Dynasty Warriors

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Una mappa dettagliata della Cina all'epoca dei Tre Regni.
« You are a true warrior of the Three Kingdoms! »
(tutti su ogni personaggio del roster.)
« E io crescivo mia figghia comu n'americana, e ci detti libertà, ma ci insegnave puro a non disonorare la famigghia. »
(Sun Jian su Shangxiang.)
« BENEVOLENCE!!!1! »
(gli Shu ogni tre per due.)

Dynasty Warriors (同志無雙Ξζηφد عر¿³♥) è una serie di videogiochi pigia bottoni sviluppata da ω-Force, seguita in gran parte da otaku, fungirl, pseudo appassionati di storia medioevale e gente mediamente impedita con altri action. Il gioco consiste nello scegliere uno dei tanti mona realmente vissuti alla fine del periodo Han e mandarlo a combattere contro centinaia di nemici per farlo ammazzare nel tentativo di unificare la Cina.

In Dynasty Warriors è possibile scegliere fra una gran quantità di guerrieri dall'ambiguo orientamento sessuale, ognuno caratterizzato da improbabili armature e dotato di armi anacronistiche. Questi sono affiliati ciascuno ad una delle tre quattro fazioni dell'era dei Quattro Tre Regni, così come sono state descritte nel romanzo epico di Luo Guanzhong[1]. Le fazioni che si contendono il potere sono gli Wei, il regno dei ricchionazzi, i Wu, il regno dei comunisti, gli Shu, il regno dei cagasotto e i Jin, il non-regno di quelli destinati a pwnare la Cina.

Al momento la serie dei Warriors conta 15 episodi principali, più 49 spin-off e altri 77,7 giochi su licenza, titoli tutti molto vari fra loro e che in virtù di tale diversità vendono sempre come il pane in Giappone, mentre vengono ingiustamente schifati nel resto del mondo.

Gameplay

In Dynasty Warriors il giocatore assume il controllo di un ufficiale che deve far fuori migliaia di soldati avversari in battaglie realmente combattute. Per fare ciò basta premere ad oltranza il tasto quadrato e sporadicamente il tasto cerchio[2]. Gli avversari tendono a non reagire e soccombono sotto i nostri fendenti piuttosto facilmente, ma in realtà questa è una cosa voluta espressamente dai programmatori che hanno più volte dichiarato di voler far sentire il giocatore una specie di Chuck Norris cinese[3]. Tra una battaglia e l'altra, si è costretti a guardare cutscene interminabili. In metà di questi filmati ci sono uomini che si fanno giuramenti fra loro, uomini che si toccano le spalle a vicenda e uomini che insieme reprimono forti sentimenti inespressi guardando eterei paesaggi in lontananza. Nell'altra metà dei filmati si assiste ad una serie di acrobazie tamarre messe lì solo perché fa figo.

Trama

Attenzione, da qui in poi questo articolo contiene spoiler.

Ti ricordi quella volta che per sbaglio hai toccato la vagina a tua madre? Ecco, se continui a leggere te ne pentirai allo stesso modo.

In Dynasty Warriors muoiono tutti.

La trama è finita, leggete in pace.

Personaggi

Cao Cao: ambizioso e crudele signore di Wei, è il più grande figlio di puttana dell'intera Cina e viene spesso chiamato col suo nome di cortesia, Heihachi Mishima. Noto per la sua leggendaria libidine, scrive un commento dettagliato al più famoso libro di Sun Tzu e lo correda di immagini esplicative, intitolandolo Kama Sutra.

Una recensione onesta.

Xiahou Dun: è cuggino e braccio destro di Cao Cao, oltre che suo animale da compagnia. Secondo la leggenda, perde un occhio dopo aver beccato una freccia in pieno viso, mentre altre fonti imputano la responsabilità della cosa ad un tale Ser Gregor Clegane detto la Montagna.

Dian Wei: un omone pelato che ama prendere a testate i nemici, perché sì. Muore un po' da schifo per proteggere il suo signore che sentitamente ringrazia scappando in solitaria e gridandogli "non ti chiederò scusa".

Xu Zhu: un cicciabomba con la passione per i ravioli di carne e le randellate sui denti, viene arruolato da Cao Cao prima di ricevere la visita di Chris Powell e obbligato a lasciare l'esercito per dedicarsi al suo programma di dimagrimento.

Xiayou Yuan: fratello di Xiahou Dun e cuggino di Cao Cao, non partecipa alla loro relazione speciale preferendo farsi tampinare da Zhang He. Sfiga vuole che il suo arco gli si frantumi in mille pezzi con tanto di effetto slow motion proprio durante la battaglia del monte Dingjun e che, disarmato, crepi sul posto.

Zhang Liao: guerriero dall'espressione di eterno costipato, serve un centinaio di signori diversi prima di giurare sempiterna fedeltà agli omaccioni di blu-viola vestiti, ma non viene creduto per arcane ragioni. Si mette in luce a Hefei sfoggiando uno dei suoi leggendari copricapo molto sobri.

Sima Yi: stratega transgender e nemesi di Zhuge Liang, passa tutto il suo tempo a cospirare nell'ombra, intentare colpi di Stato e dare dell'imbecille a cani e porci, credendosi un vero bullo. La verità è che la moglie lo tiene per le palle e lo obbliga a vestirsi da donna tanto per ribadire chi è che porta i pantaloni in casa.

Xu Huang: un forzutone che per qualche motivo se ne va in giro abbigliato come un beduino facendo frequenti riferimenti al suo membro chiamandolo "pinnacolo della vera potenza". Brandisce un'ascia gigante per amplificare la metafora.

Zhang He: antenato di Raffaella Carrà e icona degli attivisti gay, zampetta sul campo di battaglia munito di ali di farfalla da cosplayer e artigli giganti che impiega come arma sadomaso. Anche così, risulta il guerriero dalla caratterizzazione più verosimile del cast.

Cao Ren: in teoria pure lui sarebbe uno dei cuggini di Cao Cao, ma nella pratica non se lo caga nessuno. A furia di ripetere “sono lo scudo del mio signore”, ha finito col fondersi con la sua armatura in puro acciaio inox ed è diventato un Transformer.

Cao Pi: è il tipico belloccio depresso dal cuore di ghiaccio capace di mandare in visibilio le fujoshi di tutto il globo terraqueo. Gran parte del tempo risulta simpatico come se avesse un palo su per il culo, metaforicamente e non.

Zhenji: prima vittima storicamente accertata della sindrome di Stoccolma, si innamora perdutamente di quell'ingrato bastardo di Cao Pi e gli dona tutto il suo cuore, malgrado lui pensi solo a bombarsela prima e la spinga al suicidio poi.

Cai Wenji: fregnamoscia che suona l'arpa e si adorna la testa di frasche. Si rivela utile più o meno come il due di coppe quando la briscola è a bastoni.

Jia Xu: stratega un bel po' burino che però sa il fatto suo, come pure i fatti degli altri e i fatti dei loro cuggini, la sa talmente lunga che Alfonso Signorini gli fa una pippa. Per farlo integrare al meglio nel cast, ω-Force ha pensato bene di dargli un look da persiano.

Pang De: una specie di uomo-armadio famoso per il fatto di trascinarsi sempre dietro una bara in legno massello per pubblicizzare la sua ditta di pompe funebri. Pare che al castello Fan abbia sconfitto un intero reparto dell'esercito Shu mentre quelli erano occupati a darsi una toccacciata ai maroni in via scaramantica.

L'inconsolabile e pudica vedova Wang Yi mentre sodomizza un soldato.

Wang Yi: donna bipolare ed eternamente mestruata che non ricorda affatto una certa eroina Square-Enix. Ossessionata dalla vendetta, è una vedova dai costumi talmente morigerati che se ne va in in giro mezza ignuda fra gli accampamenti militari Wei facendo ingrifare i pochi etero lì presenti.

Guo Jia: ex componente di una tamarrissima boy band coreana, pare sia stato scartato ai provini dell'edizione cinese di X-Factor e che in preda alla delusione si sia dato alla bottiglia e alla lussuria prima di essere notato da Cao Cao, con cui impara a giocare a biliardo. Il suo talento con la stecca è leggendario.

Sun Jian: conosciuto in tutta la Cina col soprannome de la Tigre del Materasso, Don Jian è il capo clan dei Wu e autentico antesignano del comunismo, fissato com'è per il colore rosso, l'accoglienza degli immigrati, le esecuzioni arbitrarie e il suo regno centralizzato che considera una grande famigghia.

Zhou Yu: bishie con la passione per le mazze, viene scoperto ad appiccare il fuoco al conservatorio che frequenta e mandato in un severissimo collegio inglese, dove contrae la tubercolosi prima che il suo amichetto d'infanzia lo vada a recuperare per andare a puttane. Prevede di spartire il paese fra comunisti e romanisti, ma viene fregato dagli ottomani.

Lu Xun: uke piromane che ostenta i propri addominali scolpiti, studia letteralmente sotto Lu Meng che infatti lo avvia alla pederastia. Scardina tutte le trappole nel labirinto delle sentinelle di pietra a Yiling col solo utilizzo dell'astuzia e di un TomTom aggiornato all'ultimo firmware.

Shangxiang: figlia di Don Jian, è una guerriera dalla personalità mascolina molto abile nell'uso dell'arco, che tiene stipato in una qualche cavità del suo corpo per tirarlo fuori soltanto nel musou aereo. Purtroppo va in sposa a Liu Bei e, per tutelarsi dalle visite notturne di quello, munisce lei e le sue ancelle di una massiccia cintura di castità in acciaio.

Gan Ning: ex pirata fancazzista, viene arruolato dai Wu per combattere contro Zhang Liao ma lui pensa bene di fregarsene e ci manda Ling Tong al posto suo. Nel frattempo si fa asportare chirurgicamente i capezzoli per potersi tatuare ulteriori centimetri di pelle.

Taishi Ci: generale e batterista di Don Ce, è una montagna umana alta due metri ed è affetto dal complesso di Edipo. Muore a Hefei per proteggere Don Quan che tra l'altro gli stava pure sulle palle.

Lu Meng: è lo sfigato emarginato dei Wu che per punizione passa la vita a ricopiare da cima a fondo L'arte della guerra di Sun Tzu, ancora e ancora. Nel frattempo a sua insaputa il regno è caduto ed Equitalia gli ha pignorato tutto il pignorabile ma a nessuno importa.

Huang Gai: veterano coi pugni nelle mani temprato da mille battaglie, pare abbia inventato le prime mosse wrestler della storia per poi scodarsi di depositarne il brevetto. Ha dei muscoli persino nelle sinapsi del cervello, che infatti non ossigena bene.

Zhou Tai: guardia del corpo nigga di Don Quan, brandisce una tipicissima katana cinese forgiata nel II secolo d. C. Ha manie autolesionistiche, tant'è che si dice utilizzi le lamette per provare piacere oltre a far uso quotidiano del cilicio.

Ling Tong: figlio di Ling Cao, è un guerriero che sta alla simpatia come il gabibbo sta alla satira, ridotto com'è a fare da spalla comica a quel decerebrato di Gan Ning.

Sun Ce: primo erede della famigghia di Don Jian, Ce è soprannominato, in ossequio ai tanti successi conseguiti in giovane età, il Piccolo Scassamaroni. Dopo aver conquistato quasi mezza Cina, si fa uccidere come un pirla dal cuggino di mago do Nascimento.

Un esempio dei costumi storicamente accurati e credibili.

Sun Quan: reggente della grande famigghia dei Wu, ma proprio perché non ci rimaneva nessun altro, Don Quan è schifato dall'intera corte, eccezion fatta per la filippina zinnona che gli fa il filo per poter avere il rinnovo del visto ed eventualmente incastrarlo con una finta gravidanza.

Xiaoqiao: ochetta starnazzante con quel tocco di isterismo che tanto piace al nippomane medio, dovrebbe in teoria rappresentare, assieme alla sorella, il casus belli della battaglia di Chibi. Nel gioco però si limita a sciusciarsi tutto il giorno con un ventaglio gigante e a cecchinare i primi panda che trova per strada contribuendo a causarne la prematura estinzione.

Daqiao: moglie di Don Ce e sorella maggiore di Xiaoqiao, è soprannominata assieme a lei le Due Rizzacazzi. L'unica linea di dialogo attribuitale dal 2001 è "My Lord Sun Ce", e questa cosa ha dato adito a molte speculazioni sulla profondità e caratterizzazione del suo personaggio.

Ding Feng: malgrado l'aspetto burbero e minaccioso, questa bestia umana ha in realtà un animo dolce incline alla poesia e alla contemplazione. Per volere del suo signore, è regolarmente iscritto al sindacato.

Lianshi: filippina personale di lady Shangxiang, è considerata la più gnagna del suo regno per via dell'enorme balcone di cui è dotata. In realtà è innamoratissima e fedelissima a Don Quan che sposa nonostante l'impotenza di lui.

Liu Bei: signore di Shu e illustrissimo paraculo, si batte nel tentativo di portare virtù e pace a tutti con la restaurazione dell'impero. Per fare ciò tradisce a destra e manca, incula tutti quelli del proprio clan, si rende protagonista di episodi di antropofagia ed altre cose belle.

Zhao Yun: atleta olimpionico ante litteram, è il poster boy fighetto della serie a cui è concesso di sfidare ogni legge della fisica nelle intro in computer grafica. Dorme spessissimo nella camera del suo signore, ma lui dice che sono solo amici.

Guan Yu: altresì detto Albano Carrisi per la vivacità delle sue parti riproduttive, pare abbia fatto causa a Kratos per motivi di copyright legati alla dicitura God of War. Partecipa ad una puntata de Il Guinness dei Primati convinto di poter vincere grazie alla sua lunghissima barba, ma durante la trasmissione subisce un'imboscata e muore.

Zhang Fei: inutile 'mbriacone che si unisce a Liu Bei quando quello passava di lì. Il suo alito fa talmente schifo che a Changban un intero esercito gli gira alla larga per non respirare il fetore immondo che emana.

Zhuge Liang: un barbone eremita che passa le sue giornate invitando a casa ospiti che poi dimentica di ricevere. E' il primo a parlare a Liu Bei di BENEVOLENCE, venendo per questo perculato a vita natural durante. Diventa Primo Ministro grazie a raccomandazioni e bustarelle varie.

Ma Chao: cantautore e chitarrista francese di origini spagnole, di cui si ricordano le famose hit “Bongo Bong”, “Me Gustas Tu” e soprattutto il recente “OH, ENEMY OF JUSTICE!!!1!” che gli è valso la vittoria del Dupalle Award.

Huang Zhong: un matusa esperto nel tiro con l'arco, ormai costretto a scendere in campo con un catetere sempre attaccato per evitare di pisciarsi sotto. Si mette in luce durante la presa del monte Dingjun ma non ne conserva memoria a causa della demenza senile.

Wei Yan: troglodita che rutta parole incomprensibili, tanto da mettere in difficoltà gli stessi localizzatori del gioco. Si dice che abbia il cranio di una forma strana e che questa cosa, secondo studi eugenetici, lo renda incline alla ribellione: per tutelarsi da questa eventualità, gli Shu lo tengono costantemente sotto sedativi.

Guan Ping: figlio maggiore di Guan Yu soprannominato per questo PingOne. In battaglia utilizza una mannaia gigante per compensare altre parti di cui è evidentemente carente. Viene usato come agnello sacrificale durante l'assedio di Fan Castle e lasciato a schiattare da solo mentre il resto della sua famiglia se la dà a gambe.

Pang Tong: stratega soprannominato la Fenice Morente. Personaggio dotato di acume, ingegno e sarcasmo, non riesce a reggere un solo stage in compagnia degli altri affiliati Shu e decide quindi di morire male.

Yueying: donna poco avvenente ma molto intelligente che nel corso della serie si è trasformata, per contrappasso, in una figa di legno incapace di articolare parola senza previa approvazione del marito. Tenta di costruirsi un giocattolo sessuale in grado di assecondare esigenze che il Dragone Dormiente (nomen omen) non sa più soddisfare ma finisce con l'inventare il juggernaut.

Jiang Wei: gesuita tra le fila degli Wei, dai quali però si licenzia rinunciando al TFR. Il suo nickname ufficiale, il Prodigio di Tianshui, viene in realtà smentito dalla moglie che tra le coperte lo chiama Pipino il Breve per qualche ragione.

Liu Shan: figlio di Liu Bei ed erede mongolo del regno di Shu-Han, ai tempi del celebre episodio di Changban viene soprannominato da Zhao Yun Adou (abbreviazione di adoucazzostai?). Si limita a non fare niente per gran parte del tempo, salvo poi arrendersi e mandare in vacca tutto il suo regno in un attimo.

Xingcai: figlia di Zhang Fei e sua erede nella pratica del rutto libero, si diverte a prometterla a PingOne per poi friendzonarlo ed accasarsi col futuro imperatore, lasciando quell'altro nello scoramento più totale.

Ma Dai: cuggino di Ma Chao, è un allegro ragazzotto a cui da piccolo hanno scordato di operare le adenoidi. Come arma ha un pennello da disegno gigante che, contro ogni aspettativa, gli consente di uccidere i nemici ma soprattutto di stuprarli per via anale.

Guan Suo: uno dei millanta figli di Guan Yu, coltiva il sogno di diventare, un giorno, figo come Bruce Lee. Peccato che qualche anno dopo invece di maturare diventi direttamente patocco.

Bao Sanniang: bimbaminkia forse mai esistita, viene tirata dentro solo per dare il contentino ai feticisti giappi delle nekomimi, diventando all'istante il personaggio meglio contestualizzato del gioco.

Xu Shu: abile tattico e spadaccino, è il più grande emo del gioco, nonché cosplayer ufficiale di Ezio Auditore. A Xinye vanifica la possente formazione degli Otto Cancelli pronunciando la magica parola chiave: FAAC.

Ma Chao saluta i suoi fan dello Xiliang.

Diaochan: bellissima cortigiana e danzatrice, riesce laddove interi eserciti hanno fallito col solo ausilio del patonza power.

Lu Bu: il più forte e temibile guerriero della sua epoca. Noto per il fatto di rivolgersi a chiunque con l'affettuoso "vermin", possiede il famigerato destriero Red Hare capace di arrivare ai 300 km/h in 17 secondi. Dopo aver menato le mani per tutto il paese, viene catturato a Xiapi e muore piangendo come una checca isterica.

Dong Zhuo: tizio lardoso a cui piace bruciare le città in preda al rosicamento. Prende in ostaggio l'imperatore Han ed esercita la sua tirannia finché non viene assassinato da Lu Bu che non ne poteva più del lezzo nauseabondo delle sue scoregge.

Yuan Shao: aristocratico con tanta puzza ma soprattutto tantissima bamba sotto al naso. Niubbo di prima categoria, si scontra con Cao Cao a Guandu per il controllo delle pianure centrali, ma si rifiuta di pagare il pizzo ai suoi strozzini che vanno ad incendiargli il deposito delle vettovaglie facendogli perdere la battaglia.

Zhang Jiao: vecchio demente creduto un grande profeta capace di fare miracoli e controllare gli elementi, fonda, assieme ai fratelli, la setta nota come La Via del Concilio di Trento. Riunisce attorno a sé una folta schiera di creduloni scontenti promettendogli la vita eterna in cambio del loro 5 per mille.

Meng Huo: un bruto autoelettosi capotribù dei selvaggi stanziati nel Nanzhong. Giura ai suoi di opporre resistenza ad oltranza contro gli invasori degli Shu, ma dopo aver sentito Zhuge Liang parlare di BENEVOLENCE accetta la resa senza condizioni rivelando tutta la sua coglionaggine.

Zhurong: moglie di Meng Huo, è convinta di essere una discendente del dio del fuoco locale ma in realtà è solo una stronza lampadata. Usa come arma un utile boomerang che non torna mai indietro.

Zuo Ci: vecchio mistico sposato con Maga Magò. Dopo aver fatto indigestione di peperonata, sogna il trionfo di Liu Bei e decide quindi di aiutarlo praticando letali massaggi shiatsu a tutti i soldati Wei.

Capitoli della serie

  • Dynasty Warriors
  • Dynasty Warriors 2
  • Dynasty Warriors 3: XXL
  • Dynasty Warriors 4: Extrema Ratio
  • Dynasty Warriors 5: Fori Imperiali
  • Dynasty Warriors: Bugs
  • Dynasty Warriors: Bugs Fixed
  • Dynasty Warriors: BENEVOLENCE's Call


Spin off:

  • Dynasty Warriors: My Husbando Edition
  • I Guerrieri di Orochi(maru)[4]
  • I Guerrieri di Orochi(maru) 3: hyper

Curiosità

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Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse ti incuriosisce sapere com'è dormire coi pesci?

  • I primi episodi della serie vantano uno dei doppiaggi in lingua inglese più irrimediabilmente merdosi dell'intero panorama videoludico. Nel corso degli anni però questo aspetto è stato via via limato fino a raggiungere buoni standard ma, dal momento che gran parte della fanbase è composta da nippomani e nerd giappofili che framassano i maroni ad ogni uscita minacciando il suicidio di massa, ω-Force ha recentemente dichiarato che i prossimi giochi della serie avranno solo la lingua giapponese. Che in un gioco sulla storia cinese è il massimo.
  • Nonostante le mazzate date e prese sul campo di battaglia, nel gioco non scorre neppure un rivolo di sangue.
  • Stando alla fedele ricostruzione storica di questa serie, all'epoca del medioevo metà della popolazione cinese aveva i capelli biondi.

Voci correlate

Link esterni

Note

  1. ^ Noto storico e fanboy Shu
  2. ^ X e B nelle versioni scrause
  3. ^ La verità è che non sanno sviluppare una I.A. decente
  4. ^ Crossover fra Dynasty Warriors e Samurai warriors