Carlo VI di Francia

Da Nonciclopedia, la cosa che cosa.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Carlo VI mentre sgancia una loffa, poco prima di incolpare del fatto il Ciambellano e condannarlo a morte.

Carlo VI di Francia detto il Beneamato, o anche il Folle, (Parigi, 3 dicembre 1368Manicomio di Fabergé, 21 ottobre 1422), fu re di Francia della dinastia dei Valois dal 1380 al 1422. Era figlio del re Carlo V e di Giovanna di Baguette. È ricordato come un sovrano illuminato (quasi sempre il martedì e a volte nel sabato pomeriggio) che finanziò le arti e la ricerca scientifica. A lui sono dovute: l'invenzione della crema Chantilly, dell'ascella pelosa e della trota salmonata. Il progetto originale del Centro Nazionale di Culturale e Arte Contemporanea di Parigi era suo, e l'aveva previsto nella forma attuale. Questo fu uno dei motivi per cui fu ritenuto pazzo, purtroppo una delle copie del progetto scampò alle fiamme, passò di mano in mano per qualche secolo, e finì sulla scrivania di Georges Pompidou.
La sua intera vita fu segnata da un enorme malessere interiore, frutto del dubbio esistenziale: "Meglio la stola di ermellino o di donnola?", che lo condusse presto alla pazzia.

« Jean Dujot, fai preparare le truppe. Domani voglio conquistare la Svervegia! »
(Primo segno di follia di Carlo VI)
« Jean Dujot, aspetta c'ho ripensato! Non credi sia meglio impadronirci della Terra di Mezzo? »
(Secondo segno di follia di Carlo VI)
« Sire, credo che Giove ci possa offrire maggiori risorse minerarie! »
(Jean Dujot che percula il sovrano, trattenendo a stento le risa.)

Giovinezza

Il tradizionale stemma di famiglia e quello "più contestualizzato" (come ebbe a dire Carlo VI dopo averlo fatto cambiare).

Alla nascita non era proprio di aspetto regale, sembrava un bonobo pelato con grosse vene varicose su tutto il corpo. La madre chiese scusa al padre per nove anni consecutivi, tutti i giorni.
Alla cerimonia del battesimo era anche leggermente peggiorato, il prete voleva fargli prima un esorcismo, oppure punzecchiarlo con un ferro rovente, così, tanto per essere sicuri di non dare sacramenti a un demone deforme.
A otto anni, grazie ad un primitivo esperimento di chirurgia estetica tornò ad avere sembianze quasi umane. La tecnica fu abbandonata agli inizi del 1400, consisteva nel pestare il soggetto con una spranga di ferro e sperare che la natura aggiustasse il tiro la seconda volta. Molto spesso non dava i risultati sperati.
Nel 1380, all'età di undici anni, fu incoronato re di Francia nella cattedrale di Reims, nel piazzale antistante i venditori di lupini fecero affari d'oro, le zingare che rubano i portafogli pure, invece, visto che era il 6 gennaio, il grattacheccaro non rimediò un Franco e nemmeno un Califano.
Diventare sovrano mise Carlo di malumore, si era messo in testa di gestire una pesca sportiva di megattere. Nel 1388 prese pieno possesso dei suoi poteri e destituì l'allora reggente, lo zio Filippo II detto l'Ardito, che la prese male e se la legò ar dito.
Carlo VI fu conosciuto sia come "il Beneamato" (ma nessuno sa perché[1]), sia come "il pazzo". Tra i 20 ed i 30 anni di età, incominciò a soffrire di crisi di follia che si ripeteranno per tutta la vita. Basandosi sui suoi sintomi, i medici oggi ritengono che il re potesse soffrire di porfiria, avere una doppia personalità, la Sindrome di Giurato, due rotelle "ingrippate" o che fosse fuori come un gazebo.


Il re impazzisce

Il sovrano nel suo abito da cerimonia solenne.

La prima crisi conosciuta si verificò nel 1389 e ne seguirono altre dopo.

  • Nel 1389 fece riesumare il corpo del generale Bertrand du Profitterol, morto nove anni prima, affinché fosse seppellito nuovamente con tutti gli onori che, secondo il sovrano, meritava. Fin qui ci si poteva stare, ma la cerimonia funebre con le ballerine brasiliane che fanno il trenino, fu ritenuta da molti eccessiva.
  • Nel 1390 trascinò al guinzaglio, per una settimana, un luccio credendolo un bassotto.
  • Nel 1391 tentò di allevare pulcini, gli morirono tutti e, dal dispiacere, divenne muto per tre mesi. Non riuscì mai a spiegarsi se erano deceduti perché gli aveva dato troppa acqua o li aveva piantati troppo in profondità.
  • Nel 1392 il suo amico e consigliere Olivier de Peugeot fu vittima di un tentativo di omicidio. Il presunto autore, Pierre de Citroën, si rifugiò in Bretagna. Carlo VI mobilitò l'esercito per conquistare la regione e punire il colpevole. La data fissata per l'invasione era il 1 luglio 1392, ma il re partì da solo col suo cane due settimane prima, dicendo che era bassa stagione e così risparmiava un sacco di soldi.
  • Durante una crisi nel 1393, Carlo dimenticò il suo nome, ignorò di essere re e fuggì terrorizzato dalla moglie. Non riconobbe i figli, sebbene identificasse il fratello, i consiglieri e ricordasse i nomi delle persone defunte. Negli attacchi successivi, egli vagò per il palazzo ululando come un lupo, si rifiutò di fare il bagno per mesi e soffrì dell'allucinazione di essere fatto di vetro[2].

L'episodio che tolse ogni dubbio, sullo stato di salute mentale del sovrano, fu la lettera che inviò alla contessina Crêpe Suzette de Bourguignon nell'estate del 1394.

Mia adorata Suzette,
siete bella come il sole dopo una giornata piovosa,
come la primavera dopo il gelido inverno.
Perché mi avete stregato? Perché mi toglie il fiato il sol vedervi?

Carlo VI de Valois

Sovrano di Francia

Ingrifato a bestia


« Come sarebbe a dire: "e allora?"! »

La contessina Suzette era ritenuta, dagli studiosi di fisiognomica, la prova vivente delle loro teorie, ossia che: Per avere un carattere di merda devi essere un cesso!. In effetti, era talmente brutta che se fosse stata un transformers, sarebbe diventata una multipla.

Ballo degli ardenti (Bal des Ardents)

Il sovrano francese divenne famoso per il cosiddetto: Ballo degli ardenti.

Nel gennaio 1393, la regina Isabella di Baviera, durante l'Oktoberfest, organizzò una festa per celebrare il matrimonio di una delle sue dame di corte. Il re ed altri cinque nobiluomini, cosparsi di pece per sembrare selvaggi africani, danzarono incatenati l'un l'altro. Il fratello del sovrano, Luigi di Valois, si avvicinò con una torcia accesa e i danzatori presero fuoco. La Duchessa di Ribéry, che riconobbe Carlo, gli gettò l'abito addosso salvandogli la vita. Quattro degli altri uomini perirono. Questo incidente divenne famoso come il Ballo degli ardenti, ribattezzato subito Ballo dei deficienti.
Qualcuno starà pensando che Carlo non era l'unico scemo in famiglia. In effetti, l'azione di Luigi porrebbe il suo quoziente intellettivo di poco al di sopra di quello delle begonie.
Si seppe in seguito che il fratello del re aveva una relazione con la regina. Per molti si trattava solo di affinità elettive, secondo i bene informati invece, definire platoniche le "ripetute intrusioni nel retto", è fuorviante.


Trattando con l'Inghilterra

Il Trattato di Troyes, chiamato dai francesi: Ahia come brucia!.

Il regno di Carlo VI fu segnato dal conflitto con gli inglesi chiamato la Guerra dei cent'anni, che durò tre mesi ma era di una noia mortale e il tempo non passava mai. Nonostante Carlo avesse elaborato un fine piano strategico per conquistare l'Inghilterra, Enrico V d'Inghilterra, detto "Cipollino" (Small Onion), condusse un'invasione che culminò nel 1415, quando l'esercito francese fu sconfitto nella Battaglia di Azincourt. La malattia di Carlo si era aggravata, dormiva in una tinozza e faceva suonare, in continuazione ai suoi musici, tutte le canzoni di Pupo. Era chiaramente rincretinito del tutto.
Nel 1420 Carlo firmò il Trattato di Troyes, questi i punti cardine:

  1. Enrico d'Inghilterra sarebbe stato il suo successore,
  2. dichiarava suo figlio Carlo VII un bastardo e suo zio Filippo II "abbastanza stronzetto",
  3. cedeva in matrimonio sua figlia Caterina di Valois ad Enrico,
  4. rinunciava ad ospitare i Mondiali di calcio Francia 1998,
  5. gli consegnava la ricetta della Coda alla vaccinara.

Molti cittadini, inclusa Giovanna d'Arco, non sopportarono queste condizioni (specie le ultime due), credettero che il re avesse acconsentito a questi "disastrosi e senza precedenti termini" condizionato dalla malattia e, di conseguenza, la Francia non poteva rispettarli. Ci fu lo sciopero dei capistazione, dei portuali di Marsiglia e dei professori della scuola alberghiera. A Parigi fu organizzato un curioso flash mob, circa tremila persone (vestite da Lady Oscar) cagarono nei caratteristici colbacco in pelle d'orso della guardia reale inglese.
Carlo VI morì nel 1422 a Parigi e fu sepolto con sua moglie (ancora viva) Isabella di Baviera. Gli succedette il figlio Carlo VII. Per ironia della sorte, per un imprevisto, o semplicemente perché Dio ce se diverte una cifra!, Caterina di Valois trasmise la malattia mentale del padre a suo figlio, Enrico VI d'Inghilterra, e la sua impossibilità a governare favorì lo scoppio della Guerra delle due rose. La "vena di cretineria" varcò quindi la Manica e si diffuse per tutto il Regno Unito, perché Enrico VI era si scemo, ma allo stesso tempo un puttaniere da paura.
A distanza di qualche secolo, il "gene tarlato" deve essersi addirittura potenziato, ciò spiegherebbe il motivo che ha indotto il Principe Carlo a ignorare Lady Diana e trombarsi quel curioso mammifero di Camilla Parker Bowles.

Discendenza

Caterina di Valois, figlia di Carlo VI, dispensatrice (a mezzo topa) di cretini.

Carlo e Isabella ebbero dodici figli, questo conferma i recenti studi secondo i quali, il "gene difettoso" dei Valois:

  1. distrugge le cellule cerebrali,
  2. impedisce il normale flusso degli impulsi neuronali,
  3. intosta la minchia.

In qualche modo, seppur con danni a volte trascurabili, toccò l'intera discendenza.

  • Carlo: era intelligente, spesso addirittura arguto, quando c'era la luna nuova però si credeva un oleandro.
  • Giovanna: aveva un cane di nome Maciste, ma era un armadillo.
  • Isabella: era la preferita della mamma, specie quando regrediva all'infanzia e gli ciucciava i capezzoli.
  • Giovanna (di Bretagna): donna di squisito gusto artistico, amava dipingere (quasi sempre cazzi) ovunque.
  • Carlo (di Borgogna): aveva un amico immaginario, di nome Augenthäler, che lo disprezzava totalmente, e questo lo mandava in depressione.
  • Maria: divenne badessa (non serve aggiungere altro).
  • Michela: ogni venerdì mattina credeva di essere un pitale e per di più fucsia.
  • Luigi: era chiamato il saggio (a volte il vate), questo fino al compimento dell'ottavo anno, poi diventò completamente imbecille.
  • Giovanni: imparava a memoria poesie chilometriche, ma per tutta la vita seppe contare solo fino a tre.
  • Caterina: oltre ad essere portatrice sana di idiozia, amava pettinare le tarantole.
  • Carlo (d'Orléans): futuro re di Francia, si sposò (e già questo...) sette volte con la stessa donna, dimenticava ogni volta di averlo già fatto.
  • Filippo: il suo caso interessò per anni i medici di corte, credeva di essere un forno a microonde e nessuno aveva la minima idea di cosa potesse essere.

Carlo VI ebbe anche una figlia illegittima da Odette de Champignon: Margherita, detta la bastarda di Francia (a volte solo la bastarda, altre la figlia bastarda dello scemo).

Bibliografia

  • Tuchman, Hanna & Barbera : King but not much (The funny 14th Century). Ballantine Books, 1978.
  • Roberto Giacobbo : I Reali di Francia erano alieni; Novella2000 Books, 2003.
  • Sara Tommasi : Anche i fessi trombano (Fatti pruriginosi del XIV° Secolo); Ed. Montatori, 2011.

Note

  1. ^ poi chiedo a mio cugino
  2. ^ tutto questo punto è vero, impossibile farci ironia

Voci correlate