Cenone di Natale

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(Rimpallato da Cenone)
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Neppure Gesù scampava al tormento. (Si noti la sua faccia afflita mentre osserva il covo di matti in cui si ritrova)

Il cenone di Natale è l'evento più importante dell'anno nella vita familiare, anche più importante della comunione dei nipotini o della sepoltura del figlioletto tristemente deceduto. Per l'occasione si ritrovano puntualmente le migliaia di parenti sparsi per il mondo; si va dalla vecchia nonna sorda al cugino russo Dimitri che nessuno conosce, passando per una miriade di vecchi storpi e affranti da vari problemi come pagarsi la pensione e scrivere lettere di protesta alle radio locali.

Il cenone di Natale si svolge la notte di Pasqua; è normalmente introdotto dall'arrivo dei parenti e si conclude con lo scartavetramento ̶d̶e̶i̶ ̶c̶o̶g̶l̶i̶o̶n̶i̶ dei doni sotto l'albero [1]. Concluso ciò la padrona di casa è libera di accompagnare alla porta gli ospiti, solitamente con il fucile puntato, mandare a fanculo i figli e la loro esistenza e festeggiare un felicissimo Natale. Tra le due fasi si percorre un arco di tempo di qualche mese, che comprende antipasti, primo, secondo, secondo e tre quarti, terzo, altri antipasti e per concludere in bellezza lo stufato di capriolo di nonna Bernarda. Il tutto per mandare a puttane mesi e mesi di dieta a base di barrette di soia.

Sopravvivere a un cenone di Natale non è roba facile; ogni anno puntualmente perdono la vita migliaia di innocenti, nel vano tentativo di digerire l'abbondante pasto o semplicemente perché vengono calpestati dalla numerosa mole di parenti sovrappeso. Voi potete anche essere ancora vivi, ma ciò non vuol dire che sappiate sopravvivere in una situazione del genere. Per fortuna in un modo o nell'altro siete arrivati su questa pagina e apprenderete tutti i trucchi per superare ogni difficoltà e dimostrare il proprio valore. Perché voi valete.

Un tradizionale cenone si divide in 7 fasi principali. Siccome non ho voglia di scrivere ve ne metto solo 4.

Fase 1: l'arrivo dei parenti

I morti risorgono e vengono al cenone!

I parenti, anche non necessariamente invitati, arrivano puntualmente alle cinque di pomeriggio, in attesa di entrare nell'abitazione. Spesso e volentieri giungono a destinazione il giorno prima e dormono in giardino accampati dentro comode tende portate da casa.

Al momento dell'entrata si assiste a un fenomeno molto simile alla carica dei bisonti: la mole dei parenti sfonda l'ingresso e penetra all'interno dell'edificio in un confuso turbine di rughe e cappotti di cervo. Una volta placato il caos, gli ospiti danno vita a un caotico rituale di abbracci e baci reciproci, spesso senza nemmeno conoscere la persona che si sta salutando.

I bambini più piccoli saranno vittime dei temuti baci della nonna, al suon di frasi come "ma come sei diventato grande!" o "ma chi è questo giovanotto?". Puntualmente alla vecchia in questione verrà augurata l'artrosi sottovoce.

Successivamente tutti si accomodano in salotto, occupando il vostro divano preferito e fumando disgustosi sigari puzzolenti. Il padrone di casa sorride fintamente giocondo crogiolandosi nel pensiero della sempre più vicina morte di quelle vecchie cariatidi.

L'ora successiva si consuma tra bestemmie e brontolii sull'incoscienza dei giovani moderni e sull'aumento dei prezzi dei cornflakes al cartone fino all'ora del temuto cenone.

Particolare è l'arrivo dei parenti a Napoli, ove tra bestemmie, litigate varie e omicidi vari, saranno tutti riuniti in una modesta tavola di una capienza di sei persone, ma dato che quello è un periodo di festa, vi ci saranno fatti entrare tutti e 365 i parenti.

Fase 2: il CENONE

occheppaura!

Il cenone vero e proprio inizia con una lenta e monotona litania volta a ringraziare il Signore per l'abbondante pasto comprato al supermercato. Successivamente i vecchi, muniti del provvidenzale cucchiaione di 1 metro x 2, danno inizio al pasto masticando rumorosamente le portate, indifferenti al fatto che stiano mangiando cibo o il tovagliolo. Si inizia con un'insalata di patè di struzzo, poi si continua con cosce di pollo arrosto e patate al forno, passando poi all'agnello, al salmì di cervo e all'insalata russa.

Conclusi gli antipasti si passa alla portata vera e propria: la mucca alle castagne gentilmente preparata dalla nonna Giacomina. A questo punto del cenone si calcolano una media di 7 decessi e 22 indigestioni. I vecchi, invece, masticano[2] il tutto senza apparenti problemi di digestione, probabilmente per via della nicotina presente nella loro gola che provvede a sciogliere le pietanze.

I bambini presenti a tavola[3] restano immobili mangiando lentamente, guardando preoccupati i peli delle orecchie del nonno seduto al loro fianco, trattenendo a stento conati di vomito mentre quest'ultimo spiega loro come ha partecipato alla Guerra di secessione, ignaro del fatto che a nessuno interessa un cazzo di lui e del suo racconto.

Sempre a Napoli, il cenone di Natale inizierà alle 20.00 per poi finire alle 24.00 con dolci di tutti i tipi. Per l'occasione i preparativi per il cenone napoletano inizia, materialmente quattro giorni prima con l'acquisto del "baccalà"; ma i più anziani iniziano a prepararsi psicologicamente ad agosto non avendo nulla da fare.

Arriva un particolare punto della cena dove i nonni cercano di PERSUADERE i più piccoli con messaggi subliminali a mangiare il tanto temuto baccalà che causerà 5 morti e 360 feriti.

Fase 3: il dopocenone

Una volta che tutti i presenti finiscono di mangiare (azione che può richiedere parecchio tempo, poiché a tavola è solitamente presente almeno un veterano di guerra con ambo le braccia mutilate e una centocinquantenne priva di denti) si passa al dopocenone, fase contraddistinta dall'apertura dei regali. I bambini, fuggiti da tavola, corrono sotto l'albero di Natale e scartano i pacchi spinti da una frenesia omicida. A questo punto si fingeranno entusiasti di fronte a regali come maglioni fatti a mano dalla nonna cieca[4], dizionari, mappamondi o portacellulari della Nutella.

Nonno Frank esprime la sua felicità per il dono ricevuto.

I grandi, intanto, si riuniscono in salotto, seguiti a ruota dai bambini che sfoggeranno il maglione nuovo per far tanto felice la nonna cieca, dimenticandosi che, essendo appunto cieca, sarà convinta di trovarsi alla stazione della metropolitana con le amiche zoppe.

Gli adulti si siedono sulle poltrone o, in mancanza di esse, sui seggioloni e si lanciano insulti e bestemmie mostrando ai bambini il vero senso del Natale. Successivamente si accende il televisore e ci si sintonizza su "Il Grinch", del tutto consapevoli di averlo già visto una sessantina di volte e che è una rottura di palle[citazione necessaria]. Quando finalmente con la frase "-E così il cuore del Grinch si allargò di due taglie e il suo pacemaker esplose uccidendolo.-" il film termina, viene purtroppo[citazione necessaria] il momento dei saluti.

Fase 4: i saluti

Alla fine tutte le cose belle finiscono, ma anche se non è una cosa bella finisce pure questa giornata e tutti se ne tornano a casetta loro. La nonna saluta piangendo i nipotini, ricordandogli di venirla a trovare all'ospizio, mentre i nipotini si disinteressano totalmente della richiesta della nonna e preferiscono prendere i regali e portarli in camera per fare un bel falò. Parenti e barboni se ne vanno di casa, a volte portando con sé il mobiletto del bagno come souvenir.

Appena tutti gli ospiti rimangono fuori in giardino, il padrone di casa chiude velocemente la porta, manda i bambini a letto a suon di sberle e si precipita al bar più vicino dove festeggia il natale con gli amici ubriaconi.

Consigli di soppravvivenza

Come già detto in precedenza, sopravvivere a un cenone non è cosa da poco; i dati relativi sono allarmanti: il 32% dei partecipanti subisce un collasso intestinale, il 13% viene colto da diarrea fulminante, il 5% muore e basta, il 27% subisce traumi psicologici di vario genere, il 21% scappa di casa per partecipare all'evento e solo il 2%, solitamente composto da vecchi rincoglioniti, resta illeso.

È probabile che i dati qui sopra non raggiungano il 100 come somma poiché sono messi a caso, comunque tutto sommatto il succo è sempre quello: il cenone è una cacca.[citazione necessaria]

Qui di seguito trovate alcuni pratici e comodi metodi per sopravvivere a un cenone di Natale senza riportare alcun danno. O quasi.

  • Bevi solo da una fiaschetta portata da casa, l'acqua depurata della nonna ha strane provenienze.
  • Appena si presenta l'occasione, versa il contenuto del tuo piatto in quello del vicino.
  • Offriti di accompagnare il nonno zoppo sulle scale. Perderai tempo e in alternativa potrai farlo rotolare giù dai gradini.
  • Chiedi spesso di andare in bagno e arrivato lì sbafati furtivamente un paio di Kinder Pinguì per riequilibrare il tuo organismo.
  • Innesca delle mine antiuomo nel giardino in modo da sbarazzarti di più vecchi possibili.
  • Nascondi la tua porzione di arrosto nel maglione del vicino.
  • Urla "i comunisti ci attaccano!!" mentre tutti mangiano. Buona parte dei vecchi presenti uscirà bestemmiando dalla porta imbracciando fucili.
  • Butta il gatto nella pentola. Insaporisce il brodo.
  • Non inghiottire niente, trattieni tutto e sputalo fuori dalla finestra quando non ti guardano.

Note

  1. ^ Eccetto che su Saturno, dove l'albero viene mangiato.
  2. ^ O meglio, ruminano.
  3. ^ Ad eccezione di chi è stato confuso per la portata principale e mangiato.
  4. ^ E che per questo hanno quattro maniche.

Voci correlate

Categoria:Festività Categoria:Natale