Cinema 4D

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Il cinema 4D è veramente uno schi realistico!

Il cinema 4D è un tecnica cinematografica nella quale vengono combinate le caratteristiche del cinema tridimensionale, proprie del film, ad effetti fisici della sala dove è proiettato. Tali effetti possono consistere in poltrone mobili, spruzzi d'acqua verso lo spettatore, presenza di borseggiatori che lo frugano, gente che gli urla nelle orecchie, luci laser, zanzare particolarmente aggressive, improvvise ventate, caramelle mou spiaccicate sulla poltrona, puzza di piedi e di sudore.
Tale tecnologia è impiegata principalmente nelle sale dei parchi divertimento. A Gardaland ne esiste una in cui si sente spesso un forte odore di Prezzemolo, ma è solo perché il bastardo dentro al pupazzo ha scorreggiato.
Uno dei freni alla diffusione dei film in 4D riguarda gli alti costi per attrezzare le sale, nonché le complicanze del dover sparare milioni di micropandori durante la proiezione dei cinepanettoni.

- Deborah: “Sono stata in un cinema 4D, bellissimo! Ne sono uscita completamente fradicia!”
- Jessika: “Io invece in un cinema porno, anch'io ero completamente bagnata.”

Principali effetti

Uno degli effetti più diffusi.
Non guardate il vicino con disapprovazione, siete in un cinema 4D, la puzza è normale.
Per questo non serve andare in un cinema 4D, basta sedersi vicino ad un ciccione accaldato.

Da un recente sondaggio della TARPOS[1], è stata redatta una lista degli effetti maggiormente diffusi nei cinema 4D.

Scena Effetto
Il genere naufragio è uno dei più apprezzati e sfruttati nel cinema 4D, sia nel momento in cui l'acqua invade la nave, sia quando gli ospiti si accorgono che le scialuppe non bastano per tutti e si gettano in mare in preda al panico. In questo caso bastano dei semplici schizzi d'acqua, ma c'è anche chi vuole strafare e lasciare un ricordo indelebile. Se la scena mostra il sopraggiungere degli squali, vengono sguinzagliati alcuni pinscher nella sala, che addenteranno nelle palle gli spettatori per dare l'effetto morso di pescecane[2].
L'eroe è inseguito dal terribile bestio e si infila nel solito vicolo cieco, mai una volta che lo assista il culo. Oramai è alle sue spalle, il prode si gira lentamente e quel demone deforme gli ruggisce in faccia a circa sei centimetri. Arriva sulla faccia uno sbuffo d'aria e vari schizzetti di un liquido viscoso. Contemporaneamente si avverte un odore di carogna di licaone in pieno rigor mortis, un tanfo simile a quando togliete le scarpe tornando da 18 km di trekking estivo in montagna.
La scena è presente in ogni film sugli indemoniati. Non si è mai capito perché il soggetto ad un certo punto debba necessariamente vomitare, né perché quanto emesso abbia quella consistenza e quel colore. Evidentemente, l'abituale ultimo pasto dei posseduti è una zuppa di ceci e piselli. Nonostante i passi avanti della tecnologia, ad oggi non sono facilmente replicabili i pezzi di ceci mal digeriti, né l'acre odore tipico del vomito. Vengono quindi infiltrati in mezzo al pubblico dei polacchi alcolizzati, che al momento opportuno si cacceranno due dita in gola.
Una discesa mozzafiato, i personaggi che gridano come ossessi, il trenino che sembra voler deragliare da un momento all'altro e sbucare dallo schermo veramente. In questo caso entrano in gioco complicati apparati meccanici, in grado di sollevare ed inclinare la poltrona, nonché di dare sobbalzi e colpi improvvisi. Contemporaneamente viene diffuso un odore di disinfettante, per iniziare ad abituare il cliente al ricovero in ospedale per l'imminente sbriciolamento del coccige.
È una scena ricorrente nei cinepanettoni, soprattutto in quelli con Massimo Boldi. I due personaggi, solitamente ingrifati per la stessa bonazza, finiscono nascosti nello stesso armadio (o cabina doccia) ed ecco fare la sua comparsa l'immancabile loffa fetida. Il nauseabondo odore che si avverte è del tutto verosimile. Un'equipe di scienziati giapponesi ha lavorato sodo per diversi anni per riuscire ad ottenerlo, la formula è stata prontamente brevettata. L'unico modo per aggirare il divieto è quello di immagazzinare in contenitori stagni dei peti reali, per poi diffonderli in sala dalle apposite bocchette.
Ci troviamo di fronte alla tipica pellicola appartenente al filone dei college americani. L'inquadratura si sofferma immancabilmente sulla procace donzella che assume comportamenti provocanti, solitamente intente a leccare gelati o banane in modo lascivo. Dallo schienale di fronte arriva il classico odore della banana matura. In alcune sale, particolarmente costose, si accompagna questa esperienza sensoriale con una raffinata fellatio, praticata da alcune professioniste nascoste in mezzo alla gente.

Note

  1. ^ Tizi Autorizzati a Rompere le Palle Ovunque coi Sondaggi
  2. ^ il cane c'è

Voci correlate