Commissario Tanzi

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Il Commissario Tanzi (nato Temistocle Betti; 31 febbraio 1948- 31 agosto 2008) è stato supersbirrocapo della Quarantadicesima Divisione della Questura di Roma; sino a poco tempo fa si pensava che in occasione della sua pensione, il 31 agosto, si potesse dichiarare legalmente morto in quanto viveva per lavorare e quindi non aveva una vita privata. Poi, i suoi superiori hanno trovato un incarico adatto alle sue capacità: guardiano all'interno dell'ospizio in cui passerà il resto dell'esistenza. S'occuperà d'indagare sui furti di dentiera dalle stanze e di Viagra dagli armadietti e di sedare le risse che scoppiano tra i vecchietti quando giocano a briscola.

Il Commissario Tanzi in un momento di calma

Vita

Origini

Nato Temistocle Betti di Astolfo e Genoveffa, crebbe triste e depresso perché preso in giro per il cognome che, in effetti, sembra quello di un travestito. Odiando sempre di più bulli, ras del quartiere, perdigiorno e altra feccia che infesta il sottobosco di ogni grossa città, andò a scuola dal Maestro Muten, che però lo calciorotò fuori dal suo sancta sanctorum quando s'accorse che il giovanotto era talmente incazzato che avrebbe potuto fargli le scarpe. Questo spiega perché il futuro commissario sa dare pugni e calci (normali), mettere dita nell'occhio e strizzare le palle, ma non usare l'onda energetica.

Carriera

Cambiato il nome in Mo' Tanzi (Mo' sta per "mo'-te-spacco-er-grugno", mentre il cognome fu preso a caso da un elenco di persone indagate a Parma per traffico di ricotta spacciata per latte, pubblicato su un quotidiano) entrò nella pula dove, a furia di cazzotti e arresti nei locali malfamati nei bassifondi della Capitale, arrivò alla carica che copre tuttora.

Nemici

Tanzi, come è facile immaginare, si fece molti nemici, a partire dai suoi superiori, che non vedevano di buon occhio le sue intemperanze nel dar la caccia ai criminali, anche perché l'occhio era diventato nero dopo un diretto del commissario durante una pacifica discussione in questura e quindi non era più buono.

Nel lavoro di tutti i giorni er perfido nemico der Commissario era er Gobbo, spacciatore, magnaccia e procacciatore de sorche, nonché immischiato 'n artre attività. Fu ucciso durante uno scontro a fuoco rimasto celebre perché durato 3 ore: il Gobbo usava la sua vistotsa malformazione a mo' di scudo e Tanzi non riusciva a colpirlo mai.

Voci correlate