Comitato Sfanalatori Mignottari

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« IO stavo solo chiedendo delle informazioni per arrivare ad Abbiategrasso a una signorina che era per strada, vestita in modo elegante, quando... m'ha sfanalato tutto »
« Mio cugino di notte va in giro con la sua Suzuki Escudo a sfanalare ai mignottari e poi li uccide »
(Un pirla ai suoi amici pirla)
« A me non servono gli anabbaglianti »
(Colui che abbaglia anche a occhi chiusi su dopo aver incenerito diverse automobili)
Ghezzi Vostri se vi becco.
« Noooooo!!Vi sfanalo e ve metto 'na bomba nella lavatrice! »
(Mario Magnotta dopo aver visto che Bontempi si fermava a "chiedere indicazioni" a un trans in minigonna)


Quando il sole cala, i bravi padri di famiglia tornano a casa e cenano. Capita però, che codesti bravi pater familias invece che guardarsi con la famiglia programmi educativi come 1 contro 100 o Voyager prendano nuovamente le chiavi dell'auto e dopo essersi inventanti una seria motivazione tipo: ho finito il lucida pomelli in argento: non vorrei mai andare al Rotary Club col pomello del bastone ossidato oppure porto il criceto a fare la passeggiatina escano di casa un'altra volta. Quindi con aria candida montano nella propria Fiat Croma aziendale e iniziano a vagare per zone industriali, strade provinciali e chiese, luoghi da sempre affollati di donne sole e bisognose di aiuto.

Che c'entra tutto questo col Comitato?

Yo fra! Non credo tu resista al mio Hummer H2... ma posso risolvere il problema lo stesso

Il Comitato Sfanalatori Mignottari, CSM in breve, si propone si impedire tutto questo. Dotati di auto veloci e pesantemente modificate dalla Abarth, tutte rigorosamente nere, gli agenti del CSM (detti gli sfanalatori) vagano come corvi nella notte, a luci spente. Poi quando avvistano l'ennesimo mignottaro che si ferma a "chiedere indicazioni" si gettano su di lui sfanalandolo. Solitamente l'improvviso e abbacinante pararsi di fronte di una tale visione causa lo shock nel povero mignottaro, che nei casi più fortunati riparte sgommando e torna a casa con gli occhi sbarrati e desideroso di riabbracciare la propria consorte, mentre nei casi diciamo meno fortunati viene travolto dall'auto nera[1]. In ogni caso lo sfanalatore ha compiuto la sua missione e può tornare a vegliare sulle strade italiane. La gentildonna oggetto d'interesse tuttavia esprimerà con ferocia, talvolta facendo uso di pesante turpiloquio la sua non approvazione per il gesto; ma ciò non tange allo sfanalatore: sa di aver scelto una strada dura.

Le origini del mito

Oh cazzo no... oh cazzo no... ancora loro!!

Nati probabilmente all'indomani della grande motorizzazione italiana, i primi sfanalatori erano inconsapevoli del ruolo che avrebbero avuto in futuro: essi erano disorganizzati, privi di un leader e mossi solo da un seppur meritevole motivo, desiderosi di rompere le gonadi a bordo delle loro auto. Questi sfanalatori erano dotati di primitivi mezzi: 500 bianche, alcune 600 blu e qualche triciclo con gli abbaglianti. Tutto questo finché un giorno non arrivò il Magnotta. Sempre alla ricerca di un modo con cui battere definitivamente la sua nemesi Bontempi; egli una sera di agosto, tornando da una partita a scopone scientifico, vedendo l'auto aziendale del Bontempi in camporella, ebbe un'illuminazione: sfanalare fino allo sfinimento il nemico. Come ispirato da un qualche Dio, spense i fanali, l'accendisigari, le luci del cruscotto e rombando si lanciò verso la macchina. Poi, all'improvviso, accese gli abbaglianti: il malvagio Bontempi colpito dallo sfavillante sfanalata si contorse, urlò il suo dolore primordiale e sgommando dovette fuggire.

I primi tempi

La corrente "americana" del comitato privilegia sfanalate preventive

Deciso a continuare la sua opera, il Magnotta arruolò tutti i giovani scansafatiche della zona: mariuoli, nullatenenti, ex membri dell'A-team e alcuni leghisti. Particolarmente propensi al richiamo del Magnotta si rivelarono tutti i cugini d'Italia, che si rivelarono estremamente propensi a tale attività. I primi tempi, le prime glorie e sì, anche i primi morti, tutto questo rendeva luminosa la vita degli sfanalatori, che seminavano sfanalate e distruzione lungo la penisola. Epiche fughe dalla polizia, dalle armate dei mignottari inferociti e pure dai papponi rumeni crearono la leggenda.

L'addio di Magnotta

Magnotta però non ci credeva più; per anni sfanalò nella speranza di ritrovare il suo arci-nemico, ma il Bontempi si dimostrò astuto come una biscia: false auto bomba, imboscate della polizia (senza dubbio chiamata dalla San Giorgio e in generale una vita coniugale fedele, impedirono al Magnotta di avere la sua soddisfazione. Questo portò alle primi crisi, al famoso arresto all'autofficina Da Luca[2] e in generale alla crisi di un gruppo sempre meno compatto. Magnotta quindi decise di lasciare la leadership al giovane Vitantonio Liuzzi, uno dei più attivi sfanalatori dell'epoca. Magnotta comunque rimase nel Comitato e ancora oggi continua la sua lotta.

Il regno Liuzzi

Montezemolo agli speranzosi sfanalatori: "E invece vi beccate una Toro Rosso!!!"

Il giovane Liuzzi rivoluzionò il gruppo: lo dotò di auto capaci di vincere le sfide che papponi, mafia e carabinieri gli rivolgevano. La Toro Rosso si rivelò, se non una buona scuderia di F1, almeno un discreto elaboratore di marmitte e affini. Organizzati per regioni, il CSM trovò solitamente rifugio in luoghi apparentemente innocui, come i bar sport, gli oratori oppure discariche di auto rottamate (spesso per causa loro). Furono proprio i proprietari di quest'ultimi a finanziare le gesta di questi eroi. Liuzzi è tutt'ora a capo degli sfanalatori.

Il perché

A dire il vero, non è chiaro sul perché esistano tali figure. Alcuni sfanalatori, quando ormai il sole fa la sua entrata trionfale, scandita dai rantoli di Mike il pollo, e inizia a risvegliare le strade e per loro è tempo di tornare a indossare abiti civili, si limitano a dire: "Deh, tra questo e passare la notte davanti all'Xbox mentre la mia donna mugugna che vuole una banana... almeno in auto posso giocare con la PSP senza rottura". Magnotta certo aveva il Bontempi ma pure lui in fondo sapeva che c'era qualcosa di più grosso sotto. Qualcosa che si potrebbe definire come l'intrinseco desiderio di una personale giustizia posta in essere dal senso del giusto che l'uomo comune ha in sé, di per sé e che va ben oltre l'accezione comune di desiderio di correttezza.

Sfanalatori

Se improvvisamente il cielo si oscura e senti una musichetta... non sperare in Luke.

Dentro gli sfanalatori c'è gente di tutte le razze, di tutte le risme e pure diversi poser. Il CSM richiede solo che si sfanali.

L'emo sfanalatore

Macchina ovviamente nera, con gocce di sangue sulle portiere e un faccia triste sul cofano. Interni color rubino (così se si sporca la mamma non dice nulla). Si lancia contro il mignottaro, mentre stringe il volante Gillette design. Dopo aver sfanalato si ferma e si taglia.

Il nerd

Macchina tipo KITT con procio overcloccato@10000mhertz-trombette, doppia VGA raffreddata a liquido staminale, mobo dell'Asus e Linux Mandrake (perché loro sono dei maghi col pc). Interni tipo l'Enterprise e al fianco del guidatore bambola gonfiabile a forma di Jonathan Harker. Auricolare all'orecchio, ogni tanto mormora le parole: "sala macchine più potenza!" oppure "chissà che forma ha una vagina". Quando vede la sua vittima, sogghigna e urla: "OWN3D n00b".

Il metallaro

Solita auto nera, ricca di punte, catene e teschi impalati. Dotata di un enorme canna fumaria al posto della marmitta sprigiona fumo nero: "black as hell". All'interno i Rammstein suonano live nel cofano al posto del possente V12 Diesel, astutamente spostato sul tettuccio per permettere di sentire meglio il rombo malvagio dei 550 CV caricati a birra crucca; un enorme turbocompressore e lo scarico diretto assicurano che l'auto faccia tremare anche le porte dell'inferno. Sulle portiere tracciati in caratteri Sassoni il numero di sfanalati. Quando lo sguardo si posa sul mignottaro, lo spirito del Defender Metaller gli concede un po' della sua rabbia: entrato nella follia berserker urlerà: "DEATH TO FALSE METAL!!" e sfanalando porterà nel Valhalla lo stronzo.

Poi a seconda del genere onorerà, sodomizzerà, mangerà, massacrerà con l'ascia o piscerà su eventuali cadaveri.

Il truzzo

Vichiedevò i danni allo stato italiano pev la sfanalata

Auto nera lucida, cromature onnipresenti e impianto audio da 10.000 euro. Neon interni/esterni/ e luci stroboscopiche a comando. Ultra ribassata, con simpatici adesivi sul retro[3], il truzzo sfanalatore sorveglia il tutto da dietro i suoi occhiali da sole. La musica house a basso volume lo mantiene in uno stato di calma controllata, che però si tramuta in furia omicida a 190bmp, quando adocchia la sua preda. Solo allora l'armamentario di luci, lucine, proiettori, laser e lustrini si rivela[4] che solito sono più che sufficienti a mandare KO lo sfortunato sfanalato e metà quartiere.

Quindi caricherà la mignotta ancora frastornata e dopo averla violentata scapperà sgommando per arrivare in tempo in discoteca, "minchia fraaaaaaaaaa c'è Franchino!!!!'?".

Uno degli sfanalatori più pericolosi. Attenzione, non distingue il giorno dalla notte!

Sfanalatori famosi

Amici

Nemici

Un classico esempio di sfalanato, maestro poi nell'arte del mirror climbing.

Note

  1. ^ Un'idea può essere data dal film Grindhouse - A prova di morte
  2. ^ Il 23 marzo 1976 vennero arrestati 17 presunti sfanalatori e sequestrate 30 auto in provincia di Padova permettendo così un locale proliferarsi del mercato puttanesco che dura tutt'ora
  3. ^ Lento Violento, W la FIGA, De puta de me mare sono tra i più comuni
  4. ^ Secondo alcuni i migliori sfanalatori sarebbero gli ex hardcore warrior