Alcide De Gasperi

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(Rimpallato da De Gasperi)
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« E ricordate! Se non mi votate, ve do un punio che ve spaco la testa! »
(De Gasperi in campagna elettorale.)
« Un politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista guarda alla prossima generazione. Io guardo al conto in banca. »
(Alcide De Gasperi)
« Per tutte le Ostie sconsacrate! Quella ragazza indossa una gonna che lascia scoperti almeno due centimetri di pelle nuda! Presto, miei devoti amici! Andiamo a prospettarle la dannazione eterna! »
(De Gasperi alla sua squadra di supereroi democristiani)

Alcide De Gasperi è stato il più popolare supereroe dei fumetti del dopoguerra. Nato dalla fervida immaginazione degli sceneggiatori della DC, ha incantato migliaia di ragazzini con le sue mirabolanti avventure a sfondo cattolico.
De Gasperi, conosciuto anche con i nomi di battaglia The Good Person, The Statesman, The Gaspery e The Prince of Thieves, fu dapprima esponente del Partito Popolare Italiano e in seguito fondatore, assieme a Batman e Green Lantern, della Justice League; in un'epoca tormentata e allo sfascio si è erto a paladino dei più deboli e, dietro previa ricompensa, ha affrontato senza paura intere stuola di lestofanti e malfattori, tra i quali annoveriamo Lex Luthor, Macchia Nera, i dinosauri nazisti, gli Unni, i Titani, gli atei e la feroce orda di alieni comunisti capitanata dal mutante ribelle Palmiro Togliatti (albi 48 - 49).
Prossimo beato, futuro santo, quasi diplomato, Alcide De Gasperi era dotato altresì di raffinate mosse di combattimento (tra tutte il Dito ammonitore, la Genuflessione vorticante e la terribile Mazzetta invisibile), il che fa di lui l'unico politico italiano in possesso di superpoteri non dovuti a leggi ad personam.

Le origini del personaggio

Il bell'Alcide nel 1911.

Nato in Trentino Alto Adige, allora sotto l'egemonia austriaca, si laureò in filosofia filocattolica durante i cinque anni passati in colonna all'ufficio immigrazione di Vienna. Si impegnò in giovane età in frustranti tentativi di perdere la verginità senza pagare e, collateralmente, in lotte irridentistiche come vicepresidente del comitato di agitazione trentino. Si segnalò come dinamico scavezzacollo: beccato dagli sbirri mentre scriveva sotto un cavalcavia TRENTINO LIBBERO, FIGA GRATIS, fu da questi prontamente redarguito per l'errore grammaticale, costretto a porvi rimedio, finalmente arrestato per reiterato vandalismo e infine pestato in una stradina di campagna lontano da occhi indiscreti. De Gasperi diresse poi La Voce cattolica, Il Trentino, Il Corriere dei piccoli peccatori e scrisse, sotto lo pseudonimo di Charles Henry Bukowski, diversi racconti sconci su Playboy.

Copertina dell'albo nº 300, incentrato sulla feroce battaglia tra demospartani e persiani socialisti. Vinceranno questi ultimi, ma solo grazie all'appoggio del traditore gobbo Efialte.

Nel novembre del 1904 si trovava in una piazza di Innsbruck quando, per sfuggire all'insistenza di una venditrice di aspirapolvere Folletto, fu costretto a gettarle in faccia un pretzel bollente. Fu pertanto arrestato dalle autorità austriache e sfuggì al linciaggio da parte di altri venditori di aspirapolvere infuriati solo perché la polizia mise in giro la voce che era uno strupratore seriale. Nel 1905 patteggiò la pena, e s'impegnò ad acquistare il modello di Folletto più costoso (che non funzionava, ndr) e a pagare alla venditrice le spese mediche relative al trapianto di pelle in faccia. In cuor suo però giurò tremenda vendetta.
Rilasciato sulla parola perché lo avevano scambiato per il suo compagno di cella, De Gasperi entrò a far parte della Unione Politica Popolare. Quando in prigione si accorsero dello sbaglio De Gasperi era già deputato al Parlamento e il suo compagno di cella era già stato pugnalato nelle docce con una saponetta acuminata.
Nella nuova veste di deputato De Gasperi adoperò tutto se stesso per affermare i diritti e gli interessi del popolo italiano. Se con popolo italiano intendiamo un'unica persona e con un'unica persona intendiamo lui.

Mentre la Prima Guerra Mondiale dava gli ultimi colpi di coda De Gasperi proclamò al parlamento di Vienna la volontà delle popolazioni irredente di essere annesse all'Italia, e che non sarebbe stata una cattiva idea installare una tv al plasma nel suo ufficio. La mozione fu accolta con uno scrosciare di applausi commossi da parte del custode, l'unico presente in sala. Era Ferragosto.

L'ascesa proseguì nel 1921, anno in cui De Gasperi venne nominato:

  • Portavoce della delegazione trentina alla Camera.
  • Portaborse nelle camere d'albergo della delegazione trentina.
  • Miss Borgo Valsugana.

Nemico giurato del fascismo fin da subito, in quanto ignorava con quante s si scrivesse, Alcide attirò invece l'attenzione di Don Luigi Sturzo, boss del Partito Popolare, e lo conquistò definitivamente con la sua fede maniacale e con la solita freddura che ripeteva a ogni party:

- De Gasperi: “Sa quante donne ho avuto nella mia vita? Una trentina...”
- Don Sturzo: “Però, trenta non sono poche...”
- De Gasperi: “Non trenta. Una sola. Di Trento.”
- Don Sturzo: “AH AH AH! Sei una sagoma, figliolo! Ti voglio nel mio partito!”

La nascita dell'eroe

"Spostatevi pezzenti, che mi ostruite il passagio!"

Quando Don Sturzo partì per l'Africa con una valigia piena di crema emolliente e il desiderio di portare sollievo ai culetti arrossati di tanti bambini indigenti, nominò proprio De Gasperi come suo successore alla guida del partito. Come prima mossa De Gasperi organizzò una contromarcia in risposta alla marcia su Roma indetta dal Duce.

L'intelligence fascista, che aveva già preparato delle false prove per incastrarlo, colse la palla al balzo e lo arrestò con le accuse di istigazione a delinquere e manifestazione non approvata dal prefetto. Un peccato, comunque, perché le false prove erano venute fuori una meraviglia. Le accuse si aggravarono quando una donna austriaca dall'orribile volto butterato decise di denunciarlo per i mancati pagamenti di un Folletto e di non meglio precisate spese mediche.
De Gasperi scampò al carcere duro e alla sodomia più o meno consenziente grazie all'intercessione di un alto prelato (2 metri e 11) che lo assunse come uomo di fatica nella biblioteca Vaticana.
Qui avvenne l'imponderabile: inerpitatosi su uno scaffale traballante, mise un piede in fallo e cadde, finendo travolto da una slavina di calendari invenduti di Bonifacio VIII. Nonostante la prontezza della Protezione Civile, De Gasperi venne estratto dalla sua tomba cartacea solo una settimana dopo, per opera della Provvidenza e di un vorace San Bernardo che lo fiutò tra le macerie e gli azzannò un polpaccio.
Visibilmente provato, raccontò ai suoi soccorritori che era riuscito a sopravvivere pregando e leccando la condensa sui suoi occhiali. Non aveva nulla da mangiare, ma non importava perché tanto era tempo di Quaresima.
L'esperienza lo temprò a tal punto da lasciargli in dote poteri eccezionali come:

  • La vista a raggi X (utile in fase di scrutinio).
  • La superforza.
  • La superbia.
  • L'immunità parlamentare.
  • Le visioni mistiche.
  • La capacità di convincere la gente dicendole quello che voleva sentirsi dire.

Dopo la Liberazione, alla quale contribuì, seppur in tono minore, raccontando la sua unica freddura su Radio Londra, fece parte dei ministeri Bonomi e Perri, rispettivamente come Ministro degli Esteri e poggiagambe umano. Nel frattempo, contattato dall'allora semisconosciuto professor Charles Xavier, si impegnò segretamente nella creazione di una squadra di giovani democristiani superdotati. Arruolò personalmente Amintore Fanfani, il gigante eburneo; Oscar Luigi Scalfaro, in grado di comunicare coi delfini grazie alla r ultrasonica; e quella che diventerà la sua spalla in tante battaglie contro il fisco: Robin Andreotti, il ragazzo meraviglia. Restano celebri le loro missioni di spionaggio per conto di Sismi e Sifar, nonché i loro sondaggi telefonici per SIP e Sorgenia.

Il democristiano Alcibiade de Gasperi, precursore politico nonché progenitore di Alcide.

Il 15 dicembre 1945 De Gasperi si chiuse a tripla mandata in bagno assieme al manipolo di fedelissimi e a un fustino di gazosa, e formò ufficialmente il suo primo gabinetto. La riunione sfociò in una sei giorni di sbronze bibliche e lanci di carta igienica bagnata. L'indomani la donna delle pulizie non la prese molto bene.
Nello stesso anno rappresentò l'Italia alla Conferenza della Pace di Parigi, nel corso della quale si mise in mostra per una sgradevole macchia di sugo sulla cravatta e per la sua perizia nel depredare l'hotel di tutti gli asciugamani.

Nel 1947 si trovava nel suo ufficio romano quando gli venne voglia di un caffè. Essendo a corto di spiccioli e avendo già impegnato i denti d'oro di Mariano Rumor, decise di chiedere un prestito agli Usa e dopo una breve rincorsa e un balzo poderoso atterrò a New York. Qui gli prestarono cento milioni di dollari e si offesero quando lui si offrì di riportargli il resto. Inoltre gli regalarono le chiavi della città, il numero di telefono di Ava Gardner e lo scortarono con tutti gli onori durante la visita ai monumenti nazionali: la Statua della Libertà, la Casa Bianca e il McDonald's. Negli anni a venire De Gasperi ricambierà il favore accorrendo in aiuto dell'America nel momento del bisogno, riportando sulla retta via un Capitan America plagiato dalla lettura de Il Capitale (albo 75) e aiutando Daredevil ad attraversare la strada (ministoria, albo 88).

Nell'aprile 1948, dopo aver fatto fortuna con un oscuro contrabbando di asciugamani pregiati nell'Est Europa, De Gasperi era a capo di un partito solidamente formato. Era il grande favorito per le elezioni, grazie a slogan come:

« Bacia in bocca i tuoi nemici, ma solo se hai l'herpes. »
« Porgi l'altra guancia, ma intanto estrai lentamente il coltello a serramanico. »

Tutto andò come previsto. De Gasperi conquistò la maggioranza alla Camera e al Senato, comparì in prima pagina sul Times, ottenne la carica di amministratore condominiale mettendo fine al dispotico regno della signora Lazzarini e stravinse al gioco dell'oca senza mai fermarsi per un turno.

In luglio salvò di nuovo le sorti dell'Italia, a un passo dalla guerra civile. Dopo che Togliatti era stato accoltellato da un folle armato di saponetta acuminata (all'epoca era un'arma che andava di moda), De Gasperi compì una mossa da vero statista: comprò un naso finto in un negozio di giocattoli, lo indossò e si iscrisse al Tour de France sotto il nome fittizio di Gino Bartali. Con un Ave Maria e due pedalate vigorose staccò gli inseguitori e vinse la competizione. Innanzi a una tale impresa gli italiani, che si stavano scannando l'un l'altro, dimenticarono ogni divergenza politica e al ritorno di De Gasperi si accalcarono all'aeroporto per tributare il giusto omaggio al loro campione. Il naso finto.

Il tramonto editoriale

Palazzo Chigi, 1949. De Gasperi legge il risultato del test delle urine.

Gli anni cinquanta segnarono il mesto declino della serie. Il mercato italiano fu invaso dai primi manga, allora addirittura in lingua originale; in generale il pubblico divenne più raffinato ed esigente, e cominciò a mostrare insofferenza per eroi classici e patinati come De Gasperi, preferendogli personaggi tormentati e fuori dagli schemi. Tutti i fumetti più noti risentirono di questo cambiamento e dovettero adattarsi: Spiderman abbandonò la casa di Zia May e andò a vivere in un loft con il Dottor Octopus, Wonder Woman svelò agli sgomenti lettori il suo triste passato da cameriera sottopagata in un autogrill e La Pimpa scoprì di essere sieropositiva. Del resto tutte quelle bolle rosse sul pelo non erano un bel segno.
Anche gli sceneggiatori DC corsero ai ripari e cercarono di rinnovare l'immagine di De Gasperi in diversi modi:

  • Gli fecero perdere le elezioni dopo otto mandati consecutivi.
  • Gli fecero prendere una sbandata per una squillo moldava.
  • Lo fecero litigare così pesantemente con la Chiesa che nella quadrilogia Lo Statista Oscuro (albi 663 - 666) De Gasperi arrivò al punto di sbattezzarsi durante un'udienza con Pio XII e a tentare di soffocare il pontefice con del filo spinato che teneva nascosto in un calzino.

Questi cambiamenti così rivoluzionari ebbero solo la conseguenza di fare allontanare lo zoccolo duro di lettori, quelli abituati alle storie a lieto fine e alle particole della domenica. Ormai dimenticata da tutti, la testata chiuse i battenti nel 1954, e De Gasperi si ridusse a qualche sporadica comparsata negli albi speciali o in veste di aiutante del suo ex aiutante (il destino beffardo!) nel nuovo fumetto di punta della DC: Ultimate Andreotti.

Curiosità

Voci correlate

Preceduto da:
Il signor Nessuno

Presidenti del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia
Presidente del consiglio d'Italia e basta

1946 - 1953
Succeduto da:
La Palla al piede


Cazzari in giacca e cravatta


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