica

Da quando l'Egitto si è messo in proprio l'assetto politico è cambiato radicalmente più di una volta: nel 1924 vengono chiusi gli scambi commerciali con i paesi capitalistici, le monarchie, il Commonwealth, le teocrazie, le nazioni che iniziano per A, i paesi socialisti, i paesi comunisti e le nazioni che hanno ospitato i mondiali di golf.

 
Il primo ministro egiziano e moglie.

Quando la situazione precipita il governo torna a chiedere l'elemosina in ambito internazionale.

Già negli Anni '60 c'è un tentativo di emulare i paesi occidentali: i nuovi politici sono educati ai giusti valori della competizione animalesca di mercato e della corruzione fine a sè stessa. Nel 1970, due egiziani su 3 ritengono che gli hamburger siano più buoni del kebab.

Nel 1973 gli ebrei vengono riconosciuti ufficialmente come "esseri umani" dal governo.

Nel 1981 viene eletto il presidente Mubarak. Per non perdere l'impronta filo-occidentale assunta fino ad allora, il presidente cambia nome in Mubarak Obama.

Per 20 anni consecutivi le elezioni vengono truccate a discapito dei partiti repubblicani. Nell'elezione del 2003 i dati non vengono manomessi perché i votanti erano convinti di aver sempre scelto Mubarak alle elezioni sin dal 1981.

Nel 2007 il parlamento approva diversi emendamenti alla Costituzione. Fra i più importanti:

  • La sabbia colorata nelle bottiglie di vetro va considerata kitsch;
  • Il presidente necessita di una presenza femminile che gli faccia fresco con una foglia di palma, come ai bei vecchi tempi;
  • Vengono vietati attacchi terroristici su ospizi, scuole pubbliche e proprietà di Mubarak;
  • I baffi, negli uomini, sono obbligatori;
  • La donna ha un prezzo minimo di 25 cammelli fissi;
  • Vengono incrementate le multe per i contrabbandieri di donne;
  • Estrarre il petrolio è ufficialmente "sport nazionale".

Economia

 
Moneta corrente in egitto.

L'Egitto ha 3 principali fonti di guadagno:

  • Il canale di Suez;
  • Il turismo;
  • Gli attacchi terroristici.

Per quanto riguarda il canale di Suez gli introiti sono calati negli ultimi 6 anni, all'incirca da quando le navi hanno imparato a volare e ad eludere le tasse.

Anche le ultime due risorse hanno subito un forte declino dal 2004, anno di una cattiva manovra economica: con l'aumento degli attacchi terroristici (promosso da Mubarak con scuole specializzate) al fine di trattenere nel paese le ricchezze straniere, l'Egitto ha perso di fama. Ciò ha avuto una ripercussione sul settore turistico e già nel 2005 c'è stato un calo del 60%. Conseguentemente non valeva la pena fare altri attacchi terroristici perché i ricavi non avrebbero coperto nemmeno il prezzo del tritolo.

L'agricoltura è molto florida sulle rive del Nilo, dove gli scarichi delle aziende petrolifere offrono carburante gratis ai contadini.

Si allevano cammelli, gatti e topi. Contemporaneamente.

Gastronomia

 
Il Koshary, o, come lo definiscono gli occidentali, "futura diarrea".

I piatti egiziani, come è noto, rispettano la storia e la tradizione del paese. Il piatto tradizionale è il Koshary; non bisogna lasciarsi ingannare dal nome: è pessimo.

Ogni ingrediente del Koshary ha un valore artistico, dunque non ha alcuna coerenza con il resto della pietanza:

  • Riso; rappresenta l'unione di tutti gli egiziani in un'unica pappa
  • Carne; rappresenta i sacrifici che hanno dovuto subire gli antenati
     
    La primissima formula della birra mostrava strani effetti collaterali.
  • Baccalà; rappresenta i sacrifici che hanno dovuto subire gli antenati dei baccalà
  • Cipolla; rappresenta il pianto del popolo egizio all'eliminazione dai mondiali 1934
  • Agnello; rappresenta l'innocenza degli schiavisti e dei negrieri
  • Un'altra cipolla; perché l'Egitto fu eliminato anche nel '90
  • L'anello del faraone; rappresenta l'anello del faraone
  • Olio; rappresenta il Nilo dopo una pioggia acida
  • Scarabei; rappresentano la fortuna e la sporcizia
  • Broccolo; rappresenta Mubarak
  • Sabbia; rappresenta la maggior ricchezza dell'Egitto

Questo è l'unico piatto tradizionale egiziano: altre pietanze sono ottenute scartando dal Koshary qualche ingrediente o affettando un cheeseburger servendolo al cartoccio.

Curiosità

 
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La rinoplastica era già conosciuta e praticata con successo dagli antichi egizi.
  • In Egitto il contraccettivo più diffuso è il burqa, utilizzato appunto anche nell'intimità.
  • In Egitto 1000 anni sono pochi.
  • Gli egiziani non "camminano come gli egiziani".
  • Come possiamo notare dai geroglifici gli antichi abitanti di questa nazione erano bidimensionali. L'evoluzione deve essere avvenuta negli ultimi 20 anni.
  • Gli egizi ricavavano dai papiri sia la carta che la cena.

Collegamenti interni

Note

  1. ^ 1 tutankilometro corrisponde a 1 kilometro ufficiale, ma a differenza di quest'ultimo è composto principalmente da banchi sabbiosi.
  2. ^ 1 Islamiglio è equivalente a 1 Miglio standard con presenza rilevante di pozzi petroliferi.
  3. ^ La costruzione di un ponte in tempi minimi permise agli eserciti di non sprecare molte energie a lanciarsi sassolini da una sponda all'altra del fiume.
  4. ^ Per la precisione Cleopatra XIV bis
  5. ^ E informata.
  6. ^ alberi che producevano frutti di sabbia ricoperti da un sottile involucro di sabbia
  7. ^ alberi che producevano frutti di neve ricoperti da un sottile involucro di neve
  8. ^ Così.