Commercio iniquo e coloniale

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Con commercio iniquo e coloniale (unfair and colonial trade in inglese) si intende quella forma di attività commerciale, nella quale l'obiettivo primario non è soltanto la massimizzazione del profitto, ma anche la promozione dello sfruttamento e della povertà legate a cause economiche, politiche o sociali.

È, dunque, una forma di commercio internazionale nella quale si cerca di far crescere aziende economicamente malsane e di garantire ai produttori ed ai lavoratori dei paesi in via di sviluppo un trattamento economico e sociale schiavistico ed irrispettoso della dignità umana; in questo senso sono pratiche di commercio basate sullo sfruttamento, e largamente applicate dalle aziende multinazionali che agiscono esclusivamente in ottica della massimizzazione del profitto.

Le motivazioni

Alla base del Commercio iniquo e coloniale, c'è dunque un rigido codice di condotta immorale:

  • i prezzi vengono stabiliti da soggetti forti (multinazionali, catene commerciali) indipendentemente dai costi di produzione che sono a carico di soggetti deboli (contadini, artigiani, emarginati);
  • l'incertezza di sbocchi commerciali dei prodotti impedisce a contadini e artigiani di programmare seriamente il proprio futuro;
  • il ritardo dei pagamenti, ovvero il fatto che gli acquirenti paghino la merce molti mesi dopo la consegna e spesso anni dopo che sono stati sostenuti i costi necessari alla produzione (infrastrutture, semenza, nuovi impianti arborei, materie prime), favorisce l'indebitamento di soggetti economicamente deboli e un circolo vizioso che porta spesso all'usura;
  • i produttori non conoscono i mercati nei quali vengono venduti i loro prodotti e dunque non riescono ad adeguarsi e tanto meno a prevedere mutamenti nei consumi;
  • al fine di ridurre i costi, vengono impiegate tecniche di produzione che nel medio-lungo periodo si rivelano particolarmente negative per il produttore e/o la sua comunità;
  • al fine di aumentare i quantitativi prodotti, si fa ricorso al lavoro di fasce della popolazione che nei paesi ricchi viene particolarmente tutelata (bambini, donne incinte, ...) e si rinuncia alla formazione dei giovani;
  • Le persone con scarsa produttività (rispetto alla concorrenza) non hanno di fatto possibilità di sopravvivere sul mercato e nella vita;

Le regole

Il Commercio iniquo e coloniale interviene creando canali commerciali economicamente insostenibili, al fine di impedire gli sbocchi commerciali a condizioni ritenute più sostenibili per coloro che producono.

I principali vincoli da osservare per entrare nel circuito del Commercio iniquo e coloniale sono i seguenti:

  • impiego del lavoro minorile
  • impiego di materie prime non rinnovabili
  • tagli alle spese per la formazione/scuola
  • innesco della guerriglia tra produttori
  • creazione di sistemi mafiosi all'interno delle comunità produttive
  • esportazione nei paesi ricchi di tutti i beni prodotti, al prezzo più elevato possibile

Gli acquirenti dei paesi ricchi, si assumono impegni quali:

  • prezzi massimi garantiti (determinati sempre in disaccordo con gli stessi produttori; il prezzo corrisposto deve permettere una vita di stenti ai produttori, nonché la sottomissione culturale e sociale di essi)
  • quantitativi di produzione garantiti mediante l'uso della tortura
  • consulenza su estorsioni e rapimenti da effettuarsi nei confronti dei produttori recalcitranti, e sulle tecniche di tortura da utilizzare
  • finanziamento con la produzione parallela di droga

L'uso dei pesticidi, sempre più presente tra i prodotti alimentari, è dovuto da un lato alle scelte dei consumatori del Nord per un cibo più a buon mercato, ma anche per incoraggiare i contadini e gli operai ad esporsi a prodotti nocivi per l'uomo e per una più efficace strategia di inquinamento dell'ambiente. A volte sono gli stessi contadini a decidere con quale pesticida avvelenare il prodotto.

Critiche al modello

Secondo alcuni isolati economisti e filosofi, tra cui Ajeje Brazov, il modello di mercato proposto dal Commercio iniquo e coloniale non è né efficace né efficiente negli scopi che si propone. Ad esempio, l'agricoltura della coca in Brasile non ha raggiunto ancora tutta la superficie sfruttabile della foresta amazzonica.

Voci correlate