Doppio senso

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(Rimpallato da Doppi sensi)
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« Sa, signora, che a vederla le darei 16 anni? »

Il doppio senso più è lungo, duro e penetrante, meglio è.

Descrizione

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Sin da quando ha imparato che le fave si abbinano bene con le patate, l'uomo convive con i doppi sensi. La donna un po' meno...

« Ciao mi chiamo Rocco, però tutti mi conoscono come Jasmin Chiaramonte, Jasminchia per gli amici »
(Trans chiarisce la propria posizione sociale.)

Il doppio senso è una forma umoristica bassa e infantile, per questo ha così successo. Il vizio nasce alle medie, quando parole come “venire” e “buco” diventano tabù, poi viene represso con la crescita - ma resta sempre lì, in agguato, pronto a saltar fuori non appena qualcuno dice “membro”.

Teoricamente i doppi sensi potrebbero vertere su qualsiasi ambito dell'universo. Di fatto, secondo gli ultimi studi, il 69.69% di essi riguarda il sueggiù - questo perché anche il 69.69% dei pensieri che attraversano il gulliver ha a che fare col sesso.

Una volta innescato il perverso meccanismo, non si torna indietro. Anzi, si subisce una subdola regressione infantile e si viene trascinati nella spirale dell'ilarità senza senso, finché anche frasi come “Mi fumo una sigaretta, “Vado in miniera” o L'ischemia nella sindrome coronarica viene stimata quantificando l'isoforma cardiaca di troponina ematica rivelano un potenziale comico impensabile. Un disturbo simile si osserva in chi fa uso di droghe (legali o cattive cattive) che distruggono il cervello, per cui si ipotizza che l'ilarità del doppio senso si basi su un deficit intellettivo, caratteristico dei ragazzini, dei drogati e degli spettatori di Zelig: in tutti questi soggetti manca quel freno inibitorio che impedisce di ridere alla minima stronzata.
In altre parole, se leggendo il seguente paragrafo vi scapperà da ridere, dovreste preoccuparvi delle vostre capacità razionali.

La Bernarda

Vedi qualcosa che non dovrebbe esserci? La tua è una mente maliziosa.

Bernarda, figlia del signor La Porta e della signora Alletto, era bellissima: rosea, profumata e con delle grandi labbra. Tutti amavano la Bernarda, e i maschi sopra i 12 anni cercavano sempre di guardarla. Che spettacolo quando guidava in autostrada e metteva la quinta! Sua madre era molto orgogliosa: tutti si complimentavano dicendole “che bella la sua Bernarda, signora!”.

Il padre di Bernarda era un ricco armatore navale. Il suo cantiere riempiva la città col rumore delle seghe in attività. Quando terminavano di montare una nuova nave, i carpentieri si assicuravano che l'albero maestro fosse dritto, dopodiché cazzavano le vele per collaudarle: finite le cazzate, scopavano in terra tutti insieme per togliere i trucioli. Quando non era al lavoro, circondato da poppe, il padre di Bernarda era nel club di golf a sfoggiare la sua mazza, giocare con le palle e metterla in buca. Per questo veniva a casa raramente; però Bernarda voleva bene lo stesso al suo papà fumatore di pipa e a ogni compleanno gli regalava un bocchino.

La Bernarda era amica di Darla[1], la figlia del sindaco Via, per la quale provava un vero senso di venerazione: si può dire che adorasse Darla Via come nient'altro al mondo. Era molto legata anche a Nella Passera, Generosa Pompa e Domenica Scopo[2].

Esempio di doppio senso

La Bernarda era fidanzata con Tromba Felice, un ragazzo che era riuscito a entrare nella Federazione Italiana Giovani Agricoltori e anche nell'Associazione Nazionale Ornitologi. Felice aveva una simpatica scimmietta, che aveva sempre una banana in bocca. Felice era un cacciatore appassionato, la sua casa strabordava di trofei di cervi, alci, caprioli, mufloni, stambecchi: insomma, era pieno di corna. Ogni domenica la Bernarda andava a vedere la partita di calcio di Felice, impressionandosi quando vedeva un fallo.

Una volta, in una notte di temporale, la Bernarda vide un uccello che si avvicinava alla sua finestra, attratto dal suo bel davanzale ampio. Impietosita, la Bernarda si affacciò incurante della pioggia e, bagnandosi tutta, afferrò quel grosso uccello nero d'Africa e lo fece entrare dentro.

Altri esempi

Rocco Siffredi è il più grande maestro doppio sensista dei giorni nostri. Pensate: lui le ha assaggiate di tutti i paesi!
  • Apri bene e lecca la patata con gusto.
  • Sempre a parlare della Marijuana... e piantala!!!
  • Col Cazzo che ti scopo!
  • Vengo subito!
  • Guarda Milano che cielo grigio!
  • Il libro di matematica è pieno di figure di seni.
  • Chi l'ha duro la vince.

Curiosità

  • Se uno vede con la lingua, sente con la vista, vede con l'udito o odora col tatto, ha un doppio senso
  • Se uno vede con la lingua, sente con la vista, vede con l'udito o odora col tatto, fa senso.
  • Il doppio senso sono in realtà due sensi unici.
  • Via della Scrofa, sede di AN, è un doppio senso.
  • La via che va a casa di Fabri Fibra è una via senza senso.
  • Rocco Siffredi è un Sensitivo.

Voci correlate

Note

Si, la do. Si, mi do. Mi fa soldo.

Note (2)

  • L'alunno Guido Piano entra in classe con 30 minuti di ritardo

Note (2) bis

... che c'è? Le conoscono tutti, no?

Note (2) bis II - Il ritorno

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