Sindrome del "Concludo ogni frase che dico con Desu"

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(Rimpallato da Desu)
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Suiseiseki e gli altri seguaci del Desu disapprovano a gran voce questo articolo!

Pertanto l'autore verrà legato ad una sedia e sarà costretto ad ascoltarli finché anche lui non concluderà le sue frasi con un Desu o non subirà una delle varianti del mefitico ceppo virale. Allontanati subito se non vuoi fare la stessa fine.

« Desu. »
(Conclusione di ogni frase di una persona affetta dal morbo.)
Il paziente studiato, nonché fiero portatore insano della malattia.
« Che modo stupido di concludere una frase, de gozaru. »

La sindrome del "Concludo ogni frase che dico con Desu" (dal kerororese です, ossia: Signorsissignore!) è una delle più gravi malattie che infliggono sofferenze in Giappone, ancora oggi non è stata trovata una cura. La malattia è stata scoperta dalla dottoressa Shinku, che per mesi ha vissuto assieme alla sorella, portatrice anch'ella della malattia.

Caratteristiche dei soggetti affetti

Ecco un breve documentario di un individuo affetto dalla perniciosissima sindrome.


Nei casi più gravi chi ne è affetto può andare in giro a diffondere il morbo.

Secondo le statistiche dei campioni rilevati dall'ISTAT, la stragrande maggioranza dei soggetti colpiti dalla sindrome dimostrano di possedere i seguenti requisiti:

  • Sono femmine;
  • Sono bimbette che raramente giungono alla scuola superiore;
  • Sono alte un metro e un tappo[1];
  • La loro voce è più petulante e stridula di un violino suonato con una sega a nastro;
  • Si credono superintelligenti/superdotate/superfighe/supereducate oltre che assolutamente indispensabili in ogni situazione;
  • Sono in realtà delle grandissime strizzatrici di zebedei;
  • E per tale ragione sono ONNIPRESENTI;
  • Sono incapaci di comprendere il significato delle parole "riservatezza" e "discrezione";
  • Naturalmente, per loro l'umiltà è una malattia.

Quindi, se mai doveste incontrare un soggetto che dovesse soddisfare i requisiti sopracitati, allora è meglio che vi prepariate ad una guerra batteriologica contro il Desugerme.

Principali sintomi

Costui è rimasto a contatto troppo a lungo con un infetto.

La sindrome colpisce irrimediabilmente i centri nevralgici di produzione del linguagggio causando disfunzioni neurologiche paragonabili all'autismo.

Le caratteristiche comuni elencate nel precedente paragrafo, una volta appurata la presenza della sindrome, risultano talmente amplificate da trasformare la soggettina in questione in un'autentica arma di distrazione di massa.

Il morbo

Grazie agli studi effettuati sulla sorella, la dottoressa Shinku ha potuto stabilire che la malattia colpisce i soggetti particolarmente bassi e saccenti. La malattia costringe i soggetti affetti a concludere ogni frase con un famigerato Desu. Per i non esperti di lingua giapponese, la parola Desu altro non è che la forma contratta di "De Arimasu"[2], ossia la versione fighetta del verbo essere. Tale particella assume molteplici significati: da "Egli è" passando per "Ecco!" fino a "Signorsì", suscitando nella maggior parte dei casi istinti omicidi in coloro che disgraziatamente si trovano vicini al malato.

Il morbo non ha registrato fenomeni di contagio, preferendo rimanere attecchito nei soggetti già infestati, tuttavia può essere diffuso tramite pratiche di condizionamento mentale volte ad un'accurata rieducazione linguistica.[citazione necessaria]

Possibile rimedio

Dal momento che non esiste alcuna cura ufficiale affinché tale piaga sia ufficialmente debellata si consiglia l’utilizzo di appositi quaderni, al fine di elencare ogni soggetto infettato. I miracolosi casi di guarigione sembrerebbero essersi verificati esclusivamente quando s’è appunto dato lavoro a strani darkettoni svolazzanti.

Varianti del ceppo virale

Per adattarsi ai nuovi ambienti e propagarsi senza sosta, la sindrome del "Concludo ogni frase che dico con Desu" ha sviluppato alcune varianti, ne analizziamo i principali esemplari.

Sindrome del "Concludo ogni frase che dico con Degeso"


Particolarmente contagiosa presso le specie marine mutanti, questa variazione del ceppo virale originario colpisce le facoltà cerebrali del linguaggio parlato, col risultato che l'ultima parola finisce sempre fusa con la particella "-degeso". A differenza del ceppo originario che presupponeva un distacco tra la frase ed il suffisso rafforzativo[citazione necessaria] desu, questa variante è responsabile di nuove forme di linguaggio del tutto ignote al genere umano.

Citiamo una frase tipo di un individuo colto dalla Sindrome del "Concludo ogni frase che dico con Degeso":

« Devi sapere che voglio conquistare il mondoDegeso, ma non sono un'alienaDegeso! Io sono Ika MusumeDegeso e farò di questo ristorante la mia base segretaDegeso! BwahahahahaDegesooo!! »
(Frammenti postumi di una conversazione di Ika Musume.)

Dal momento che chi è infetto da questa mutazione patogena non appartiene alla specie umana, si consiglia di prendere l'appestata, di bollirla in umido e di servirla come condimento per la pasta. In alternativa è possibile infilzarla e cucinarla allo spiedo.

Sindrome del "Se mi contraddici o se vado in crisi dico Uguu"


La malattia può provocare anche calo di autostima e rosichite acuta.

Questa particolare mutazione del ceppo colpisce le ragazzine un po' tanto svampite che tendono ad assalire i loro spasimanti e non gradiscono battute sul loro quoziente intellettivo/ruolo nella società.

Solitamente il germe è dormiente all'interno della vittima, tuttavia tende a risvegliarsi se riceve determinate sollecitazioni; tali citazioni possono essere:

  • Palese contraddizione di una sua qualsiasi affermazione/convinzione;
  • Inadempienza/fallimento personale;
  • Inadempienza/fallimento dell'amico/spasimante/amante;
  • Dolore fisico dovuto ad urti/cadute/scivolate;
  • Generico dispiacere;
  • Capricci di vario genere;
  • Forme più o meno acute di tristezza;
  • Senso di colpa e relativo imbarazzo;
  • Brivido, terrore, raccapriccio;

Esistono 2 possibili alternative a questa mutazione patogena.

  1. Fare in modo che la contaminata di turno non sia turbata da alcunché, che possa condurre una vita serena e tranquilla, lontana da urti di vario genere/situazioni di turbamento, e soprattutto, che nessuno osi mai contraddirla;
  2. Fare abbondante uso di nastro adesivo, sigillarle quella boccaccia malefica, percuotere l'appestata con energia e vigore, dunque menare un rigoroso colpo di manganello ad ogni tentativo di proferire il mefitico verbo.

Sindrome del "Introduco nella frase Nya Nii Nyuu e affini a caso"


Particolarmente diffusa verso le specie umanoidi portatrici di nekomimi, è possibile trovare il suddetto ceppo anche in esemplari di ragazzine iperattive e/o particolarmente suonate oppure l'esatto contrario. Dal momento che i giapponesi credono che il verso dei gatti non sia "miao", ma "nya", i fenomeni di gattizzazione del linguaggio prevedono l'ossessiva e costante aggiunta di questo suffisso in mezzo alle parole, anche più volte all'interno di una frase. Talvolta l'utilizzo del Nya/Nii/Nyuu è così ossessivo che sostituisce intere parole o deforma le stesse. Ne riportiamo qualche esempio:

« Nya! Come stainya? Io tutto benenya! Devi provare quel gelatonya al gusto di lisca di pescenya! »
(Soggetto gattizzato.)
« Nyu? Oh che bello, il mondo gira tutto intorno a me, nyuu! »
(Soggetto gattolobotomizzato.)

Sembra che i soggetti non umanoidi reagiscano meglio ai sintomi della crisi se riescono a dormire almeno 34 ore al giorno, poiché tendono a confondere il verso dei propri sbadigli col famigerato verso-suffisso.

Sindrome del "Mi arruffiano il prossimo dicendo Mii e Nipah"


La reazione di un soggetto decisamente debole.

Questa mutazione del ceppo virale attecchisce particolarmente bene nei soggetti subdoli e meschini e deforma le loro corde vocali, affinché si verifichi periodicamente un'emulazione di verso. La pronuncia di questo verso da parte di persone piccole e dall'aspetto infantile può provocare nei soggetti più deboli sentimenti del puccioso talmente alti da provocare sudditanza e cieca obbedienza verso la pucciosaggine dilagante.

Una curiosa conseguenza di questo ceppo virale consiste nella creazione di personalità multiple, la prima, pucciosa e petulante, è affetta dalla sindrome, mentre la seconda è stranamente adulta, violenta, iraconda e pure un po' perversa, al punto da autoeliminarsi tramite suicidio. L'unco rimedio consigliato è la pazienza, il soggetto sarà così gentile da eliminarsi con un ghigno beffardo sul volto.

Famosi soggetti affetti

Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse ti incuriosisce sapere com'è dormire coi pesci?

  • In realtà Grelle dice "Shinigami Death", dato in Giappone Death viene pronunciato come Desu. Migliaia di fansubber non capendolo hanno pertanto tradotto la frase come "Io sono un Dio della Morte".
  • Se non siete convinti che anche Hatsune ne è affetta, forse dovreste guardare questo video.
  • Suiseiseki pronuncia la parola "Desu" almeno 527 volte durante tutto l'anime. Dal momento che le due serie fanno in totale 24 puntate, si possono contare in media 22 "desu" a puntata (approssimato per eccesso). E siccome ogni puntata dura (escludendo le sigle) circa 20 minuti e 45 secondi (cioè 20,75 min.) è possibile ascoltare in media all'incirca 1 "Desu" al minuto (approssimato per difetto).

Note

  1. ^ Talvolta anche meno.
  2. ^ Di cui Wilhelmina di Shakugan no Shana è ampiamente affetta.
  3. ^ Pace all'anima loro.


Grrrrrrrrrrrrr desu!!! Speri di liberarti di me, desu? Mai e poi mai dessssuuuuu!!!