Contrabbasso

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« Odio questo strumento! »
(Renato Brunetta, a proposito del contrabbasso)
Un contrabbassista si prepara ad assassinare il direttore d'orchestra mediante il lancio a freccia dell'archetto.

Il contrabbasso è uno strumento musicale cordofono destinato a produrre suoni gravi, che in orchestra si colloca tra il bassotuba ed il ruttofono. Si pensa sia derivato dall'arco celtico, un'arma da guerra di notevoli dimensioni. Ha forma tipicamente sculata, nel senso che la parte inferiore è più larga di quella superiore, ed è simile a un culo di ippopotamo. È provvisto di quattro corde dai suoni Sol, Re, La, Mi, a cui di solito viene aggiunta una quinta corda per impiccare lo strumentista quando sbaglia.

Cenni storiografici

Coloro che si addentrano nella lettura di questo articolo sono pregati di andare prima a cercare sul dizionario la parola storiografia e successivamente venirla a ripetere a me. Mi raccomando, studiate, o vi metto quattro!!!

Il contrabbasso nacque nel XVI secolo, da una povera violoncella disgraziata. Fu un parto difficile e complesso, viste le dimensioni selvagge del bambino. Da allora il contrabbasso ancora vive e continua a mietere vittime all'interno delle orchestre. Ha girato tutta Europa e tutto il mondo con Alitalia. Fino a noi è rimasto invariato, sia nella forma cassamortuaria sia nel suono estremamente ruttofonico e intestinale, simile a un conato stentato e indeciso o a un'uscita anomala di succhi gastrici. Il fatto che non sia cambiato per niente è dovuto al fatto che nella storia sono state poche le persone che hanno tentato di toccarlo e cambiarne qualche connotato: è molto difficile suonarlo e cercare di farne uscire un suono umano e perciò nessuno intraprendeva l'ardua tenzone di cambiarne le caratteristiche.

Tecniche di esecuzione col contrabbasso

Le corde vengono suonate con un voluminoso archetto, che talvolta si impiglia nelle corde e parte come una freccia. Siccome in passato avvennero diversi incidenti per cui i direttori d'orchestra morivano infilzati dall'archetto del contrabbasso, si decise di cambiarne la tecnica passando dall'esecuzione a freccia, con l'archetto, all'esecuzione a pizzico, tecnica più difficile in quanto sopprimere un direttore d'orchestra a pizzichi è cosa lunga e faticosa.

Il contrabbasso viene suonato stando in piedi, per cui gli strumentisti di bassa statura spesso sono esentati dal suonare le note più gravi, in quanto non ci arrivano con la mano: dette note, in partitura, sono perciò affidate al ruttofono, ma non è raro che sia lo stesso contrabbassista ad eseguirle ruttofonicamente alternando il suono dello strumento con la modulazione del rutto.

Effetti collaterali del contrabbasso

Archetto di contrabbasso. Si notino nella parte posteriore l'incavo per incoccarlo alle corde e nella parte anteriore la punta metallica.

Il contrabbasso ha il potere di dare una connotazione funebre all'orchestra: somiglia ad una bara posta in verticale, ha un suono gufato, tragico e profondo, che ammorba e cordoglia l'intera esecuzione. Notoriamente porta jella, e questa credenza si riflette sul contrabassista, dai più considerato uno jettatore. Spesso, quando interviene l'assolo di contrabbasso l'orchestra tace e si sente uno sfrigolio di fondo, dovuto alle grattazioni di palle degli altri orchestrali e del Maestro.

Gli "assolo" di contrabbasso sono spesso richiesti durante le messe funebri (perciò viene fabbricato con legno di cipresso), i canti liturgici, l'epilogo delle tragedie sceniche e le esecuzioni di condanne a morte per euforizzare il boia. L'effetto è devastante: lacrime ed urine a profusione. Questi assoli spesso si concludono con una nota ruttofonica lunghissima, un Mi bemolle modulato e di tono grave, dopo il quale aumenta il numero di persone da funeralizzare.

Altro effetto del contrabbasso è l'imposizione delle pause orchestrali: siccome molte frequenze ad archetto delle note del contrabbasso hanno un effetto fisiologico diuretico, la loro esecuzione provoca la fuga degli altri orchestrali verso i cessi ed il sovraffolamento dei medesimi. Questo effetto un tempo era frequentissimo, e, non potendosi interrompere l'esecuzione, durante i concerti si vedeva colare liquido giallastro dal palcoscenico.

Custodia

La custodia dello strumento, di colore nero funebre, è enorme ed ha funzioni importantissime: fornisce un ottimo contenitore per nascondervi quanto il contrabbassista riesce a rubare durante feste e ricevimenti (pasticcini, torte, posate, portafogli, cappotti, ecc.). Inoltre, in caso di morte del contrabbassista, viene utilizzata come bara.

Compositori

Molti compositori si sono degnati di non ridurre sul lastrico i contrabbassisti, affidando loro durante il concerto qualche nota detta "di risveglio". Il nome deriva dal fatto che i contrabbassi suonano in piedi, ma essendo i concerti romantici e classici abbastanza lunghi, ed essendo il loro pentagramma costellato da decine e decine di battute di pausa, spesso avvengono dei repentini e violenti colpi di cicagna acuta, con conseguente abbiocco e devastante caduta a terra per la perdita delle attività cognitive. Insomma i colpi che si sentono in orchestra non sono i tamburi o i timpani ma i contrabbassisti che stramazzano a peso morto sul pavimento.

Per quanto riguarda l'esecuzione, i contrabbassi si limitano molto spesso a pizzicare o grattare le corde senza badare al povero archetto da 5000 euro. La partitura, inoltre, è, come già detto, ricoperta di battute vuote (i contrabbassi sono gli unici strumenti che, per spregio, non hanno neanche le pause sui pentagrammi, ma soltanto i righi vuoti), ma ogni tanto compaiono le suddette note "di risveglio", perché risvegliano il povero disgraziato dal sonno primordiale nel quale era caduto e, mettendoci tutto il cuore e il pancreas, egli si cimenta a suonare l'unica nota che gli spetta, per poi godersi un'altra mezzora di sonno.

Le note sugli spartiti dei contrabbassi compaiono raramente, tanto che verrebbe il dubbio se siano vere o se sono degli sputi del compositore in un momento di scatarramento. Inoltre non superano i dodicimila quarti, per cui c'è bisogno di un archetto lungo più di dieci metri e mezzo, trasportato con un autotreno prima del concerto. Ma tutte queste accortezze di solito i compositori non le guardavano. I più generosi li mettevano nei loro concerti solo per non farli andare in miseria o in crisi depressiva, a infilzarsi con il proprio archetto.