Castelfranco Emilia

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Castelfranco Emilia

(Stemma)

"Mo Soccia"

(Motto)

Posizione geografica Indefinita a causa della fitta nebbia. Molti teorizzano che dove ci sia la nebbia in Emilia Romagna, ci sia Castelfranco.
Anno di fondazione Età Romana Futura Postapocalittica Neomoderna
Abitanti 1 abitante per centimetro cubo di nebbia
Etnia principale Castelfranchese, Tortellinese
Lingua Mudnes con influenze bolognesi e pieno per Tortellini
Sistema di governo Monarchia
Moneta Tortellino (come valuta è anche accettato il lesso o il brodo, meglio se di cappone perché lo rende un po’più grasso e i Tortellini vengono meglio). Il TIL (Tortellino Interno Lordo) pro capite è di 10 tonnellate.
Attività principale Fare i Tortellini, giocare a Bocce e fare altri Tortellini
Patrono Nonostante il santo patrono sia San Donnino, esso non viene festeggiato. Al suo posto viene celebrato San Nicola, in occasione della festa del Tortellino.
« Oggi è proprio il giorno giusto per dei Tortellini! »
(Castelfranchese in inverno)
« Oggi è proprio il giorno giusto per dei Tortellini! »
(Castelfranchese in estate)
« Se c’è vita nell’Universo, mi chiedete? Beh, di sicuro non ce n’è a Castelfranco dopo le 8 di sera. »
( Qualcuno su Castelfranco)
« Ogni volta che qualcuno fa dei Tortellini alla panna, un bambino muore »
(Perla di saggezza popolare)
« Sono nate prima le rotonde o è nato prima Castelfranco Emilia? »
(Indovinello che le insegnanti di prima elementare pongono ai loro studenti per testare le capacità logiche dei bambini. Se si riceve risposta diversa da “Sono nati in contemporanea” segue un mese di punizione dove non si potranno mangiare Tortellini.)

Castelfranco Emilia è una nebbiosa città di circa 36.000 Tortellini collocata nella provincia di Modena, responsabile dell'80% della produzione mondiale di Tortellini.


Storia

Non si sa bene quando Castelfranco venne fondato dai Romani, ma una cosa è sicura: anche a quel tempo, dopo le otto di sera, non c’era nessuno per il Paese (a parte qualche barbaro giunto nell’Impero per cercar fortuna). Castelfranco divenne meta di viandanti che dalla degradata Bologna si recavano nel paradiso terrestre che prende il nome di Modena e così nacquero diverse locande, come la rinomata “Da Gigi il Troione”, consigliata sulla guida locande del regno per ben 4 anni come la migliore in tutto il paese. E’ proprio in questa locanda che Gigi, che era effettivamente un Troione, spiando una meretrice che si lavava, ebbe l’illuminazione per un nuovo piatto: il Troiellino (poi chiamato Tortellino perché non suonava bene).

Ovviamente non appena introdotto, fu subito una rivoluzione, e Castelfranco divenne la “Città ripiena” che tutti conosciamo. Venuta a sapere della gran scoperta, Bologna inviò una spedizione militare per appropriarsi della ricetta e delle sfogline. I Castelfranchesi non rimasero a guardare, e nella celebre battaglia del Bollito scaricarono addosso al nemico tutto il brodo che avevano preparato per Natale (MAI, e dico MAI fare innervosire un Castelfranchese sotto Natale, in quanto armato di ettolitri di brodo incandescente preparato per l’occasione), bruciandoli vivi. Con il Medioevo, tuttavia, Castelfranco dovette mettere da parte gli attriti, in quanto venne inglobato dallo Stato Pontificio, insieme alla rivale Bologna (tuttavia sabotando ogni sua singola operazione, come la presa della secchia, abilmente sostituita con un vaso da notte).

Grande rivoluzione per Castelfranco fu l’introduzione delle rotonde (che gli valse il titolo di “Casteltondo”), che permise una grande rivoluzione nel campo dei trasporti, così grande che nessuno se ne accorse. Tuttavia la rotondità delle rotonde portò alla creazione della Rondella, grandissima invenzione che permetterà a Castelfranco di decuplicare il proprio Til.

Economia

Nonostante si accetti anche l’Euro, è molto più apprezzato il Tortellino (che è la vera e propria moneta forte). Il cambio è 1kg di tortellini con pieno crudo e pasta fatta a mano (modifiche possono far calare il valore della moneta) equivalgono a circa 17 €, rendendola la moneta più forte. Il corrispettivo dei 50 centesimi è la bottiglietta da 500ml di brodo, mentre le monetine piccole (che nessuno vuole) corrispondono al lesso. Ad inizi novecento scoppiò una grande crisi, detta del “Tortellino alla Panna” che portò ad una svalutazione della moneta. Per uscire dalla crisi, i castelfranchesi attaccarono tutti i caseifici della provincia per limitare la diffusione della Panna (inutile dire che la cosa ebbe successo, relegando il trattamento della panna solo ai Tortellini bolognesi, che NON sono i veri Tortellini ma una versione economica dell’ultimo, in pratica una moneta contraffatta).

Esercito

In quanto monarchia, Castelfranco Emilia ha un suo esercito, addestrato nell’accademia militare Lazzaro Spallanzani (dipartimento culinario), composto da sfogline armate di mattarello, uova (ovvero letali granate), pacchi di farina (granate fumogene) e affilatissime rondelle. Le forze speciali Castelfranchesi (CSF, Castelfranco Special Forces) entrano in azione ogniqualvolta qualcuno, nel mondo, dice che i tortellini sono di Bologna (se qualcuno dice che sono di Modena scatta una sanzione disciplinare, ma nulla di più), ferendoli con la rondella e corcandoli di botte usando il mattarello.

Geografia

Il territorio di Castelfranco Emilia è esteso, ed è attraversato da un grande canale, detto “La Fiuma”, il cui inizio e la cui fine sono ignoti (molti ipotizzano che esistano portali dimensionali che permettono queste cose, ma nessuno ne ha mai visto uno). Castelfranco ha diverse provincie, come:

  • Piumazzo
  • Manzolino
  • Rastrellino
  • Gaggio
  • Cavazzona (a volte)
  • La residenza estiva di Wanna Marchi
  • La casa del Mago Zurlì
  • L’antro di Maga Magò

La più sovversiva è quella di Piumazzo, nota per ribellarsi periodicamente ai Castelfranchesi, per poi prenderle di sante ragione e tornare con le cave… ehm… code in mezzo alle gambe.

Curiosità

  • In qualsiasi momento dell’anno, almeno un castelfranchese sta facendo il brodo
  • Castelfranco Emilia ha 1 rotonda e ½ per abitante
  • La Fiuma è navigabile e in una settimana si può raggiungere il Mar Morto
  • La Cavazzona è come la Torre Miraggio di Pokèmon Smeraldo: a volte compare dalla nebbia, altre volte no
  • La Tangenziale di Castelfranco è la più lunga strada fatta di impasto per tortellini
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