Combattimento con spada laser
Nell'universo di Guerre Stellari, il combattimento con spada laser è la forma di combattimento prediletta da Jedi e Sith. Nel mondo reale, il combattimento con la spada laser è invece lo sport ufficiale delle convention di fantascienza, nonché una valida alternativa al perdere la verginità.
Le sette forme di combattimento
Ci sono almeno sette forme di combattimento con spada laser, e nessuna di queste prevede il tirarsi addosso palle di sterco a vicenda. Anche se questo sovrannumero di tecniche può sembrare strano, non bisogna dimenticare che Guerre Stellari è un mostro commerciale di marketing e denaro sottoposto alla dittatura di George Lucas. Va da sè che ogni cavaliere Jedi sceglie la forma di combattimento che si intona meglio al colore della sua tunica, perché tutto si può dire degli Jedi, ma non che non abbiano un minimo di buongusto!
Shii-Cho
La prima e più elementare forma di combattimento, che prende il nome di Shii-Cho, è l'ABC del Padawan, che deve impararlo prima ancora di pensare di poter maneggiare una spada laser, indossare quelle belle tuniche nere che fanno tanto chic, cavalcare l'imperatrice di un pianeta a caso e altre cose che sono soliti fare i Jedi nei momenti morti delle loro giornate.
Il Shii-Cho è una tecnica di combattimento molto semplice, che sfrutta l'agilità innata del giovane Padawan e si aiuta con colpi di braccia e gambe. Praticamente è il karate con spada laser. Va detto da ultimo, qualora ce ne fosse bisogno, che il Shii-Cho è utile tanto quanto un buco del culo su un piede.
Makashi
Il Makashi è, oltre al nome del nuovo chihuahua di Paris Hilton la seconda forma del combattimento con spada laser. È uno stile utile nei combattimenti spada laser contro spada laser, spada laser contro pistola laser, spada laser contro motosega laser, spada laser contro SUV, spada laser contro il discorso di fine anno del Presidente della Repubblica e spada laser contro Teletubbies. Quando invece l'avversario usa armi come testate nucleari o bombe fine di mondo lo stile Makashi mostra i suoi limiti, risultando spesso fatale per il povero Padawan.
Si tratta di uno stile elegante e aggraziato, praticato principalmente da grandi maestri del combattimento con spada laser quali il Conte Dooku e il terribile Sith oscuro Carla Fracci.
Curiosità: pronunciando la parola Makashi in un qualsiasi bordello di Bangkok si ottiene un pediluvio gratis.
Soresu
Lo stile Soresu viene sviluppato dall'architetto svizzero Filippo Soresu per sopperire alle mancanze del precedente stile. Il Soresu è infatti un miglioramento tattico del Makashi e a differenza del precedente non ha spiacevoli effetti collaterali quali morire per sbaglio o bruciarsi le sopracciglia con una roteazione azzardata della spada.
Chi pratica questa forma di combattimento molto incentrata sulla difesa, sarà sempre preparato per affrontare lunghe battaglie, grazie all'enfasi che lo stile pone sullo studio dell'avversario; in compenso avrà disfunzioni erettili per tutta la vita. È principalmente per questo motivo che il Soresu è usato specialmente da Jedi in là con l'età, tipo Yoda e Obi-Wan Kenobi che ormai non hanno più nulla da perdere.
I combattenti in grado di padroneggiare il Soresu non lasciano spazi aperti all'avversario, e attendono che sia il loro nemico a scoprirsi, per poterlo colpire con il loro terribile colpo finale, lo sparticulo. Si tratta comunque di uno stile difficile da padroneggiare se il combattente è ferito, più difficile ancora se il combattente è del tutto privo di braccia.
Ataru
Da non confondere con Hamtaro, è uno degli stili più popolari tra i giovani Jedi, se si esclude la TekTonic. Studiato da Anakin Skywalker e da Palpatine, l'Ataru si sposa bene con la personalità aggressiva del combattente e nel contempo ne mantiene la naturale regolarità. È anche abbastanza facile da praticare, in quanto consiste principalmente nello scendere dalla propria auto tamarra, guardare male l'avversario e dirgli: "Cazzo c'hai da fissare? Hai problemi?".
Intimorire l'avversario è fondamentale per trarre maggiori benefici da questo stile. Chi padroneggia bene l'Ataru è in grado di causare il rilassamento dei muscoli dello sfintere del suo nemico con una sola occhiata, mentre per i meno esperti sarà necessario usare alcune mosse di supporto. Una di queste, la preferita di Palpatine, per altro, prevede che un combattente indirizzi verso l'altro una danza simile a quella maori, ma indossando un tutù rosa di tulle al ritmo sfrenato della cover trance di Italia amore mio remixata da Gigi D'Agostino, terminando con uno strip tease integrale. Usando questa tecnica è matematicamente certo che l'avversario si cagherà addosso dalla paura.
Questa forma non è adatta però per combattimenti prolungati, perché richiede uno sforzo costante e, in certi soggetti, questo può manifestarsi attraverso spiacevoli rumori collaterali.
Djem-So
Il Djem-So è uno stile sviluppato da Jedi che usavano il Soresu ma preferivano una forma più offensiva che difensiva, il che è solo un altro modo per dire che Soresu e Djem-So non c'entrano un cazzo l'uno con l'altro. Si tratta dello stile preferito di Darth Vader, che lo usa specialmente per rivoltare le frittelle quando si prepara la colazione. Proprio come Darth Vader, infatti, il Djem-So è utilizzato dai combattenti che amano l'azione, gli spargimenti di sangue, le astronavi rosso fiammante e le gnocche di Tatooine, questo almeno secondo quando sta scritto sul manuale di istruzioni della spada laser.
Niman
Che curiosamente letto al contrario dà Namin. Ed è l'unica cosa interessante di questo stile di combattimento. Sul serio. Per praticarlo, infatti, è necessario aver letto per intero tutto il foglietto illustrativo, il Mauale delle Giovani Marmotte e l'Enciclopedia Galattica, così, giusto per farsi una cultura, perché il Niman è la forma di combattimento dei dotti (al contrario, ad esempio dell'Ataru che è la forma di combattimento dei brontoloni e del Makashi che è la forma dei mammoli, pisoli ed eoli). A tale fine, quello di erudirsi sulla tecnica, è necessario ingozzarsi di patatine fritte durante lo studio dei manuali, per liberare i chakra o per un altro filosofico motivo Jedi. Così il combattente Niman, completato l'allenamento, avrà un peso specifico simile a quello di Saturno, il che gli renderà difficile perfino accendere la spada laser.
Juyo
Si combatte sfidando l'avversario a chi beve il maggior numero di chupiti al bar più vicino. È una tecnica molto difficile da padroneggiare, specie dopo l'ottavo bicchiere, ma nonostante ciò rimane la preferita da molti Jedi e Sith. Chissà perché.
Come vincere un combattimento con spada laser senza essere costretti a confessare di essere il padre del tuo avversario
Padroneggiare l'arte del combattimento con spada laser non è da tutti, e specialmente non da te. È una nobile arte per veri uomini, certo, uomini che probabilmente subiscono quotidiani pestaggi da parte dei compagni di classe, ma non stiamo a sottilizzare.
I duelli con la spada laser prevedono l'utilizzo di tecniche così complesse che sembrano uscite da un film di David Lynch, ma che tuttavia sono necessarie per provocare la morte dell'avversario e quindi la fine del duello. Vediamone alcune:
- Il taglio del braccio - È un simpatico modo per dire all'avversario: "Haha, ho vinto io", difatti è noto che gli incontri con spada laser sono spesso caotici, e allora cosa c'è di meglio di un arto mozzato grondante sangue per sottolineare la tua vittoria? Il braccio Jedi è in genere tagliabile con più facilità al di sotto del gomito, ma si consiglia il taglio al di sopra del legamento se si sta combattendo un avversario cicciottello e si è intenzionati a portare a casa gli avanzi.
- Il taglio della mano - Meno cruento del precedente, pur non essendo approvato dal Moige, questa tecnica prevede l'amputazione della sola mano dell'avversario. Se il combattente è piuttosto abile, sottolineerà la sua superiorità anche facendo manicure e french con un paio di tocchi di spada supplementari.
- La tecnica più mortalmente mortale in assoluto - Consiste nello scagliare addosso all'avversario una testata nucleare, oppure lasciare invadere il terreno dell'incontro da una mandria di elefanti arrapati subito dopo aver cosparso l'avversario di feromoni.
- Il duello in rima - Come tra i pirati, anche tra Jedi e Sith è pratica comune sfidarsi a colpi di insulti in rima, qualcosa del genere:
- Combattente 1 : Tuo padre da Jabba the Hutt è stato ridotto in schiavitù.
- Combattente 2 : Per lo meno il mio per lavorare non indossa il tutu.
- La variante bastarda del duello in rima è il duello con rima impossibile. Per metterlo in scena basterà terminare la frase con una parola che non fa rima con niente, tipo iodio o Conte Dooku[1], e mentre l'avversario si lambicca il cervello tentando di trovare qualcosa di intelligente da rimare, tagliargli la testa.
- La tecnica di Pierluigi Bersani - Si inizia a parlare cantilenando e quando l'avversario si addormenta gli si taglia la testa. È considerata illegale presso tutto l'impero galattico (e anche in Molise).
- L'inganno - Si tratta di andare dall'avversario e dirgli: "Mi sa che hai qualcosa incastrato nel filtro della spada", e quando lui ci guarda, far scattare il laser, causando, oltre alla vostra vittoria, l'ilarità del pubblico.