Il cinque maggio

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(Rimpallato da Cinque Maggio (poesia))
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Napoleone Bonaparte, dopo numerosi tradimenti, ha dovuto abbandonare le sue manie di grandezza.
Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Il cinque maggio

Il cinque maggio è una poesia scritta dal pastore di mucche Alemanzo Sandroni dedicata alla sua amante nonché seconda moglie Napoleone Bonaparte. Per comprendere appieno questa poesia (scritta in itagliano) è necessario prima leggere la parafrasi.

Parafrasi de Il cinque maggio

Prima parte

Napoleone, detto Ei, morì, e se ne accorsero poiché era immobile e aveva esalato l’ultimo respiro (altrimenti non se ne sarebbero accorti).

Il cadavere soffriva di perdita di memoria a breve termine, perciò era immemore. Siccome Napoleone aveva conquistato la Terra, questa doveva andare in eredità a Nunzio, amico di Ei. La Terra restava muta perché era muta e non poteva parlare, e si chiedeva se qualcuno come Ei l’avrebbe calpestata e le avrebbe sputato sopra.

Lui (altro soprannome di Napoleone) vide il mio amico Genio e tacque, perché era troppo geniale e non c’era niente da dire, poi, a via di guardarlo, ruzzolò per terra, ma risorse per poi cadere di nuovo.

Mille Voci si unì allora a Sonito, ma Napoleone non poté farlo perché, come ho detto prima, era ruzzolato (e forse anche un po' morto).

Seconda parte

Vergin Di Servo Encomio e Di Codardo Oltraggio (Di Servo Encomio e Di Codardo Oltraggio è il cognome di Vergin) sorge perché si è commosso di Raggio (ennesimo soprannome di Napoleone) e si mette a cantare una lagna dolorosa, così dolorosa da far sciogliere la tomba del nostro eroe, e questo perpetuo canto si sente dall'Alpi alle piramidi, dal Manzanarre al Reno, da Scilla al Tanai, dall'uno all'altro mar (e tutti quelli che lo sentivano si scioglievano come la tomba, proprietà magica che hanno anche le principesse canterine).

Vera e Gloria morirono di morte naturale od omicidio? Ai poster la sentenza: loro suppongono che Vera e Gloria erano le cugine di Napoleone, e che a loro andava l’eredità; ma Nunzio, geloso, le aveva avvelenate e si era accaparrato il malloppo. Noi chiniamo la fronte alla versione di Nunzio, che smentì tutto e che volle stampare sul cadavere di Napoleone una scarpata.

Terza parte

Benefica Fede in una foto dell'epoca.

Ei aveva fatto un disegno procelloso (porno) e decisamente intrepido… aveva una mentalità particolare… e un cuore indocile… ma dobbiamo dire che non pensava solo a questo: infatti progettava di creare un regno e sperava che, creandolo, avrebbe ottenuto… no, mi smentisco, pensava solo a quelle cose!

Provò tutto: canna, marijuana, spinello, cocaina, oppio... ma provò anche la gloria, qualche scappatina (la fuga) e molte vittorie (seee!), ma anche cose spiacevoli come l’esilio, il tribunale, farmaci per tossicodipendenti.

Come ho detto prima, cadde due volte, e due volte salì sull’altare (per sposarsi, ma tralasciamo la vita sentimentale). Lui si impose tra due secoli, che si stavano litigando, che si rivolsero a lui per riappacificarsi, come se stessero aspettando che Ei pronunciasse il loro destino.

Ma lui fece silenzio, perché era analfabeta, e, tanto per cambiare, non sapeva cosa dire, ma si mise comunque in mezzo a loro, ma si comportò da arbitro della Juventus, e si schierò da una parte.

L’altro, oltraggiato, lo menò tanto da farlo sparire. Napoleone, ormai invisibile, si nascose in una bella isola e passò la fine della sua vita a oziare e a ingrassare, finché una banana non gli andò di traverso. E con la banana infilata nella gola di traverso, correva per la spiaggia, sperando di veder arrivare i soccorsi, e in quel poco tempo che gli restava, impresse una videocassetta allo scopo di vendicarsi. Ma poi la trovò una bambina cattiva, che la tolse dalla circolazione e ne face una personale, copiando l’idea... ma questa è un’altra storia

Quarta parte

Tornando a noi, morì durante il filmato, con la banana nella gola, e con la mano stretta in un segno (prova a riprodurlo: chiudi completamente le dita come per dare un pugno, poi alza il dito medio).

Poi in questo periodo il poeta rivela qualcosa su una sua possibile relazione con Napoleone, quando dice che ripensa alle tende e alle valli dove i due si rifugiavano per... ehm... ma il poeta aggiunge che era costretto (e il celere ubbidir).

Mentre scrive si fa male, così tanto male che pure lo trascrive. Aggiunge che forse per la disperazione si allampò pure Spirto Anelo, e si disperò, ma venne una mano dal cielo che lo afferrò come un sacco e se lo trasportò lassù, e lo mise sull’autostrada per la Florida (pei floridi sentier della speranza) dove avrebbe trovato dei campi eterni e un infinito spazio, e un infinito silenzio, che a... no, scusate: ho sbagliato poesia.

Quinta parte

Poi si fa un accenno a due delle amanti di Napoleone, Bella Immortal e Benefica Fede (chiamata anche Federica BellaFica), che erano tanto abituate al nostro Ei. Ma bisogna dire che Napoleone non si abbassò mai a disonorarsi con Golgota, e non si inchinò mai a lei, perché assomigliava vagamente ad una scrofa.

Ei spende tutte le parole inutili che non aveva detto ai secoli (vedi sopra). Dio, sentendo quelle parole senza senso, per compassione si sedette accanto a Napoleone, e poi non so più cosa successe.